[In Attesa] Scheda di Gaia (Vick_Svarta_Blixten)

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Capitolo 20: "Autogestita"
E' l'ora di bullarsi.

Partiamo dalla conclusione, perché non avrebbe senso lasciarlo alla fine, non contando davvero qualcosa; nove Yoma, morti in circa 10 secondi, tempo di imbrattarmi il viso col sangue del primo di loro ucciso.

E questa, signori lettori, è la parte meno interessante.

Già, perché la parte più interessante si è svolta qualche giorno prima, nelle vicinanze della sabbiosa Cezanne. Ricordate quando vi raccontai di quella missione in cui io e Syhlvia fummo mandate a salvare una ragazza di Festus? Quella volta persi il controllo del mio Yoki e, non chiedetemi come o perché, fui costretta ad un combattimento mentale contro una mia specie di sosia... Insomma, uguale a me, tranne per il colore di occhi, capelli e pelle. Quella volta vinsi, seppur sapendo che fosse solo una vittoria temporanea e infatti, è ritornata.

Questa volta è stato casuale, non ho davvero perso il controllo del mio Yoki!

Ma torniamo al fattaccio. Insomma, con mia grande sorpresa e, non lo nascondo, un pochino di preoccupazione, ho potuto appurare che la mia sosia migliora le sue doti combattive nello stesso modo in cui miglioro le mie; mi sono quindi ritrovata a combattere contro una con le mie stesse capacità e soprattutto capace di utilizzare la Tempesta del Fulmine Rosso. Insomma, dovrei avere l'esclusiva su quella, ne convenite? Ma da un altro punto di vista, non dovrei prendermela, perché stando a quello che la mia sosia continua ad asserire ogni volta che "discutiamo", lei è praticamente me. Non il frutto della mia immaginazione, non le conseguenze di una brutta botta in testa. Le verità è che temo di avere ragione su ciò che potrebbe davvero essere; una specie di coscienza del mio Yoki, che ha preso forma e che diventa sempre più pressante.

Ho vinto nuovamente, seppur a grande fatica. Fosse stato reale, probabilmente avrei perso la vita, cosa che a "lei", immagino non convenga. Eppure mi chiedo una cosa, una semplice cosa...

Se un giorno, che sia un tempo vicino o lontano, dovesse vincere lei, cosa succederebbe? La risposta, purtroppo, credo di conoscerla già.

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Capitolo 21: Sessione d'allenamento con Seayne
The Lightning And The Defeat.

Mi trovavo a Staph, annoiata come al solito, quindi ovviamente, come si aspetterebbe chiunque, per lo meno tra i miei appassionati lettori, mi sono diretta verso l'Arena Esterna; probabilmente avrei trovato un'avversaria con cui lottare.

La trovai. Seayne. Ora la detesto.

Insomma, sotto lo sguardo (?) attento di Duncan, ho attaccato io per prima, con la volontà di testare l'abilità della mia avversaria, la numero 15. A dirla tutta, oggettivamente, è stata brava a parare il mio colpo, seppur fosse un semplice assalto frontale.

E qui, affezionati lettori, arriva la svolta dello scontro; svolta che io preferisco chiamare "grosso errore, dovevi distruggerla, capito?!".

Forse perché annoiata, o forse perché mi sono fin troppo rammollita, ho deciso di non continuare ad attaccare (io, capite?! IO ho scelto di NON attaccare!), lasciando alla mia avversaria la possibilità di attaccare a sua volta, per darle una possibilità.

Be', mi aspettavo fosse piuttosto preparata, essendo la numero 15, ma ciò che non mi aspettavo fu di essere accecata. Esattamente. Non so, sarà una sua tecnica speciale, sta di fatto che non me lo sarei mai aspettata. E infatti, presa alla completa sprovvista, mi sono presa un pesante colpo al ginocchio. Quella ferita, ha poi condizionato duramente il combattimento; lei era praticamente illesa e io mi sono trovata a dover usare la mia Tempesta, senza spada (già, perché ho provato ad afferrarla, ma è scappata via. Sapete com'è, provare ad afferrare qualcuno quando non ci vedi...) e col ginocchio dolorante. Il risultato è stato che Seayne ha subito qualche duro colpo, ma il mio ginocchio detonava dolore, quindi mi son dovuta fermare prima di distruggerla; niente colpo finale, quindi.

