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[In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
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11-09-2012, 10:17 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-12-2016 06:08 PM da Ufizu.)
Messaggio: #1
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[In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
Nome>> Morgana
Anni>> 18 Altezza>> 180 cm Peso>> 55 kg Arto Dominante>> Sinistro Tipo>> Difesa Profilo Fisico>> Di bellezza quasi innaturale, capelli lunghi e lisci come seta, un tempo di colore rosso fuoco, le incorniciano il viso dai tratti delicati, occhi grandi, a tratti impauriti, a tratti spavaldi come di chi vorrebbe conquistare il mondo. Fisico longilineo ma ben definito, molto agile e veloce, con una cicatrice sotto l'occhio destro che viene nascosta sapientemente da una ciocca di capelli. Ha recentemente tagliato i lunghi capelli lisci come seta, fino al collo, per dimostrare una sorta di "taglio col passato", lasciando un'unica, lunga ciocca che le scende lungo la schiena. Profilo Psicologico>> Morgana, possiede un attaccamento smodato per la vita, attaccamento che le viene dato, a causa del suo passato,lei è animata da uno spirito di vendetta causato dal suo tragico background. Dotata di buon spirito di adattamento, la sua testardaggine la spinge ad abbracciare anche cause perse in partenza, disprezza profondamente gli yoma e vorrebbe vederli tutti “cadere come dei soldatini”. Non è molto socievole, si fida di pochissime persone che lei crede, possano essere degne della sua fiducia. Non cede alle provocazioni. Non dimentica mai i torti e le offese ricevute,è temuta dalle altre guerriere poiché è forte e dotata di grande concentrazione durante le battaglie. Cerca sempre di utilizzare i punti deboli degli avversari per trarne vantaggio. Molto determinata, guerriera instancabile ed abituata alla sofferenza psicologica. Non le è rimasto nessun affetto, è pronta a tutto pur di realizzare la sua vendetta. Oltre a nutrire un profondo odio per gli yoma, è nato in lei un sentimento di avversione e di insofferenza nei confronti dell'Organizzazione, dopo aver assistito impotente al risveglio di Semiramide durante il corso della missione. Ioltre nutre particolare stima per le guerriere combattive e che bramano la libertà. Background>> A dispetto del suo bellissimo aspetto, la vita non fu altrettanto con lei generosa, facendole pagare il prezzo della sua esistenza, ancor prima della sua nascita. Era considerata ”la figlia del Diavolo” da tutto il villaggio. La madre era anch'ella di straordinaria bellezza, si dilettava nelle arti magiche e molto spesso si recava nel bosco per trovare delle piante utili per le sue ”pozioni”, era anche una guaritrice presso il villaggio in cui abitava, aveva tramite le sue conoscenze guarito, con delle erbe medicamentose molte persone, ma nonostante questo fu tacciata della peggiore nomea e disprezzo per via di quello che le accadde. Un giorno si era recate nel bosco per cercare un'erba che le serviva, ma quel giorno fu maledetto per lei, poiché vi si erano accampati dei soldati che erano soliti nei giorni di riposo, di darsi all'alcool. Quando videro quella figura femminile,erano totalmente ubriachi, iniziarono a chiamarla, a gridarle contro offese di ogni sorta, lei cercò di scappare ma non ci riuscì e i soldati la violentarono a turno, lasciandola nel bosco come se fosse un oggetto, di lei quella notte portarono via anche l'anima. La donna non si riprese mai da quella notte, ma si accorse di essere rimasta incinta e tenne il bambino. Cercò di raccontare l'accaduto agli abitanti del villaggio, ma non la credettero, nonostante li avesse aiutati e la figlia che ebbe, Morgana, fu considerata “la figlia del diavolo”. Gli abitanti dissero che la donna aveva avuto la figlia unendosi con un demone. Morgana, si portò quindi dalla nascita questo peso profondo di una tristissima storia di cui nessuno ne era responsabile, e non la crudeltà umana degli uomini e dei villeggianti che la allontanavano e scacciavano come se avesse la peste. La madre morì e fu affidata agli zii,i quali avevano un negozio di fiori. Gli zii, cercarono di trattarla come una loro figlia, per quanto possibile. Morgana aveva come unico amico il cugino Andrea, era quasi come un fratello per lei, l'unico che la accettava per quello che era. Abile nell'utilizzo nella spada, cercò di insegnare a Morgana qualche tecnica relativa alle armi bianche,per le quali, la stessa ragazza nutriva un particolare interesse. Crebbe provando rancore ed odio nei confronti di quegli uomini che avevano strappato l'anima alla madre e sentiva dentro di sé la colpa di essere nata, lei stessa. Dentro di lei c'era tanta sofferenza ma al tempo stesso,era molto dolce e sensibile, era come se avesse due personalità in una. Si prendeva cura dei fiori del negozio degli zii, a volte si dilettava in intrugli,come la madre, era taciturna, collaborava con gli zii aiutandoli nel lavoro. Un giorno,il villaggio fu assalito dagli Yoma, fecero irruzione nel negozio di fiori e lo devastarono,aggredirono gli zii di Morgana ed il cugino. Morgana, che in quel momento era fuori dal negozio e si trovava nella serra, quando rientrò vide uno spettacolo raccapricciante, i fiori erano sparsi per terra, sporchi di sangue, petali di rose, e dei fiori che più amava erano stati deturpati da quegli essere demoniaci, vedere i petali cadere per terra , ed i corpi trucidati e squartati delle uniche persone che le erano state accanto, fece scoppiare in lei una furia mai vista, perché aveva perso coloro che l'avevano accettata per