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Il mostro della miniera [Hotenshi]
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21-05-2012, 06:11 PM
Messaggio: #1
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
[SIZE="4"]Il mostro della miniera[/SIZE]
[SIZE="2"]Non tutto è oro quel che luccica[/SIZE] La terra secca tendeva a rompersi in quadrati argillosi quando ci poggiava i piedi nudi, ed alle narici le giungeva aria riarsa; Andrea, un fenomeno da fiera di ragazza alta più di due metri, potè ora scorgere il luogo che l'uomo in nero le aveva indicato quella mattina, quando era stata svegliata alle prime luci dell'alba e portata da lui da un altro di quegli anonimi uomini incappucciati. Si trovava nel cuore delle Terre dell'Est, e davanti a lei si estendeva un rilievo tavolato alto forse cinquecento metri, ma dal raggio di svariati chilometri che copriva l'orizzonte; ma Andrea non stava osservando quella massarossastra di roccia, ma una ben più modesta cavità alla base: si trattava di una miniera, il cui ingresso era puntellato da grosse travi robuste ma marciscenti, e questo assieme alla ruggine accumulatasi sui rinforzi in ferro suggeriva che fosse abbandonata da molto, molto tempo. Ma si trattava del luogo indicatole, ne era certa: si ricordava bene le parole di Hayez. --------------------------------------- L'alba rosata si stava affacciando ancora timida all'orizzonte quando lei giunse nello spiazzo che segnava l'ingresso a Staph, una realtà di edifici pietrosi accatastata su più piani; fino a poco prima lei stessa stava riposando dentro uno di quegli edifici, quando era stata svegliata per presentarsi laggiù. Andrea era una novizia, una Guerriera dell'Organizzazione ancora in addestramento, e come tale s'era presentata lì con la divisa a loro destinata: una semplice tuta bianca che lasciava nudi sia la mano che i piedi, una placca metallica alla schiena l'unica protezione, pensata per gli attacchi alla nuca; ma non serviva nemmeno da portaspada, tanto che Andrea, come tutte, era costretta a portare la sua claymore ancora priva di marchio in mano. La sua unica mano. Andrea era conscia di quanto gli uomini in nero vedessero in ciò un limite, quello e la sua spropositata altezza; ma nonostante ciò, fino ad allora era sempre sopravvissuta al duro addestramento di Staph. Allo spiazzo, la novizia trovò ad attenderla una sola persona, un uomo vestito in modo assai eccentrico: portava una giacca nera abbottonata con bottoni d'oro, e pantaloni e scarpe dello stesso colore; sotto si vedeva bene una camicia candida di bucato incorniciata da un cravattino nero, mentre in testa portava un cappello a cilindro sempre nero e scuri occhiali a pince-nez. A coronare la visione, una rosa rossa all'occhiello e guanti bianchi alle mani che poggiavano su un bastone dal pommello d'oro. Un abbigliamento mai visto nel continente, poco ma sicuro, e forse taluni potevano considerarlo di cattivo gusto. L'uomo appena vide Andrea arrivare le sorrise, e prese a parlare mentre la ragazza si stava avvicinando. «Il mio nome è Hayez. Tu sei Andrea, giusto?» l'uomo non attese risposta «Ti aspettavo.» Hayez attese che Andrea fosse abbastanza vicina da potersi fermare, e quindi le indicò l'orizzonte albeggiante, inspirando delicatamente. «Mmh... Senti che aria frizzante? Io amo il primo mattino, dà voglia di fare... Ma non ti ho fatta alzare così presto per questo motivo ovviamente.» tornò a osservarla, e dovette togliersi il cappello - sotto, i capelli erano neri, tirati indietro come se fossero bagnati - per guardare l'alta novizia negli occhi: Hayez le arrivava al collo, ad essere generosi «Conoscerai il Monte Rutilium, ti è stata di certo insegnata la geografia di questo mondo.» ovviamente: faceva parte dell'addestramento a cui era stata sottoposta «Laggiù c'è una vecchia miniera d'oro abbandonata da tempo perchè la vena aurea era stata esaurita; disgraziatamente, uno Yoma di recente pare averla ritenuta una tana ideale, e s'è stabilito nei suoi meandri per uscire ogni tanto per... Beh, andare a caccia.» Hayez sospirò drammatico, come se fosse in pena per le vittime del mostro, e fece un paio di passi allontanandosi da Andrea. «La tua missione è ucciderlo e porre fine così alle sue razzie. E' una missione importante, sappilo: ormai ti abbiamo insegnato tutto quello che potevi sapere, e se riuscirai nell'impresa entrerai nel novero delle Guerriere numerate. Buona fortuna.» -------------------------------------------------- Raggiungere la miniera ed uccidere lo Yoma. Facile a dirsi. Ora che aveva raggiunto il posto, Andrea potè capire che il compito assegnatole non era così facile: la miniera era stata scavata da persone normali, ed a essere generosi la sommità era stata posta a un metro e ottanta d'altezza: troppo, troppo basso per lei, almeno se intendeva camminare eretta lì dentro. Inoltre, l'interno era buio pesto, senza una minima fonte di luce. Andrea, ora vicina alla miniera, si guardò intorno: riuscì solo a notare due ceste di canapa intrecciata dai bordi consunti e sfilacciati in un angolo, ed un vecchio setaccio consunto poco distante; quello e nient'altro lì fuori, neanche un arnese da scavo residuo. No, non sarebbe stato affatto facile. Turnazione: Hotenshi Master |
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21-05-2012, 08:40 PM
Messaggio: #2