E infatti, la marrana aveva ancora abbastanza forza per lanciarmi contro la mia stessa spada da allenamento, che aveva raccolto poco prima, prendendomi alla pancia e facendomi cadere. Duncan ha poi deciso di interrompere il combattimento.

Ma ha dato la vittoria alla tizia. E certo. Una numero 5 che le prende da una che non avrebbe dovuto nemmeno colpirla non può esser detta vincitrice.

Quindi, umiliazione a parte, questa storia cosa mi/ci insegna? Facile.

Le prossime volte, non mi interessa contro chi o contro cosa, si penserà solo a distruggere, il prima possibile e nel modo più affermativo concepibile. Andrea farebbe eccezione, ma lei è abbastanza resistente da non prendersela male.

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Capitolo 22: The Forgotten III
Ten Bugs, Then a Bull, a Mantis and a Turtle.

Insomma, era ora di tornare nella mia zona; la mia stupida, sabbiosa, odiata zona. Orrore. Era più che chiara l'idea di uccidere chiunque mi si parasse davanti, diventando finalmente e inesorabilmente una Ribelle. Tuttavia, per loro fortuna eh, Duncan mi mandò a chiamare per darmi una missione nelle Terre del Sud; finalmente. Era tanto tempo che non andavo in quelle belle terre verdi.

Il contenuto della missione però, mi lasciò quasi a bocca aperta; insomma, in pratica qualcuno, di sicuro qualche traditore dell'Organizzazione penso, ha trovato il modo di riportare in vita le Guerriere morte, rendendole però delle pure macchine di morte senza paura e senza ombra di disobbedienza. Unica pecca, pare che queste tizie, denominate da Duncan le Dimenticate, abbiano la fastidiosa abitudine al Risveglio. Meglio quindi decapitarle appena possibile, come imparerò a mie spese.

Ah, dovevo portarne indietro una viva. Facile, no?

Comunque, arrivai in questo villaggio e trovai, non una, non due, ma dieci di queste Dimenticate, dagli sguardi super vuoti, che a quanto pare sottostavano agli ordini di un tizio vestito come i nostri bastardi, solo che invece del nero, a quanto apre prediligeva il grigio. Questo sembrò sorpreso di vedermi e provò anche fregarmi; di rimando io provai a fregare lui. Nessuno dei due ebbe successo, però.

Non feci comunque in tempo a stenderlo, perché ad un singolo suono del corno che si portava appresso, venni attaccata da tutte le Dimenticate.

Non fu particolarmente difficile liberarmi di loro, qualcuna la eliminai anche il modo piuttosto creativo. Sono pure riuscita a tramortirne una. Però, però, non a tutte tagliai la testa. E infatti, tre di quelle si Risvegliarono. Una dalla forma di Mantide Religiosa, una a forma di Toro e una che sembrava una tartaruga col guscio pieno di aculei. Le prime due le uccisi in pochi secondi, non senza prendermela assolutamente comoda aggiungerei, ma la terza... E' riuscita a ferirmi. Diamine. Trenta di quegli aculei mi ha lanciato contro. Trenta!

E credetemi, ho sfogato una bella rabbia addosso a quel mostro, ma il suo guscio era dannatamente duro; insomma, avrei potuto comunque tentare di girarla, in modo da colpire quella che penso fosse la parte più vulnerabile della tartaruga, ma ho optato per essere meno discreta; mi piace essere esagerata. Alla fine sono quindi riuscita a rompere quel dannato guscio.

Purtroppo, prima che potessi fermarlo, il tizio in grigio s'è ucciso, ingerendo un forte veleno.

Una volta tornata a Staph con la mia prigioniera, sono stata accolta da un freddissimo Duncan, che mi ha congedato con due parole; DUE.

"Ottimo lavoro."

Ma dai? Prego Duncan, non vedo l'ora di lavorare di nuovo per te.

Bah, pensarci mi fa venire l'orticaria. Pensiamo ad altro, va. Ho del lavoro da fare.

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Capitolo 23: Uragano Rosso
Too Much Compliments, I'm Blushing!

Ho appreso e perfezionato una nuova tecnica. Eh già. I miei fans più accaniti potrebbero giustamente dire che non mi serviva, che già sono potentissima senza, ma un avversario particolarmente duro (per duro intendo proprio duro eh, difficile da tagliare) mi ha costretta a trovare un modo sicuro per riuscire a superare l'estrema durezza di alcune corazze o carapaci.