quello che era. Iniziò a colpire uno yoma, brandendo un legno,mentre lui cercava di aggredirla, riuscì a conficcarglielo nella gola. Lo yoma riuscì a colpirla sul viso, appena sotto l'occhio e per poco non riuscì ad accecarla, la prese dal collo e la scaraventò contro un muro, tanto da farle perdere i sensi. Gli altri yoma si stavano per accanire sul corpo di Morgana,quando ad un tratto spuntò dal nulla una Claymore, che li annientò senza alcuna pietà . Morgana, non aveva preso coscienza se fosse ancora viva o meno, che la portarono via con sé. Lei gli disse ”Sono all'inferno, vero?” lei le rispose ”Saresti potuta finire peggio di come sei ora”. Mentre la Claymore proferiva tali parole, apparve l'uomo in nero che le disse ”è l'unica sopravvissuta questa bambina?” la Claymore annuì e l'uomo in nero disse”Bene, portala con noi”.Fu così che Morgana, entrò nell'Organizzazione, fu sottoposta ad un duro addestramento, che sopportò senza un lamento, che le fecero rafforzare quel senso di vendetta e di odio che la vita le aveva fatto conoscere molto presto, pensando che diventata una Claymore avrebbe potuto ”ripulire quel mondo che le aveva portato via i suoi affetti più cari”. Abilità Innata [b]Spirito Straordinario [Abilità Innata] La Guerriera è dotata di una grande forza interiore che la sorregge psicologicamente in ogni momento critico o richiedente concentrazione. Ciò si traduce in +2 al parametro Spirito ogni volta che la Guerriera si concentra volontariamente (ovvero deve essere attivato, non è in perenne attivazione). Quando ciò accade, il Master deve calcolare ogni azione che coinvolga Spirito tenendo conto di tale bonus. [/b] |
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18-09-2012, 11:38 PM
Messaggio: #2
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Scheda di Morgana [claire83]
SCHEDA APPROVATA
Consulta il Pannello GdR per assegnare i primi punti parametro. Se hai dei dubbi, contattami pure via MP |
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21-01-2013, 09:27 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-08-2014 03:40 PM da Kelsier.)
Messaggio: #3
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Scheda di Morgana [claire83]
Capitolo 1
DOVE VOLANO GLI YOMA Molto spesso ci troviamo a leggere di storie altrui ma non è mai così emozionante come iniziare a scrivere la propria. Eccomi qua a specchiarmi ancora una volta nella lama della mia spada, il mio volto è quello di sempre ma qualcosa dentro di me è profondamente cambiato,l a ragazza che un tempo credevo di conoscere ha lasciato il posto ad una guerriera, ora sono una Claymore e precisamente la numero 45. Fa un po' strano come la mia vita sia stata trasformata da un momento all'altro ma ora sono qui a scrivere il “primo capitolo” della mia nuova esistenza,a volte vorrei ritornare indietro nel tempo per rivedere i miei cari ma so che questo non è possibile, ora ho un solo compito da portare avanti: uccidere gli yoma per gli uomini in nero. Il mio obiettivo è quello di vendicare i miei cari e conquistare “la mia libertà personale”,ma bando alle ciance e veniamo alla mia storia. Vengo svegliata di prima mattina improvvisamente ,con una delicatezza pari a quella di un elefante, e mi trovo già catapultata nella nuova realtà,mi trascino ancora assonnata attraverso lugubri corridoi ed ampie sale, sempre più tetri, sino ad arrivare al quartiere generale di Staph e qui, mi accorgo di non essere l'unica a dover affrontare quella nuova avventura, altre due ragazze più o meno della mia età sono state abbinate nel mio stesso test. Ebbene sì, noi Claymore prima di essere qualificate come tali, dobbiamo superare un test, a cui ci viene abbinato un numero,che in maniera crescente indica la nostra effettiva bravura e mette in risalto le nostre capacità . Una figura scura, avvolta in una tunica ci viene incontro e così scopriamo che è lui “il nostro Master Duncan”,colui che ci illustrerà il nostro test .Le sue parole sono gelide così come il suo aspetto,è una figura talmente inquietante che fa scorrere i brividi lungo la schiena. Nella mia mente balenavano differenti pensieri un misto tra l'attesa e la voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto. Così apprendiamo che dobbiamo dirigerci nel villaggio di Dulra, afflitto dalla presenza degli yoma e sento nominare per la prima volta i nomi delle mie compagne: Clarissa e Medea .La mia qualità di socializzazione devo dire che non è esattamente elevata ,avendo sempre vissuto con i miei zii ed essendo considerata una sorta di ragazza” da evitare” per via della storia di mia madre, ma sono consapevole che in questo test devo collaborare con le mie compagne se voglio che la missione abbia un esito favorevole, siamo pur sempre una sorta di gruppo. In realtà sono una specie di orso mascherato da cerbiatto. Inizio ad essere presa dallo sconforto quando il paesaggio che ci accompagna durante il viaggio è assolutamente spoglio e brullo e privo di qualsiasi forma di vegetazione, così diverso dal posto in cui ero cresciuta e sopratutto non vi era minima traccia di quella natura,con i suoi fiori e profumi che ho sempre adorato sin da piccola. Mi sentivo quasi spogliata di ogni emozione ed aspettavo con ansia il momento in cui avremmo visto un po' di verde. Cercavo di instillare la sicurezza dentro di me armeggiando con la mia spada,ed i miei occhi si rivolgevano verso le altre due ragazze che mi erano accanto, che all'inizio si erano dimostrate alquanto silenziose. Quando una delle due si presentò, chiedendoci i nostri nomi, mi rincuorai, anche se non sapevo che il peggio sarebbe dovuto ancora arrivare ed a mia volta proferì