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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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17-09-2014, 02:53 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-09-2014 03:03 PM da Claire83.)
Messaggio: #41
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Essersi consultate sul da farsi, non ebbe più importanza. Apparve all'improvviso, subito dopo che Angelica percepì una traccia di yoki. Non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto chi fosse che subito, quella figura così com'era apparsa aveva coraggiosamente battuto la ritirata. Erano state scoperte e questo ormai era un dato di fatto. Angelica propose di lasciarlo andare ma Dua sembrò leggermente contrariata dalla proposta dell'altra compagna. In effetti non sarebbe stato semplice acciuffarlo ma anche Morgana desiderava fermarlo. Dopo tutto erano in tre e quella figura era da sola, il vantaggio numerico non era dunque poco. Ebbe per un attimo l'impeto di voler fare qualcosa che potesse bloccarlo. La spada era l'ultima cosa che avrebbe voluto usare come oggetto di lancio e poi, era indispensabile che la tenesse con sè, era sempre l'unica arma che aveva a disposizione. Quello che avevano appena visto, non era sicuramente dotato di straordinario coraggio, anzi, era fuggito come una lepre. Razza di codardo. Vede tre guerriere e se la dà a gambe levate! La reazione di quel vigliacco non le piacque per nulla. Provò quindi, cercando di prendere la mira, a lanciargli contro la torcia di cui disponeva, che ormai era spenta. Ragazze, ormai siamo state scoperte e da un vigliacco per giunta. Angelica, la prossima volta provaci ugualmente, tieni a mente che siamo una squadra e qualsiasi cosa possa accadere non sei sola. Dobbiamo essere caute ma fare capire al nemico che abbiamo più coraggio di quanto lui possa averne. Prendiamo le due torce che sono all'ingresso prima di entrare, ci serviranno là dentro e potremo alimentare quelle che ci sono rimaste. Si concentrò anche lei per cercare di percepire qualcosa. Prese una delle due torce ed entrò in quel luogo oscuro con in mano quella flebile fonte di luce e tenendo l'altra sull'impugnatura della spada. Prima entriamo, prima usciremo da qui : vive possibilmente. Citazione:Yoki:0% |
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18-09-2014, 02:41 PM
Messaggio: #42
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Consce di essere state scoperte, ma non eccessivamente preoccupate di ciò, le tre guerriere decisero di entrare. Ormai tutte e tre sentivano chiaramente una traccia di Yoki, pareva che, a partire dall'entrata delle catacombe, l'intero posto ne fosse impestato.
Morgana staccò una delle torce che illuminavano l'entrata, solo per poi accorgersi, una volta all'interno, che anche i corridoi erano illuminati da torce accese, posizionate ai lati dei muri in pietra. Le tre guerriere si ritrovarono immediatamente davanti ad un bivio; uno di questi portava verso la loro sinistra e curvava subito dopo, mentre l'altro proseguiva davanti a loro, ma curvava esso stesso dopo poco. Ogni corridoio aveva la stessa larghezza di circa tre metri ed erano alti circa tre metri e mezzo, con una pavimentazione in pietra liscia e muri di pietra grezza. Alla luce di ciò, Dua e Angelica si resero conto che sì, avrebbero potuto proseguire una di fianco all'altra, ma se fossero state costrette ad utilizzare le loro lunghe spade, avrebbero avuto serie difficoltà. Proseguire in fila indiana poteva essere un'idea valida, ma chi fosse stato davanti avrebbe dovuto possedere, oltre che ad una buona reattività, anche il sangue freddo per avvertire chi fosse stato alle sue spalle, senza indecisioni. Morgana sarebbe stata la scelta esatta? La più probabile, certamente, in fondo era la caposquadra. Turnazione: X Lachesi Claire83 Citazione:La vostra Percezione a questo punto diventa quasi inutile. Il posto è completamente pregno di Yoki, quindi a meno di non essere a poca distanza da uno Yoma, non ci saranno grosse differenze (nemmeno per Angelica, che è la più dotata delle tre in quel campo). Penserò io ad avvertire nel caso venga percepito qualcosa di strano. Se non scrivo nulla a riguardo, vuol dire che la situazione è quella del post precedente. |
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18-09-2014, 11:21 PM
Messaggio: #43
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Dopo che quell'essere si fu dileguato, avanzarono verso l'entrata. Le parole di Morgana l'avevano un po' delusa: forse non avrebbe dovuto decidere per tutte, ma davvero le sue compagne avrebbero voluto inseguire quella persona, gettandosi dentro quel posto senza nessuna precauzione? A lei pareva come inseguire qualcuno sulle sabbie mobili, una follia. Forse è perché sono tese, se è così è più che normale reagire in quel modo. Si ricordò che anche lei era stata sul punto di precipitarsi, poco prima. La cosa che la preoccupò invece fu che entrambe ritennero quell'essere un vigliacco e che Morgana fosse ben propensa a mostrargli il loro coraggio. Per come la vedeva lei, non era tanto una questione di codardia e coraggio, ma di astuzia e cautela. Quello che aveva tutti i vantaggi era il loro avversario, erano loro che dovevano stare al suo gioco. A quanto ne sappiamo, quello può essersi mostrato solo per metterci in confusione. Era a distanza di sicurezza, rischiava solo di essere visto... e inseguito. Magari era proprio quello che voleva. Era preoccupata per le sue compagne: se all'interno delle catacombe si fosse ripetuta una scena simile, e se quella volta si fossero lanciate all'inseguimento, sarebbe potuta costare molto cara. Ma non disse nulla dei suoi timori: aveva già deciso per loro una volta, non voleva mettersi al disopra e decidere lei cos'era meglio per tutte. Già non le sembrava di stare loro un granché simpatica, se poi la loro diffidenza cresceva... . Entrarono e Morgana prese una torcia: a quanto pareva non aveva dato peso alle sue parole, ma Angelica non ci rimase male, ormai potevano dirsi praticamente certe che il nemico fosse all'interno. Una volta dentro, scoprì che altre torce illuminavano la via davanti a loro e perciò non vide la necessità di prendere anche la seconda all'entrata. Restò un attimo a pensare, spostando gli occhi da Morgana che avanzava alla sede vuota della torcia, e si decise a prenderne una all'interno per posizionarla all'entrata. Lo fece più per scrupolo che per una reale paura, ma almeno, se il tizio di prima ha degli amici che stanno per tornare, questi non si faranno domande. Guardò Dua e si posò l'indice sulle labbra, poi proseguì. L'interno era impregnato di Yoki e nemmeno la Percezione era più d'aiuto: l'ennesimo, fastidioso svantaggio. Neanche il tempo di riprendersi dallo sconforto che subito il percorso le mise davanti a un'altra complicazione: due strade, una dritta e una a sinistra. Entrambe avevano un bel margine dal pavimento al soffitto, ma per maneggiare la spada al meglio era necessario proseguire una dietro l'altra. Angelica non aveva idea di che strada scegliere e non era nemmeno tanto sicura di lasciare avanti le altre: la sua paura era sempre quella, che si gettassero conto il nemico senza attenzione. Da quanto aveva sentito fuori, non le pareva che mettessero la prudenza al primo posto. Ma come dirlo a Morgana? Di sicuro si indispettirà ancora di più. Penserà che voglia rubarle il posto, che mi senta migliore di lei e Dua... . Ah! Qui c'è in gioco in gioco la riuscita della missione, la credibilità dell'Organizzazione, le nostre vite! Non c'è spazio per questo genere di scrupoli! Ma dentro di sé sapeva che la stima tra compagne era importantissima perché la squadra potesse funzionare, l'orgoglio della caposquadra non andava offeso, quindi