Be', mi ha aiutato, ancora una volta, Duran. Tralasciamo il fatto che ha provato a snobbarmi, convinto forse che fossi andata da lui solo per vantarmi o per chiacchierare; stavolta l'ho sorpreso ancor più che le altre volte (e credo di averlo pure fatto arrossire nuovamente, huhuhu).

Ovviamente ha richiesto la prova pratica di ciò che intendevo, dopo essersi fatto spiegare la mia brillante intuizione, quindi ha voluto provare l'effettiva potenza del mio nuovo colpo. Va be', sapete già che fine ha fatto quel povero cubo di pietra. Come anche quello dopo. E quello dopo ancora.

E infatti, la cosa davvero importante di tutto ciò non era l'apprendimento di questa tecnica (dai, avevate dubbi che non sarei riuscita?!), ma la sequela di complimenti da parte di Duran.

Ora, come sapete bene, non mi sono mai risparmiata con i complimenti verso la mia illustre persona (e non ho mai assolutamente esagerato eh), ma sentirsi dire determinate cose da uno dei bastardi in nero (per quanto lui sia il migliore incontrato finora) mi ha letteralmente spiazzata. E infatti credo di aver balbettato; con discrezione e grazia eh, ma sempre di balbettio si tratta.

Wow.

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Capitolo 24: Un Fulmine a Ciel Sereno
I'm Only a Guest... What a Guest!

Una cosa che non mi sarei di certo aspettata è l'aver incontrato per puro caso la mia futura compagna e amica Andrea... con due braccia! Tuttavia, oltre a lamentarsi della mancanza di birra (le ho comunque indicato la direzione per Cezanne), Andrea mi ha parlato di un problema per lei piuttosto spinoso; il fatto che, nonostante un suo colpo fosse fatale per praticamente ogni nemico, le ci voleva troppo per raggiungere il bersaglio, mettendola molto spesso in condizione di farsi colpire.

Mi ha chiesto consiglio, quindi, memore del suo eccellente controllo dello Yoki, le ho suggerito di usare questa sua capacità per aumentare la propria velocità, più che la propria forza fisica. Questo pare averla messa in crisi, perché ha cominciato a rimuginare, ignorandomi.

E' durata poco comunque, perché poi s'è decisa ad andarsene. Prima, però, le ho ricordato della mia intenzione di andarmene dall'Organizzazione, sperando che lei non avesse cambiato idea; non l'aveva fatto.

Be', direi che le concederò qualche giorno per lavorare sul suo progetto, poi andrò a farle da avversaria. Credo di averglielo promesso, in fondo.

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Capitolo 25: Il Mostro della Montagna
In the Fucking Dark, Again, Yet We Are Very Much Alive!

Be', rieccoci. Ricordate che avrei dovuto affrontare Andrea per farle provare la sua nuova mossa? Diciamo che l'ho fatto, ma quel tipo in nero ha mandato tutto a rotoli per il suo divertimento; mi sono appunto rifiutata di proseguire, decisione che ha costretto me e Andrea a congedarci prima del tempo.

Non è passato molto tempo che sono stata contattata da uno sgherro degli uomini in nero che ha informata di raggiungere una compagna al Nord, con l'incarico di distruggere una Risvegliata; avrei potuto riuscirci da sola, lo sapete bene, però devo ammettere che non avrei mai immaginato la reale utilità di Dua, per l'appunto la mia compagna.

La Risvegliata che ci siamo trovate ad affrontare non era granché, a parte l'essere piuttosto veloce... Però giocava in casa. Una grossa caverna quasi completamente al buio e piena di buchi. Penserete che sia niente, ma dovreste sapere che la forma mostruosa di quella marrana corrispondeva all'incrocio tra un insetto millepiedi e un rettile; oh, aveva anche una specie di corpo da donna nella parte alta. Be', quella forma le consentiva di muoversi velocemente tra le gallerie che collegavano tutti quei buchi, mentre urlava, urlava davvero forte, mettendo a dura prova i nostri nervi e la mia già scarsa Percezione dello Yoki. Ma, fortunatamente, Dua s'è rivelata più preparata di me sotto quell'aspetto.

