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Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
30-12-2012, 08:01 PM
Messaggio: #1
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[SIZE="4"]Urla, torce e forconi[/SIZE]
[SIZE="2"]Avete mai visto della gente
davvero disperata?
[/SIZE]




Lore, nel cuore delle Terre del Nord. Un villaggio come tanti, che vive di agricoltura d'estate e di legname, frutti secchi e cacciagione d'inverno.
In un mattino nuvoloso e ventoso, con la neve che scendeva fine e non disturbante ed il Sole che si affacciava alto oltre le nuvole, tre Claymore ed un uomo in nero si incontrarono ad un incrocio ad un chilometro dal villaggio in questione.
L'uomo in nero era strano davvero: nonostante il clima freddo, era vestito solo con una camicia bianca ed una giacca nera sopra, pantaloni neri e scarpe nere, più un cappello a cilindro, guanti bianchi, un bastone dal pommello d'oro, e... due occhialini a pince-nez che oscuravano gli occhi retrostanti.
Al veder giungere la Guerriera albina e quella sorridente con la coda di cavallo, sorrise loro; la terza, anch'essa con una coda di cavallo ma dotata di uno sguardo assai freddo, era già al suo fianco.

«Numero 26, Seayne, e numero 32, Alicia... ben arrivate. Lei è la numero 23, Saphelia, mentre io mi chiamo Hayez.»

La presentazione era d'obbligo, perché le tre ragazze erano giunte per vie diverse: Saphelia aveva seguito Hayez dopo essersi ripresa dalla fallimentare missione al Sud, mentre le altre due erano partite da Staph dietro ordine di un altro uomo in nero, un giovane dai lunghi capelli neri di nome Brera; l'appuntamento era all'incrocio per Lore, ed ora si trovavano tutte lì.
Hayez comunque non parve badare al freddo né alle cerimonie, e infatti passò subito al sodo.

«Il Capovillaggio di Lore, il paese alle mie spalle, ci ha chiesto di recente un intervento: molti suoi compaesani sono stati trovati nei boschi circostanti disgraziatamente privi di budella, un pò troppi per pensare ad un solo Yoma. Caso semplice, vero? Preoccupa solo il fatto che abbia accennato ad una certa intemperanza da parte della sua gente... ma immagino sia normale, poveracci. Dubito ci sia altro da aggiungere: buona caccia, stanate gli Yoma e fateli fuori.»

Hayez battè le mani facendo chiaro gesto di sbarazzarsene, e fu quasi sul punto di andar via quando, come un ripensamento, si volse verso Saphelia.

«Dimenticavo... Saphelia, questa volta sarai la Capogruppo, dato il tuo numero: lasciati alle spalle le brutte esperienze e non farti abbattere, d'accordo?»

Detto ciò, l'uomo in nero agitò la destra per salutare le tre Claymore, e si allontanò verso il sentiero.
Solo quando fu certo che le ragazze non potessero più vederlo in volto, il suo sorriso divenne sinistro.





Turnazione:

WolfSoul
Nardo
sagaraluca21
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30-12-2012, 09:21 PM
Messaggio: #2
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Narrato
Parlato
Parlato da altri
Pensato

Era ora di una nuova missione per Saphelia, ed era anche ora di riprendere la sua caccia dopo il fallimento nelle terre del sud.

Questa volta Saphelia era stata assegnata da Hayez ad una missione al nord del continente, in un villaggio di nome Lore, il clima ed il paesaggio le erano nuovi ma la catturarono subito, sin da piccola aveva sempre amato la neve e i paesaggi nordici e anche se non riusciva a resistere al freddo come una normale persona del nord, le piaceva molto stare li.

Il punto di incontro per la missione fu all'incrocio per Lore, a circa un chilometro dal villaggio.

Saphelia era già lì in compagnia di Hayez, in attesa delle compagne che giunsero successivamente da vie diverse, una dalla carnagione molto chiara ed un'altra con i capelli raccolti in una coda di cavallo, come li portava Saphelia.

[COLOR="#ff8c00"]«Numero 26, Seayne, e numero 32, Alicia... ben arrivate. Lei è la numero 23, Saphelia, mentre io mi chiamo Hayez.»
[/COLOR]

Sono la guerriera col numero più alto? Ciò significa che molto probabilmente sarò io la caposquadra, che seccatura... odio avere responsabilità e prendere decisioni per gli altri. Pensò accennando una piccola smorfia di seccatura.

«Il Capovillaggio di Lore, il paese alle mie spalle, ci ha chiesto di recente un intervento: molti suoi compaesani sono stati trovati nei boschi circostanti disgraziatamente privi di budella, un pò troppi per pensare ad un solo Yoma. Caso semplice, vero? Preoccupa solo il fatto che abbia accennato ad una certa intemperanza da parte della sua gente... ma immagino sia normale, poveracci. Dubito ci sia altro da aggiungere: buona caccia, stanate gli Yoma e fateli fuori.»

Poi batté le mani come per lasciare il tutto alle guerriere ma mentre se ne stava andando si rigirò verso quest'ultime dicendo:

[COLOR="#ff8c00"]«Dimenticavo... Saphelia, questa volta sarai la Capogruppo, dato il tuo numero: lasciati alle spalle le brutte esperienze e non farti abbattere, d'accordo?»
[/COLOR]

Detto ciò Hayez si allontanò lasciando le guerriere.

Ecco, lo sapevo. Disse a bassa voce Saphelia tra se e se.

Poi si girò verso le sue compagne e disse:

Beh, le presentazioni le abbiamo fatte, come ha detto Hayez io sono Saphelia e sono la numero 23, ma il mio grado non fà di me una caposquadra per come la penso io, quindi, non siete obbligate a trattarmi come tale.

Se siete d'accordo e non avete nulla in contrario vorrei cominciare ad incamminarmi verso il villaggio, prima iniziamo, prima finiremo.

A Saphelia non piaceva avere a carico o accanto delle compagne, aveva già avuto brutte esperienze con le compagne precedenti, per questo, pian piano, stava cominciando ad apprezzare la solitudine e l'idea di fare tutto da sola, dalla bambina vivace e felice che era da piccola, a mano a mano, Saphelia si stava trasformando in una persona introversa, fredda come il ghiaccio e solitaria come un lupo.

Condizioni Fisiche: Eccellenti, ma poco abituata alle temperature della zona.
Condizioni Psicologiche: Un pò seccata dal ruolo di caposquadra ma affascinata dal paesaggio che la circonda.
Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva]
Yoki in utilizzo: 0%



31-12-2012, 05:37 PM
Messaggio: #3
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Non trascorse molto tempo dal suo duello in arena con Alicia, che Seayne venne convocata da un uomo in nero che non conosceva: il suo nome era Brera, era più giovane di quelli che aveva conosciuto finora e il suo volto era incorniciato da una lunga chioma corvina. L’uomo l’informò che era stata richiesta per una missione nelle terre del nord; Sorpresa e grata che l’Organizzazione le offrisse un’altra opportunità, la guerriera albina indossò rapidamente la sua armatura, si recò in armeria, dove una nuova claymore col suo simbolo l’attendeva e seguì il superiore senza sollevare obiezioni. Le sorprese però non erano finite: infatti al gruppo si unì un’altra guerriera, una compagna che Seayne aveva già conosciuto…

Alicia!

Esclamò la guerriera albina quando la riconobbe, rivolgendole un sorriso e un cordiale saluto e cercando poi durante il viaggio, per quanto Seayne non fosse una persona molto loquace, di instaurare un dialogo con la compagna.
Le due si diressero, come da ordini, a nord, fino a raggiungere, in una mattinata ornata da leggeri fiocchi candidi che scendevano dal cielo, accompagnati dal vento e illuminati da un sole che faceva casualmente la sua comparsa tra le nubi, un crocevia che portava al villaggio di Lore, un villaggio come tanti nel grande Nord, che sopravviveva opponendosi ostinatamente a un clima che, nel pieno dell’inverno, poteva diventare impietoso.

-Quanto mi mancavano questi luoghi… Anche se non sono più umana mi sento… mi sento a casa!-

Pensò Seayne guardandosi attorno, mentre i ricordi di una vita precedente e, indubbiamente, più felice le tornavano in mente, rendendo se possibile ancor più triste e malinconica la sua espressione.

Tuttavia, non c’era tempo per indugiare su tali pensieri: al crocevia un’altra guerriera sembrava attenderle, accompagnata da un uomo – un altro supervisore? – vestito in modo che Seayne giudicò quantomeno… sfarzoso e stravagante! I particolari che le rimasero maggiormente impresssi furono il cappello a cilindro e gli strani occhialini scuri che l’uomo portava appollaiati sul naso. La guerriera, invece, portava i capelli legati in una coda, simile a quella di Alicia, ma i suoi occhi erano duri e freddi come il ghiaccio perenne dell’estremo nord. Prima che Seayne potesse dire o fare qualcosa, l’uomo sorrise alle nuove arrivate e disse:

Numero 26, Seayne, e numero 32, Alicia... ben arrivate. Lei è la numero 23, Saphelia, mentre io mi chiamo Hayez.

Seayne chinò leggermente la testa in segno di saluto: Lieta di conoscervi! Rispose educatamente.
Prima che potesse aggiungere altro, Hayez continuò:

Il Capovillaggio di Lore, il paese alle mie spalle, ci ha chiesto di recente un intervento: molti suoi compaesani sono stati trovati nei boschi circostanti disgraziatamente privi di budella, un pò troppi per pensare ad un solo Yoma. Caso semplice, vero? Preoccupa solo il fatto che abbia accennato ad una certa intemperanza da parte della sua gente... ma immagino sia normale, poveracci. Dubito ci sia altro da aggiungere: buona caccia, stanate gli Yoma e fateli fuori.

Seayne ebbe l’impressione di rivivere una scena già vista…

-Sta succedendo di nuovo! Uno… No, più yoma uccidono la gente, e un gruppo di umani che non sanno i pericoli che corrono credono di poter fare da soli! Stupidi incoscienti! Io…-

Dimenticavo... Saphelia, questa volta sarai la Capogruppo, dato il tuo numero: lasciati alle spalle le brutte esperienze e non farti abbattere, d'accordo?