parole di incoraggiamento, era il minimo che riuscivo a fare,ricevendo il consenso dalle parole di Clarissa. Medea,e ra alquanto taciturna, sicuramente era molto più introversa di me e il suo atteggiamento iniziale,d evo dire che mi suscitò un briciolo di astio nei suoi confronti,ma questi sentimenti di benevolenza nei confronti dell'una e di stizza nei confronti dell'altra erano destinati a mutare. Niente resta mai com'è e tutto è destinato a cambiare e questa era una delle cose che avrei imparato molto presto. Tuttavia,credetemi o meno una pazza o qualunque cosa possa essere,ma ho considerato per tutto il viaggio l'unica mia amica, la mia spada. Un pezzo di metallo può dare più fiducia e compagnia di mille altre persone. Dopo lunghi giorni di noioso cammino, giungemmo finalmente alla meta indicataci, molto più deprimente dello stesso viaggio,sembrava un villaggio abitato da fantasmi, vi giuro era come se stessi vivendo un incubo. Lo spettacolo che ci si aprì dinanzi agli occhi era di un'assurda spettrale vacuità , un agglomerato di bassi edifici dal tetto piatto e dall'aspetto miserabile. Vedevo desolazione e desolazione ovunque, ma oltre a mandarci ad uccidere dei mostri,pensavo se L'Organizzazione non si stesse prendendo gioco di noi a mandarci in un posto così squallido . Ovunque mi girassi vedevo porte e finestre sbarrate,io che stupidamente mi aspettavo che almeno qualche anima venisse ad accoglierci perchè eravamo lì per salvare loro la pellaccia, oltretutto dovevano essere proprio disperati per vivere in un simile posto. Ma ora che ci penso e mi rivedo per un attimo a Dulra, non posso che sorridere pensando a quanto fossi ingenua ed inesperta, ero così sciocca da pensare che gente assediata dagli yoma ci avrebbe dato il benvenuto ,seppellendo la propria disperata paura.Percorrendo diverse stradine arrivammo alla piazza centrale,laddove c'era una scena decisamente insolita:delle persone attingevano a turno frettolosamente l'acqua dal pozzo .Ai miei occhi, quelle persone, sembrarono degli assurdi pazzoidi, anche se ad affibbiare questi epiteti sono decisamente l'ultima persona a potermelo consentire .Non sapevo se ridere o piangere, ma ad ogni modo non riuscivo ancora a comprendere bene il motivo di tutto quell'affaccendarsi intorno al pozzo. Mentre effettuavano questa operazione a turno, richiudevano frettolosamente la porta da cui erano usciti, sembravano quasi delle formiche. Lo smarrimento, lasciò il posto ad un sentimento di pietà perché mi resi conto che il loro atteggiamento era determinato dal timore che gli yoma sarebbero potuti sbucare da un momento all'altro e fare loro una bella festa. Pensai che almeno noi avevamo una spada, loro non avevano nulla fuorchè la paura, ma anche io in cuor mio ne avevo, ma se il timore viene alimentato come si deve può trasformarsi in un'arma pericolosa:il coraggio. Inizia così il mio delirio di megalomania e di onnipotenza che poi riverserà addosso agli yoma, giurando a me stessa che non avrei consentito che l'avrebbero fatta franca. Cercai di percepire lo yoki ma riuscì a sentire solamente quello della mia compagna Medea, che splendido inizio. Clarissa, decise di andare a chiedere informazioni a qualcuno, mentre io e Medea restammo lì in attesa di pensare al da farsi,ci venne l'idea di braccare uno degli uomini che stava attingendo l'acqua dal pozzo e che brillante idea che fu quella, perchè in cambio ne ricevemmo per lo spavento, una graditissima doccia.Due Claymore devono reperire informazioni sugli yoma e che fanno? Aggrediscono un uomo più spaventato di loro, facendolo fuggire. Preferisco pensare che non fossimo in noi stesse ,per evitare di ammettere che fummo due idiote totali. Rivedere la mia immagine fradicia ed arrabbiata mi suscita una tale ilarità che sto ridendo anche adesso,non ha assolutamente alcun prezzo, una doccia gratis non si ha tutti i giorni. Fu così che ci decidemmo di darci una mossa, cercando di bussare alle porte delle abitazioni, ma prima che mettessimo in atto il nostro piano, arrivò “l'eroina”della situazione accompagnata da un baldo giovane. Sempre più cresceva dentro di me un'insofferenza totale nei confronti di Clarissa,che pensava bene di poter gestire da sola tutta la situazione, pur essendosi a prima vista dimostrata cordiale ed amichevole .Mi infastidiva,mi infastidiva decisamente il suo modo di agire, e quando qualcuno adotta comportamenti da”leader”non meritati,non posso proprio soffrirla. E mentre cogitavo su quali modi, leciti o meno, avesse usato per indurre il giovane a seguirla, la seguimmo a nostra volta,ritrovandoci davanti all'abitazione del Capo Villaggio. Entrate in casa, Tobias, era questo il nome del capo villaggio, ci disse che erano stati attaccati dagli yoma alati ed a causa di questi si erano dovuti barricare in casa. Il nostro pensiero coincideva con la realtà Iniziammo così ad avanzare delle proposte ed a fare congetture,quando i nostri discorsi furono spezzati da un orrendo grido,proveniente dalla piazza, la voce è quella di Mark,il ragazzo che aveva scortato Clarissa fino all'abitazione di Tobias .Ormai eravamo nella merda,nella merda fino al collo, non c'era più tempo di pensare bensì di agire .Clarissa ovviamente si precipitò fuori per salvare il ragazzo e questo suo atteggiamento era l'ennesimo che aumentava dentro di me l'avversione nei suoi confronti, la paladina della giustizia senza macchia e senza paura che si precipita a salvare “il suo ragazzo”Lo so, lo ammetto e sono consapevole di essere una ragazza alquanto insofferente ma ¨ più forte di me, è la mia natura che mi spinge ad essere così e non posso rinnegare me stessa, non