Diciamo che la tattica del mostro era semplice ma efficace. Puntava a lasciarci al buio, per poi ucciderci. E' finita diversamente. Grazie ad un avvertimento di Dua, sono riuscita a schivare un suo assalto determinante, contrattaccando con successo e facendola successivamente a pezzi con la mia mossa più forte. Ad onor del vero, devo ammettere che quel mostro era davvero coriaceo, perché in realtà sopravvisse al mio attacco; è infatti stata Dua a infliggere il colpo finale. Interessante ragazza, decisamente.

Poco dopo infatti siamo tornate al villaggio, scroccando parte della ricompensa dovuta all'Organizzazione per avere due bei bagni caldi e le ho proposto di unirsi a me. Lei non ha davvero risposto, ma non importa. Il momento è comunque vicino.

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Capitolo 26: La Tempesta Perfetta

Indeed I Cut Her In Half, But Then She Used Cheat Code.

Ricordate quando sono andata a disintegrare quelle povere Guerriere morte e utilizzate come burattini senza volontà da alcuni loschi figuri? Dai, quel tizio che ha suonato un corno, provocando la seconda morte di tutte quelle poverette per mano dell'illustre sottoscritta, in tipo 2 minuti. Qualcuna di loro ha pure usato il cheat del Risveglio, ma insomma... sapete chi sono, no? 

Ma torniamo a noi, quella storia la sapete già. Questa è nuova. Un giorno noioso come altri, passato a schiacciare Yoma, ho ricevuto una lettera da parte di Duncan, che mi ordinava di andare a trovare e uccidere una di queste che aveva già sterminato quattro Guerriere delle nostre, tra cui Syhlvia... e insomma, non era stata una cosa carina. In pratica 'sti tizi mandavano finte richieste di caccia allo Yoma e poi tendevano agguati. Scemi 'na volta sì, alla seconda hanno mandato me. Insomma, ovvio che mandi l'armamento davvero pesante, no?

Mi sono diretta quindi verso Zambara. Saltiamo la parte in cui son entrata nel villaggio, sperando di far colpo grazie ad una delle entrate più bulle e teatrali che potessero esserci, grazie ad uno splendido temporale pieno di tuoni e fulmini, perfetti per incorniciare un'opera d'arte (classica) come me. Peccato non ci fosse nessuno. Fighette, per due gocce. Beh, avevo bisogno di informazioni, quindi ho bussato gentilmente e pacatamente alla prima porta che ho visto e ho chiesto informazioni e del latte, che mi è stato dato; mi sono anche scusata per la porta polverizzata, tanto pagava Staph.

Grazie alle preziose informazioni, mi sono diretta ad un castello diroccato nelle vicinanze, la Guerriera mi attendeva lì. E l'ho trovata; sorpresa delle sorprese, questa parlava, ragionava e non sembrava controllata da nessuno. Ma, era confusa. Non ricordava di essere morta ed era convinta io fossi una Ribelle. Che insomma, sì, però no. Non pubblicamente, almeno. 

Oh niente, quindi abbiamo iniziato a darci, però all'asciutto; temporale bello bello, ma non troppo pratico. Questa era bravina eh. Si è presentata come Teodora e combatteva con due spade. Eh niente, dopo qualche secondo l'ho segata in due. Eh, lei era bravina, io sono tipo top di gamma. 

E qui arriva il brutto. La tizia, segata a metà, è bene ricordarlo, si risveglia. Ma tipo in mezzo secondo. Eh.

E niente, mi ha tipo lanciato addosso la panca più forte del mondo che mi ha tipo spaccato qualcosa dentro e son dovuta correre ai ripari. Eh, lo so. Tra l'altro, mentre tentavo di scappare dentro un pozzo, son stata pure centrata da un masso lanciato dalla nuova Teodora, che mi ha spaccato altra roba. Quindi ci son caduta nel pozzo. E mi son spaccata ancora altra roba.

Ero da buttare via. Ma salva. Fortunatamente i coraggiosi abitanti di Zambara si sono gentilmente messi a disposizione come cena, inconsciamente, ovvio, quindi Teodora è andata a cogliere il loro regalo. Questo mi ha permesso di rigenerare le mie ferite e di farmi una bella dormita. Una volta svegliata e fuori dal pozzo, ho potuto confermare che il regalo era stato accettato e scartato con gioia. Cosa ci insegna, quindi, questa storia? Il latte e il sangue degli Yoma fanno bene alle ossa. 