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Parlato da altri Odio quell'uomo. Lui e tutti i suoi compari in nero. Ma per lui ho un odio particolare. E' nato stamattina, quando mi ha fatto svegliare all'alba. Avevo dormito appena un paio d'ore, dopo il solito allenamento notturno che ho costretto gli uomini dell'Organizzazione a lasciarmi fare. Non poteva non saperlo. Mi hanno fatto infilare in una tuta bianca che mi sta stretta, come tutte del resto. Ma questa sembra essere stata presa apposta più stretta. Almeno la spada che mi hanno dato è delle solite dimensioni. Sono tutte uguali. Piccole. Ma ci sono abituata. Quando l'ho raggiunto stavo per sputargli in faccia. Ma lui ha preso a blaterare cose senza senso. Il mio nome è Hayez. Certo, perchè secondo lui mi interessava. Quel che è seguito era talmente insulso che l'ho dimenticato. Discorsi sull'aria del mattino. Roba da ragazzine, e lui era infilato in vestiti ridicoli. Quando ha cominciato a parlare sul serio ho smesso di ignorarlo. Conoscerai il Monte Rutilium, ti è stata di certo insegnata la geografia di questo mondo. Ovviamente. Ho fatto di tutto per non ascoltare, ma alla fine ho imparato tutto quello che mi hanno insegnato. O quasi. Ma la parte interessante viene quando mi parla di una miniera abbandonata dove si nasconderebbe uno Yoma. Gli Yoma, certo. Mostri mangia-uomini, da quanto ho sentito. Pare che siano il motivo per cui noi guerriere esistiamo. A me interessa solo sapere che sono forti. Aspettavo da tempo di potermela vedere con uno di loro, e in più mi si stava offrendo la possibilità di diventare una guerriera a tutti gli effetti. Ho accettato ancor prima che finisse di parlare. Tanto, non avevo altra scelta. Me ne sono andata roteando la spada senza nemmeno aspettare che mi augurasse con la sua voce irritante: Buona fortuna. Adesso mi accorgo che forse avrei fatto meglio ad aspettare. Quel maledetto mi ha mandato nel posto peggiore di tutti: un buco. Un piccolo, stramaledetto buco nero. Un piccolo, stramaledetto buco nero scavato da nani, le cui travi di sostegno arrivavano sotto le mie spalle. Bastardo. Sputo fra i denti. Ancora una volta, non può essere un caso. Mandare un colosso come me in un posto del genere è idiozia, non c'è altro modo per descriverla. In più non c'è nulla che mi possa aiutare a entrarci. Mi chiedo come diamine farò. Per il momento decido di controllare se lo Yoma è nei dintorni. Un'altra cosa che mi hanno insegnato a forza è ad individuare quelle creature che non ho mai visto. Così, con uno sforzo, mi concentro, sperando di non trovarlo nelle vicinanze: se non c'è, vuol dire che o la miniera è molto profonda o che non è dentro. Un ragionamento simile è ancora possibile alla mia mente, oltre però non mi spingo. Vedremo cosa succederà . Yoki utilizzato: 0%. Stato fisico: Perfetto. Stato psicologico: Leggermente irritata dal comportamento di Hayez. Concentrata e ansiosa di battersi. Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (attiva) sui dintorni, alla ricerca del nemico. "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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23-05-2012, 01:08 AM
Messaggio: #3
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Andrea ovviamente non prese bene le chiare difficoltà pratiche di quel particolare compito: che l'aveva realmente mandata a fare fin lì, quell'uomo?
Non che potesse azzardarsi a tentare risposte: data la sua situazione, la novizia poteva solo ingoiare la rabbia e cercare di risolvere la situazione a proprio vantaggio; e così fece. Il suo primo tentativo di trovare qualcosa su cui lavorare, cioè concentrandosi nel Percepire eventuali Yoki circostanti, non ebbe però esito positivo: non c'era nulla, nulla che le ricordasse quel forte ìsentore demoniaco che tante volte aveva Percepito sulle sue stesse compagne d'addestramento. Niente, niente di niente... anzi... forse... no. Forse, no. Le ci volle qualche istante per assicurarsene: era riuscita a Percepire qualcosa, in effetti; però era... debole. Immensamente debole. Come... come il residuo d'un odore nell'aria, ecco. Oppure era solo lei ad essere troppo distante: gli uomini in nero non le avevano certo nascosto il fatto che la sua Percezione riuscisse a ricoprire aree molto ristrette. Comunque fosse, una cosa era certa: quella debole parvenza di Yoki che Percepiva si trovava laggiù, dentro i meandri bui della miniera. Turnazione: Hotenshi Master |
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23-05-2012, 05:38 PM
Messaggio: #4
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Mi concentro, cosa rara per me. Passo un intero minuto alla ricerca di una sensazione simile a quella che provo quando mi alleno con le altre novizie. Sto per rinunciare quando sento una presenza, forse. Indago più a fondo e scopro che non l'ho immaginata: è lì, nel buco, in fondo da qualche parte. Ma è...debole. Ridicolmente debole. Mi hanno raccontato che gli Yoma sono fortissimi, eppure quella presenza non è nemmeno paragonabile a quella delle mie compagne, delle mie deboli compagne. Sarò troppo lontana? La domanda esce dalle mie labbra d'istinto. So che la percezione non è certo il mio punto forte, ma ancora non riesco a capire come un'aura così piccola possa corrispondere ad un essere potente. Speravo in un avversario alla mia altezza, in tutti i sensi. Ma a quanto pare è solo un verme spaventato che si nasconde nel suo buco. In ogni caso, ora che so dov'è, mi rimane poca scelta: devo entrare. La cosa non mi va a genio, ma almeno ho la certezza che me lo troverò di fronte, prima o poi. Pianto la spada nel terreno arido al mio