credete?Ancora a pensare a Clarissa avverto un leggero senso di nausea e di malessere. Continuando con il racconto,alla fine ci precipitammo anche noi nella piazza e la scena che ci si presentò dinnanzi ai nostri occhi era decisamente agghiacciante:Mark stava per essere catturato dallo yoma ed altri due sorvolavano intorno alla piazza. Non vi dico quanto siano orrendi gli yoma,non so se fosse più raccapricciante guardare Mark atterrito o quegli orrendi scimmioni tritacarne. Io resto a pensare al da farsi, ma intanto vedo che il ragazzo è stato raggiunto dallo yoma ,mentre le mie due compagne vengono a loro volta attaccate dagli altri due scimmioni volanti. Ecco che ora comincia il mio ennesimo delirio, correndo come una folle giungo per difendere Mark e lo scimmione pensa bene di lasciar andare il ragazzo per affrontarmi .Di sicuro avrà pensato che in ogni caso avrebbe avuto un buono e succulento pasto per la giornata, ma si sbagliava decisamente . Avete mai avuto la sensazione di sfiorare la morte? Per tutta la durate del combattimento era questa la sensazione da cui ero pervasa, sentivo che sebbene fossi una novizia e non fossi nemmeno molto di sicura di me per indole, dovevo ad ogni modo fare i conti con la morte ed a dirvela tutta non mi andava di diventare il succulento pasto di un essere schifoso come quelli che avevano strappato via la vita alle persone che adoravo. La vendetta è una componente costante che accompagna la mia vita da quando sono nata, è quella speranza che mi fa aggrappare al burrone mentre sto per scivolare giù io credo che solamente se si sta per sprofondare nell'abisso infernale si riesce ad apprezzare la vita, che è uno splendido dono che ci viene concesso e sapevo che dentro di me tutto questo mi faceva sentire dannatamente forte ed invincibile, anche se in realtà non lo ero .Non sono forte,sono semplicemente agile, questo è il mio punto di forza e questo, insieme alla voglia di sopravvivere è riuscito a farmi rimanere ancora in vita. Il primo yoma lo feci fuori lentamente, con una finta, spezzandogli prima un'ala e quel grido mi diede immensa gioia,ma ancora dovevo ingegnarmi un po' prima di riuscire a sconfiggerlo definitivamente. L'avevo sottovalutato e furbescamente si era portato con uno scatto innanzi a me e si preparava, allungando il braccio, diretto a colpirmi con le dita acuminate per fendere il mio petto. Balzai indietro per proteggermi dal suo attacco e sfruttando l'agilità ,mirai all'ascella per tranciargli il braccio, proseguendo sino al collo per riuscire a mozzarglielo. La mossa andò a segno e quel maledetto essere crepò. Ero riuscita ad ucciderlo ma nemmeno riuscivo a crederci, non fui nemmeno empia dopo la sua morte, del resto come provare empatia per chi divora carne senza alcuna pietà? Restavano altri due yoma da eliminare, uno dei quali aveva orrendamente massacrato Clarissa, e nemmeno per lei riuscivo a provare nulla, era stata solo d'intralcio durante il test con il suo atteggiamento stupido ed infantile da “primadonna”.L'altra mia compagna,Medea, seppur in difficoltà riuscì ad uccidere il secondo yoma ma era ferita e quello restante stava per aggredirla. Sapete è una gran cosa cambiare idee sulle persone,quella che all'inizio del viaggio mi era sembrata una ragazza umile e cordiale non lo era per niente,mi dovetti invece ricredere su Medea,quella ragazza così sociopatica ha un bel caratterino non c'è che dire ma nutro un sentimento di stima nei suoi confronti perché nemmeno lei si arrende tanto facilmente. Questo credo ci renda simili, solo questo. Frapponendomi tra lei e lo yoma che voleva attaccarla, quel lurido allunga le braccia per afferrarmi ma con fendente dall'alto verso il basso riesco a mozzargliele, facendolo dilaniare dal dolore ma è ancora vivo e sono molto arrabbiata e non ho ancora finito con lui:devo eliminarlo. Sferrando un nuovo attacco,lo colpisco al collo e la sua testa viene tranciata di netto, è morto ed ho conquistato la mia vittoria personale. Mentre la mia compagna tenta di rigenerarsi, mi sento esausta,mi butto per terra, stanca ma felice e do un bacio alla mia spada, che ho chiamato Hellborn, il merito è anche suo. è come una compagna silenziosa che mi guida sempre e vi dirò, parlare con lei, anche se non può rispondermi mi rincuora, mi fa sentire meno sola. A questo punto vorrei poter raccontare di questo avventuroso inizio a qualcuno,ma le persone a cui vorrei rivolgermi purtroppo non esistono più ma è per loro che continuo a vivere,che continuo a lottare perché in un certo qual modo loro vivono in me, anche se non posso sentirle, esistono. Sono fiera di essere diventata una guerriera. Sapete, all'inizio del test non pensavo di potercela fare, non avevo fiducia nelle mie possibilità ,molto spesso quando guardo il mio riflesso nella lama della mia spada, sapete cosa vedo? Vedo una ragazza arrabbiata, una ragazza arrabbiata con se stessa ma anche con il mondo, uccidere mi fa sentire forte e potente, mi trasforma in quello che non sono e che vorrei essere, e spero che questa forma di rabbia non si ritorca mai contro di me,ma sia la molla per farmi diventare una persona migliore di quella che sono. Vi prometto che conierò nuovi insulti per gli yoma, sia mai che non smetta di farlo, è come se fosse una sorta di rito propiziatorio quasi. Chissà quali altri avventure mi attenderanno,ma di sicuro so che da questa esperienza ne uscirò una ragazza completamente diversa da prima, una ragazza che è rinata per la seconda volta. |
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02-05-2014, 01:31 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-05-2014 01:54 PM da Claire83.)