Le ultime parole del superiore distolsero Seayne dai suoi pensieri che stavano alimentando la sua rabbia latente, riportando la sua attenzione sulla nuova compagna…

-Eh? Anche Saphelia ha vissuto una brutta esperienza? Sarà per quello che il suo sguardo è così duro?-

Dopo che Hayez se ne fu andato, l’attenzione di Saphelia si fissò sulle sue nuove compagne:

Beh, le presentazioni le abbiamo fatte, come ha detto Hayez io sono Saphelia e sono la numero 23, ma il mio grado non fa di me una caposquadra per come la penso io, quindi, non siete obbligate a trattarmi come tale.

Seayne non sapeva cosa pensare: sotto certi aspetti i pensieri della compagna erano affini ai suoi. Fissò i suoi occhi tristi in quelli duri e freddi di Saphelia e, dopo qualche istante, le disse.

Allora, se per te va bene, Saphelia io ti tratterò come una compagna! E credo che se riusciremo ad agire di comune accordo, non avremo da temere nessun pericolo…

Seayne lasciò volutamente la frase in sospeso, per far sì che la compagna ci riflettesse su. Poi, senza replicare alle parole della guerriera albina, Saphelia proseguì:

Se siete d'accordo e non avete nulla in contrario vorrei cominciare ad incamminarmi verso il villaggio, prima iniziamo, prima finiremo.

Per me va bene! Andiamo Alicia?

Le rispose Seayne, volgendo il capo verso la sua compagna di viaggio. Ma dentro di se Seayne ebbe un leggero moto di simpatia per la numero 23. Infatti, volontariamente o meno Saphelia aveva, anche se in modo gentile, impartito il suo primo ordine.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Felice per il fatto che l’Organizzazione le abbia offerto una nuova opportunità e per essere in compagnia di Alicia. Incuriosita da Saphelia e dalle parole di Hayez che la riguardano. Spera di riuscire, nel corso della missione di conoscerla meglio. Preoccupata per le possibili intemperanze della gente di Lore.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (Passiva).
02-01-2013, 10:32 PM
Messaggio: #4
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Pensato Parlato Testo normale

Finalmente Alicia era stata convocata per una nuova missione e non per una semplice missione,ma per una missione nel Nord,nella città di Lore,nel cuore delle terre gelide,Alicia non le aveva mai viste quelle terre,ma aveva sempre amato le temperature fredde,per cui non vedeva l’ora di andarci in missione.

Durante il tragitto verso l’incrocio,punto scelto per l’incontro con gli altri membri della missione,Alicia ritornò con la mente al duello che aveva avuto con Seayne prima dell’inizio della missione,era stato un buon combattimento che gli aveva permesso di capire dove doveva migliorarsi.

La sua prima entrata nelle terre del Nord fu accolta da una leggera nevicata,il punto di incontro prestabilito per il ritrovo si trovava poco distante dal villaggio di Lore,una volta giunta all’incrocio Alicia fu accolta da una voce che conosceva bene,era Seayne,la guerriera con cui aveva duellato all’organizzazione,ciao Seayne,tutto bene spero,disse Alicia con un sorriso sul volto e abbracciando la compagna.

La sua attenzione venne tuttavia deviata dall’uomo in nero dell’organizzazione,che si presentò col nome di Hayez,era strano per Alicia vedere un normale essere umano indossare abiti leggeri con un clima così freddo,fu lui a presentare alle guerriere la loro nuova compagna,che si chiamava Saphelia.

Il villaggio negli ultimi tempi aveva visto diminuirsi la popolazione,con conseguente ritrovamento di cadaveri privi di interiora,che portarono gli abitanti a pensare che vi fosse un demone divoratore,uno yoma,all'opera,tuttavia secondo l’uomo dell’organizzazione i cadaveri erano troppi per poter essere stati causati da una sola creatura,per cui avanzò l’ipotesi che si trattava di più yoma.

La notizia non scompose poi più di tanto Alicia,in quanto si era già trovata in situazioni del genere,cioè a dover affrontare più di uno yoma,ora sapevano quale era il loro compito,ma l’uomo dell'organizzazione le avvisò che la popolazione di Lore non vedeva di buon occhio gli essere non umani come loro,per cui dovremo prepararci a una palese ostilità locale vero,che noia,non potrebbero collaborare e basta,d’altronde noi lavoriamo per farli stare al sicuro,non comprenderò mai la mente umana.

L’uomo dell’organizzazione prima di andarsene aggiunse che il caposquadra della missione sarebbe stata Saphelia,in quanto aveva il numero più alto in graduatoria,non appena l'uomo dell'organizzazione si fu allontanato Saphelia aggiunse subito che non dovevano per forza trattarla da caposquadra e concluse dicendo che potevano iniziare a incamminarsi verso il villaggio.

La sua amica Seayne,ormai la considerava così Alicia,che l’avrebbe trattata da compagna e non da caposquadra,poi si rivolse ad Alicia suggerendogli di incamminarsi,durante il cammino Alicia si accostò a Seayne dicendo ad alta voce per farsi sentire da entrambe:secondo voi come dovremmo procedere per scovare gli yoma?

Yoki utilizzato:0%
Stato fisico:ottimale
Stato mentale:felice di essere nelle terre del Nord per la prima volta e felicissima di vedere Seayne la sua nuova amica
03-01-2013, 12:25 AM
Messaggio: #5
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Non avendo nulla d'importante per cui intrattenersi a parlare, le tre Guerriere s'incamminarono verso Lore, Alicia che approfittò della camminata per buttar lì una domanda inerente la caccia.
Comunque le avessero risposto le compagne, il terzetto presto raggiunse il villaggio: un aggolometrato di case senza cinta muraria né niente, sentieri di terra battuta resi fangosi dalle precipitazioni; saltò subito al naso un vago odore di fumo e puzza di bruciato, ma non vedendo altro che quello che saliva dai caminetti le Guerriere non si allarmarono.
Le vie si rivelarono semideserte, fors'anche a causa della stagione fredda, e le poche persone che incontrarono - donne, vecchi o bambini - le osservarono con stupore, e spesso arretravano al vederle.
Non ci misero molto a raggiungere il centro del villaggio, uno bello spiazzo che dava sulla chiesa locale; e lì trovarono infine la popolazione al gran completo: già avvicinandosi avevano percepito un gran vociare, ed una volta sbucate in piazza la videro affollata da decine di uomini che discutevano animatamente davanti alla chiesa, apparentemente contro un prete ed un signore di mezza età che stavano parlando loro da davanti la facciata dell'edificio di culto.
Non ci volle molto perché qualcuno si accorgesse delle tre Guerriere, bianche nelle vesti come la neve che stava cadendo lenta; qualche urlo, dita contro, poi le prime frasi comprensibili.

«Claymore!!»

«Che ci fanno qui?!?»

«Capovillaggio!! Le ha chiamate lei, vero?!!»

«Guardate i capelli di una di loro!! Sono BIANCHI!!!»

«Come LORO!!!»

«Avevamo ragione!!!»

«Via, Streghe!! Ce la caveremo da soli, senza farci dissanguare da voialtre Claymore!!!»

La situazione divenne presto incandescente, con la gente che inveiva contro le tre Guerriere o gridava contro il prete e l'altro uomo... che, appena si rese conto di come si stavano mettendo le cose, lasciò perdere i suoi compaesani e corse verso le tre ragazze; era di altezza media, capelli neri brizzolati ai lati e due baffi ancora neri al labbro superiore, un uomo magro.

«Scusate... Sono il Capovillaggio... Potreste seguirmi fino a casa mia? Qui la situazione è già calda di suo, e...»

Si interruppe: qualcuno aveva iniziato a gridare «Ai forconi, ai forconi!», e lui si girò, chiaramente teso.





Turnazione invariata

Citazione:@Nardo: ~ Tips: Brera è rimasto a Staph.
Hayez Ha scritto:le altre due erano partite da Staph dietro ordine di un altro uomo in nero, un giovane dai lunghi capelli neri di nome Brera
Brera vi aveva solo ordinato di partire: a viaggiare verso Nord siete state tu e Alicia soltanto.

Citazione:@sagaraluca21: ~ Tips: Tu e Seayne siete partite insieme da Staph, non vi siete incontrate a Nord. Vedi Tips per Nardo.
Trova tutti i messaggi di questo utente
03-01-2013, 01:00 AM
Messaggio: #6
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Narrato
Parlato
Parlato da altri

Le due guerriere giunsero brevemente al villaggio, un paesello senza mura ne strutture difensive, le strade erano semplicemente fatte di terra battuta e dai camini delle piccole case fuoriusciva un odore di bruciato e fumo.

Non vi era molta gente in giro, forse a causa delle temperature, se non che qualche anziano o adulto.

Dopo qualche minuto di cammino finalmente le guerriere giunsero a quella che sembrava essere la piazza del villaggio, tra gli edifici spiccava proprio quella che era la chiesa ove vi erano riuniti qualche decina di abitanti del villaggio e il prete che dialogava con un'altro uomo.

Il vociare della folla aumentò a dismisura nel momento in cui si accorsero della presenza delle tre guerriere, da parole impercettibili a vere e proprie urla di terrore

[COLOR="#ff8c00"]«Claymore!!»

«Che ci fanno qui?!?»

«Capovillaggio!! Le ha chiamate lei, vero?!!»

«Guardate i capelli di una di loro!! Sono BIANCHI!!!»

«Come LORO!!!»

«Avevamo ragione!!!»

«Via, Streghe!! Ce la caveremo da soli, senza farci dissanguare da voialtre Claymore!!!»[/COLOR]

Saphelia all'udire di quelle parole emise un sinistro sorriso e disse in modo da farsi sentire dalle compagne:

Eccolo il nostro benvenuto ragazze, l'ignoranza della gente è il nostro pane quotidiano.

All'udire le parole dei cittadini un uomo partì incontro alle tre guerriere, sembrava avere fretta e arrivo dicendo:

«Scusate... Sono il Capovillaggio... Potreste seguirmi fino a casa mia? Qui la situazione è già calda di suo, e...»