Zambara, sempre nei nostri cuori. 

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Capitolo 27: Sessione d'allenamento con Rebecca

Best. Punch. Ever.

Sarò breve, ma intensa.

Mi son fiondata in Arena ad affrontare una compagna che sembrava impaziente di affrontare qualcuno; e chi meglio di me, per perdere malamente? Anticipo che non ho idea di chi fosse quella. Non l'ho chiesto e non ho indagato dopo il combattimento.

Insomma, come solito Duncan ha messo il suo zampino nel rendermi le cose più complicate e ha riempito l'arena di grossi pilastri di pietra, ovviamente relativamente vicini tra loro, stile scacchiera.

Eh. Bello essere troppo forte per chiunque, eh?

Comunque, come risaputo, la tizia, che chiameremo con un nome di fantasia, Rebecca, si è dimostrata infima al confronto con l'illustre sottoscritta, ma, in un modo o nell'altro, è riuscita a sfuggire ai miei primi assalti. Ha provato pure a colpire uno dei pilastri con la spada da allenamento, ovviamente fallendo miseramente.

Però mi ha lanciato della sabbia negli occhi. Cioè, sono io la regina dei colpi gobbi. Quindi, l'ho lanciata via.  E qui viene il bello.

Mi aspettavo quasi qualsiasi cosa... Ma non questo.

Rebecca si è strappata la veste, rimanendo tette e super cicatrice all'aria. Eh sì.

"Per quale motivo?!" direte voi. Semplice. Per appallottolare lo straccio e lanciarmelo contro, per distogliere la mia attenzione dal suo attacco.

Beh, l'ho arata. L'ho piantata a terra, le ho spaccato le ginocchia e ho utilizzato il mio Uragano Rosso, senza spada, con un pugnone; per non smolecolarizzarla, le ho messo la mia spada a protezione, la sua l'aveva lasciata da qualche parte.

E sì, ecco. Ho vinto.

Duncan si è limitato a guardarla, dissentire con lo sguardo (che non si vedeva) e andarsene. Come fa quasi sempre.

Io ho tentato di darle qualche dritta, sia mai che migliori. Dite che c'è speranza?

E' che chi vive sperando...

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Capitolo 28: "En"
Oops! I Did It Again.

Esatto, l'ho fatto ancora. Ho creato una nuova mossa, stavolta senza l'aiuto di nessuno, senza che nessuno sappia di questa mia nuova arma segreta. Perché? Beh, per prepararmi a vincere contro qualsiasi cosa provi a prendersi la mia vita. L'Organizzazione, un Risvegliato, un branco di Yoma. E per essere la migliore, ovviamente.

Non facevo questa fatica da quando, con Duran, ho sviluppato la Tempesta del Fulmine Rosso. Anzitutto, ho dovuto portare al limite il mio dominio sullo Yoki, cosa non facile, poiché l'obiettivo ultimo era creare questa bolla di Yoki che funzionasse meglio di qualsiasi altro senso fisico contro attacchi rivolti alla mia illustre persona. Non penso sia mai stata anche solo pensata una cosa simile.

Insomma, quella è stata la parte più dura. Riuscire a far fuoriuscire dal mio corpo lo Yoki, tenendolo sotto controllo, dandogli l'esatta forma voluta e soprattutto muovermi all'interno di questa bolla... sono un fottuto genio. Mi sono aiutata utilizzando la misura della mia Claymore come limite massimo ma non è bastato. Mi son quindi spostata in una grotta più piccola e, grazie alle pareti, ho potuto regolare l'area della mia bolla.

Dopo svariati tentativi di mantenerne il controllo e dopo aver riposato adeguatamente, ho fatto il passo successivo; muovermi con naturalezza e precisione all'interno della bolla, senza perderne il controllo. Ho usato ciò che avevo a disposizione, sassi e successivamente foglie. Dopo aver subito qualche botta e qualche sassata, svariate ore dopo... Ce l'ho fatta.

En.

La mia arma segreta. La mia ultima difesa. Qualsiasi cosa entri al suo interno, verrà spazzata via dalla mia lama.

Bene, ora è tempo di andare a testarla da qualche altra parte, qui son troppo vicina a Staph.