Messaggio: #4
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RE: [In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
Capitolo 2
Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou Finalmente è arrivata la parola fine. Mi ricordo anche le parole del pittore" Il mio caro amico Ufizu dice che non potete restare a lungo". A lungo? Siamo state un eternità, altrochè.Ma almeno ho guadagnato il mio trofeo. Ho una bella testa di yoma tutta per me con cui giocherellare. Ho fatto anche delle nuove conoscenze. Stavolta, non c'era il misterioso Duncan ad attendermi ma un altro uomo in nero di nome Ufizu. È un vecchio cieco, appassionato di arte. Ma lui è solo la mente, il suo braccio destro si chiama Peter. Guardate, avrei voluto anche fare a meno di conoscere quel tipo. È un accolito rozzo e manesco. Le uniche forme di linguaggio che conosce sono i grugniti e gli insulti. Ma vi parlerò meglio di lui, alla fine del mio racconto. Ci avevano detto che avremmo dovuto recarci a Sovirana per fare le modelle da un tale che faceva il pittore. Ho detto "ci", perchè non ero sola. Ecco, l'altra perla di questa missione è stata: Echidna. Apparentemente è una bambina innocua ma vi giuro, è veramente una vipera. Non mi fido molto degli altri, non ho grandi motivi per farlo, ma non mi aspettavo che una ragazzina più piccola di me fosse così folle e sopratutto non capivo perchè l'Organizzazione avesse scelto lei come guerriera. Ora lo so. Ha esordito con un bel "ciao troia" e da qui è cominciato l'inferno. Ho cercato di tenerla a bada, di guardarla con occhi diversi, ma c'erano dei momenti in cui avrei voluto veramente affogarla nella fontana, mentre in altri mi ha fatto quasi tenerezza. L'acqua della fontana, se ci penso mi vengono ancora i brividi di freddo. È la seconda volta che riesco a farmi una doccia involontaria in missione. Prima di giungere dall'artista, abbiamo incontrato dei popolani ostili nei confronti delle Claymore. Non volevano far proseguire il nostro cammino e lasciarci andare via con l'assistente del pittore. Ho dovuto armarmi di pazienza e di belle parole affinchè ci sbloccassero il passo. Ora che ci penso, forse non sono state proprio delle belle parole, anzi ci sono andata giù pesantemente. Ma è questo quello che si meritavano. Ci chiamano streghe, ma sanno poco e nulla di noi. Non siamo diventate di certo tali per scelta. Dopo questo breve imprevisto, abbiamo avuto modo di conoscere il pittore. Era un tipo indubbiamente strano, con una parlata altrettanto strana. Ha cominciato a cacciare delle storie sulla mia compagna, voleva che fosse alta e bella. Aveva troppe pretese. Non ci scelgono di certo per l'aspetto fisico. Inizialmente mi sono divertita almeno con lui. Ho cominciato ad imitare la sua parlata, ammetto di essermi presa un po' troppo di confidenza ma non sono riuscita a farne a meno. Poi, è subentrata l'insofferenza:per il suo modo di fare e per i suoi gridolini isterici. Dava di continuo ordini su come avremmo dovuto disporci. E sopratutto non era mai contento. Ammetto però che gli abbiamo dato un bel po' di filo da torcere. Ci siamo messe a combattere sul bordo della fontana, ed ovviamente, come vi dicevo prima, mi sono ritrovata zuppa fino al collo. Il punto è che, avrei voluto stare ferma in posa, ma quella vipera non me l'ha permesso. Abbiamo continuato a farci la guerra di continuo. Lei mi provocava, cercavo di non reagire ma alla fine dovevo pur far qualcosa. Si, voleva semplicemente giocare. Eh si, abbiamo veramente giocato: lei al gatto ed io al topo. Ovviamente, tutto questo ha mandato in bestia il pittore. Avremmo continuato a farlo ancora, fin quando non è arrivato uno yoma. E devo ammettere che è arrivato proprio al momento giusto: mentre avevo una spada piantata nel plesso solare. Indovinate chi è stata l'artefice di tutto ciò? Echidna. Ha tentato anche di uccidermi. E sapete perchè? Voleva giocare. Prima che lo diciate voi, ve lo dico io: è una psicopatica. Lo yoma l'ha così scaraventata via da me. Ho cercato con tutte le forze possibili di levarmi quel ferro dal petto, ed a stento ci sono riuscita. Ho dunque provveduto a rigenerarmi, mentre Echidna e lo yoma lottavano "amorevolmente." Poi il mostro, si era scagliato contro il pittore. Mi sono lanciata contro di lui, tentando di colpirlo alla schiena ma non ho ottenuto ciò che volevo. Quel verme era rimasto sempre lì, senza girarsi. Fin quando Echidna, non è riuscita a trafiggerlo da parte a parte, non senza avermi prima mandato a terra con una spallata. Il combattimento si è svolto nella confusione più totale. Dopo varie peripezie, sono riuscita a staccare la testa dal corpo del mostro. Più la guardo questa testa, più mi rendo conto di quanto il mio odio per gli yoma cresca. Non solo sono feroci, sono anche brutti. Era finita, o perlomeno mi auguravo questo. Invece, il pittore, voleva il quadro. Anche in questo caso, prima che riuscisse a realizzarlo, ci è voluto un bel po' di