fianco senza difficoltà e mi strappo la manica sinistra. Inutile. Butto poi indietro le mie due trecce per evitare che mi diano fastidio. Con la destra ho qualche difficoltà , ma alla fine riesco a farla stare al suo posto. Mi stiracchio, con calma, sputo per terra e riafferro la mia arma. Facciamolo. Dico a me stessa. Piego le gambe e mi infilo a testa china nel buco, la spada dritta davanti a me per evitare brutte sorprese, avanzando con la gamba destra a cui faccio seguire la sinistra. Occupo praticamente tutto il tunnel e il moncherino alla mia sinistra striscia sul muro, mentre le mie spalle raschiano il soffitto, costringendomi a camminare con cautela. Cautela che odio forse più di quei tizi in nero. Giuro che quando torno lo ammazzo. Le mie parole rimbombano sulle pareti mentre mi inoltro nella semioscurità del buco per nani. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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24-05-2012, 10:05 PM
Messaggio: #5
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Andrea entrò nel tunnel incurvandosi e graffiandosi, grottescamente grande per una cavità concepita per un uomo d'altezza media, seppur maschio*; in questo stato poco divertente, la torreggiante novizia avanzò lentamente metro dopo metro tenendo in resta la claymore col suo unico braccio. Pian piano Andrea dovette immergersi nell'oscurità più totale, la luce dell'ingresso alle sue spalle sempre più fioca passo dopo passo ed i contorni - comunque monotoni: roccia scavata color rossastro, nient'altro - della miniera che si confondevano nel buio che avanzava.
Camminò così per... oh, neanche mezzo minuto, giusto il tempo di trovarso nel buio completo senz'ancora avere gli occhi abituati un minimo all'oscurità , sempre Percependo quella flebile fonte di Yoki farsi via via più vicina; era vicina, vicinissima quando... cozzò contro del legno. Ci mise qualche attimo a capire: doveva per forza trattarsi di un'arcata di rinforzo alla volta della miniera uguale a quella che c'era all'ingresso. Ce n'era una seconda lì, e lo Yoki... lo Yoki, s'accorse, era sotto di lei. Ma non sotto di qualche metro: lì, ai suoi piedi! Andrea ovviamente finì col cercare di pestare ciò coi piedi nudi e... quasi subito sentì la pianta destra calare su un qualcosa sia legnoso che metallico, il tutto accompagnato da un sordo e flebile tintinnio; tastò - col piede - meglio per risolvere l'arcano; quasi subito, fu certa di capire di che si trattava. Una picozza. Impossibile che fosse altro: un manico di legno non più lungo di tranta centimetri, e due estremità di ferro una piatta e l'altra appuntita; una picozza ad una mano, senza ombra di dubbio. Ed era quella ad emanare quella traccia di Yoki. Com'era possibile? L'unica spiegazione era che lo Yoma l'avesse usata per molto tempo e poi abbandonata, ma una traccia del suo Yoki fosse rimasto lì. Interessante, ma... che farsene? Per non parlare del fatto che lì dentro era stretto, angusto e buio pesto. [SIZE="1"]* Altezza media Medioevale, ovviamente[/SIZE] Turnazione: Hotenshi Master |
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24-05-2012, 11:18 PM
Messaggio: #6
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Avanzo per ben poco tempo, in realtà . Il buio è fitto, opprimente, ma la luce che penetra dall'apertura alle mie spalle mi consente di andare avanti con un minimo di coscienza di dove sto andando. Improvvisamente, finisco contro qualcosa di duro con la testa. Che dia... Imprecando, arretro di mezzo passo e cerco di capire cosa è successo. Dopo un po' mi rendo conto che ho centrato una trave orizzontale che sostiene il tetto. Un attimo dopo realizzo che la debole traccia di Yoki che percepivo viene da qualche parte sotto di me. Ma SOTTO di me proprio. Non potendo abbassarmi, tasto con il mio piede destro il terreno, in cerca della fonte. Verme schifoso, sei davvero piccolo come pensavo... Ma i miei insulti vanno a vuoto. Capisco ben presto che quello da cui proviene lo Yoki non è uno Yoma, ma un piccone. Ne ho usati di quelli, di pietra certo, ma so come sono fatti. E quello è fatto esattamente nello stesso modo. Caspita. Ora gli Yoma sono attrezzi da miniera? Ma nemmeno io sono convinta da quella spiegazione. Mi sforzo di pensare per la seconda volta in un solo giorno e ricordo che ciò che gli Yoma toccano, si dice, mantiene il loro Yoki. Interessante. Interessante quanto inutile. Ora devo capire cosa fare. Di andare avanti non se ne parla, non vedo niente e abbassandomi più di così finirei per avanzare in ginocchio. Non proprio il massimo. Lancio un'occhiata all'entrata oltre la mia spalla destra, poi impreco. Decido infine di allungare la spada nelle tenebre per scoprire se il tunnel almeno continua. Nel frattempo faccio il possibile per cercare una presenza più forte ignorando quella debole della piccozza. A seconda di quello che scoprirò, stabilirò il da farsi. Ma quel che è certo è che, salvo casi eccezionali, me ne tornerò indietro. Quel bastardo avrà scavato un buco per chissà quale motivo per poi mollarlo lì e andarsene. Valli a capire, questi tizi che non ho nemmeno mai visto. Vediamo un po'...dove sei, piccolo caro? Vieni fuori che giochiamo.... Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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26-05-2012, 10:18 AM
Messaggio: #7
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Estendendo la claymore davanti a sé, Andrea non trovò altro che vuoto: la miniera continuava eccome.