Fù in quel momento che si blocco all'udire di alcune parole dei cittadini:

«Ai forconi, ai forconi!»

Va bene va bene, non c'è bisogno che dica altro. La seguiremo a casa sua prima che qualche suo vittadino mi obblighi a difendermi, non voglio essere sgridata per aver fatto male a qualcuno. Disse con sarcasmo e ridacchiando.

Poi si girò verso le compagne dicendo:

Seguiamo quest'uomo, cerchiamo di non finire nei guai a causa di questi esaltati, credono di poter fare qualcosa contro uno yoma, poveri illusi.

Detto questo fece cenno all'uomo di andare in modo da poterlo seguire.


Condizioni Fisiche: Eccellenti, ma poco abituata alle temperature della zona.
Condizioni Psicologiche: Seccata dal solito benvenuto dei cittadini, ma tuttavia rassegnata all'ignoranza della gente.
Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva]
Yoki in utilizzo: 0%


03-01-2013, 06:31 PM
Messaggio: #7
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Secondo voi come dovremmo procedere per scovare gli yoma?

Fu la domanda che Alicia rivolse alle compagne mentre iniziavano ad addentrarsi nel villaggio di Lore: il posto era indubbiamente più grande ma la sua disposizione e le sue case ricordavano a Seayne il luogo in cui era nata e cresciuta, prima che la sua vita cambiasse per sempre…

Beh, Alicia, penso che prima di tutto dobbiamo renderci conto di qual è la situazione qui. Secondo le parole di Hayez, troveremo sicuramente una parte della gente che ci sarà ostile!

Le rispose la guerriera albina, anche per scacciare i brutti pensieri e iniziare a concentrarsi sulla missione. Come accadeva quasi sempre, le poche persone che le vedevano quasi tutte le evitavano e arretravano alla loro sola vista, ma non ci fu bisogno di chiedere indicazioni: l’attenzione delle guerriere venne attirata da un gran vociare che sembrava provenire dalla piazza del paese. Senza una parola le tre si diressero in quella direzione e vi trovarono la riunita la maggior parte della gente del villaggio.
Erano tutti raggruppati sul sagrato della piccola chiesa locale e, apparentemente, stavano discutendo animatamente contro il prete e un altro uomo.
Non ci volle molto perché quella gente si accorgesse del loro arrivo e… che facesse delle tre guerriere l’obiettivo della loro rabbia, iniziando a inveire contro di loro, paragonando tra le altre cose i capelli bianchi di Seayne al candore delle loro uniformi e al pallore delle loro pelli, ma soprattutto fu chiaro che la gente era contraria al pagamento del tributo per il loro intervento.

Saphelia all'udire di quelle parole esibì un sorriso amaro che assomigliava a un ghigno e disse a Seayne e Alicia:

Eccolo il nostro benvenuto ragazze, l'ignoranza della gente è il nostro pane quotidiano.

La compagna aveva dato voce ai pensieri di Seayne, la quale però desiderava fare un tentativo per cercare di placare gli animi…

-Ha ragione Saphelia! Questo atteggiamento è dovuto proprio all’ignoranza e alla paura! Una volta io appartenevo a questa gente, se riuscissi a parlar loro, a fargli capire che loro semplicemente non possono combattere contro gli yoma…-

D’istinto Seayne si mosse, cercando di frapporsi tra la folla e Alicia, e avrebbe continuato fino a mettersi tra la gente e Saphelia, quasi a voler proteggere le compagne, ma prima che completasse il suo movimento, l’uomo che era assieme al prete si staccò dal gruppo e corse loro incontro: era magro e brizzolato e sfoggiava un paio di baffi che incorniciavano la sua bocca

Scusate... Sono il Capovillaggio... Potreste seguirmi fino a casa mia? Qui la situazione è già calda di suo, e...

Prima che potesse continuare, qualcuno gridò: Ai forconi, ai forconi!

Il Capovillaggio, probabilmente teso e preoccupato dalla piega che stavano prendendo gli eventi, si bloccò sul posto…

-Probabilmente siamo arrivate nel momento sbagliato…-

La risatina sommessa di Saphelia riportò Seayne alla realtà:

Va bene va bene, non c'è bisogno che dica altro. La seguiremo a casa sua prima che qualche suo cittadino mi obblighi a difendermi, non voglio essere sgridata per aver fatto male a qualcuno.

Disse sarcastica la caposquadra, per spronare il Capovillaggio a darsi una mossa, poi la Numero 23 si rivolse nuovamente alle due compagne:

Seguiamo quest'uomo, cerchiamo di non finire nei guai a causa di questi esaltati, credono di poter fare qualcosa contro uno yoma, poveri illusi.

Come interpretare le ultime parole di Saphelia? Superbia? Fiducia nelle proprie capacita?

-Non riesco… Non riesco a capirla! Le sue parole sono le stesse che uscirebbero dalla mia bocca nei momenti di rabbia. Spero solo che non si faccia travolgere da quella rabbia… per il suo bene…-

D’accordo! Andiamo!

Rispose Seayne in modo da farsi udire anche da Alicia. Attese quindi che le compagne si avviassero e si preparò a chiudere la fila, tenendo d’occhio la folla urlante per sincerarsi che i minacciati forconi o, più semplicemente qualche pietra, non venissero scagliati contro di loro e, mentre lo faceva, un'idea le balenò in testa

-E se, nascosto tra quella gente, ci fosse uno yoma che li sta aizzando?-

Fu così che decise di sondare la turba con la sua percezione...

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Percepisce la rabbia di Saphelia, così simile alla propria e ne rimane leggermente turbata. Sorpresa non tanto dall’accoglienza della gente del villaggio di Lore, quanto dal constatare che le persone avverse a loro sembrano essere la maggioranza. Sospetta vi sia uno yoma nascosto tra di loro.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (Attiva sulla folla ostile).
04-01-2013, 10:55 PM
Messaggio: #8
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Pensato Parlato Testo normale

L’unica a rispondere alla sua domanda fu Seayne,secondo il suo parere era meglio ponderare la situazione nel villaggio prima di fare una qualsivoglia mossa,Alicia si trovava quasi completamente d’accordo con la compagna,ma la intimoriva l’ostilità della popolazione,non ho voglia di litigare o fare a pugni con dei paesani,non ne varrebbe la pena,oh Alicia,perché la popolazione non è mai gentile con le guerriere come te.

Mentre Alicia era immersa nei suoi pensieri le guerriere arrivarono al villaggio,improvvisamente la guerriera venne riportata alla realtà da un odore di legna bruciata e di fumo,improvvisamente notò il villaggio,un agglomerato di case senza cinta muraria,strade battute e rese fangose dalle precipitazioni,nulla di ecclatante,ma caratteristico con l’insieme del paesaggio.

Le guerriere si inoltrarono per le vie del villaggio di Lore e le trovarono semideserte,solo poche donne,bambini e vecchi,che al vederle rimanevano immobili e stupiti oppure si ritiravano,mantenendo probabilmente gli occhi fissi su di loro,non ci misero molto a raggiungere il centro della cittadina che dava sulla facciata della chiesa,li vi trovarono la popolazione al completo,infatti già mentre si avvicinavano avevano sentito un gran vociare.

Non appena entrarono nella piazza Alicia notò che i cittadini,una decina di uomini,inveivano contro un prete e un uomo di mezza età,che stavano sul sagrato della chiesa,non vi volle molto prima che qualcuno le notasse,immediatamente partirono urli,probabilmente insulti e dita puntate su di loro,le uniche frasi che si distinsero dal vociare furono domande sulla presenza delle guerriere e su chi le aveva chiamate.

Saphelia prontamente sottolineò la situazione dicendo che l’ignoranza della gente era il loro pane quotidiano,non appena finì di pronunciarle uno degli uomini partì verso di loro,una volta raggiunte si presentò come capo villaggio e gli chiese se potevano seguirlo in quanto la situazione era già abbastanza delicata.

Prima che potessero rispondere qualcuno della folla iniziò ad urlare di prendere le torce e i forconi,immediatamente Saphelia rispose che l’avrebbero seguito,girandosi poi per comunicare alle compagne che era giunto il momento di seguire quell’uomo per evitare di essere rimproverate dall’organizzazione per una qualsivoglia loro reazione verso la popolazione.

Alicia Alicia Alicia,mi raccomando non farti prendere dall’ira,ignorali,fai il tuo lavoro e torna all’organizzazione con le tue compagne,Saphelia hai ragione,è meglio seguire il capo villaggio per evitare di cacciarci nei guai,anche perché con le loro reazioni non servirebbe a nulla tentare di discutere,bene capo villaggio facci strada.

Yoki utilizzato:0%
Stato fisico:ottimo
Stato mentale:delusa dall’ennesima prova dell’ignoranza e dell’intolleranza degli esseri umani
05-01-2013, 03:29 PM
Messaggio: #9
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Le tre Guerriere seguirono prontamente l'invito del Capovillaggio il quale, pur teso e deglutendo mentre addocchiava la folla, le guidò verso una casa nelle vicinanze della piazza stessa, un bell'edificio in legno, mattoni e tegole intonacato color rosso scuro.
Seayne, che temeva ci fossero Yoma tra la folla, usò le sue abilità Percettive per scovarli... ma dovette constatare di aver sottovalutato l'ostilità naturale degli esseri umani verso le Claymore: infatti non Percepì alcunché, non c'era la benchè minima fonte di Yoki nell'intera zona.
Nel frattempo, il Capovillaggio aveva aperto la porta, e con movimenti febbrili invitò le tre Guerriere.

«Entrate! Entrate!»

Pochi istanti dopo, furono tutti dentro l'abitazione, e l'uomo chiuse sonoramente la porta chiudendola poi a doppia mandata; ora le ragazze si trovavano lungo un breve corridoio che sfociava davanti, a destra e sinistra in tre stanze diverse. L'interno era dipinto di giallo canarino e il pavimento era in legno, come di legno erano i mobili che decoravano l'ingresso.
Il rumore fatto fece far capolino dalla stanza a destra una donna di mezza età dai capelli grigi avvolti in una crocchia coperta da una cuffia bianca, che indossava un abito blu elettrico e un candido grembiule sopra; mentre si puliva le mani con una strofinaccio bianco e rosso, la signora chiese:

«Harold? E' già finita, là fuori, o... Oh!»