tempo. Echidna mi è addirittura salita sulla schiena, fingendo che fossi un cavallo. Oltre ad essere una vipera infatti, è anche una scimmia. Ah, dimenticavo, le ho affibbiato anche questo soprannome. Carino, vero? Insomma alla fine, abbiamo anche guadagnato un bel ritratto. Non pensavo che fare le modelle fosse così complicato, così difficile. Poi, è arrivato Peter a prenderci per condurci a casa. L''uomo di cui vi aveva parlato all'inizio, mi ha mollato un bel ceffone. Sono stata provocatoria e sfrontata e lui mi ha fatto questo bel regalo. So di aver esagerato ma prima che ci lasciasse davanti alla porta nera, gli ho detto di non dimenticare il mio volto e che il suo, non l'avrei mai dimenticato. Una bella dichiarazione d'amore non trovate? A proposito, c'è un' ultima cosa che devo dirvi prima di lasciarvi. Ho la vaga sensazione di piacere Echidna. Ci sono stati dei momenti in cui ha cercato il contatto fisico con me. Vi giuro, mi ha messo in imbarazzo ma proprio tanto! Ma se questa mi supposizione fosse vera, ne avrei molta paura. L'idea di piacere a qualcuno mi destabilizza. Scusate il gioco di parole, ma non mi piace piacere a qualcuno. E perchè poi dovrebbe accadere? Non sono poi così tanto speciale. Piuttosto, ciò che voglio fare è diventare più forte e sicura. Una guerriera indipendente e temprata, ciò che adesso non sono. Prima o poi, vorrei lasciare questa vita al servizio di uomini senza scrupoli e vivere la mia vita nella più totale libertà. Due sono le cose che ho amato solamente finora:i miei cari e la libertà. Mi hanno tolto entrambi ma almeno la seconda me la riprenderò. Oh si, mia cara Hellborn, giuro che lo farò! E ce ne andremo in giro insieme, libere e felici. |
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11-05-2014, 12:25 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-05-2014 12:31 AM da Claire83.)
Messaggio: #5
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RE: [In Attesa] Scheda di Morgana (claire83)
L'inafferrabile Gaia
Dopo la prima missione è arrivato anche il mio primo duello. Ho guadagnato una terribile frattura alla mandibola ma ho conosciuto una guerriera davvero interessante: si chiama Gaia. è molto bella e porta sul capo delle piume bellissime. Desideravo poterne avere una e Duran, mi aveva promesso che se l'avessi colpita almeno una volta, una delle sue piume sarebbe stata mia. Duran, quanto è falso quell'uomo. Sapeva dal principio che non ce l'avrei mai fatta. Sa semplicemente dare ordini, comodamente seduto sul suo trono. Ma di lui poco mi importa, l'ho ignorato per tutto il tempo, avevo solo voglia di colpire quella guerriera. Ho cercato in tutti i modi di attaccarla ma è dannatamente veloce. Ha cominciato ad attaccarmi lei ed ha fatto subito centro. Mi ha colpito al fianco sinistro ed alla caviglia e sono andata subito giù. Prima caduta, primo fallimento. Ho pensato che il primo fallimento poteva starci e ci ho riprovato. Poi, ho attaccato io ma lei ha schivato, e così anche la terza e la quarta volta. Insomma nonostante i miei sforzi, ho collezionato una disfatta l'una dopo l'altra. Per tutto il tempo mi sono sentita come una stupida bambina intenta a catturare una farfalla che mai riuscirà a prendere. Lei, voleva sempre più in alto, ed io, scivolavo sempre più in basso. Non che abbia un'alta considerazione delle mie capacità ma volevo prendermi almeno la soddisfazione di colpirla. Ma come potevo competere con una numero undici? Ho ancora parecchio da imparare e parecchia strada da fare. Ma almeno ci ho provato. Sono molto testarda, ma la testardaggine oltre alla vendetta sono le due cose che mi tengono ancora in vita e mi danno la spinta per andare avanti e continuare a camminare in questa nuova vita da guerriera. Alla fine, dato che non reagiva e schivava semplicemente i miei colpi, ho pensato di provocarla. Ormai le piume erano ben lontane, ma desideravo vedere cosa fosse capace di fare una guerriera più forte di me. Ora lo so. Me lo ricorda ogni istante questo incessante dolore, causato dal calcio che mi ha sferrato. Fa male, fa molto male, ma non importa. Volevo che reagisse. Volevo vedere a che punto sarebbe arrivata. Gaia, non credo che dimenticherò facilmente il suo nome. Del resto, mi ha lasciato un così bel ricordo che non riuscirò a parlare per un po'. Ma tutto questo non ha importanza. Si vince, si perde ma in ogni caso bisogna sempre combattere. E sarà ciò che farò fino alla fine dei miei giorni: combatterò per ottenere ciò che desidero. Ah, dimenticavo. Prima di ritirarmi nella mia stanza, sono andata a stringerle la mano. Non potevo parlare ma spero che lei abbia capito. Mi piace quella guerriera e vorrei incontrarla un giorno. Vorrei battermi di nuovo contro di lei e sopratutto vorrei riuscire a catturare quell'imprendibile farfalla. |
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04-08-2014, 01:43 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-08-2014 02:33 PM da Claire83.)