come fare...? Alla fine si avvicinò a Morgana. Prese un profondo respiro e parlò: Qualunque sarà la via che sceglierai, vorrei che lasciassi me a precedervi, Morgana. Non sappiamo quali pericoli ci aspettano più avanti: potrebbero arrivare attacchi improvvisi proprio dietro l'angolo, potrebbero esserci buche, nemici che piombano da qualsiasi parte. Io sono una guerriera da poco graduata, meno esperta di voi e quindi la meno preziosa per l'Organizzazione: se per caso dovessi morire a causa di un attacco improvviso non sarei una grande perdita, né per i nostri superiori, né per voi soprattutto. Se invece a essere colta di sorpresa dovessi essere tu, noi perderemo la nostra guida e ci troveremo in grave difficoltà. Abbiamo bisogno della tua esperienza, non possiamo permetterci di perderti prima che lo scontro cominci. Perciò proporrei di lasciare Dua per seconda, così forse si sentirà più sicura con noi che la proteggiamo sia davanti che dietro, e che tu venga subito dopo: in tal modo ci avrai sempre sott'occhio e dato che sei anche la più alta non avrai difficoltà nemmeno a controllare la situazione oltre la mia testa. Ma naturalmente, l'ultima parola spetta a te. Tenne gli occhi sulla gola della caposquadra, e non sul suo viso, di modo da non sembrare troppo arrogante. Attese una sua risposta, sperando che fosse d'accordo con lei. Citazione:Yoki: 0% |
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19-09-2014, 02:28 AM
Messaggio: #44
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Citazione:-Discorso- Con tutte le incertezze del caso, il gruppo scese attraverso quei corridoi oscuri nel quale erano state intraviste dallo Yoma; rispetto alla discesa che Dua ebbe nel pozzo, questa fu in qualche modo più spaventosa e... Fredda. Certo, era strano dire che quella discesa fosse più fredda rispetto all'ambiente circostante dato il gelo che circondava e avvolgeva quelle terre ma la sensazione che la Guerriera ebbe addentrandosi in quel luogo fu di qualcosa simile al congelamento. Ogni gradino che scendeva verso il cuore delle Catacombe e più l'ambiente si ghiacciava attorno a lei, dentro di lei; non era difficile immaginare il perché di quella sensazione, aveva paura e aveva un'orribile sensazione riguardo quella decisione. Iniziò a credere che in effetti dar fuoco al posto sarebbe stata un'idea migliore ma una volta al suo interno Dua capì la vastità del luogo e comprese che, se anche le due compagne avessero avvallato un'idea simile, non avrebbero risolto i loro problemi se non in una minima e minuscola parte. I corridoi non sembravano spaziosi come sperava ma al tempo stesso non erano altrettanto angusti, c'era da chiedersi se ovunque sarebbe stato così o meno ma ad ogni modo doveva avere fiducia nelle sue capacità, visto che era riuscita a cavarsela in un luogo ben più claustrofobico di quello. La nuda pietra, ruvida a modo suo, componeva le mura di quel luogo come fossero stati elementi decorativi lasciando all'immaginazione di Dua una cultura primitiva in campo artistico anche se a livello architettonico sembravano essere piuttosto avanzati... Per quanto potesse intendersene una come lei, visto che infondo non era proprio un bel niente di nessuno. Ad ogni modo, il pavimento pareva piuttosto liscio e in un certo senso sembrava ben curato ma era davvero questo di cui aveva bisogno Dua? Non appena si trovò dentro quei luoghi fu subito chiaro che persino le rocce di quel posto emanassero Yoki ed anche in modo violento; in un primo momento la ragazza ebbe la sensazione tipica di un giramento di testa, nausea, come se il suo olfatto stesse odorando troppo lo stesso odore forte. A quanto aveva capito Angelica era più portata in quell'arte e subito si chiese se anche lei avesse quel "problema"; Dua decise dunque di concentrarsi su qualcosa che non fosse lo yoki anche se capire da cosa fosse prodotto sarebbe stato un bel passo in avanti. Tutta quell'energia demoniaca in un posto solo era... Spaventosa. Guardò le compagne in modo piuttosto eloquente ad indicare la sua preoccupazione riguardo l'eventualità che in gioco ci fossero centinaia di yoma o semplicemente uno yoma estremamente potente e poderoso. -Chi può emanare tanto yoki?- Disse a mezza voce come se stesse parlando tra sé e sé. -O quanti?- A giudicare dall'appetito, sicuramente più di uno. Inspirò profondamente cercando di mantenere il sangue freddo in quell'occasione così spinosa e difficile, l'ultima cosa che poteva fare era mettersi a correre come un'idiota codarda come durante il suo "Test"; per poco, a fare così, ci era persino morta ma il caso volle che lei sopravvivesse... Sarà poi stato merito del caso? Di certo, lei non lo sapeva. Guardò la Caposquadra in attesa di direttive ma, con sua enorme sorpresa, fu ancora una volta Angelica a parlare; fu una cosa che apprezzò ma non troppo: aveva dimostrato una certa abilità logistica nel muoversi in situazioni di rischio, dall'altra era come se le mancasse l'emotività di quell'attimo. E Dua, sì, era enormemente emotiva e anche se aveva sempre visto tutta quella sua insicurezza come un difetto in quell'occasione volle credere che semplicemente il suo era un modo più "creativo" con cui si poneva alla soluzione di certi problemi. Ad ogni modo, Angelica parlò a lungo esponendo alcuni dei rischi a cui sarebbero potute andare incontro per poi proporsi come la prima della fila con la scusa di essere solo una Novizia. Dua incrociò le braccia un po' meravigliata ma a dire il vero, anche se non lo sembrava affatto esternamente, era molto scocciata: "Ah, così ora la nostra recluta su cui Kelsier conta tanto fa anche l'umile! Certo, come se non sapesse cosa le hanno detto prima che il nostro viaggio cominciasse." Sì, infondo pareva che nessuno contasse su di lei per cui perché fare quel gesto caritatevole quando era evidente che lei sapesse che l'Organizzazione per lei avesse un piano mentre per Dua no. Cercò di trattenere i gorgoglii di invidia e di ascoltare attentamente il discorso della ragazza, infondo per quanto la motivazione proposta da Angelica fosse... Banale, diciamo, o comunque sfrontata, poteva avere un suo senso. Dopotutto l'idea di essere seconda la metteva in una certa posizione di tranquillità e non poteva gettare all'aria tutte le idee di Angelica solo per l'invidia crescente che le riempiva il petto: per fortuna, Dua, aveva ancora a cuore la sua vita quel tanto che bastava per ascoltare una compagna. Rimase diversi attimi in silenzio considerando tutti i pro e i contro della proposta di Angelica per quanto avesse chiesto a tutte meno che a lei: stava fissando Morgana in effetti, non Dua. -Non pensare di essere meno determinante di noi solo perché sei da poco Graduata, cavolo!- Disse, con tono scherzoso con l'intento di scaricare via tutti i problemi relativi ad Angelica. -...E poi ricorda le parole di Kelsier, no?- Aggiunse con una certa malizia, soddisfatta del fatto di aver almeno espresso in parte ciò che provava sebbene in modo molto nascosto. Poi sospirò guardando in terra, rattristata. -Certo, l'idea di procedere in fila indiana è buona e anche l'idea di mandare te avanti è una buona idea ma è la migliore?- Chiese guardando le due in modo un po' sfrontato. -Non dico che sia una buona idea mandare avanti te perché nel caso a finire nei casini saresti tu... Perché non è vero avresti meno importanza. Voglio dire, cavolo, chiunque di noi apra la testa del gruppo porta a certi vantaggi. Il punto è, quale vantaggio vogliamo ottenere? Angelica, mi pare chiaro che mandare avanti te potrebbe aiutarci a muoverci in questi luoghi: sei stata l'unica di noi tre a percepire quello Yoma! Potresti dirci se tutto questo yoki nauseabondo sia di una sola fonte o più fonti o insomma... Hai capito no?