L'esclamazione di stupore si dovette al fatto che la donna s'era accorta della presenza delle Guerriere, ma il Capovillaggio tagliò corto.

«Come vedi sono impegnato, Grace. Mi faresti il favore di fare tu gli onori di casa?»

La donna fortunatamente si riprese quasi subito e, mentre il Capovillaggio portava le Guerriere nella stanza di fronte a loro, li seguì rivolgendosi alle tre Claymore.

«Oh... certo. Ehm... signorine? Possiamo offrirvi qualcosa da bere o mangiare?»

Il gruppo ora di cinque persone fece il suo ingresso in un vero e proprio ufficio, dove campeggiava una scrivania piena di scartoffie e una poltrona dietro, e le pareti erano piene zeppe di scaffali colmi di libri: il Capovillaggio doveva essere un uomo colto.
Mentre le tre eventualmente rispondevano alla signora Grace, Harold si accomodò sulla sua poltrona, ed incrociando le mani si schiarì la gola e disse:

«Scusate se vi lascio in piedi, ma per motivi d'autorità non tengo altre sedie o poltrone in ufficio... Ad ogni modo, come avrete già intuito il mio nome è Harold, e lei è mia moglie Grace. Sono... mortificato per quanto accaduto.»

Harold si prese una pausa, evidentemente amareggiato.

«Non che voglia difendere i miei compaesani, ma... immagino sia meglio darvi un quadro completo della situazione. E' da... un mese circa che molte persone scompaiono e vengono ritrovate nei boschi vicini al villaggio, tutte... beh, chiaramente uccise da uno Yoma.» ovvero sbudellate «Può darsi che la cosa duri da un pò di più, perché abbiamo trovato pure dei viandanti uccisi, quindi magari all'inizio il mostro... attaccava... loro.» cioè se ne cibava «Ad ogni modo, il problema grosso era che i miei compaesani avevano già dei colpevoli da accusare: una famiglia di albini, padre, madre e figlia, che vivevano ai margini del villaggio... Vivevano, appunto: due settimane fa, sono stati scacciati via dalla folla, e la loro casa bruciata. Ora vivono in una casetta nel bosco, se non altro lontano dalle teste calde: spero solo che non siano facile preda per lo Yoma, povera gente...»

Una casa bruciata, e tre albini scacciati ed odiati da tutti: ora acquisivano un nuovo senso l'odore di bruciato che le Guerriere avevano odorato all'ingresso del villaggio, così come l'orrore della gente per i capelli bianchi di Seayne. Bianchi come quelli degli albini, non come la pelle e gli abiti delle Claymore.
Harold si schiarì la voce, e riprese:

«Ad ogni modo, è assurdo pensare che siano loro: pensi che addirittura ieri sera è stato trovato morto il povero Jan, il figlio del fornaio... ucciso dallo Yoma, di certo: domani ne faremo i funerali, povero ragazzo. Oggi però parenti ed amici son passati a vederne la salma in chiesa, ed è sfociata la ressa perché alcuni volevano andare proprio ad uccidere gli albini nel bosco: è quello che stavano discutendo con me e don Gerold, il prete del villaggio, quando siete arrivate. Io già non son riusciti a fermarli due settimane fa, e... son davvero contento che siate finalmente giunte.»

Harold fece un piccolo, tremulo sorriso, dopodiché aggrottò le sopracciglia.

«Che poi, prendersela con dei poveri emarginati... vergognoso; non voglio fare il vostro lavoro, signorine, ma credo di sapere chi sia stato: un mese fa Lem, il falegname, mi disse di aver visto un uomo incappucciato nel bosco che, a vederlo, è fuggito. Chi altri potrebbe essere, se non lo Yoma? Che poi Lem è stato trovato morto due settimane dopo, guarda caso... pover'uomo.»

A quel punto, il Capovillaggio tacque: stava alle tre Claymore risolvere il mistero, ora.




Turnazione invariata

Citazione:@WolfSoul: ~ Tips: Immagino sia stato un refuso.
WolfSoul Ha scritto:Le due guerriere giunsero brevemente al villaggio
Come hai scritto correttamente più avanti nel post, siete in tre.
Citazione:@WolfSoul: ~ Tips: Qui invece hai proprio letto davvero male.
WolfSoul Ha scritto:il prete che dialogava con un'altro uomo
Sbagliato: il prete e l'altro uomo (il Capovillaggio) stanno parlando con la folla, non tra loro.

Citazione:@sagaraluca21: ~ Tips: Leggi bene quel che scrivo.
sagaraluca21 Ha scritto:Alicia notò che i cittadini,una decina di uomini,inveivano contro un prete e un uomo di mezza età
Io invece parlo di "decine" di uomini, al plurale: d'accordo un piccolo villaggio, ma se lascio intendere che tutti gli uomini in forze sono lì, ti sarebbe dovuto venire il dubbio che non potessero essere così pochi.
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05-01-2013, 05:24 PM
Messaggio: #10
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato da altri

Le tre guerriere seguirono il capovillaggio fino ad una casa nei pressi della piazza, una bella casa in legno con mattoni e tegole di color rosso scuro, con evidente fretta l'uomo fece cenno alle guerriere di entrare e una volta in casa chiuse la porta dando 2 mandante.

Da una delle tre porte che si affacciavano sul corridoio di ingresso si affacciò una donna, sembrava essere sulla mezza età, Saphelia suppose che quella doveva essere la moglie del capovillaggio.

«Harold? E' già finita, là fuori, o... Oh!» disse la donna.

«Come vedi sono impegnato, Grace. Mi faresti il favore di fare tu gli onori di casa?» rispose l'uomo, era ormai evidente che erano coniugi.

L'uomo si fece seguire dalle guerriere in una delle tre stanze mentre la moglie seguendo chiese:

«Oh... certo. Ehm... signorine? Possiamo offrirvi qualcosa da bere o mangiare?»

Come sempre la buona educazione e l'ospitalità stupirono Saphelia facendo breccia nel suo animo ormai freddo che rispose con un leggero sorriso alla donna:

No grazie, la ringrazio per la sua ospitalità ma sto bene.

Detto questo i cinque entrarono in un vero e proprio ufficio, la stanza era arredata con una scrivania, una poltrona e vari scaffali pieni di libri, il capovillaggio doveva essere un uomo molto acculturato.

Una volta seduto Harold cominciò ad esporre i fatti.

«Scusate se vi lascio in piedi, ma per motivi d'autorità non tengo altre sedie o poltrone in ufficio... Ad ogni modo, come avrete già intuito il mio nome è Harold, e lei è mia moglie Grace. Sono... mortificato per quanto accaduto.»

L'uomo fece una pausa, sembrava essere amareggiato e così Saphelia non esitò a replicare.

Si figuri, siamo abituate a certi modi ormai disse cercando di nascondere la rabbia che l'ignoranza dei cittadini le aveva provocato con un lieve sorriso.

«Non che voglia difendere i miei compaesani, ma... immagino sia meglio darvi un quadro completo della situazione. E' da... un mese circa che molte persone scompaiono e vengono ritrovate nei boschi vicini al villaggio, tutte... beh, chiaramente uccise da uno Yoma.» ovvero sbudellate «Può darsi che la cosa duri da un pò di più, perché abbiamo trovato pure dei viandanti uccisi, quindi magari all'inizio il mostro... attaccava... loro.» cioè se ne cibava «Ad ogni modo, il problema grosso era che i miei compaesani avevano già dei colpevoli da accusare: una famiglia di albini, padre, madre e figlia, che vivevano ai margini del villaggio... Vivevano, appunto: due settimane fa, sono stati scacciati via dalla folla, e la loro casa bruciata. Ora vivono in una casetta nel bosco, se non altro lontano dalle teste calde: spero solo che non siano facile preda per lo Yoma, povera gente...»

Ecco cos'era quell'odore di bruciato che ho sentito mentre camminavamo...

«Ad ogni modo, è assurdo pensare che siano loro: pensi che addirittura ieri sera è stato trovato morto il povero Jan, il figlio del fornaio... ucciso dallo Yoma, di certo: domani ne faremo i funerali, povero ragazzo. Oggi però parenti ed amici son passati a vederne la salma in chiesa, ed è sfociata la ressa perché alcuni volevano andare proprio ad uccidere gli albini nel bosco: è quello che stavano discutendo con me e don Gerold, il prete del villaggio, quando siete arrivate. Io già non son riusciti a fermarli due settimane fa, e... son davvero contento che siate finalmente giunte.»

Harold si espresse in un tremulo sorriso e aggrottò le sopracciglia e concluse dicendo.

«Che poi, prendersela con dei poveri emarginati... vergognoso; non voglio fare il vostro lavoro, signorine, ma credo di sapere chi sia stato: un mese fa Lem, il falegname, mi disse di aver visto un uomo incappucciato nel bosco che, a vederlo, è fuggito. Chi altri potrebbe essere, se non lo Yoma? Che poi Lem è stato trovato morto due settimane dopo, guarda caso... pover'uomo.»

Saphelia cominciò a pensare a qualche ipotesi.

Capisco, beh non è sempre facile riuscire a rintracciare gli yoma fin da subito, noi guerriere possiamo percepirli, alcune di noi di più alcune di meno, ma alcune volte necessitiamo di ricerche per trovarli. Lei è stato molto utile, ci ha fornito molti dettagli e se non ha nient'altro da dirci credo partiremo subito con le ricerche.

Se non avete domande da fare io avrei in mente di cominciare setacciando proprio la foresta, se avete altre idee o consigli non esitate ad esplorli. Disse rivolgendosi alle compagne.

Si avvicinò a loro e gli sussurrò in modo da non farsi sentire da Harold e la moglie.

Avete percepito qualcosa entrando in città?

Saphelia non aveva una grande percezione dello yoki, per questo, confidava nelle doti delle compagne che magari avevano affinato di più quella dote.