Messaggio: #6
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RE: [In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
Capitolo 4 :Io sono leggenda.
Era una semplice ed ordinaria missione come tutte le altre, o perlomeno era questo ciò che pensavo. Invece, è accaduto tutto quello che non avrei mai immaginato potesse succedere. Conobbi due nuove compagne, una più decisa e sicura di nome Angela ed un'altra più timida ed insicura di nome Semiramide. Erano decisamente l'una l'opposto dell'altra. Cort, un altro uomo in nero, ci ha spedito per una nuova missione a Bridge Town, un luogo isolato, impervio ed inospitale. Sono rimasta però affascinata dalle montagne innevate, uno spettacolo che non avevo mai visto finora in vita mia. Forse, è una delle poche cose positive di questa missione di cui possa serbare un bel ricordo. Subito, si era presentata la prima difficoltà:una barriera da scalare. Cominciammo a scalarla su invito di Angela, che in questa misisone è stata la nostra caposquadra. Ci aiutammo con le nostre spade, usandole come dei rampini e punti d'appoggio. Non andò tutto liscio come l'olio, poichè c'erano delle stalattiti che penzolavano minacciosamente su di noi e qualcuna di esse comincò a staccarsi, ma fortunatamente riuscimmo ad evitarle. Poi una volta arrivate in cima all'altura, proseguimmo per un sentiero, cercando di tenere la strada, fin quando da lontano potemmo scorgere delle abitazioni. Non voglio tediarvi col racconto preciso e minuzioso di ciò che accadde, anche perchè ci sono cose di questa missione che mi fa ancora male ricordare. Arriverò dunque al punto. Davanti a quelle case, c'erano degli yoma, erano in numero maggiore rispetto a noi e due di essi stavano cercando di sfondare la porta, sotto l'ordine di quello che sembrava essere il loro capo. Angela ci ordinò di attaccarli e di ucciderli con un colpo solo. Non fu così, ci volle un po' prima che riuscissimo ad ucciderli, non essendo riuscite a coordinarci come dovuto. Dall'interno della casa, provenirono delle urla agghiaccianti di un essere umano che era stato aggredito dagli yoma che si erano introdotti nell'abitazione. Ucciso il mio yoma, entrai a raggiungere le mie compagne ma lo spettacolo che vidi fu raccapricciante. C'era sangue dappertutto, c'era il cadavere dilaniato dell'uomo di cui avevo sentito le urla e c'erano degli yoma morti e riversi per terra. Tutto questo non mi sconvolse così tanto quanto la vista di quella che fino a pochi istanti era stata la mia compagna Semiramide. Era quasi irriconoscibile, il suo volto si stava progressivamente deformando ed il suo corpo stava seguendo la stessa scia. Restai immobile come impietrita, senza sapere cosa fare. Cominciò a parlare e si colpevolizzò, dicendo di non essere stata abbastanza forte e capace di combattere. Disse che non voleva risvegliarsi. Non avevo mai visto una guerriera risvegliata, una di quelle che superano il limite e perdono la propria umanità. Non mi aveva mai sfiorato l'idea che una cosa del genere potesse accadere. Finora, ho semplicemente pensato ai miei cari, a quanto mi mancassero, a vendicare la loro morte, uccidendo quanti più yoma possibili. Diventare una guerriera è stato fino ad ora un modo per attuare la mia vendetta personale, ma non ho mai pensato che l'essere che sono diventata adesso può ritorcersi contro di me. Basta una disattenzione perchè possa perdere consapevolezza e coscienza di chi sono diventata e di chi ero stata. Ora so che in un attimo, si può perdere tutto. Ci chiese se volessimo ucciderla, ma nè io nè Angela riuscimmo a porre fine alla sua vita. Non avremmo potuto puntare la spada verso una compagna che stava soffrendo in quel modo. Cercai di instillarle sicurezza con le mie parole, di tentare di riportarla indietro ma ora mi rendo conto che fui una sciocca a credere di poter essere tanto capace. La vidi allontanarsi da noi, mentre piangevo e stringevo i pugni per la rabbia. Non volevo che se ne andasse via, ma ormai aveva preso la sua strada, le urlai di non dimenticarsi di noi. Tornammo a Staph diverse da come eravamo partite, con la consapevolezza che non vogliamo risvegliarci e non desideriamo perdere la parte di umanità che ci è rimasta. Loro ci usano e ci mandano al macello per i loro scopi, va bene combattere ma perdere la propria coscienza è troppo. Li odio, li detesto e non voglio che mi accada ciò che è accaduto a Semiramide. Voglio essere libera di essere me stessa e non voglio perdere i miei ricordi. Da quel giorno è cambiato qualcosa dentro di me, mi sento diversa. Persino i miei lunghi capelli cominciano a pesarmi, voglio tagliarli, voglio recidere quella parte di me che non mi piace, voglio ribellarmi, anche se è ancora presto per farlo, ma voglio partire da qui. Starò in silenzio oggi, l'unico rumore che mi dà sollievo è quello della lama della mia spada che taglia i miei capelli, i nodi stretti col passato che oscurano il mio cuore. Ho molti dubbi ma di una cosa sono convinta:voglio la libertà e combatterò per averla. |
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29-07-2015, 04:13 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-07-2015 04:20 PM da Claire83.)
