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QUEST Sparizioni [Giorix]
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01-03-2018, 12:10 AM
Messaggio: #121
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RE: Sparizioni [Giorix]
Miracolosamente, Triela e la sua compagna riuscirono a sfuggire da quell'incubo di terra e roccia.
Miracolosamente, nessuna delle frecce che il colossale mostro gli scagliò addosso le colpì. Beh, se non altro ha una pessima mira. Miracolosamente, la giovane guerriera aveva ancora le forze per fare dell'ironia. Fu solo un istante, comunque. Le sue ultime energie vennero tutte concentrate in una disperata e cieca corsa che la conducesse il più lontano possibile dalla morte certa. Sentiva lo yoki pulsargli nelle vene, cercare di uscire e premere i muscoli dall'interno. Ma quello che importava era correre ora. E corse, corse fino a restarne sfinita. Si fermò solo quando fu sull'orlo dello sfinimento, accasciandosi a terra. Notò con la coda dell'occhio che a quanto pare anche Rael era riuscita a scappare quasi del tutto intera, ma che era stanca almeno quanto lei. Cercò di portare il respiro a un ritmo regolare, e di schiarirsi un po' le idee. Quanto ci siamo allontanate? Dove siamo? Mi pare di aver visto la strada che abbiamo percorso all'andata mentre stavamo scappando... quindi ci siamo avvicinate a Torilo? Ah, dobbiamo avvisarli... E l'organizzazione... Merda, non riesco a pensare, sto sanguinando. Sto sanguinando? Sì... La ragazza si mise supina, abbandonando accanto a sé la claymore che stringeva ancora strenuamente in mano. Chiuse gli occhi, e concentrò lo yoki al meglio delle proprie capacità, assumendo l'aspetto mostruoso ormai divenuto quasi familiare, e concentrando il flusso di energia alla ferita sul costato. Lentamente, i tessuti iniziarono a rimarginarsi e il sangue smise di fuoriuscire. Quando finalmente la ferita si fu ridotta ad un mero graffio, la ragazza rilassò la forza demoniaca finché gli occhi ripresero il loro caratteristico colore argenteo. Per ora basta così. Il resto sono solo graffi, e sono troppo stanca per rigenerare la spalla perciò... mi terrò lì quell'artiglio ancora per un po', non fa male. Chissà Rael com'è messa. La guerriera si voltò finalmente per controllare le condizioni della compagna, senza disturbarla nel caso in cui si stesse ancora rigenerando. Attese quindi ancora qualche istante, e le rivolse la parola. Rael, come va? Pensi di riuscire a camminare? Dobbiamo avvertire quelli di Torilo, e mangiare qualcosa se ne troviamo. Detto ciò, si sarebbe avviata ad andatura lenta nella direzione che credeva essere quella della cittadina, cercando di guardarsi attorno per trovare eventuale cibo o ruscelli a cui fermarsi un po' e ristorarsi. Citazione:Yoki Utilizzato: 0%>30%>0% |
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01-03-2018, 11:17 PM
Messaggio: #122
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Non appena vide Triela uscire da quel disastro, un solo pensiero risuonò come un mantra nella mete di Rael: FUGGIFUGGIFUGGIFUGGI… E iniziò a correre, più veloce che poteva, con l’unico pensiero cosciente che riusciva ancora ad articolare: Triela… restare con Triela… sì? Solo la sua percezione le rivelò che Sofia, o qualunque cosa fosse quell’essere che l’aveva mutilata, era sopravvissuta al crollo… Impossibile dire cosa fosse successo a Morgana. Solo l’istinto di sopravvivenza faceva muovere le gambe della novizia incatenata, incurante delle “frecce” di Sofia che mancarono sia lei che Triela e delle urla di quel mostro. Solo l’istinto di sopravvivenza la spinse a estinguere lo yoki nel suo corpo quando esso era oramai arrivato al limite. Il dolore della mutilazione si fece sentire subito dopo, mozzando il fiato di Rael e facendole perdere il coordinamento delle gambe, mandandola a ruzzolare a terra non molto distante dal punto dove anche Triela era caduta e strappandole un altro grido di dolore. Ma Rael non era tipo da arrendersi facilmente: la vita le aveva insegnato a lottare per ogni cosa e, finché avesse avuto un alito di vita in sé, non si sarebbe arresa visto anche che, almeno per il momento, il pericolo sembrava passato: Cosa detto a me maestri quando io arrivata? Ah, sì: io guerriera di difesa! Detto me che se io attenta, posso far crescere anche braccio o gamba! Io prova, sì? Qualunque cosa accadesse, Rael