Condizioni Fisiche: Eccellenti.
Condizioni Psicologiche: Un pò scocciata dalla solita prima fase delle ricerche.
Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva]
Yoki in utilizzo: 0%




06-01-2013, 04:51 PM
Messaggio: #11
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Mentre le tre Guerriere seguivano un palesemente nervoso Capovillaggio fino alla sua dimora, un solido edificio intonacato di rosso scuro nelle vicinanze della piazza stessa, Seayne, constatò che non solo non c’erano tracce di Yoma tra la folla, ma nemmeno nell'intera zona. Da un certo punto di vista si sentì sollevata…

-Non sarebbe stato facile assalire uno Yoma in mezzo a quell’orda urlante.-

Arrivate che furono alla casa, il Capovillaggio le invitò ad entrare velocemente, chiudendo poi rumorosamente la porta alle loro spalle, senza dimenticare la serratura. Seayne si soffermò per alcuni istanti a rimirarne gli interni: le tre guerriere si ritrovarono in un breve corridoio col pavimento e i mobili in legno, mentre le pareti erano dipinte di un giallo delicato. Una donna di mezza età, vestita con un abito blu elettrico sotto un grembiule candido e con una cuffia bianca sopra i capelli grigi, fece capolino da una stanza che si apriva sulla destra del corridoio: essa salutò il Capovillaggio chiamandolo “Harold” e, mentre stava per chiedergli com’era andato l’incontro con i paesani, s’accorse della presenza delle guerriere e se ne uscì con un’esclamazione di stupore. Il Capovillaggio e, probabilmente, marito della donna, le chiese di fare gli onori di casa e, mentre si dirigevano verso un’altra stanza, che si apriva in fondo al corridoio, la donna, che il Capovillaggio aveva chiamato “Grace”, chiese alle tre guerriere:

Oh... certo. Ehm... signorine? Possiamo offrirvi qualcosa da bere o mangiare?

Sorprendendo in positivo Seayne, per la prima volta da quando l’aveva conosciuta, le labbra di Saphelia si aprirono in un lieve sorriso rivolto alla donna, mentre declinava gentilmente la sua offerta.

La ringrazio signora, anche per me non è necessario che si disturbi!

Rispose gentilmente Seayne, anche lei sorridendo e reclinando leggermente il capo come segno di gratitudine verso la donna, mentre pensava:

-Ma chissà… forse, quando tutto sarà finito…-

Il gruppo fece il suo ingresso nella stanza, un vero e proprio ufficio, arredato con una scrivania piena di scartoffie e una poltrona per sedervisi e poi scaffali colmi di libri a ornare le pareti. Harold si accomodò sulla sua poltrona e, scusandosi con le tre guerriere per lasciarle in piedi in quanto, per motivi d’autorità non teneva altre sedie o poltrone in ufficio, fece le presentazioni di sé e di sua moglie, la signora Grace per l’appunto e, subito dopo si scusò con loro per l’accoglienza riservata loro dai suoi concittadini.

Continuando ad esibire quel sorriso che ne addolciva l’espressione, Saphelia cercò di rincuorare il Capovillaggio, affermando che loro tre erano oramai abituate a certi modi di fare della gente.

Ma certo, non si preoccupi di questo signor Harold!

Rispose Seayne a sua volta, sistemandosi in un angolo, dritta come un fuso e con le braccia conserte, attenta a non perdersi neanche una parola che sarebbe uscita dalla bocca del Capovillaggio.

Harold raccontò loro che era da un mese circa che le persone sparivano e venivano ritrovate sbudellate nei boschi circostanti anche se, probabilmente, la cosa era iniziata prima in quanto erano stati ritrovati anche dei corpi di forestieri, nelle stesse condizioni… Gli abitanti di Lore trovarono ben presto dei bersagli sui cui sfogare la loro ira: una famiglia di albini, padre, madre e figlia, che vivevano ai margini del villaggio, prima di venir cacciati via a forza due settimane prima dalla gente la quale, non soddisfatta, aveva pure bruciato la loro casa... Fortunatamente, avevano trovato rifugio in una casetta nel bosco, lontano dai loro persecutori ma, probabilmente, molto più esposti alla minaccia rappresentata dallo Yoma.

-Ecco perché hanno reagito così male quando mi hanno vista! Il mio aspetto ha sicuramente riportato alle loro menti “loro”, la famiglia albina, e questo avrà rinfocolato la rabbia del popolo! Dalle sue parole non sembra convinto che c'entrino qualcosa e sembra sinceramente addolorato per loro… Sei un brav’uomo, Mastro Harold!-

Il Capovillaggio continuò il suo resoconto e Seayne riportò la sua attenzione alle sue parole…
L’ultima vittima, Jan, il figlio del fornaio, era stato trovato morto la sera prima e il funerale era previsto per il giorno dopo: quando parenti ed amici erano passati in chiesa per vederne la salma in chiesa, la rabbia popolare era esplosa e alcuni volevano andare proprio ad uccidere gli albini nel bosco: di questo stavano discutendo lui e don Gerold, il prete del villaggio con la folla, quando le guerriere erano arrivate.
Il Capovillaggio dava l’impressione di non riuscire più a gestire la situazione e dichiarò di essere contento del loro arrivo, rivolgendo loro, per un attimo, un lieve sorriso.

-Che pensare di tutto questo? Qui c’è un uomo palesemente schiacciato dalle sue responsabilità, che non riesce più a gestire la situazione. Certo, è in pena per la sua gente, ma sa che se i suoi compaesani si accapiglieranno l’uno con l’altro, sarà la loro fine. E quindi si aggrappa a noi, ultima speranza per porre rimedio al problema… Situazione già vissuta…-

Rifletteva Seayne, mentre i suoi pensieri ritornavano alla sua prima missione nel villaggio di Trem… Le analogie con quella disavventura erano molte. Nel mentre, Harold aveva ancora un suggerimento per loro:

Non voglio fare il vostro lavoro, signorine, ma credo di sapere chi sia stato: un mese fa Lem, il falegname, mi disse di aver visto un uomo incappucciato nel bosco che, a vederlo, è fuggito. Chi altri potrebbe essere, se non lo Yoma? Che poi Lem è stato trovato morto due settimane dopo, guarda caso... pover'uomo.

A quel punto, Saphelia lo ringraziò per il resoconto, assicurandolo che loro tre si sarebbero messe subito in caccia, poi la caposquadra si rivolse a Seayne e Alicia:

Se non avete domande da fare io avrei in mente di cominciare setacciando proprio la foresta, se avete altre idee o consigli non esitate ad esplorli.

Seayne a quel punto fece un passo avanti e, gentilmente, chiese al Capovillaggio:

Perdonate, Mastro Harold, vorrei chiedervi ancora alcune cose: quante sono state le vittime finora? Le vittime delle aggressioni sono state ritrovate più o meno nella stessa zona o abbandonate apparentemente a caso? Avete avuto l’impressione che i ritrovamenti dei corpi, a mano a mano che passava il tempo, si avvicinassero al paese? Lem, il vostro falegname, è stato rinvenuto anche lui nel bosco? E, infine, sapreste indicarci il luogo dove il falegname ha visto l’uomo incappucciato e dove si trova la casetta della famiglia albina?
Perdonatemi, so che sono tante richieste, ma le risposte potrebbero aiutarci a circoscrivere la zona di caccia, permettendoci di trovare lo Yoma più velocemente.


A quel punto, Seayne aveva concentrato tutta la sua mente sulla missione accantonando, almeno per il momento, tutti gli altri pensieri. Subito dopo Saphelia si avvicinò alle compagne e sussurrò loro, in modo da non farsi sentire da Harold e la moglie.

Avete percepito qualcosa entrando in città?

Io ho provato a sondare la gente, mentre ci dirigevamo qui - rispose Seayne anche lei sussurrando – ma non ho percepito nulla né tra loro né nell’area circostante. Forse lo yoma non si nasconde in paese oppure… sa mascherare bene la sua aura!

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Inizialmente turbata dalle similitudini con la sua prima missione, accantona poi i suoi ricordi per concentrarsi sulla missione.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (Passiva).
07-01-2013, 09:24 PM
Messaggio: #12
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Pensato Parlato Testo normale

Il capo villaggio portò le tre guerriere verso una casa in legno nelle vicinanze della piazza,facendogli poi pressione per entrare nella sua casa,lontano dalla folla e da sguardi indiscreti.

Una volta entrate Alicia poté notare che l’ingresso dava su un breve corridoio che sfociava in tre stanze distinte,il rumore creatosi durante l’entrata fece far capolino,dalla stanza di desta,una donna di mezza età dai capelli grigi,intenta a pulirsi le mani con uno strofinaccio,beh questa deve essere la moglie suppongo,pensò Alicia.

Inizialmente la donna non si accorse della presenza delle tre guerriere albine,infatti chiese cordialmente al marito se in piazza era già tutto finito,ma non potè completare la frase in quanto finalmente si accorse della presenza delle tre guerriere.

Prima che potesse formulare una qualsivoglia domanda il marito tagliò corto dicendogli che ora era impegnato e che poteva essere lei a fare gli onori di casa,la padrona di casa si mise subito all’opera chiedendogli se poteva offrirgli qualcosa,sia Saphelia che Seayne rifiutarono e Alicia non ne fu da meno,la ringrazio signora per la sua cordialità,ma per il momento sto bene.

Il gruppo ora si diresse in una stanza che non era altro che un ufficio con una scrivania piena di scartoffie,dopo essersi seduto si scusò di non avere abbastanza sedie per farle sedere e si scusò per il comportamento dei suoi compaesani,non vi è nessun problema,rispose Alicia cordialmente,ma senza alcuna emozione evidente sul volto.

Dopo una pausa ad effetto l’uomo iniziò a raccontare dal principio la storia che l’aveva portato a chiedere aiuto all’organizzazione,disse che era da circa un mese che le persone scomparivano e venivano ritrovate come cadaveri con evidenti tracce di attacchi di creature non umane,almeno questo è quello che pensano loro,a volte possono essere anche altri esseri umani a fare ciò,ma senza ulteriori prove sarà meglio procedere come se fossero veramente yoma.