Appurato ciò, c'era solo una cosa da fare: scoprire se questo famoso Yoma a causa del quale era stata mandata fin laggiù si nascondesse o no, in quell'accidenti di buco. Sì concentrò come aveva fatto poco prima, cercando d'ignorare il flebile Yoki che quella picozza a terra emanava; cercò di sforzarsi, di sforzare la sua scarsa abilità di Percezione per controllare più lontano che poteva. Niente. Andrea sapeva che il suo raggio percettivo era scarso - il veloce rivenimento della picozza intrisa di Yoki ne era la conferma -, ma era comunque una delusione. Quello Yoma, dov'era?! Insistette, coriacea: mica era giunta fin lì per nulla! Niente, niente, niente e niente! Un nulla di nulla di null... ... la. Cos'era stato? Le era parso... come una luce abbagliante apparsa e scomparsa all'istante, ma di Yoki; perchè non l'aveva certo vista, ma Percepita. Ma la sensazione era la stessa. La cercò di nuovo, indirizzata meglio dalla fugace apparizione. Uhm... No... Forse... Non le pareva... Eccola! Eccola!! Ma niente, scomparsa di nuovo: comprese che doveva trovarsi al limite, al confine del suo raggio percettivo. Però c'era. Uno Yoki solido, chiaro e definito, seppur lontano, come una luce luminosa distante. Lo Yoma. L'aveva trovato. Ma che fare? Era di certo relativamente distante, e si sicuro immerso nel buio della miniera: se la sentiva, Andrea, d'andarlo a stanare nonostate le costrizioni che quell'antro infliggeva alla sua statura ed alla sua vista? Turnazione: Hotenshi Master |
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26-05-2012, 07:54 PM
Messaggio: #8
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Mi sporgo in avanti, la spada davanti a me, nel vuoto. Nel buio. La agito anche di qua e i là , ma è evidente che il tunnel va avanti ancora per un pezzo. Nel frattempo cerco di individuare qualche presenza che abbia una forza superiore a quella della piccozza, senza successo. Smetto di sventolare la lama, ormai non ha più senso, e mi concentro, non senza fatica, sulla Percezione. Niente. Niente. Acqua. Acqua alta. Mare. Ocean...no, aspetta. Fuoco. Fuochissimo. Ma solo per un secondo. L'ho persa. La mia immaginazione? No, era forte, una luce splendente come non ne avevo mai Percepite. Sono sicura che sia lì da qualche parte. Con un ulteriore sforzo la ritrovo. Ancora solo un momento, ma non ci sono dubbi: è lì, in fondo a quel buco. La mia Percezione scarsa non mi dice altro. Però...però è forte. Stavolta sì. L'ho trovato; è lo Yoma, ne sono certa. Sorrido. Poi impreco. Dannazione, guarda dove doveva andare a cacciarsi! Mantengo basso il tono per non fare casini, ma sono incerta fra la felicità e l'ira. L'ho trovato, certo. Ma andare a stanarlo, di quello non se ne parla. Avevo già deciso di tornare indietro, in un posto simile non potrei certo battermi come si deve. Non fosse altro per il buio al quale, mi rendo conto, lui ormai deve essere abituato, al contrario di me. Maledizione. Sempre sottovoce, esprimo la mia frustrazione. Recupero la piccozza, nella mia mano ci stanno comodamente quella e l'elsa della spada. Poi arretro, un passo alla volta, tornando alla luce visibile, allontanandomi da quella di Yoki. Esco dal buco fra mille improperi e finalmente mi raddrizzo. Ne approfitto per stiracchiarmi un momento, poi fisso con rabbia il buco che mi sta di nuovo davanti, come a ridere di me. Se non posso venire a prenderti, ti farò crepare di fame. E' quello che ti meriti, bastardo. Se non altro, avrò completato la missione. Non proprio come avrei voluto, ma l'avrò fatto. Però spero che esca da lì e si faccia ammazzare. Altrimenti, morirà di fame. Non ci sono altre uscite, mi hanno insegnato. E se cercasse di scavarsene una...ho la piccozza. Ci metterebbe troppo tempo. Spero. Ma rifletterci ora è inutile. Pianto la spada nel terreno e mi ci appoggio con la schiena, sbuffando. Vedi di sbrigarti a uscire. La mia pazienza è molto limitata. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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27-05-2012, 11:21 PM
Messaggio: #9
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Irritata - ma lo è sempre per qualcosa -, dopo aver finalmente scovato lo Yoma Andrea decise che non era il caso di affrontarlo lì dentro: lo spazio era troppo angusto.