Messaggio: #7
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RE: [In Missione] Scheda di Morgana (claire83)
Capitolo 5: The Secret Path Non sapevo cosa aspettarmi da questa missione, ma vi posso assicurare che è andata proprio come non mi aspettavo che andasse. Ero partita per questa nuova avventura con l'immagine ancora vivida negli occhi del risveglio di Semiramide. Non potevo immaginare però, che sarei stata io la prossima a risvegliarmi, non in senso fisico intendo. All'inizio questo cambiamento ha iniziato a farmi paura, ma piano piano sto cercando di accettarlo. Ma andiamo per gradi. Partitò dall'inizio, affinchè anche voi possiate capire cosa mi è accaduto. Sono stata mandata in missione da Kelsier, un altro uomo in nero dai modo affabili e gentili, che a me però non piace per niente, insieme ad altre due guerriere di nome Angelica e Dua. Ero ben felice di partire per una nuova avventura insieme ad altre due guerriere come me, ma al tempo stesso avevo paura che ciò che fosse successo a Semiramide, avrebbe potuto ripetersi. Non potevo parlare di questo con le altre due guerriere, avrei potuto spaventarle, ma desideravo comunque proteggerle. La prima impressione su entrambe fu positiva: Dua era timida e di poche parole, Angelica più curiosa e vivace. Fummo mandate da Kelsier a Fesendorf, a causa di numerose sparizioni di persone verificatesi in prossimità delle catacombe, lì situate. Il viaggio si svolse in maniera tutto sommato tranquilla e piacevole, e fu anche un modo per conoscere in parte le altre due guerriere, o perlomeno così mi era parso. Una volta giunte in città interrogammo il sindaco di Fesendorf affinchè potesse darci informazioni utili sulle sparizioni di cui eravamo state messe a conoscenze, ma le sue indicazioni non ci furono particolarmente utili. Giunte davanti alle catacombe, notammo delle tracce di un precedente passaggio umano: erano state apposte delle torce all'ingresso principale. Angelica avvertì la presenza di uno yoki estraneo, e di lì a poco potemmo vagamente scorgere una figura estranea. Probabilmente era uno yoma e non ci restava dunque che indagare. Non vi racconterò per fila e per segno ciò che accadde: vi tedierei e basta. L'iniziale nostro entusiamo venne progressivamente soppiantato dalla noia e dalla lungaggine della missione e poi, il luogo in cui eravamo state mandate era un labirinto senza fine. Dua che inizialmente si era presentata come timida ed insicura, mutò completamente carattere. Cominciò ad incolparmi delle mie scelte, del fatto che si fosse ferita per non aver evitato una trappola, aggiungendo altre motivazioni che stentavo a comprendere. Progressivamente palesò il suo vero carattere, cosa che non mi andò a genio. Mi odiava ma stentava a dirlo e da lì a poco tutte le sue scelte furono compiute esclusivamente per andarmi contro. Odiarmi senza una motivazione che fosse valida, mi fece capire molte più cose di quanto ne avessi capite in precedenza. Ero lì non per difendere delle guerriere, ma per fare la caposquadra. Aveva bisogno di una padrone e non di un'amica. Forse ero io che avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e che riuscisse a comprendermi. Cominciai a chiudermi in me stessa, cosa di cui si accorse Angelica. Piano piano, il mio entusiamo si spense e cominciai ad accogliere una nuova parte di me, o meglio, una parte che avevo lasciato seppellire da tempo. Lei, mi apparve in tutto il suo incantevole splendore, ed in un attimo mi rapì. Dentro di me cominciò a scorrere una forza nuova, che non pensavo nemmeno di possedere. Ero stata sempre insicura ed indecisa nelle mie scelte ed era stata unicamente la caparbietà ed il desiderio di essere utile agli altri a farmi andare avanti. Da quel momento in poi, tutto cambiò. Quella voce e quella ragazza mi accompagnarono per tutto il resto della missione e non mi sentì più sola. Non so se anche voi vi siate mai guardati dentro, se avete mai scoperto che avete un'altra anima che vi ascolta muta e silenziosa ma che è timida a farsi avanti, a meno che voi non glielo permettiate. La vita inizia a cambiare perchè non c'è cosa più bella che accogliere il bene ed il male che alberga dentro di noi. Ed ora quando mi guardo davanti allo specchio so per certo che la Morgana di un tempo dovrà convivere insieme alla sua nuova metà. Non so ancora dirvi cosa accadrà un giorno, se continuerò ad essere buona o diventerò tutt'altra persona. Per adesso sono certa di una cosa: lei vivrà sempre dentro di me. Ah, un' ultima cosa. Non permettete a nessuno di sottoporvi a giudizio, perchè voi e solo voi, siete in grado di farlo. |
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