- Disse, frettolosamente e stringendosi le braccia. Poi guardò Morgana. -...E tu sei la Caposquadra, hai più esperienza di noi e a volte l'esperienza ci da un aiuto in più rispetto beh... Insomma. Mi sono spiegata? E poi sei la caposquadra, c'è un motivo no? Penso tu sia la più forte. La più preparata.- Guardando in terra si riferì infine a sé stessa con un certo malumore visto che quello che stava per dire non le piaceva affatto. -Ed io sono... La più bassa. Chiunque di voi potrebbe guardare cosa c'è davanti semplicemente perché la mia testa è più bassa delle vostre; non ho una Percezione raffinata come quella di Angelica ma penso di poter arrivare alle sue stesse conclusioni. E per finire... Se davvero scattasse qualche trappola, beh, sono una guerriera di difesa. Abbiamo tutte quante dei "pregi" a quanto pare, e io sono un po' di tutto e un po' di niente.- Rimase in silenzio per qualche attimo, si sorprese del coraggio con il quale si era offerta di aprire la testa del gruppo semplicemente perché... Diavolo, quelle cose sapevano quante erano e le avevano viste, era ovvio avrebbero preparato una sorta di festa di benvenuto! Non sapeva nemmeno con che razza di coraggio avesse espresso tutte quelle idee in merito alla questione, forse era semplicemente perché la situazione ed il tempo iniziavano a stringere forte il cappio attorno al loro collo e ora più che mai Dua doveva trovare un modo per sopravvivere. Sperava che durante il viaggio avrebbe trovato uno di quei suoi modi fantasiosi con cui disfarsi dei nemici senza uno scontro diretto, la prima volta fu correre verso dei giganteschi varani, la seconda volta fu risparmiare lo yoma... Ed ora? Avrebbe chiesto aiuto ai morti? Sospirò, un po' affranta. Ma perché entrare? Citazione:Yoki: 0% |
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21-09-2014, 12:24 PM
Messaggio: #45
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Dopo essere entrate nelle catacombe, giunse il momento di compiere delle scelte. Fortunatamente, l'interno di quel luogo era illuminato dalle torce e questo, avrebbe reso il percorso quantomeno visibile. Morgana fu contenta nel vedere che almeno il problema della fonte di illuminazione era staro risolto, e che aver preso la torcia all'ingresso era stato inutile ma al tempo stesso era una precauzione che doveva prendere, dato che non sapeva se l'interno di quel posto fosse o meno illuminato. Questa volta, sarebbe stato diverso. Quando era andata in missione con altre guerriere aveva sì pensato a collaborare con loro, ma il suo principale pensiero era stato uccidere quanti più yoma potesse. Era mossa da una vendetta personale. Ora, era animata da un altro sentimento: la protezione. La caposquadra non era solamente quella che doveva impartire ordini o coordinare per quanto possibile le altre guerriere ma doveva anche proteggerle. Le sue scelte in questo caso, sarebbero state più collettive che individuali. Doveva scegliere il meglio per tutte e tre. Ma qual era la via migliore in quel luogo così stretto ed angusto? Difficile a dirsi. Si stavano inoltrando in un probabile labirinto pieno di insidie e di pericoli. In qualsiasi momento poteva accadere qualunque cosa e dovevano essere pronte ad agire. La numero venticinque, ascoltò la proposta di Angelica. Apprezzò parte delle sue parole ma ci furono delle cose che la turbarono non poco. Ora la scelta stava a lei. Cosa serviva in quei luoghi così oscuri? Per prima cosa era necessaria una guida, una persona che riuscisse ad avere un maggiore percezione del pericolo. Angelica, aveva percepito in maniera forte quella minaccia all'ingresso e poteva essere la persona più adatta per andare avanti. Sopratutto era, tra le tre, quella più razionale ma dotata di sangue freddo. La guerriera da poco graduata, avrebbe potuto perfettamente incarnare i loro occhi. Era stata parecchio coraggiosa e Morgana l'aveva apprezzata ma non aveva gradito la motivazione che Angelica aveva addotto a corredo della sua scelta. Essendo da poco graduata, poteva essere la guerriera più inutile, a sua detta,per questo era pronta a sacrificarsi per le altre. Quasi come se a Staph, una vita fosse meno importante di un'altra. Erano state addestrate per andare a morire. Era vero che c'erano guerriere più forti ed altre più deboli ma nessuno era in grado di stabilire chi fosse meritevole o meno di restare in vita. Lei non aveva il diritto di farlo, e tantomeno pensava che fossero in grado di stabilirlo gli uomini in nero: per loro era importante che uccidessero, null'altro. Erano le loro macchine da guerra. Aveva letto negli occhi e nella voce di Semiramide la rassegnazione e la rabbia, prima che si risvegliasse. Non voleva osare nemmeno immaginare di mandare al macello in maniera gratuita, un'altra guerriera. Conosceva da poco Angelica, ma le sembrava diversissima dalla sua precedente compagna di missione. Non le appariva insicura, piuttosto spavalda e desiderosa di dimostrare quanto poteva essere valorosa. Inoltre, appariva anche piuttosto ambiziosa. L'aveva dedotto dalle domande che le aveva posto mentre si erano fermate all'oasi. Non seppe se credere o meno allla bontà delle sue parole. Potrebbe dire il vero o essere una brava attrice, ma questo non posso ancora saperlo. Non la conosceva abbastanza per dire se fosse o meno una scusa o pensasse davvero che la sua vita, avesse scarsa importanza. Tuttavia, decise di darle la possibilità di andare avanti. Aveva poi aggiunto tra le altre cose, che Dua avrebbe potuto seguirla e poi, per ultima ci sarebbe stata Morgana. Conosceva poco anche Dua, ma l'aveva vista piuttosto insicura ed incerta. Se non fosse stata pronta ad agire, Morgana avrebbe potuto fare ben poco per poterle aiutare. Voleva stare in un posto in cui avrebbe potuto proteggere entrambe le altre guerriere e stare esterna, glielo avrebbe nettamente impedito. Morgana decise quindi che sarebbe stata lei a seguire Angelica e che per ultima l'avrebbe seguita Dua. Guardò negli occhi Angelica e cominciò a parlarle. La tua è una scelta molto coraggiosa e l'approvo. Sei quella che ha più sangue freddo tra di noi. Ma da quando esistono guerriere meritevoli di vivere o meno? Abbiamo un grado che ci contraddistingue ma ciò, non ci impedisce di tenerci saldamente aggrappate alla nostra vita. So che per te è tutto nuovo e così affascinante ma non dimenticare mai una cosa: la nostra vita è preziosa, non dobbiamo gettarla via per nessun motivo. Non affrontare questa missione come fossi un agnello sacrificale, per restare in vita occorre avere paura della morte. Guardò poi Dua ed aggiunse. Dua , io seguirò Angelica e tu starai dietro di me. Sia chiaro che essere l'ultima a seguire il gruppo non significa essere la guerriera di minore importanza. Il pericolo potrebbe giungere davanti a noi, o anche sorprenderci alle spalle, quindi potresti essere tu a dover cominciare a combattere. Io cercherò di proteggere entrambe, è anche questo il mio compito. Si augurava di aver compiuto la scelta migliore. Restavano ancora due cose da fare: scegliere la strada da intraprendere ma ancor prima ,lasciare un segno nel caso ne avessero avuto bisogno per tornare indietro. Proseguiamo dritte, vediamo cosa ci aspetta. Prima però, lasciamo un piccolo segno che possa aiutarci a ritrovare la strada. Appoggiò la sua torcia in un angolo preciso in modo che potessero ricordarsi dove iniziasse il loro percorso. Successo o fallimento. Sarebbe stata quella dritta, la strada migliore? Citazione:Yoki:0% |
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22-09-2014, 01:27 AM
Messaggio: #46
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Le tre guerriere raggiunsero quindi un accordo e sotto gli ordini di Morgana, si misero in posizione con la caposquadra al centro, Angelica in testa e Dua a chiudere la fila.