Presa quindi la picozza con sé, la novizia se ne tornò sui propri passi e, dopo essersi stiracchiata a dovere, piantò la claymore sul terreno e vi si poggiò contro; decisa ad attendere che il mostro uscisse per cacciare. Andrea rimase così in quella posizione, i sensi - Percezione dello Yoki compresa - all'erta in attesa dell'uscita dello Yoma. Invano: passarono le ore, ma il mostro non si decideva ad uscire. Quanto avrebbe dovuto aspettare? Le cosiddette Claymore, lo sapeva per esperienza personale, potevano permettersi di mangiare un sol boccone ogni svariati giorni; ogni quanto tempo, quindi, uno Yoma sarebbe uscito per cacciare? Il Sole, teso verso l'orizzonte, cominciò a rosseggiare nella sua discesa. Turnazione: Hotenshi Master |
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27-05-2012, 11:46 PM
Messaggio: #10
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Uffa. Uffa, uffa e ancora uffa. Odio aspettare quasi più di quegli uomini in nero. Quasi più di Hayez. No, più di Hayez no. Ma quasi. Connettere i pensieri non è mai stato il mio forte, ma ora che ci penso non ho idea di quanto ci metterà quel bastardo a uscire. Non che aspettare, fisicamente, sia un problema: noi guerriere non abbiamo bisogno di molto cibo nè riposo, io anche meno delle altre. Sono abituata agli stenti e alle notti in bianco da quand'ero una bambina, diventare una mezza-Yoma non ha fatto che aumentare la mia già incredibile resistenza. Ma psicologicamente non posso reggere. Me ne rendo conto quando il sole comincia a tingere di rosso l'orizzonte. Fossi una di quelle damerine che si allenano con me, descriverei poeticamente la scena. Ma io sono io, la mia tuta tira, i graffi mi fanno il solletico e la lama su cui poggio è fredda, nonostante io sia sudata per il caldo. Decisamente non è il momento di perdersi in inutili divagazioni. Quel che significa il sole in discesa è che sono stata ferma per ore. Molte ore. Troppe ore. Mi rialzo e impugno la spada. Se devo aspettare, almeno lo farò facendo qualcosa di utile. Non so a chi lo sto dicendo, e non mi importa. Mi avvicino all'entrata e fisso i piedi appena troppo distante per colpire la trave di sostegno. Poi comincio ad allenarmi, scandendo ogni secondo con un movimento della lama, su e giù, su e giù, fino a notte fonda. L'ho fatto spesso e mi aiuta a rilassarmi. Ma non basta, non mi sento ancora calma. E va bene. Aspetterò ancora. Fino al pomeriggio. Dico a me stessa, per convincermi a farlo. Non sono del tutto certa che rispetterò il mio stesso ordine, ma continuo a muovere la spada e la cosa mi fa sentire meglio. Aspetterò ancora un po'. Ma poi giuro che vado a prenderlo, a costo di buttare giù tutta la montagna. E Hayez sarà il prossimo. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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28-05-2012, 10:19 PM
Messaggio: #11
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Andrea non riuscì a contenere bene la rabbia dovuta all'assoluta immobilità della situazione: non aveva nervi per aspettare, lei.
La prima giornata passò per espedienti, sfogandosi mentalmente finché, giunta la sera, non trovò niente di meglio che prendere la claymore e fendere l'aria. Ma niente, nessuno Yoma sbucò fuori dalla miniera. Passò la notte e giunse l'alba, la lama fece a fette infiniti refoli di vento e la sabbia s'alzò un poco ogni tanto. Ma di Yoma, ancora, neanche uno. Giunse il mattino, ed il caldo mezziogiorno: Andrea si sentì sudare, e odiava il pizzicore che ciò le dava. Ma lo Yoma, poco cavaliere, non le diede la soddisfazione di uscire. Infine, il Sole iniziò la sua discesa, ed il pomeriggio prese piede. Ed Andrea era ancora là , a fissare quella miniera da cui non usciva nessuno. Turnazione: Hotenshi Master |
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28-05-2012, 10:47 PM
Messaggio: #12
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato ORA BASTA! Sbotto mollando l'ennesimo fendente a vuoto. Dello Yoma non si sente nemmeno la presenza. E la mia pazienza è esaurita da un pezzo. Adesso entro e lo faccio a pezzi con la mia mano. Giuro che lo farò soffrire, lo ucciderò lentamente. Ne sono capace, ho tormentato qualche animaletto da bambina. E il prossimo...il prossimo sarà Hayez. Lo ucciderò per questo. Ma ora devo pensare a trovare lo Yoma. Mentre il sole inizia la sua discesa verso occidente, pianto nuovamente a terra la spada e afferro la piccozza. Vediamo di renderti utile. Le dico con un sorrisetto. Sforzandomi di controllare la mia ira, metto la parte metallica sotto un piede e tiro. Al secondo tentativo il legno si spezza e si divide dal ferro. Ho ottenuto un palo. Ora devo accenderlo. Ne avvolgo un'estremità nella manica che mi ero strappata, poi lo passo sulle rocce bruciate dal sole del primo pomeriggio, ruvide e bollenti. Ci vogliono diversi minuti e numerose imprecazioni, ma in qualche modo alla fine prende fuoco. Posso così infilarmelo in bocca con la parte fiammeggiante rivolta a sinistra. Trattenendo la torcia con i denti, afferro la spada con la mano ora libera. Vediamo di andare a prendere quel figlio di una buona...Yoma. Ancora una volta mi accartoccio su me stessa per entrare nel buco. I miei muscoli gridano lamentele veementi per quella costrizione a cui speravano di non doversi più sottoporre, ma li ignoro. Non ho scelta, dopotutto. Con più decisione di prima, comincio la mia avanzata nel buio, ora rischiarato dal fuoco che arde vicino alla mia testa. L'aria nel tunnel ristagna, mantenendo ferma la fiamma, ma il fumo mi infastidisce, bruciando gli occhi. Sempre meglio che non vederci affatto, comunque. Incontro di nuovo la trave di ieri e mi abbasso con furia, di scatto, vedendola un paio di metri in anticipo. Il risultato è un rumore di vesti che si strappano. Soffoco un'imprecazione per non lasciar cadere la torcia e mi raddrizzo quel tanto che posso, la trave ormai alle mie spalle, la mia tuta a brandelli che in qualche modo ancora copre in parte il mio torace. Un'altra cosa che farò pagare allo Yoma. E a Hayez. Proseguo nella mia marcia, decisa a farli fuori tutti e due. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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31-05-2012, 12:13 AM
Messaggio: #13
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Andrea, deciso d'aver esaurito la sua scarsa scorta di pazienza, estrasse allora il manico di legno della piccozza e, avvoltane un'estremità in uno straccio strappato prima alla sua uniforme, riesce a dargli fuoco dopo molti e laboriosi tentativi di far brillare due pietre focaie.