Harold le informò anche che inizialmente i suoi compaesani avevano trovato un capro espiatorio per tali delitti in una tranquilla famiglia di albini,un uomo,una donna e una bambina,gli abitanti se l’erano presa con loro bruciandogli la casa e scacciandoli nella foresta,vergognoso,questi umani credono di poter fare il nostro lavoro e l’unica cosa che riescono a fare è perseguitare gente innocente,che schifo.

Una volta concluso il riassunto degli eventi Saphelia propose di iniziare col setacciare la foresta,setacciare la foresta è una buona idea sono d’accordo con te,inoltre interrogherei la famiglia scacciata per saperne di più,Alicia si rivolse poi al capo villaggio,come ha detto Seayne signor Harold ci sarebbe molto utile sapere dove si trova la casetta di quella famiglia scacciata e dove è stato visto l’uomo incappucciato,inoltre vorrei sapere se le vittime avevano un legame particolare,non saprei per esempio una conoscenza in comune,qualcuno di cui si fidavano.

In attesa di una risposta da parte dell’uomo rispose a Saphelia,che aveva domandato se avevano percepito una qualche presenza nel villaggio,no Saphelia,non ho controllato prima perché non mi sembrava il momento adatto,attendevo di farlo una volta al riparo da sguardi indiscreti,ma se Seayne ha controllato non percependo nulla non credo che serva,ma se servisse lo farò.

Yoki utilizzato:0%
Stato fisico:ottimale
Stato mentale:schifata dal comportamento ottuso e stupido dei paesani contro quella povera famiglia di albini,albini proprio come loro
08-01-2013, 05:46 PM
Messaggio: #13
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Il Capovillaggio ascoltò attento e teso quanto le Guerriere gli dissero, mentre la moglie tornò in cucina una volta compreso che non c'era bisogno di lei.
Serio e chiaramente coinvolto, l'uomo non tardò a rispondere.

«Le vittime... non so dire ogni quanti giorni perché spesso le ritroviamo morte da un pò, ma in un mese abbiamo trovato quattordici... no, quindici corpi col poveretto di ieri; ma come vi ho detto sospetto che lo Yoma agisca da più tempo.»

Harald si umettò un attimo le labbra, quindi riprese.

«Tutte ritrovate nel bosco, comunque... Fatemi pensare... Sì: nove persone di Lore, e sei forestieri. I primi sono stati forestieri, in effetti: tre viaggiatori trovati dalla signora Maisie mentre andava a cercar funghi, da quel che trovammo su di loro dovevano essere pellegrini che andavano a Rabona, gente di città comunque. Questo, un mese fa.»

Il Capovillaggio si massaggiò una tempia lentamente, cercando di ricordare.

«Poi, poi... Sì, come vi ho detto, un mese fa Lem mi disse di aver visto un fuggitivo incappucciato, quello che mi pare palese sia lo Yoma. Pensate, inseguendolo, Lem trovò un altro corpo, guarda caso: si trattava del vecchio Jac, che era scomparso di casa da qualche giorno; tutti pensavamo si fosse perso nel bosco e fosse morto di freddo, ma... Insomma, come per i forestieri del giorno prima, fu palese che era stato ucciso dallo Yoma.»

Harald si umettò le labbra di nuovo: aveva chiaramente repulsione del termine "sbudellamento".

«Da allora passarono quattro giorni, quando trovammo un mercante giunto il giorno prima per trattare alcune pellicce morto lungo la strada; assieme a lui c'era un cadavere d'un altro forestiero, da quello che aveva con sé probabilmente un cacciatore di frodo: son persone disoneste, che non pagano le tasse di passaggio per cacciare qui e se vedono gente fuggono per non venire multati. Ad ogni modo, quel poveraccio non era poi così cattivo: stringeva ancora un coltello in pugno, aveva tentato di combattere lo Yoma. Secondo don Gerold lo aveva visto dal bosco, ed era accorso in aiuto del mercante...»

Harold tacque allora un secondo a memoria dei defunti, quindi proseguì.

«Due giorni dopo, fu più triste ancora: la signora Maisie, quella che aveva trovato i tre forestieri, fu trovata morta a sua volta. Fu il caso che concentrò i sospetti sulla famiglia del signor Whitby, l'albino: il marito della povera signora, il vecchio Wit - un indegno razzista d'uomo - disse infatti che la moglie era uscita a cercare Whitby per parlargli dei morti. Perché sospettava di lui, va dicendo Wit - come se non fosse normale andare nel bosco la sera a cercarlo: Whitby è un cacciatore d'animali notturni, per questo ha preferito abitare nel bosco una volta scacciato, pover'uomo. Mi pare chiaro che Wit voglia a tutti i costi un colpevole per la morte della moglie... e molti idioti gli sono andati dietro.»

Di nuovo, il Capovillaggio tacque, ma l'agitare delle sue mani rendeva evidente che questa volta fosse in preda all'ira malamente repressa.

«Poi, per tre giorni pace assoluta... Quando trovammo i corpi di tre ragazzini del paese. Fu... tremendo.»

La voce in quella si ruppe, e gli occhi divennero lucidi; Harold respirò profondamente, e continuò.

«Wit, lui... insinuò che fu la figlia di Whitby, Candice, a istigare i compagni ad uscire in bosco la sera prima, per una prova di coraggio; inutile dire che la madre, la signora Bianca, replicò che la bambina era rimasta a casa quella sera. Però sempre più gente si convinse di averla vista in giro: fa sempre più comodo credere di conoscere il mostro, piuttosto che brancolare nel buio...»

Un episodio toccante, che bruciava ancora. Il Capovillaggio proseguì con voce amara.

«Quattro giorni di lutto in paese, e poi... Beh, fu trovato Lem. Quello che vide il sospetto e trovò il povero Jac, ricordate? Se per me era la prova provata che il colpevole era nel bosco, anzi l'uomo visto da Lem, quel... bastardo di Wit convinse tutti di aver visto Whitby andare in bosco con Lem la sera prima. Fu così che.. beh, andarono ad incendiare la loro casa, e quei tre poveretti fuggirono.»

Harold deglutì, amareggiato, dopodiché riprese.

«Il mostro... Credo sia un essere furbo: dieci morti in due settimane, e poi cinque nei quindici giorni successivi. E' chiaro che voglia far passare la famiglia di Whitby per colpevole... Ma io non ci crederò mai: lo conosco da una vita, lo trattavano tutti a calci perché albino, ma lui è rimasto qui, e ha pure trovato moglie in un altro villaggio, albina come lui. Mi diceva che non avrebbe mai lasciato casa sua. E pure dopo quanto accaduto, la sera si fece vivo da me e mi disse in lacrime che gli avevano spezzato il cuore, che però non si arrendeva ed aveva costruito una baita nel bosco. M'invitò pure a visitarla, mostrandomi archi e coltelli per difenderci dallo Yoma, ma io avevo da lavorare e dovetti rifiutare...»

Di nuovo, Harold strinse i pugni rabbioso.

«Altri cinque morti, dicevo... Per una settimana intera ci fu pace, finché Phil una mattina non trovò i resti d'un forestiero, morto di certo da giorni; non aveva nulla che lo identificasse, questo poveretto, quindi non saprei dirvi chi fosse. Phil era un uomo intelligente, il fabbro del paese: prese un'ascia convinto che avrebbe trovato altri morti, beh... divorati nel frattempo. Lo trovammo il pomeriggio del giorno dopo: aveva incontrato lo Yoma.»

«Tre giorni dopo, trovammo sulla strada il mulo, ucciso, e il carro di due care vedove, le signore Odette e Thyna: i figli abitano a Pieta - si son arruolati nell'armata cittadina -, ma loro son rimaste qui a Lore, ma ogni tanto partivano per trovarli. Sue, la figlia di Thyna che è invece rimasta in paese, sapeva che dovevano tornare e quindi mi ha chiesto di fare ricerche... Ma, dopo aver trovato il mulo e il carro, avevamo capito. E infatti le trovammo nel bosco, vittime dello Yoma.»

«E siamo a quattordici... L'ultimo, beh, ve l'ho detto: Jan, il figlio del fornaio. Sedici anni, povero ragazzo... Una stupida prova di coraggio, credo. Ve ne ho già parlato: trovato ieri, il corpo è ancora in chiesa, se mai vi fosse utile; credo - penso - che don Gerold abbia già... insomma, suturato dove c'era da suturare.»

Ovvero rimesso le budella in pancia.

«Tutto qui: undici morti nel bosco, nei punti più disparati - credo dove il mostro li abbia aggrediti -, più quattro lungo il sentiero che costeggia il bosco; altri punti comuni non ce ne sono, checché deliri Wit dicendo che avviene tutto di sera e che ha visto questo e quello, solo per appiccicare la cosa a Whitby: molti cadaveri son stati rivenuti dopo giorni, è assurdo credere che siano stati uccisi per forza di sera.»

«Penso di aver risposto a tutto... E per il bosco non saprei aiutarvi: è vasto, e temo che chi lo conosce bene stia tra la folla degli esagitati là fuori. Posso solo suggerire di convincere qualcuno, ma... Ah, quasi dimenticavo: il compenso è nel baule in camera mia, lo ritirate ora o a... caso risolto?»





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08-01-2013, 10:46 PM
Messaggio: #14
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Il capovillaggio era stato più che chiaro, aveva fornito molte informazioni alle guerriere, tuttavia, il caso rimaneva ancora molto misterioso, le guerriere avevano si dei fatti concreti su cui basarsi, ma scovare il mostro sarebbe stato molto più complicato, ammesso che si trattasse di un solo yoma, infatti, non era da escludere della presenza di più demoni come Hayez aveva già detto al crocevia.

Saphelia non salto subito a conslusioni, tuttavia, credeva che se in città non erano ancora state percepite fonti di yoki la foresta forse sarebbe stata più adatta per iniziare, dopotutto le uccisioni sono avvenute li e sembrava la cosa più logica da fare; la domanda rimaneva, le guerriere avrebbero vagato da sole per la foresta senza conoscere la zona o avrebbero utilizzato una guida?

Saphelia ringraziò l'uomo per le informazioni

La ringrazio molto per tutte le informazioni, cercheremo di fare un buon lavoro e soprattutto nel minor tempo possibile.