Proseguirono dritte per qualche metro, quindi la strada curvò verso la loro destra, per poi tornare nuovamente verso la direzione presa prima; qualche metro dopo curvò nuovamente a destra e ancora a sinistra, quindi entrarono in quella che sembrava essere una camera sepolcrale. Dalla forma vagamente rettangolare, questa grossa stanza presentava parecchi buchi presenti negli irregolari muri in pietra, buchi che avrebbero dovuto ospitare certamente cadaveri vecchi di decine di anni; molti erano pieni di ragnatele e tutti erano ricoperti da un gran strato di polvere. Non erano presenti decorazioni, né nel pavimento, né sui muri. Guardandosi attorno, le tre guerriere notarono ben tre vie, oltre quella da cui erano entrate; una andava sempre dritto davanti a loro, anche se dall'angolo opposto, sulla sinistra. Un'altra via era presente proprio sulla loro sinistra, mentre un'altra via si trovava dietro un angolo e sembrava tornare indietro, anche se le guerriere non potevano sapere se ci fossero curve o bivi. Nessuna delle tre, nemmeno Angelica pareva aver percepito alcunché di differente, quindi avrebbero dovuto scegliere istintivamente. Turnazione: X Lachesi Claire83 |
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24-09-2014, 12:31 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-09-2014 12:35 AM da La X di Miria.)
Messaggio: #47
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Beh... non smanio mica a lasciarci la pelle. Volevo solo dire... che se deve succedere qualcosa di brutto, forse è meglio che succeda a me, che sono la meno esperta. Ma certo, se non succede nulla tanto meglio... concluse, a occhi bassi. Quella raffica di parole sull'importanza della vita l'aveva colta di sorpresa: le faceva piacere che le sue compagne ci tenessero a lei, quel pensiero la scaldava. Lei però aveva fatto quel discorso con l'obiettivo di convincerle a lasciarla davanti e non aveva dato importanza alle parole che aveva usato. Invece, loro ne avevano data molta, giustamente. Angelica si sentì fraintesa, salvo poi intuire che forse, presa dal tentativo di risultare convincente, aveva parlato con un po' troppa leggerezza. Davvero era pronta a morire? Per qualcun altro poi, che appena conosceva? La ragione le aveva suggerito quelle parole, dentro di sé le approvava, ma nel calcolo non aveva tenuto conto di se stessa. E se nel momento cruciale avrebbe prevalso il suo egoismo? Con angoscia, si rese conto che non sapeva dirlo. La sua mente corse all'attimo in cui aveva liberato lo yoki per la prima volta e si accorse che non poteva dire di conoscere nemmeno il suo corpo. Avvertì le mani, i piedi, le gambe, le braccia, la pancia e le viscere, il petto e la testa divenire estranei, come estranee erano le pareti di quel luogo. Divenne una lucina chiusa in un corpo non suo, che agiva e parlava senza che lei se ne rendesse conto. Tutti i pensieri che faceva davvero erano suoi, ne era consapevole, o le sgorgavano dalla mente come lo yoki dal corpo? Il suo cervello agiva, trovava gli obiettivi, il modo con cui raggiungerli, pensava all'Organizzazione, agli umani, alle sue compagne, alle tattiche del nemico, e a lei? Quando pensava a lei? Angelica trovò ironico come la sua mente prendesse in così grande considerazione ciò che le stava attorno mentre prestava ben poca attenzione a lei. Il modo in cui aveva parlato di sé poco prima non faceva che confermarlo. Comunque sia, sono io in testa ora, non è il momento di farsi prendere dall'incertezza. Ma questa volta, il ritorno della ragione non la fece sentire bene come prima, una voce le ripeteva: non c'è mai il momento per te... . Presero il corridoio che andava dritto: approvò la scelta di Morgana, anche lei avrebbe preso quella strada. Curvarono a destra, di nuovo dritte, poi ancora a destra e a sinistra, fino a giungere in una stanza: Angelica memorizzò tutte le svolte, di modo da ritrovare la strada in seguito. Diversi vani si aprivano nelle pareti, riempiti dalla polvere e dalle ragnatele. Se quelle erano delle catacombe, quei loculi avrebbero dovuto custodire dei cadaveri: allora perché dentro c'è solo polvere? Angelica roteò gli occhi sul soffitto e ai lati: la stanza era spoglia, oltre ai loculi alle pareti non c'era nient'altro che catturò la sua attenzione. Contò tre nuove vie: quelle agli angoli non l'attiravano molto, meglio quella a sinistra, più netta. Provò a cogliere qualcosa con la Percezione ma fu tutto vano, tutto era intriso di yoki, come se quelle catacombe fossero le viscere di uno Yoma. Si girò verso le sue compagne, sorridendo un poco: A me ispira più questa indicò la via nettamente a sinistra voi che ne pensate? Ma sopratutto, che pensate di tutti questi loculi vuoti? Non dovrebbero esserci dei morti dentro? Citazione:Yoki: 0% |
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24-09-2014, 01:25 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-09-2014 01:39 AM da Lachesi.)
Messaggio: #48
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Morgana si volse verso di lei e con tono sicuro decise quale sarebbe stato l'ordine della loro fila indiana: per prima Angelica, per seconda lei ed infine c'era proprio Dua; la ragazza annuì, ferma e questa volta priva di timori. Non sapeva perché ma in un certo qual modo, il discorso che Morgana aveva creato attorno al valore della vita e di quanto fosse importante tenere stretto quel dono che a dire il vero nessuna di loro aveva richiesto, fu molto importante. La incitò a, non solo vivere ma cercare di vivere per qualcosa; inoltre il tono della Caposquadra era stato convincente e molto spesso, gli errori più grandi erano intrapresi da quei comandanti che non sceglievano cosa fare e Morgana aveva ampiamente dimostrato la voglia di decidere per il meglio. Dua le sorrise, anche se per un attimo, ed infine proseguirono il loro cammino; Angelica non si rivolse a loro ma la ragazza decise di non fare domande, sarebbero state senza ombra di dubbio superflue. Si concentrò piuttosto sul suo ruolo: prima di tutto, essere l'ultima le dava un po' più di "aria" da respirare e per seconda cosa... "...Non è così insensata la mia posizione qui! Angelica potrà sondare il territorio davanti a noi con la sua percezione e io quello dietro, dovrebbe funzionare!" A dire il vero, il percorso che avevano scelto non si dimostrò più lungo del previsto; svoltarono un paio di volte circa ed alla fine sbucarono in una struttura semi rettangolare anch'essa priva di qualsiasi ornamento o dipinto; era una stanza vuota che diceva poco, a prima vista. Con sguardo più attento, diversi incavi all'interno della stanza lasciavano presagire la funzione di quel luogo; era un posto senza ombra di dubbio funerario ma per essere quello un posto ormai abitato era lasciato cadere in malora: la polvere ricopriva ogni cosa, probabilmente era anche pieno di ragnatele ed insetti poco avvezzi alla vita esterna da quei luoghi, senza ombra di dubbio gelida. L'aria era così pesante e in qualche modo umida per Dua, che le venne subito in mente il luogo nel quale aveva incontrato Cort la prima volta: umido, pieno di muffa e un certo odore che grattava la gola con il suo fastidioso essere. Cercò di non pensarci, focalizzando nuovamente l'attenzione su Angelica la quale espresse la sua opinione. La compagna indicò una via che Dua però non capì quale fosse perché troppo intenta a tenere il naso in su verso le cose che componevano quella stanza ma non appena Angelica accennò ai cadaveri, Dua decise di portarsi in uno di quei incavi nel quale dovevano riposare i morti a controllare. Si sporse un po' e ne intravide uno, ricoperto di polvere grigia. La pelle secca era giallognola, un colore insalubre, gli incavi degli occhi decisamente sproporzionati per qualunque essere vivente e le guance smunte e ritirate lasciavano intravvedere parte degli incisivi del cadavere; incuriosita la ragazza le accarezzò la fronte dolcemente, come se stesse mettendo a letto un neonato, e si accorse con orrore che la pelle delicata del cadavere cadeva in pezzi. Le ossa potevano essere contate con gli occhi mentre i capelli avevano la stessa consistenza di una qualsiasi ragnatela, nonché lo stesso colore morto. Dalla corporatura sembrava essere stata una donna ma non c'erano altri elementi per capire se quella fosse realmente o meno la sua identità: non c'era niente che accompagnasse il defunto alla sua vita ultraterrena, né ninnoli ormai arrugginiti né abiti e nemmeno un nome. Dua con tristezza si chiese se anche lei avrebbe fatto quella triste fine, non molto diversa da quella di... Di... Sì, della novizia che aveva trovata morta e di cui non aveva mai chiesto il nome! "Oddio!" Pensò, vergognandosene "Fino ad ora non ho mai dato importanza all'identità delle cose, ai loro nomi, ed ora... Capisco cosa significhi. E pensare che volevo darti fuoco!" Quando aveva combattuto nel Pozzo aveva camminato su chissà quanti cadaveri ma in questo caso, i suoi piedi si stavano muovendo in una tomba; un luogo dedicato al riposo di quelle persone e lei... Non portava nulla in loro onore, le sembrò uno sbaglio e sperava davvero che i morti non potessero resuscitare. Sospirò, triste, tornando al centro della stanza e guardandosi attorno. Non era il tempo da dedicare ai morti, non subito almeno, ripensò alle parole di Morgana sull'importanza della vita e cercò di concentrarsi su quanto detto da Angelica. -Potresti ripetermi che strada hai indicato? Io, ehm, scusa... Personalmente prenderei quella. Quella che sembra tornare indietro, magari scopriamo un'altra via all'ingresso e ci faremmo un'idea più chiara di come sono disposte le stanze...- Tornò titubante ad osservare gli incavi scuri e grigi della zona. -Credete che uno Yoma possa assumere l'aspetto di uno di... Questi così?- Chiese infine leggermente preoccupata, lasciando intendere che almeno dove avesse controllato lei, i cadaveri erano presenti. Citazione:Yoki: 0% |
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24-09-2014, 05:23 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-09-2014 05:45 PM da Claire83.)