Ottenuta così una piccola, rozza torcia, se la mise tra i denti e, recuperata la claymore, entrò curve dentro la miniera. Alla luce fioca della torcia Andrea potè vedere offuscatamente la parete rossastra che la lambiva e graffiava; evitò la già sufficientemente sperimentata trave, ed avanzò sempre più curva nell'angusto cunicolo: sapendo già dove indirizzare la Percezione, la novizia giunta a quel punto trovò quasi subito la lontana sensazione dello Yoki del mostro. Avanzò lì dentro per alcuni minuti, il fuoco della torcia che rischiava di lambire il suo volto e le travi che ad intervalli evitava a malapena chinandosi per non accapocciarsi contro; ad ogni mentro, ad ogni minuto, lo Yoki si faceva sempre più netto e forte. La prima cosa che udì fu un rumore secco e ritmato, non regolare ma chiaramente artificioso; poi, una sagoma che su muoveva, pur stando ferma presso la fine di quella galleria tutto sommato breve: non dovevano averci trovato poi così tanto oro, lì dentro. Oro, appunto: di questo colore risultarono i due occhi che, presto, s'accorsero di lei e la fissavano curiosi; Andrea, abituandosi alla fioca illuminazione, notò poi altri particolari: quell'essere era... magro, molto magro. E piccolo: era seduto a gambe incrociate, ma quanto sarà stato alto, in piedi? Un metro? Al massimo poco di più. Piccolissimo, magrissimo, calvo, nudo, la pelle rosso scuro... e tutt'attorno a lui, vesti sparse ed ossa bianchissime. Sì, ossa umane. E, tra le mani, quell'essere teneva un teschio. Lo Yoma presto sembrò abituarsi alla presenza di Andrea, ma non ne sembrava spaventato. Anzi, sorrise, sorrise d'un ghigno malefico. I suoi denti erano gialli, grandi e aguzzi. Turnazione: Hotenshi Master Citazione:~ Tips: Quando tu stesso trovi che una cosa si può fare "in qualche modo", forse significa che tu debba trovarlo, questo modo. Questo GDR non è un hack 'n' slash, quindi non devi dare per scontato che la tua Guerriera sia un asso del bricolage a prescindere. Quando ti trovi di fronte a situazioni non scontate, devi provare a farle, e lasciare che il Master decida se ce la fai o no. Citazione:~ Tips: Mai decidere a priori che succede dentro un nuovo ambiente, anche se l'hai già visitato: le vie del Master sono infinite. Il fuoco scoppietta luminoso, Andrea vede la famiglierata trave senza problemi e financo si graffia senza dubbio alcuno; probabile, te lo concedo, ma... se avessi deciso di far passare una folata di vento, una qualche bastardata tipica del Master sadico? Meglio finire le azioni in ambienti già noti e sicuri. |
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31-05-2012, 03:33 PM
Messaggio: #14
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Avanzo per alcuni minuti, facendo attenzione ad evitare le travi che scandiscono regolarmente l'ambiente di quel buco che ora mi sembra più rosso che nero. La fiamma della torcia è fastidiosa, ma la mia visuale è certo migliore di prima. Lo Yoki, ora che so più o meno dove cercarlo, mi indica la posizione del nemico sempre più precisamente man mano che mi avvicino. Del resto, sono in un tunnel, non è che ci siano tante opzioni sulla strada da seguire. Ad un tratto sento qualcosa, un rumore netto e distinto che viene da più avanti. Non credo che sia acqua o roba del genere, perciò accelero ulteriormente il passo, per quanto quel buco me lo consenta. Dopo una marcia ansiosa, il più rapida possibile nonostante le ristrettezze dell'ambiente, noto un movimento. Ci metto un attimo a capire che il tunnel è finito e che c'è una figura davanti a me, rannicchiata accanto alla parete di fondo. Sono un po' stupita, all'inizio: anche se non ci speravo, pensavo che il buco fosse più profondo. Questa miniera doveva essere davvero misera, non doveva esserci molto...oro. Oro. Non che abbia mai visto quel metallo che tutti vogliono. Ma so che colore ha. Giallo scuro, come i miei capelli. E come gli occhi della creatura che mi fissa, incuriosita. Passa un minuto e mi abituo alla luce scarsa emessa dalla mia torcia, ancora stretta fra i denti. L'essere non si muove, continua a guardarmi mentre io guardo lui. Il suo corpo mi appare poco alla volta: è piccolo e magro, in maniera innaturale quasi. Se non fosse per la testa pelata e la pelle di uno strano rosso scuro potrebbe essere mia sorella Anna, la più grande di quelle pesti malefiche a cui dovevo badare. Il solo pensiero mi riscuote dal mio momento di sorpresa con una scarica di adrenalina. Un'occhiata ai dintorni e la mia Percezione mi confermano che lui è proprio quello che sto cercando: lo Yoma. Attorno a lui è pieno di vestiti e ossa, evidentemente delle sue vittime. In mano ha un teschio, e immagino che fosse lui a provocare il suono di prima sbattendolo a terra. Non mi serve sapere altro; lo Yoma mi sorride con i suoi denti giallastri, come a sfidarmi. E allora scateno la mia ira a lungo repressa e, piegandomi sulle ginocchia, gli salto addosso, la spada puntata contro il suo torace, la torcia ancora in bocca, pensando che finalmente potrò far fuori quella maledetta di mia sorella. Citazione: Yoki utilizzato: 0% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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03-06-2012, 03:58 PM
Messaggio: #15
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Ritrovatasi di fronte al mostro, Andrea trovò naturale associarlo ad una delle sue sorelle minori, Anna. E trovò quindi un motivo in più per ammazzarlo con piacere.