Detto questo si girò di nuovo verso le compagne

Bene ragazze, abbiamo le nostre informazioni, se non vi sorgono altre domande dire di cominciare a pensare al da farsi.

[COLOR="red"]Dato che le uccisioni sono avvenute tutte nella foresta io propongo di nuovo di iniziare da li, però, come ha detto Harold, la foresta è grande e muoverci da sole potrebbe essere un problema dato che non conosciamo il posto. In quel caso dovremmo affidarci unicamente sulla percezione e al caso finché non troviamo qualche traccia.

Altrimenti, potremmo cercare qualche volontario, qualora vi fosse tra i cittadini, che abbia esperienza e conoscenze della foresta e delle zone locali. Inoltre vorrei interrogare la famiglia di albini in quanto la storia sembra molto girare intorno a loro e a questo Wit. [/COLOR]

Si fermò un pò per cercare di pensare ad altro e poi riprese.

Ovviamente le mie sono solo delle proposte, vorrei sentire anche il vostro parere.

Prima di sentire il parere delle compagne però ebbe una domanda che gli balenò in mente, alla quale voleva una risposta, quindi si girò di nuovo verso l'uomo chiedendo:

Ah, mi scusi, una curiosità, questo... Wit, era tra la folla che stava dinnanzi alla chiesa? E' qui nel villaggio?

Saphelia cominciava ad avere qualche sospetto, questo Wit sembrava avercela a morte con gli albini, tuttavia non è da escludere che sia proprio lo yoma che cerca di seminar baccano o magari di togliersi qualche persona scomoda di mezzo per deviare i sospetti.

Condizioni Fisiche: Eccellenti.
Condizioni Psicologiche: Un pò scocciata dalla solita prima fase delle ricerche.
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09-01-2013, 01:19 PM
Messaggio: #15
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Il Capovillaggio rispose a tutte le domande che gli vennero poste, anche se ricordare quei fatti gli aveva causato dolore e tristezza, sentimenti che non riusciva a nascondere…

-Ombre! Quindici corpi ritrovati in un mese! Nove del posto e sei forestieri… Effettivamente sembrano troppi per pensare che sia opera di un solo Yoma…-

Seayne chinò lievemente il capo in direzione di Mastro Harold in segno di gratitudine, mentre Saphelia lo ringraziava, affermando poi che avrebbero cercato di svolgere il lavoro nel minor tempo possibile. Dopodichè la caposquadra richiamò nuovamente l’attenzione delle compagne per iniziare a stabilire un piano d’azione: esporare la foresta sembrava la cosa più semplice da fare, ma ciò avrebbe richiesto molto tempo. Il trio di guerriere avrebbe potuto cercare di convincere qualcuno dei paesani a far loro da guida nel bosco ma, come aveva detto mastro Harold:

temo che chi lo conosce bene stia tra la folla degli esagitati là fuori. Posso solo suggerire di convincere qualcuno

Inoltre, Saphelia proponeva di scambiare quattro chiacchiere con la famiglia di albini e con il signor Wit, marito di una delle vittime e colui che aveva scatenato la rabbia popolare contro di loro. La caposquadra chiese ancora di lui al Capovillaggio: Che nutrisse qualche sospetto su quell’uomo?
A ogni buon conto, quando Saphelia chiese l’opinione delle compagne, Seayne fu pronta a rispondere:

Saphelia, io inizierei andando a parlare con Whitby, l’albino. La situazione qui in paese è molto tesa e hai visto le reazioni della gente quando mi hanno vista. Forse sarebbe meglio attendere fino a dopo il funerale di domani prima di cercare di convincere qualche abitante del luogo. Inoltre Whitby è un cacciatore di animali notturni e per esperienza so che bisogna conoscere il bosco molto bene per muoversi in esso di notte senza perdersi per cui, nel caso volessimo una guida, perché non lui? Però, nel caso Whitby accettasse dovremmo fare attenzione che non si cacci nei guai perché c’è il rischio che, per dimostrare che lui e la sua famiglia non c’entrano nulla con tutto questo, possa… diciamo così, esagerare. Inoltre…

Seayne fece una pausa, allargando le braccia e facendo scorrere lo sguardo sulla sua esile figura…

Credo di avere qualcosa in comune con quella famiglia, non trovate?

Seayne alludeva ovviamente al fatto che la trasformazione in Mezza-Yoma l’aveva resa albina a sua volta. Quella frase poteva sembrare una battuta di spirito, un tentativo da parte di Seayne di sdrammatizzare la situazione, in realtà la guerriera la pronunciò con voce triste, perché la storia della famiglia Whitby, ostracizzata apparentemente perché “diversa” l’aveva toccata. Seayne sapeva bene come ci si sentiva: il ricordo di quanto accadutole a Rabona era ben presente nella sua mente…

-E poi, se ci arrivo abbastanza vicina, potrei escludere quella famiglia dai possibili sospetti!-

Pensò, mentre concludeva il suo discorso.

Ah, quasi dimenticavo: il compenso è nel baule in camera mia, lo ritirate ora o a... caso risolto?

Chiese alla fine il Capovillaggio. Seayne si girò verso di lui e, sempre con voce mite, replicò:

Il compenso sarà dovuto solo se l’incarico sarà portato a termine Mastro Harold. In quel caso verrà a riscuoterlo un uomo vestito di nero che appartiene alla nostra Organizzazione. Consegnerete il denaro a lui.

Dopodichè la guerriera albina rivolse nuovamente la sua attenzione su Saphelia e Alicia. C’era ancora una cosa che non aveva detto, un sospetto che le era venuto in mente ragionando sulle parole del Capovillaggio, ma preferiva discuterne con le compagne quando sarebbero state sole. Non voleva dare a Mastro Harold ulteriori preoccupazioni.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale.
Stato Psicologico: Nonostante la sua diffidenza verso gli umani, è toccata dal dolore che percepisce nell’animo di Mastro Harold. Rattristata dalle vicende accadute alla famiglia albina, vorrbbe incontrarla al più presto per escluderla dai sospetti.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (Passiva).
11-01-2013, 09:49 PM
Messaggio: #16
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Pensato Parlato Testo normale

Una volta finito di ascoltare le domande,il capo villaggio iniziò a rispondervi,facendo un fedele resoconto delle varie vittime e del loro orrendo ritrovamento nel bosco,nel mentre la moglie dell’uomo se ne era andata,forse non vuole più ricordare le vittime,magari li conosceva intimamente,pensò Alicia.

Una volta terminato l’orrendo resoconto l’uomo comunicò alle guerriere che se volevano potevano chiedere aiuto a qualcuno del villaggio,se certo,aiuto per farci uccidere forse,anche se dubito che ci riuscirebbero,pensò Alicia,inoltre il capo villaggio gli comunicò che il compenso per il lavoro si trovava nel baule della sua camera,tuttavia prima che Alicia potesse rispondergli Seayne la precedette comunicandogli che il compenso si ritirava solo a lavoro compiuto e in caso di successo.

Saphelia una volta ringraziato Harold si rivolse alle sue compagne,dicendogli che era il caso di iniziare a indagare dalla foresta,magari chiedendo l’aiuto di uno dei paesani,Saphelia,disse Alicia,io suggerirei di andare direttamente dalla famiglia di albini,come ha già detto Seayne e chiedere a loro in quanto la popolazione non ci è favorevole e finirebbe per darci troppi problemi,per cui la scarterei,inoltre come è già stato detto,se l’uomo è un cacciatore conoscerà bene la zona e potrebbe esserci molto utile.

Poi accennando un grande sorriso Alicia si rivolse a Seayne,sono d’accordo con te nel fatto che tu abbia qualcosa in comune con loro,per cui proporrei che sia tua a intrattenerci un rapporto più stretto e chiedergli di aiutarci,ammesso che lo troviamo,se Saphelia anche tu sei d’accordo ovviamente,disse alla sua altra compagna,sempre sorridendogli,se non avete altro da chiedere,direi di ringraziare per le informazioni e andarcene,prima ci mettiamo all’opera e meglio è,disse Alicia con un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire da entrambe,ovviamente sempre sorridendogli.

Yoki utilizzato:0%
Stato mentale:decisa a procedere con la missione e molto felice di essere in squadra con due guerriere che considera formidabili
Stato fisico:ottimale
12-01-2013, 02:56 PM
Messaggio: #17
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Le tre Guerriere concordarono sul fatto che fosse prioritario contattare la famiglia di albini; Harold però dovette loro confessare una cosa.

«Temo... vi sia difficile farlo. Intendo dire, avete presente che ora Whitby e la sua famiglia abitano nel bel mezzo della foresta? Certo, magari se cercate, prima o poi troverete la baita... ma personalmente vi consiglierei di farvi accompagnare da una guida: io stesso non so bene dove si trovi.»

Il Capovillaggio quindi si alzò, e raggiunse una finestra alle spalle delle tre Claymore scostando una tendina per mostrare loro l'esterno: videro la folla gridare e agitarsi, rivolgendosi ad un ometto grasso che gridava e si agitava più di tutti.

«In quanto a Wit... Vedete quell'uomo che sta arringando la folla, quello quasi completamente calvo, con la barba brizzolata incolta, quello basso e grasso? Ecco, è lui: prima della morte di Maisie era solo corpulento e molto più curato, ma da allora ha smesso di andare a lavorare, mangia e beve a più non posso e tira avanti solo grazie agli amici... In parte, vorrei che riusciste a uccidere lo Yoma anche per lui.»

Harold lasciò andare la tendina, occultando la scena.

«Se fossimo in condizioni normali, vi consiglierei proprio Wit come guida: era un estrattore di torbe, e conosce la foresta come le sue tasche, sa dove sono le zone paludose ed è capace di distinguere pure il terreno di ogni zona... un esperto. Però non so se vi ascolterebbe: voi siete state chiamate da me, e lui temo sospetterà a priori che non siate convinte della colpevolezza degli... albini.»

Mesto, il Capovillaggio tornò al suo scanno.

«Ma magari potreste trovare qualcun altro, non so... Non saprei come aiutarvi oltre. Ad ogni modo, ho capito: il compenso lo darò ad un uomo vestito di nero, e solo in caso di vostro successo. Però, vi prego... fatecela.»