Messaggio: #49
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato- Parlato Dopo la risposta che le aveva dato, pareva che Angelica stesse cominciando a mettersi in discussione. Aveva fatto intendere di aver dato una risposta forse mossa, più dalla voglia di dimostrare quanto valesse, piuttosto che da quella di gettare via la sua vita in pasto a qualche yoma. Morgana, poteva comprendere la sua brama di farsi valere, dopo tutto Angelica era una guerriera da poco graduata ed era dotata di grande volontà e voleva dimostrare quanto coraggio avesse in corpo. La numero venticinque, non potè che apprezzare la sua risposta poichè vide in lei per un attimo, non più l'immagine di una guerriera ma quella di una ragazza che aveva pensato alla paura della morte. Le sorrise, senza aggiungere altro. Le bastava che Angelica avesse riconosciuto la sua umanità. La scelta che la caposquadra aveva fatto, le condusse in una sala ampia e rettangolare in cui erano presenti diversi buchi scavati nella pietra. Morgana osservò con estrema curiosità la stanza in cui erano entrate, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio e particolare. L'atmosfera era sempre più cupa, come quella che avevano lasciato poco prima. Del resto, quello era un luogo che avrebbe dovuto ospitare dei morti e quindi non c'era spazio per alcunchè di spensierato. Quel luogo era diventato il regno indiscusso di polvere e ragnatele. Forse era tutto un falso allarme, ed erano andate lì per nulla, a disturbare quei poveri insetti che con pazienza avevano tessuto le trame della loro tela; oppure sarebbero presto sprofondate in un inferno di urla e sangue. C'era però una cosa che la affascinava più di ogni altra cosa: la morte stessa. Ci pensava raramente, quando le ritornava in mente il ricordo della madre e non poteva che associarla al dolore. Si chiedeva che forma avesse, se quella di una vecchia raggrinzita che, sorridendo maleficamente, colpisce le sue prede senza pietà, oppure quella di una bella donna misteriosa che silenziosamente e con cautela porta via la vita con leggerezza. Era certa però, che loro, in qualità di guerriere, sfioravano la morte di continuo quasi come se la stessero sfidando ad un pericoloso gioco di carte. In palio però non c'erano trofei ma la loro stessa vita. Osservando la stanza, notò che c'erano altre strade da scegliere, altre decisioni da prendere. E sopratutto le possibilità di scelta erano aumentate. V'erano ben tre strade. Una si trovava alla loro sinistra, un'altra proseguiva dritta all'angolo opposto in cui si trovavano ed infine ce n'era un'ultima che sembrava tornare indietro. Quale scelta sarà la migliore? Sembra davvero un gioco perverso. Le sue compagne, avanzarono delle proposte. Angelica,era più propensa ad optare per la strada alla loro diretta sinistra, mentre Dua preferiva quella che tornava indietro. Entrambe avevano fatto delle scelte opposte. Dua inoltre aveva manifestato la sua preoccupazione per ciò che era contenuto in quei loculi, pensando che potessero assumere la forma di yoma. Anche Angelica era incuriosita sul contenuto di quei vani. In ogni caso, prima di prendere una scelta, Morgana era desiderosa di ispezionare il contenuto di quei loculi. Forse, avrebbero potuto trovare delle tracce o degli indizi che potevano risultare utili. Quindi, prima di proseguire nel loro percorso, perchè non darci un'attenta occhiata? Oltre che di yoki, quel luogo era impregnato anche di mistero. Per quanto riguardava la via da scegliere, anche lei era propensa a scegliere quella che veniva immediatamente alla loro sinistra, mentre tornare indietro non le sembrava una buona idea. Si rivolse quindi alle altre due guerriere. Anche io sono più propensa a scegliere la strada che sta immediatamente alla nostra sinistra. Prima di tutto però, vorrei che ispezionassimo per bene i loculi che si trovano in questa stanza.Vorrei capire se questi cadaveri sia o meno recenti e se gli yoma c'entrino o meno con loro. Non dobbiamo trascurare nessun dettaglio, ogni minima cosa può rivelarsi utile. Citazione:Yoki:0% |
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29-09-2014, 12:55 AM
Messaggio: #50
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Su ordine di Morgana, le tre guerriere setacciarono i buchi tombali nei muri, per cercare un qualsivoglia indizio, ma non trovarono nulla di strano; alcuni loculi erano vuoti, ragnatele e polvere a parte, in alcuni erano presenti resti di cadaveri molto vecchi, ma nessuno di questi presentava segni di manomissione.
Appurato ciò, si diressero verso la via di sinistra, se non per la maggioranza, per il volere di Morgana. Camminarono qualche minuto, trovando alla propria sinistra un'altra piccola via, che però anche senza andare ad indagare, si rivelò un vicolo cieco; andarono ancora avanti quindi e superarono una curva verso destra che poi tornò a curvare nuovamente verso sinistra e arrivarono finalmente in un'altra stanza, molto simile a quella dove si erano trovate poco prima. Anch'essa illuminata da torce accese, con vari loculi tombali sparsi, senza alcun tipo di ordine o decorazioni. Angelica però percepì distintamente una fonte di Yoki. Non proveniva dalla stanza in cui si trovavano, ma proveniva da una delle due vie presenti alla loro sinistra, quella più verso la destra della stanza; più che una via, pareva essere un'entrata per un'altra stanza. Cos'avrebbero quindi fatto le tre guerriere? Turnazione: X Lachesi Claire83 |
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29-09-2014, 06:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-09-2014 06:29 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #51
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Morgana diede l'ordine di controllare i loculi e Angelica eseguì. Non erano tutti vuoti come le era parso, ma non poté fare a meno di chiedersi dove fossero finiti i resti dei loculi che lo erano. Queste catacombe sembrano essere molto vecchie, può darsi che i cadaveri si siano tramutati in polvere. Osservò un ragno rammendare la tela: ormai quel buco era suo. Non trovarono nulla che potesse insospettirle, per cui proseguirono prendendo la via a sinistra. Angelica si guardò attorno con molta attenzione, memorizzando la strada passo dopo passo. Incontrarono una svolta, ma finiva con un muro poco più in là. Proseguirono, svoltarono a sinistra, poi a destra, per giungere in una stanza simile alla precedente. Fu in quel momento che la sua percezione venne urtata da uno Yoki. Afferrò l'elsa. C'è uno Yoki. Viene da quel punto. Indicò una delle vie a sinistra. Sembrava conducesse in un'altra stanza. Angelica si voltò verso Morgana, in attesa di un suo ordine. Forse avevano trovato il loro nemico, ora dovevano agire con attenzione. Citazione:Yoki: 0% |
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29-09-2014, 07:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-09-2014 07:56 PM da Lachesi.)