non voleva restare mutilata per il resto della sua vita. Si concesse alcuni istanti per calmarsi poi, preso un bel respiro, iniziò a rilasciare il suo yoki poco per volta, facendo molta attenzione visto il modo brusco col quale aveva dovuto estinguerlo poco prima. Quando raggiunse il 40%, mentre il suo corpo si alterava, Rael cercò di indirizzarne il flusso in direzione del braccio mancante, come se avesse dovuto incanalarlo attraverso di esso se l’arto fosse stato ancora al suo posto. Nel frattempo, la novizia provò a immaginarsi il suo braccio così com’era, mentre la sua mente recitava come una sorta di incantesimo per... evocare un braccio nuovo: Mio braccio… Mio braccio… Mio braccio… A un certo punto Triela disse qualcosa ma Rael non capì. Non era la prima volta che curava una ferita ma non aveva mai tentato di farsi ricrescere un arto intero e questo richiedeva tutta la sua attenzione e concentrazione su quel compito, ignorando tutto il resto. Si sarebbe scusata con Triela una volta finito. Citazione:Yoki Utilizzato: 10% => 20% => 40% - Punti Limite: 1,5/15 |
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05-03-2018, 08:22 PM
Messaggio: #123
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RE: Sparizioni [Giorix]
Triela decise di posticipare la fuga e di dedicarsi almeno parzialmente alla rigenerazione dei tessuti lesi, solo parzialmente perché chiaramente non aveva più forze in corpo per poter reggere un'altra rigenerazione così vasta.
In effetti il suo corpicino da bambina è non solo provato dalle ferite ma anche dal largo e continuo utilizzo della forza demoniaca, che ormai nel suo corpo è sempre più una belva selvatica. La piacevole sensazione di forza e adrenalina che lo Yoki le aveva sempre donato, ora era stata sostituita dal sapore di veleno e marciume che le scorreva in vena; riusciva appena a far fluire l'energia nel suo corpo. Quantomeno, riuscì a rimarginare la ferita più grave ma dovette ammettere di non avere energie nemmeno per pensare; non sapeva né come, né quanto tempo fosse passato di preciso (forse ere geologiche) ma di fatto era sdraiata a terra, tra gli steli d'erba a fissare il cielo senza nemmeno accorgersi del tempo che passava. Certo, in quel modo fu più semplice attendere la rigenerazione di Rael che era di fatto molto più complessa; sempre a causa della stanchezza, il processo fu molto lento e a tratti grottesco e a modo suo doloroso in modo unico. Riacquistare sensibilità in qualcosa che era stato perduto era impensabile e totalmente brutale, ogni centimetro che rigenerava riacquistava coscienza inviando un impulso doloroso alla ragazza. Se la rigenerazione fosse stata più omogenea, anziché procedere per strati graduali lasciando i nervi scoperti e il sanguinamento procedere, forse sarebbe stato meno doloroso. Comunque, rigenerato il braccino con risultati che lasciavano un po' a desiderare, anche Rael dovette ammettere di essere stanca a tal punto da lasciarsi svenire per un tempo indeterminato sull'erba. Dopo non si sapeva quanto tempo di preciso, le due riuscirono con sforzo immane a trascinarsi verso Torilo e anche se le loro intenzioni erano quelle di muoversi con una camminata lenta dovettero ammettere che... ...Ebbero bisogno di molte più pause del previsto per proseguire. All'alba di non sapeva quanti giorni dopo, arrivarono a Torilo stanche e stravolte ma almeno erano al sicuro, forse fu quel pensiero a farle crollare a terra per svenire definitivamente. L'ultima cosa che videro fu la colonna lignea con statua. ... ... ... ... Erano morte? La fatica le aveva uccise. Doveva essere per forza così, non restava niente di quello che erano e di quello che avevano fatto; l'esistenza era davvero ingrata. Ma almeno erano riuscite entrambe ad aprire gli occhi. E in realtà non si trovavano né in paradiso né all'inferno ma in dei comodi letti, forse troppo per loro; le fasciature ricoprivano le loro ferite che, bene o male, erano state trattate a dovere ma continuavano ovviamente a far male. Molto male. Alla loro sinistra, seduto su una sedia, Hughes le osservava con aria assonnata. Non disse nulla quando le vide timidamente riaprire gli occhi e in effetti muoversi e anche solo parlare pareva impossibile. |
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07-03-2018, 11:44 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-03-2018 11:44 PM da GioRix.)