Turnazione invariata

Citazione:Potete uscire e parlare a Wit, se volete, oppure parlare alla folla; saranno tutti vocianti e maldisposti a vedervi, e Wit è chiaramente ubriaco: rosso in faccia, e l'alito che sa di alcool.
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12-01-2013, 06:06 PM
Messaggio: #18
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Narrato
Parlato

Le compagne di Saphelia preferivano partire subito per andare a cercare la famiglia di albini, ma come l'avrebbero trovata senza una guida? Saphelia di certo non voleva vagare per ore se non giorni nella foresta alla fortunata ricerca del luogo in cui gli albini abitassero, a tal proposito, una volta che le guerriere si erano consultate, il capovillaggio consigliò a Saphelia, Seayne e Alicia di trovare fin da subito una guida in quanto non sarebbe stato facile trovare la baita, proprio come Saphelia aveva immaginato.

Inoltre, Harold rispose alla precedente domanda di Saphelia mostrandogli Wit, l'uomo basso e grasso che stava arringando la folla fuori l'edificio.

Saphelia si pronunciò così dicendo:

Ha ragione, cercare la baita per conto nostro risulterebbe troppo dispendioso in questione di tempo, abbiamo bisogno di una guida.

Abbassò un pò lo sguardo pensierosa e riprese:

E se nemmeno mastro Harold sa dove possiamo trovare una guida credo che dovremmo proprio cercare qualcuno che li fuori voglia aiutarci.

Penso qualche altro secondo e poi fece un respiro più deciso affermando:

Va bene, andrò a parlare io con la folla, è la nostra unica opzione. Seayne e Alicia, vorrei chiedervi di attendermi qui in casa, sappiamo tutte quanto la presenza di una claymore possa turbare la gente, figuriamoci tre guerriere, inoltre, nulla di personale Seayne, ma essendo tu albina come la famiglia che tanto disprezzano la gente alla tua vista potrebbe non essere tanto ragionevole, ho bisogno di cercare di attirare la loro attenzione il più possibile alle mie parole, senza che i loro animi siano turbati da altro.

Poi si rivolse verso il capovillaggio chiedendogli:

Mastro Harold, se non le dispiace vorrei che venga fuori con me, ho bisogno che attiri l'attenzione della sua gente in modo da riuscire a trovare qualche persona ragionevole che possa aiutarci.


Condizioni Fisiche: Eccellenti.
Condizioni Psicologiche: Decisa a dare una svolta alla missione.
Abilità in uso: Percezione dello yoki [Passiva]
Yoki in utilizzo: 0%


13-01-2013, 05:32 PM
Messaggio: #19
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
[Immagine: yp10m.jpg]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri]

Il tentativo di Seayne, supportato da Alicia, di convincere Saphelia a contattare come guida l’albino Whitby venne frustrato dalle parole del Capovillaggio, quando questi affermò che la posizione della baita del cacciatore non era nota e cercarla, in mezzo alla foresta, avrebbe richiesto molto tempo.

-Dannazione! Non ci avevo pensato! D’altronde è logico, se la gente sapesse dove si trova la sua casa, probabilmente darebbe fuoco anche a quella. E lui deve pur proteggere in qualche modo moglie e figlia!-

Non c’erano alternative: se volevano una guida avrebbero dovuto cercarsela in mezzo alla folla inferocita

A quel punto, il Capovillaggio si alzò, e raggiunse una finestra alle spalle delle tre Claymore scostando una tendina per mostrare loro l'esterno: indicò loro un ometto grasso che gridava e si agitava più di tutti: Wit, la cui moglie era stata uccisa dallo Yoma e si era lasciato andare, rifugiandosi nel cibo e nell’alcool. Wit era colui che maggiormente avversava gli albini e, sfortunatamente per le guerriere, secondo il parere di Mastro Harold, colui che più di tutti conosceva la foresta e le sue insidie.
Il Capovillaggio sembrava sinceramente preoccupato anche per lui, ma Seayne non riusciva a provare la stessa pietà per quell’uomo.

-Certo, Wit ha subito una terribile tragedia, posso anche capire che si sia lasciato andare, ma non giustifico il fatto che abbia accusato gli albini solo perché… solo perché sono diversi! Diversi come… come noi tre!-

Mentre Seayne era persa in questi pensieri e Mastro Harold ritornava alla sua poltrona, Saphelia prese la sua decisione:

Ha ragione, cercare la baita per conto nostro risulterebbe troppo dispendioso in questione di tempo, abbiamo bisogno di una guida. E se nemmeno mastro Harold sa dove possiamo trovare una guida credo che dovremmo proprio cercare qualcuno che li fuori voglia aiutarci.

La caposquadra fece una pausa e poi, dopo aver preso fiato, riprese:

Va bene, andrò a parlare io con la folla, è la nostra unica opzione. Seayne e Alicia, vorrei chiedervi di attendermi qui in casa, sappiamo tutte quanto la presenza di una claymore possa turbare la gente, figuriamoci tre guerriere, inoltre, nulla di personale Seayne, ma essendo tu albina come la famiglia che tanto disprezzano la gente alla tua vista potrebbe non essere tanto ragionevole, ho bisogno di cercare di attirare la loro attenzione il più possibile alle mie parole, senza che i loro animi siano turbati da altro.

Seayne sospirò e abbassò lo sguardo…

-Ha ragione… ovviamente. La turba mi ha già paragonata alla famiglia di Whitby non appena mi ha vista, però…-

Quindi alzò gli occhi, fissandoli in quelli della caposquadra, replicando:

Non preoccuparti Saphelia, io capisco e hai ragione. Il motivo per il quale volevo andare da Whitby era proprio per evitare contatti con quella gente. Ma se dobbiamo trattare con loro credo anch’io che sia meglio che non mi faccia vedere… Tieni però presente che loro ormai sanno che ci sono e, prima o poi dovrò uscire fuori e non vorrei che le reazioni negative arrivassero in un secondo momento. Queste persone purtroppo sono piene di rancore e potrebbero non metterci molto a scaricarlo su di noi.

Seayne fece una pausa, rivolgendo poi un fugace sorriso alla compagna.

Io ti aspetterò qui ma tu, per favore, stai attenta. D’accordo?

A quel punto, Saphelia si rivolse verso il Capovillaggio chiedendogli:

Mastro Harold, se non le dispiace vorrei che venga fuori con me, ho bisogno che attiri l'attenzione della sua gente in modo da riuscire a trovare qualche persona ragionevole che possa aiutarci.

-Giusto Saphelia! Se c’è qualcuno che può aiutarci in questa situazione è sicuramente Mastro Harold! Oh Grande Stella del Nord! Fa entrare un po’ di buon senso nelle zucche di questi esagitati! In fondo, siamo qui per aiutarli!-

Pregò Seayne muovendo nel contempo alcuni passi per avvicinarsi alla finestra dalla quale il Capovillaggio aveva mostrato loro la folla, con l’intento di tener d’occhio la situazione, per ogni evenienza.

Ci mettiamo qui, Alicia?

Invitò l'amica, sperando che anche lei accettasse d'attendere. Subito dopo Mastro Harold affermò di aver capito a chi avrebbe dovuto consegnare il denaro in caso di successo, auspicando che le tre guerriere riuscissero nella loro impresa, per il bene di tutti.

Citazione:Yoki Utilizzato: 0%
Stato Fisico: Ottimale
Stato Psicologico: Comprende il dolore e la paura degli abitanti di Lore, ma non giustifica le accuse alla famiglia albina. Preoccupata per Saphelia quando questa decide di andare a parlare con la folla.
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (Passiva).
16-01-2013, 10:35 PM
Messaggio: #20
Urla, torce e forconi [WolfSoul - Nardo - sagaraluca21]
Pensato Parlato Testo normale

Mentre le guerriere discutevano sull’andare a cercare o no la baita,il capo villaggio ne approfittò per interromperle e consigliargli di chiedere una guida in città,in quanto la baita era talmente ben nascosta nel bosco che nemmeno lui sapeva con certezza dove fosse,merda,pensò Alicia,ora che si fa,dobbiamo per forza trovare qualcuno che ci accompagni,dato che lo stesso Wit era troppo ubriaco e irascibile per potergli proporre di accompagnarle alla sua baita.

La prima a parlare fu Saphelia,che suggerì di chiedere aiuto alla popolazione,l’unica via rimasta,in quanto non potevano arrischiarsi di perdersi nella foresta,tantomeno chiedere aiuto all uomo albino,si Saphelia,se su Wit non possiamo contare tanto vale tentare con gli altri del villaggio,comunque,come ha già detto Seayne,ti attenderemo qui.

[COLOR="green"]Spero proprio che non si scateni una rivolta,comunque Saphelia dato che andrai da sola stai attenta,non sappiamo come potrebbero reagire a una tale richiesta,per cui se avrai bisogno chiamaci e noi arriveremo immediatamente.

[/COLOR]Speriamo che qualcuno ci aiuti,altrimenti dovremo cavarcela da sole,e in un area così vasta ci impiegheremmo troppo tempo per individuare gli yoma,che razza di situazione,quando Alicia sentì la domanda di Seayne immediatamente gli rispose con un grande sorriso in volto,certo,ce ne staremo qui buone buone fino a nuove direttive.

Prima di andarsene Saphelia chiese man forte al capo villaggio per attirare l’attenzione dei paesani,nel mentre Harold continuava a pregarle di risolvere la situazione,se avessimo una bacchetta magica potremmo farlo anche subito,ma senza nessun indizio non possiamo procedere,non possiamo basarci su prove indiziare imprecise e che cavolo,capitela una buona volta.

Alicia in se era leggermente alterata dalle pretese del capo villaggio,anche se più che dovute,ma secondo il suo punto di vista non bisogna mettere fretta al tempo,tuttavia delle sue emozioni lasciò trasparire solo il suo solito sorriso cordiale.

Yoki utilizzato:0%
Stato mentale:concentrata sulla missione,ma leggermente ansiosa di iniziare con la missione,ma comunque un po’ alterata dalle “pretese” del capo villaggio
Stato fisico:ottimale
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