Messaggio: #52
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Citazione:"Pensieri" Nessuna delle due compagne le rispose, probabilmente non avevano nemmeno sentito la domanda ma il suo dubbio sul fatto che gli Yoma potessero o meno prendere l'aspetto fisico di uno di quei cadaveri rimase dunque irrisolto, lasciando Dua di malumore. E a dire il vero nessuna delle due le rispose sul suo quesito su quale strada avesse indicato Angelica, certo: le bastò guardarsi attorno per comprenderlo eppure non le sarebbe affatto dispiaciuta una risposta; semplicemente le sue parole erano cadute nel vuoto e lei non ebbe assolutamente la forza di riportare alla luce, forse per loro due erano domande così ovvie che non avevano nemmeno bisogno di una risposta. "Pensaci. Cosa dicevano degli Yoma? Possono assumere l'aspetto di chiunque, bambini, giovani vecchi... Bambini, giovani e vecchi. ...Non si parla di cadaveri ma... I cadaveri sono vecchi!" Pensò un po' ironica, sospirando senza venirne assolutamente a capo. Semplicemente una risposta da parte di Morgana sarebbe stata più che sufficiente ma non c'era stata per cui doveva accontentarsi del silenzio. Angelica, da parte sua, si era limitata a eseguire l'ordine della Caposquadra di esaminare la zona senza dire o fare niente; semplicemente il silenzio le avvolse e la cosa la mise un po' di cattivo umore. Fissò per un breve istante il cadavere che aveva esaminato prima e mentalmente parlò con esso: "Siamo solo io e te, Sam." Sam stava per "Sconosciuto Amico Mio", giacché Dua non era a conoscenza del sesso di quel cadavere pensò che Sam fosse un nome idoneo ad entrambi i generi mentre beh, il significato era più che eloquente. Il fatto che quel cadavere, come nessun altro a dire il vero, non aveva un nome le diede da pensare ma non disse più nulla alle sue compagne. Dalle ricerche fatte non emerse nulla, solo polvere di ossa e ragnatele e probabilmente altri conoscenti di Sam alla quale Dua non rivolse più alcuna parola, semplicemente perché non aveva niente da dirle; eppure quel loro silenzio era molto meno pesante che quello che stava provando con le compagne, era come se con Sam ci fosse già una certa familiarità che rendeva quei silenzi non imbarazzanti ma solo di amichevole riflessione. Al contrario, con Angelica e Morgana, oltre la tensione della battaglia imminente vi era la tensione del silenzio tra persone che si conoscevano solo per nome. E per numero. Ma se c'era una cosa che Dua voleva evitare ad ogni costo era creare ulteriori rompicapo tra di loro, visto che dovevano collaborare per uscire vive da quelle catacombe, e specialmente perché le sarebbe molto spiaciuto se fosse successo qualcosa di male loro per via della sua natura... Emotiva. Per quanto potesse sentirsi scontenta del fatto che non avessero nemmeno sentito i suoi dubbi, o che nemmeno l'avessero interpellata, era sempre ben disposta a mettere da parte certi "rancori" per proseguire la loro via. E così, dopo che appunto ne emerse un nulla di fatto da quei loculi polverosi, proseguirono la via che entrambe avevano indicato; un viaggio breve ma pieno di curve, intenso se così voleva essere chiamato. La stanza nella quale entrarono, dopo aver superato quello che pareva un vicolo cieco, si presentò molto simile nelle fattezze a quello precedente: nessuna iscrizione e nessun motivo che ricordasse qualche specie di decorazione; solamente degli appoggi su cui erano inserite delle torce accese, nessuna traccia di nomi o ricordi dei defunti. "Rifletti Dua." Pensò lei. "Neanche Sam aveva un nome inciso, nessuno di loro sembra averlo o sbaglio? Pensavo che queste Catacombe fossero state costruite per celebrare i morti ma se non se ne sa nemmeno il loro nome in vita, che senso ha?" Sam di certo non poteva risponderle, come probabilmente nessuno in quella stanza, forse semplicemente era caduto l'intonaco in tutti quegli anni una volta ammuffito. "...Ma sta di fatto che non ne ho vista alcuna traccia. Pensavo che prima fosse una stanza, non lo so, per gente come plebei ma anche qui?" Tante domande e poche risposte, in qualsiasi caso la cosa non era molto influente per la loro attuale situazione; quel che era certo, eppure, era che Dua fosse fermamente convinta che conoscere meglio la natura di quel posto avrebbe potuto aiutarle nel loro compito. Comunque il richiamo di Angelica fu sufficiente per farle dimenticare ogni preoccupazione momentanea: aveva percepito dello Yoki, e non quello che annebbiava i loro sensi ma un richiamo nuovo e vergine. Due furono le cose che disturbarono la ragazza, la prima fu che avesse dichiarato una simile notizia con tono di voce normale; se c'era davvero dello Yoki, se davvero c'era qualcuno, sarebbe stato meglio non farsi sentire anziché parlare e comunicare. In secondo luogo, a ferirla fu non solo il fatto che lei invece non avesse percepito nulla ma il fatto che Angelica si fosse rivolta unicamente a Morgana e non anche a lei; certo, non poteva biasimarla tanto più che la caposquadra era proprio Morgana e non Dua. Eppure si aspettava una certa cortesia da parte della compagna, perché infondo le domande che lei aveva rivolto erano sempre state esposte ad entrambe e non solo alla numero 25. Indubbiamente Angelica attendeva che qualcuno le rispondesse ma a Dua parve molto stupido discutere sul da farsi, non voleva essere sentita e non avevano idea alcuna sulle fattezze del loro probabile avversario né della stanza in sé. Parlare era fuori discussione, dunque, e correre in faccia al nemico pure; per cui che fare? "Che fare? Che fare?..." Dunque, l'idea migliore che le venne in mente fu di estrarre la spada molto lentamente di modo tale che non produsse il tipico sfrigolare del metallo e di usare la sua superficie lucida come specchio per studiare la situazione nella zona indicata da Angelica. Oh, doveva stare molto attenta e lo sapeva bene (e di certo lo sarebbe stata), non voleva che le torce gettassero la sua sporca ombra in faccia alla fonte di yoki (che amica o nemica fosse) come doveva sperare che essa non fosse rivolta verso di loro in quel momento perché altrimenti non solo lei avrebbe visto il volto "dello yoki" ma "lo yoki" avrebbe visto il volto di Dua. Poteva solo fare un movimento lento e silenzioso, no? E lo avrebbe portato a termine se Morgana non le avesse fatto cenno di un no categorico. Citazione:Yoki: 0% |
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02-10-2014, 01:08 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-10-2014 01:14 PM da Claire83.)