Puro amore fraterno, anche se fra sorelle. Sapendo di non potersi ergere in altezza, la svettante novizia si risolse a piegare le ginocchia e quindi balzare in avanti, spada in resta contro il torace del mostro. «... Ghih?» Il sorriso del mostro sfumò all'istante, e pure lasciò cadere il teschio che teneva in mano: aveva percepito il pericolo. E, quando la claymore d'Andrea fu a dieci, quindici centimentri dal suo petto... saltò. Saltò in alto, spingendosi anche in avanti. In volo, Andrea non potè stargli dietro, e dovette sentire inerme un piedino artigliato del mostriciattolo balzarle sulla schiena prima d'andare oltre; un tocco, neanche era pesante: non fu infatti a causa sua, ma del proprio balzo, che l'allampanata novizia... cadde a terra. Andrea planò infatti abbastanza rovinosamente tra le ossa bianche ed i vestiti che odoravano di marcio, mentre il fuoco della torcia le lambì la guancia: dolore!! Ma, per fortuna, non si spense... non che la sua faccia ne facesse meno male per questo, comunque. Appena si fosse voltata, si sarebbe poi accorta che il mostro era ora fuori dalla visuale della torcia, e solo i suoi occhietti rossi erano visibili; se ne stava fermo lì, ad alcuni metri da lei, senza fare altro. «... Gaah?» Forse era disorientato? O stava architettando un piano? Oppure era troppo stupido da avere altre reazioni oltre a quella istintiva di sfuggirle? Turnazione: Hotenshi Master Citazione:Scusa il ritardo, ho avuto dei giorni davvero impegnativi. |
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03-06-2012, 04:20 PM
Messaggio: #16
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Carico il mostro e quello non si muove. Idiota. Morirà sotto la mia lama e nemmeno capirà quel che è successo. O forse no. Il suo sorriso svanisce mentre mi avvicino, ma quando sto per colpirlo...salta. Non capisco bene come abbia fatto dalla sua posizione, ma mi arriva sulla schiena e mi usa come appoggio per arrivarmi alle spalle. Quasi non sento il suo piede toccarmi, ma ormai sono lanciata e cado a terra, la spada che sbatte sotto di me con un tintinnio, la torcia che mi brucia la guancia. MALEDIZIONE! Vorrei urlarlo, ma mi trattengo e stringo i denti sul legno come stringo le dita sull'elsa dell'arma. Almeno la torcia è ancora accesa. La bruciatura fa male, ma non è certo il momento di pensare a questo. Mi sollevo sull'avambraccio e mi dò una spinta, portandomi sulle ginocchia. Con un po' di difficoltà , da quella posizione non è difficile girarmi. Incredibilmente, trovo lo Yoma ancora lì. O meglio, trovo i suoi occhi che mi fissano dall'oscurità , troppo lontano perchè la luce della torcia li raggiunga. Perchè diamine non è scappato? Si crede di essere chissà chi? Pensa di potermi battere? O è solo stupido? Pensieri inutili e vaneggianti, che non rimangono nella mia testa per più di un attimo. Devo pensare, e intendo sul serio, a come schiacciare quell'insetto. Ci rifletto su per un secondo, un secondo esatto, prima di lasciar perdere. Quegli occhi che mi fissano deridenti devono andarsene al più presto. Giro il polso in modo che la punta della mia spada sia rivolta dietro di me e tocchi quasi terra, poi torno all'attacco, con l'intenzione di spazzare via quel bastardo con un fendente che dal basso raggiunga il soffitto. Il tempismo lo lascerò al mio istinto, non mi ha mai delusa. Ma tanto per sicurezza, o perchè ormai sono troppo arrabbiata per trattenermi, aggiungo a quel colpo un bel paio di amichetti: due occhi d'oro come quelli del mio avversario, tanto per tenergli compagnia. Citazione: Yoki utilizzato: 10% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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06-06-2012, 12:13 AM
Messaggio: #17
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Non era certo il massimo dell'agilità Andrea, grottescamente limitata dal basso tetto e perdipiù costretta a tenere le sue lunghe gambe sulle ginocchia; si rialzò subito, nonostante il dolore, la rabbia e il bruciore, e voltandosi ebbe una sorpresa: lo Yoma era ancora lì.