Messaggio: #53
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato-Parlato Dietro suo ordine, avevano cominciato a perlustrare a fondo quella stanza. Morgana, si aspettava di trovare qualcosa di interessante ma purtroppo, le sue aspettative risultarono vane. Aveva pensato che soffermandosi ad analizzare quei corpi ormai da tempo senza vita, avrebbe potuto trovare un minimo indizio, una minima traccia che avrebbe potuto condurle alla verità. Ma era rimasta nuovamente delusa. Purtroppo però, a parte la luce delle torce, non c'era nessuna certezza alcuna, fuorchè quella della morte. In quel momento, immaginava che lei stesse ridendo beffarda alle loro spalle, magari era lì, appena dietro l'angolo ad attenderle assetata di sangue. Tutto questo le incuteva timore ma al medesimo tempo le faceva nascere la forza di lottare. Più sguazzavano nell'oscurità e più dentro di lei cresceva la voglia di giungere alla luce. In quella vana ricerca, si era affidata al tatto. Le sue mani avevano incontrato polvere e ragnatele ma al tempo stesso aveva sentito la fragilità e tutto ciò che rimaneva di quello che un tempo era stato un corpo umano. Era strano come lei potesse sentire la morte attraverso la vita. Sapeva di esistere, perchè non era ancora morta. C'era lei, c'erano le sue compagne ed i loro respiri che si fondevano in quel teatro di morte. Era un'orchestra così dannatamente perfetta e melodiosa. Per un attimo, pensò a se stessa e cosa ne sarebbe stato di lei in futuro. Anche lei sarebbe morta prima o poi, ma desiderava almeno scegliere il modo in cui farlo. Sebbene attualmente avesse poca scelta e non avesse alleati, ciò che bramava era morire da donna libera e con la spada in mano. Non avrebbe voluto rimanere una misera pedina per sempre, un burattino senz'anima. Avrebbe voluto essere inafferabile come una farfalla. Ciò che desiderava, sarebbe stata una misera consolazione, quando avrebbe potuto combattere per qualcosa a cui tutti gli esseri umani aspirano senza riuscire mai ad ottenerla: l'eternità. Probabilmente per quelle sciocche idee che le balenevano per la mente, l'avrebbero derisa, ma non le importava. Le sarebbe bastato, quando lei sarebbe arrivata a prenderla, guardarla in volto con uno sguardo di sfida e mentre sarebbe scivolata tra le sue braccia, emettendo un ultimo sospiro, le avrebbe sorriso perchè aveva ottenuto qualcosa di più bello e prezioso chiamato libertà. Quella, sarebbe stata una sua piccola e personale vittoria. Sì, lotterò per averti, fin quando la vita mi consentirà di farlo. Quel pensiero sfumò in un sorriso, mentre si incamminava per la strada che aveva scelto. Cercò di tenere a mente quel percorso, perchè in seguito sarebbe stato loro di utilità. Si imbatterono in una svolta ma quella strada risultò priva di uscita. Camminando ancora svoltarono a sinistra e poi, a destra fin quando non giunsero in una stanza simile alla precedente. Era un terribile labirinto. Le parole di Angelica giunsero sicure e decise. Disse di aver percepito dello yoki provenire da una delle vie di sinistra e procedette ad indicarla. Finalmente era arrivato il momento di mettersi in gioco ed ogni altro pensiero svanì dalla sua mente. Cominciò a sussurrare piano delle parole alle altre due guerriere. Andiamo verso la strada che ha indicato Angelica, ma cerchiamo di fare attenzione. Tenetevi pronte ad attaccare in caso sia necessario. Dobbiamo essere caute, ma al tempo stesso coraggiose. E sopratutto non possiamo permetterci di fare errori già all'inizio. Dua, sii cauta con quello "specchio", mi raccomando. Le torce anche se possono aiutarci ad illuminare il percorso, possono rivelarsi delle traditrici. Stiamo unite e se avrete paura, tenete bene a mente che non siete da sole, io non vi abbandonerò, ma cercherò di proteggervi fino alla fine. Andiamo. Si diresse verso la via di sinistra, tenendo la mano sull'elsa, pronta a sguainare la spada in caso fosse stato necessario. In quel misto di silenzio ed oscurità, sentiva solo il rumore del battito del suo cuore. Citazione:Yoki:0% |
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06-10-2014, 01:43 AM
Messaggio: #54
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Le tre guerriere si prepararono ad oltrepassare il passaggio, ma Morgana si dilungò nel dare istruzioni alle due compagne e qualcosa successe; Angelica e Dua, che stavano guardando in quella direzione, videro chiaramente un essere umanoide zannuto e mostruoso che si mosse davanti a loro e che, senza perdere tempo, sollevò entrambe le mani e fece partire veloci i suoi artigli verso le tre guerriere.
Essendo molto vicine e con scarsa illuminazione, capire con esattezza la direzione e il bersaglio di ogni singolo artiglio risulta molto difficile. Cosa faranno Angelica e Dua, le uniche ad essersi accorte dell'assalto a sorpresa dello Yoma? Turnazione Invariata. Citazione:L'azione finale di Morgana non l'ho ignorata, semplicemente lo Yoma ha agito durante la frase sussurrata dalla Caposquadra. ovvero prima che questa di voltasse nuovamente verso l'apertura.. |
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06-10-2014, 06:15 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-10-2014 11:05 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #55
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Morgana scelse di andare verso la direzione che Angelica aveva indicato, le mise in guardia, ma non ebbe tempo di finire. Un essere sbucò dal nulla, gli occhi di Angelica si fecero grandi per lo stupore e non riuscì nemmeno di afferrare la spada: il mostro sollevò le mani e fece partire gli artigli contro di loro. Tutto ciò che Angelica avrebbe provato a fare sarebbe stato saltare di lato e appiattirsi contro la parete, sperando di schivare l'attacco.
Citazione:Yoki: 0% |
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07-10-2014, 10:46 PM
Messaggio: #56
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Dua voleva soltanto spiare il suo bersaglio riflettendo la sua immagine sulla sua spada ma a quanto pareva, era chiedere troppo dal destino ingrato che probabilmente la voleva morta da un bel pezzo. Da quando? Forse da quando Esbern era stato ucciso o forse da quando era diventata una Guerriera, probabilmente la morte aveva previsto che lei fosse nell'aldilà mentre per un banale scherzo dell'Organizzazione ora si trovava ancora lì. Ad ogni modo era evidente che qualcosa di superiore a lei la volesse ammazzare in modi umilianti ed ingrati. Stava già stringendo la sua spada in mano con forza, a causa della tensione, preparandosi mentalmente a qualunque prospettiva a cui il caso l'avrebbe sottoposta ma di certo non si sarebbe mai aspettata che la fonte dello Yoki venisse loro incontro così apertamente; sentì, dietro di lei, la voce di Morgana ma qualunque cosa avesse detto lei non ebbe alcun senso perché fu subito chiaro che le priorità in quegli attimi erano ben altri. Angelica, forse, ebbe una prontezza di riflessi maggiore rispetto a Dua perché subito si ritirò dalla sua posizione senza neanche pensarci due volte, soltanto se ne era andata; non disse niente né sibilò, semplicemente tornò da dove era venuta senza fare nemmeno un verso. Dua, che era quella più sporta in avanti delle tre teoricamente parlando, fece semplicemente la cosa più facile ed efficace che le passò di mente: gettarsi a terra in una rotolata disperata verso la sua destra. Era già più bassa delle due compagne, inconsapevolmente pensò che gli artigli a lei invisibili volessero dirigersi all'altezza delle loro teste e dei loro cuori per cui sempre inconsciamente pensò che gettarsi in terra fosse la soluzione migliore per evitare i dardi mortali di cui si conosceva solo il suono. -Via!- Biasimò alle sue compagne, come se per Angelica ce ne fosse bisogno poi, con il poco fiato a sua disposizione visto lo sforzo fisico che stava imprimendo in quel gesto e dato anche lo spavento del caso. Certo, c'era da dire che si trovava in una posizione davvero brutta: non solo ora era, per così dire, a portata dello Yoma ma Angelica si era persino ritratta indietro lasciandola da sola senza dire assolutamente nulla; l'aveva lasciata completamente isolata e non aveva nemmeno avvisato la Caposquadra. Ad ogni modo Dua non ebbe tempo di arrabbiarsi con la compagna, chissà magari aveva pure fatto bene così, perché era più incentrata a sopravvivere in quel brutto attimo della sua vita. Citazione:Yoki: 0% |
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10-10-2014, 10:41 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-10-2014 01:06 AM da Claire83.)
Messaggio: #57
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato Tutto quello che voleva fare era semplicemente proteggerle. L'aveva detto più volte in precedenza e sapeva che si stava avvicinando l'occasione per farlo. Non immaginava però che sarebbe stata messa immediatamente alla prova. Aveva cercato di andare per gradi, rassicurando le altre due guerriere, in modo che potessero avere fiducia in loro stesse. Pensava che se avesse creduto in loro, anche Angelica e Dua, avrebbero creduto nelle proprie capacità. Ma non c'era posto per le sue elucubrazioni mentali, quello era un campo di battaglia e, come tutti i terreni in cui sono la polvere ed il sangue a farla da padroni, non le era più concesso di pensare, ma era arrivato bensì, quello di agire. Accadde tutto così in fretta da non riuscire quasi a rendersene conto. Non ebbe nemmeno il tempo di finire di parlare che improvvisamente sentì un rumore confuso e una velocissima frase di Dua. Udì un "via", uscire dalla bocca di lei, un frettoloso avvertimento che le fece intuire che il pericolo ormai aveva oltrepassato la loro porta, senza nemmeno degnarsi di bussare. Sentì un tonfo, qualcuno era caduto per terra, ma era troppo buio per vedere chi fosse. Si sentì scoperta, sentì un brivido fitto e gelido passarle attraverso le spalle. Nonostante fosse armata di spada ed avesse un' armatura a proteggerla, si sentì più leggera. Caddero gli spallacci, le polsiere, e via via tutto il resto, come fossero petali di un fiore, spazzati via da un vento impetuoso. In quel momento non era più Morgana, la numero venticinque ma la piccola e fragile ragazza che si occupava amorevolmente di ogni singolo fiore. Le piaceva tenerli tra le mani, sentire il loro profumo, e proteggerli da qualsiasi cosa avrebbe potuto rovinarli o farli appassire. Si sentì nuda e sola, proprio come i fiori a cui teneva tanto. Si aggrappò a quel " via", come un bambino si aggrappa al seno materno per trarne nutrimento. E fu così che più di ogni cosa, prevalse l'istinto di sopravvivenza. Cercando di muoversi più velocemente che poteva, tentò di accostarsi al muro con uno slancio, per evitare di essere colpita dallo yoma. Era un'azione disperata la sua, ma non poteva fare null'altro. Al momento non avrebbe voluto diventare un'inutile vittima sacrificale. Le era sempre stata accanto ed era stata un'ottima compagna dal momento in cui era diventata una guerriera ed in quella situazione, era l'unica che forse avrebbe potuto aiutarla. Sapeva che anche se non poteva parlare, era l'unica vera amica su cui potesse fare affidamento. L'aveva ascoltata, senza risponderle, era stata paziente ed aveva accolto le sue lacrime, l'aveva abbracciata e riscaldata col suo freddo abbraccio metallico. Era una gelida, silenziosa e tagliente. Era la sua spada la sua migliore amica. In caso fosse riuscita a spostarsi o meno, avrebbe cercato di estrarla. In quel buio, il brillare della sua lama, era l'unica piacevole luce che bramava osservare. Mi mancavi, amica mia. Citazione:Yoki:0% |
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13-10-2014, 02:02 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-10-2014 02:03 AM da Narratore.)
Messaggio: #58
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Dannazione!
Una sonora imprecazione fece capolino dalla mostruosa bocca dello Yoma, che si rese conto di aver mancato incredibilmente tutte e tre le guerriere; più per scarsità sua che per merito della reazione delle tre. Morgana venne sfiorata sullo spallaccio dell'armatura da tre degli artigli, che non lasciarono danni, comunque. Lo Yoma ringhiò, forse più per disperazione che per rabbia e, superando il passaggio che lo divideva dalle guerriere, si buttò su Dua con l'intenzione di ucciderla. La guerriera comunque lo vide chiaramente, quindi avrebbe avuto senza ombra di dubbio l'opportunità di reagire, nonostante la posizione scomoda. L'avrebbe sfruttata, però? E le sue compagne cosa avrebbero fatto? Turnazione: Lachesi X Claire83 |
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15-10-2014, 07:45 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-10-2014 07:49 PM da Lachesi.)
Messaggio: #59
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Dua era seduta in terra, in seguito alla sua rotolata in avanti, sul pavimento polveroso che da chissà quanti anni non accoglieva e non ospitava alcuna forma di vita, comunque quel che era certo era che quel pavimento non era stato certo progettato per persone vive. Vuoi per la posizione in cui giaceva la Guerriera, vuoi perché le ombre e le lame di luce delle torce creavano giochi macabri sulle pareti, Dua non vide e non ebbe assolutamente il tempo di vedere come gli artigli dello yoma procedettero lungo la loro traiettoria. Sentì come dei sospiri, spiragli di vento, quasi di un topo che fugge e fu solo in quel momento che fu certa di non essere stata colpita; per quanto riguardava le sue compagne, non ne aveva idea: non le vedeva. Aveva udito, prima di allora, il suono vischioso e macabro degli artigli che penetrano nella carne ma non era certa di averlo udito come non era certa di aver udito solo i singulti del vuoto, forse erano solo i suoi capelli che si strofinavano sul pavimento o forse no. Ad ogni modo i peggiori timori di Dua si avverarono nel giro di pochi istanti, tant'è che non ebbe nemmeno il tempo di pensare a quanto fosse messa in una situazione a lei svantaggiosa per rendersene conto a pieno. Aveva evitato quel primo assalto dello Yoma tuffandosi, non aveva avuto alcun tipo di lesione grazie alle Dee Gemelle ma ora era isolata rispetto alle sue compagne; lei non vedeva loro, alle sue spalle probabilmente, e loro potevano anche non vedere lei. Sicuramente, lei vedeva lo Yoma ma le sue compagne no. Iniziò tutto con una sua imprecazione, Dua capì dunque le sue intenzioni specialmente quando lo vide correre minaccioso nella sua direzione: uno scenario molto spiacevole, invero. Aveva pochi istanti per decidere cosa fare, quel che era certo era che le tre Streghe dagli Occhi d'Argento si stavano inoltrando nell'Oltretomba, luogo dei morti e lei -Dua- di certo non voleva farne parte in modo così prematuro ergo doveva pensare a qualcosa. Afferrò la spada, o meglio la strinse più forte, pensando di essere in una posizione in cui schivare l'attacco sarebbe risultato alquanto difficile, quindi doveva reagire; la lunghezza complessiva del suo braccio più quella della spada avrebbe dovuto ricoprire abbastanza le distanze per impedire allora Yoma di avvicinarsi troppo... ...Incontrando la punta famelica ed affilata della spada. Di forza fisica non ce ne sarebbe servita, perché era lo stesso Yoma a lanciarsi furiosamente contro di lei con la sua sola forza. Tutto ciò che poteva sperare Dua, era che nel caso lo Yoma avesse avuto la prontezza di riflessi di reagire, lei potesse quantomeno coprirsi i punti vitali con le ginocchia vicino al petto... ...O no? Citazione:Yoki: 0% |
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18-10-2014, 03:25 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-10-2014 03:26 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #60
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Udì gli artigli fendere l'aria ma nessuna fitta di dolore la raggiunse. Li aveva schivati per fortuna. Levò gli occhi nel buio, in cerca le sue compagne: non aveva udito nessun grido, potevano essere illese come potevano essere morte.
Il mostro ruggì un'imprecazione e Angelica si volse di scatto. Sguainò la spada, certa di essere il suo obiettivo, salvo accorgersi che quello si stava gettando in un altra direzione. Fu allora che vide Dua a terra, in balia di quella creatura. Angelica sarebbe scattata contro il mostro, sollevando la spada all'ultimo, con l'intenzione di abbattergliela sulla testa con tutta la forza del suo slancio. Citazione:Yoki: 0% |
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