Ciò la irritò molto, e tolse pure ogni dubbio su cosa avrebbe fatto ora: avrebbe continuato a combattere per ucciderlo quanto prima, ovviamente. Andrea pose allora la claymore a terra alle sue spalle, nell'unico abbozzo di tattica balenatole in mente nel torrente d'ira nella sua testa; quindi, in un guizzo di ripicca per quelle due sfere dorate nel buio, liberò il suo Yoki quanto pastava per averli anche lei, quegli occhi. E con essi, nuova forza nelle vene. E, con quella forza, alzò l'arma tentando di tagliare in due quel mostriciattolo. Ma, di nuovo, questi si rivelò assai veloce: con un movimento dall'istinto quasi animale, l'esserino scattò rapidissimo indietro, ed Andrea riuscì pertanto a colpire solo la sommità della miniera, facendone cadere qualche pugno di terriccio e pietra. La novizia era ora scoperta, perdipiù gobba sotto la bassa volta... eppure, lo Yoma non attaccò; anzi, arretrò nuovamente, uscendo una seconda volta dall'illuminazione della torcia. Ma, nonostante questo, Andrea continuava a vederne bene gli occhi dorati nel buio. E questa volta udì echeggiare stridulo qualcos'altro. «... Ghi hi hi hi hi!» Lo Yoma stava ridacchiando. Turnazione: Hotenshi Master |
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06-06-2012, 03:10 PM
Messaggio: #18
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
Parlato Il mio colpo taglia solo aria e si schianta contro il soffitto: quel dannato nano è saltato all'indietro, evitando di finire diviso a metà . Fra la pioggia di terriccio e polvere e la spada troppo in alto, ora sono scoperta, ma evidentemente è troppo stupido per approfittarne: preferisce ritirarsi nuovamente fuori dalla mia portata, deridendomi ora non solo con quegli occhi orribili, ma anche con una risatina stridula che mi manda su tutte le furie. O meglio, mi ci manderebbe, peccato che lo sia già . Non capisco a cosa gli serva continuare ad arretrare, se non intende scappare nè contrattaccare. Abbasso la spada, rimettendola in posizione di guardia. Meglio non rischiare che cambi idea. Ma ora siamo al punto di partenza, solo a posizioni invertite. Una situazione di stallo che non sopporto. La mia rabbia non mi permette di stare a ragionare sui piani di quell'essere, sempre ammesso che abbia un piano. Cosa che non mi sembra poi così probabile. A questo punto però ho capito che agitare la lama finirebbe solo per seppellirmi sotto metri di roccia, e non è l'ideale. Perciò, con uno sforzo notevole, rinuncio a lanciare un altro fendente e decido di incalzare lo Yoma semplicemente avanzando verso di lui. Faccio in modo di occupare tutto lo spazio disponibile, impedendogli, almeno spero, di saltarmi di nuovo alle spalle. La spada è pronta a scattare in qualsiasi momento, i miei occhi sono ancora il riflesso dei suoi. Anche se volessi, non avrei la calma necessaria a farli tornare argentati. Vediamo che fai, bastardo. Ti sfido a venirmi addosso. Facendo attenzione a non far cadere la torcia mugugno la mia sfida. Non mi interessa che capisca, avevo solo bisogno di dirlo. Citazione: Yoki utilizzato: 10% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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08-06-2012, 12:46 AM
Messaggio: #19
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
«Hi hi h... Iih?»
La risata sommessa quasi morì in gola allo Yoma nel vedere Andrea ergersi in tutta la sua imponenza, malgrado gli ovvi limiti dati dalle dimensioni della miniera. Arretrò istintivamente di qualche passo, ma presto si fermò. E rimase immobile e guardingo per alcuni lunghi, interminabili attimi. Ma infine si mosse: a quattro zampe - neanche fosse un cane -, lo Yoma corse avanti con sorprendente velocità , guardando davanti a sè, alle gambe di Andrea. Che significava? Che aveva in mente? La novizia, dal canto suo, aveva ben poco tempo per decidere che fare, prima che il mostro la raggiungesse. Turnazione: Hotenshi Master |
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08-06-2012, 02:44 PM
Messaggio: #20
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Il mostro della miniera [Hotenshi]
Narrato/pensato
La mia avanzata ha l'effetto sperato e lo Yoma la smette di ridere in quel modo fastidioso e arretra. Ottimo. Poi si ferma. Non così ottimo. Infine si butta a terra a quattro zampe e attacca. Pessimo, pessimo, dannazione! Non c'è tempo, ho bisogno di un'idea e ne ho bisogno subito. Quel bastardo mi arriverà alle gambe in un attimo. A meno che io... cosa? Cosa posso fare per fermarlo? Un'unico lampo di genio, o forse di totale follia, mi balza in testa e decido che lo farò. Semplicemente mi abbasso su un ginocchio, il destro, e abbatto un pugno all'altezza di dove dovrebbe trovarsi lo Yoma. L'elsa della spada renderà l'impatto ancora più distruttivo, contro qualsiasi cosa colpisca. Spero solo che quella sia la testa dello Yoma, che finirebbe così, immagino, spappolata. Staremo a vedere. Citazione: Yoki utilizzato: 10% "La guerra è il tribunale del mondo: chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto, perché lo spirito del mondo sta dalla parte del vincitore." (Hegel) |
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