Messaggio: #124
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RE: Sparizioni [Giorix]
Lentamente, Triela alzò le palpebre, ancora pesanti nonostante il probabile lungo sonno.
Sonno? Mi sono addormentata? Ma come, non ricordo... Siamo arrivate a Torilo? E poi nulla La ragazza tentò di muovere la testa e guardarsi attorno. Questa stanza... Rael è qui accanto a me... siamo su dei letti? Ma chi... ma quello è... Maestro Huges! Disse Triela cercando di alzare almeno il busto e il braccio destro ignorando il dolore, per rivolgere un saluto militare al suo superiore. Maestro, dove siamo? L'ultima cosa che ricordo è che siamo arrivate a Torilo dopo essere scappate da Godal... Ha già ricevuto le informazioni sulla missione? Posso fare rapporto? Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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08-03-2018, 11:03 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-03-2018 11:08 PM da Rael la Incatenata.)
Messaggio: #125
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
In vita sua Rael ne aveva passate tante: era stata picchiata, imprigionata, incatenata, addirittura lapidata quando la gente non riusciva ad agguantarla o, anche se ci riusciva, scopriva poi che non era forte abbastanza da trattenerla. Infine, il braccio sinistro le era stato strappato alla radice in modo cruento e doloroso… Mai la novizia avrebbe immaginato che la cura fosse peggio del male! Eppure, mentre era stesa sull’erba vicino a Triela, tutta concentrata nel tentativo di farsi ricrescere il braccio suddetto, Rael scoprì a sue spese quanto facesse male: un dolore mai provato in vita sua che si riverberava violentemente attraverso il suo corpo per ogni centimetro dell’arto che veniva rigenerato. Forza… Forza… Forza… Rael cercava di spronare se stessa, a zanne strette e con due ruscelli di lacrime di sofferenza che si riversavano fuori dai suoi occhi da mostro. Alla fine, forse notando che il braccio si era effettivamente rigenerato, anche se il processo era ben lungi dall’essere terminato, l’ostinazione della novizia venne meno per un istante, ma tanto bastò a far si che lo sfinimento prendesse il sopravvento e Rael non avendo più la forza per resistere, si lasciò andare: Io… non posso più… Completamente esausta, Rael perse i sensi mentre il suo yoki, forse spinto dall’istinto di sopravvivenza, fortunatamente si azzerava da solo. Quando riprese i sensi, ben lontana dal sentirsi riposata, Rael si mosse assieme a Triela in direzione di Torilo. Fu un cammino lento e penoso per le due mezze demoni, che si trascinarono avanti sorrette probabilmente solo dalla loro forza di volontà, anche se questa non bastava a sostenerle a lungo, costringendole a interrompere la loro marcia per riposare più spesso di quanto avessero voluto. Alla fine, quando avvistarono la colonna lignea simbolo di Torilo, i loro corpi esausti cedettero per la seconda volta e le due svennero nuovamente, nella luce del sole che sorgeva. Bello… il sole… sì? Fu l’ultimo pensiero cosciente di Rael, prima di perdere conoscenza. Maestro Hughes! Fu la voce di Triela a scuoterla dal suo torpore. Anche riaprire gli occhi era faticoso, ma la novizia si costrinse a farlo. C’era qualcosa che non andava: Rael era svenuta lungo la strada mentre ora si trovava in… Un letto… sì? Si trovava effettivamente stesa in un letto, con delle bende che ricoprivano le ferite tutt’ora doloranti però Qualcuno aiutato me... sì? Rael provò a guardarsi attorno, gemendo per il dolore quando provò a muovere la testa per ampliare il suo campo visivo, cercando la compagna. Con una sensazione di sollievo vide Triela, anche lei messa a letto da qualcuno: Anche lei salva. Io contenta, sì? Poi la novizia lo vide, seduto su una sedia, Hughes, il superiore che aveva assegnato l’incarico a lei e Triela, che le osservava con aria assonnata. Rael cercò d’istinto di imitare la sua caposquadra provando quantomeno di mettersi a sedere ma il suo corpo esausto e il dolore che le esplose dalle ferite la costrinsero a desistere. Udite le parole di Triela, Rael decise di attendere l’eventuale risposta di Hughes, prima di dire, più che fare, qualcosa. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 1,5/15 |
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11-03-2018, 11:25 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-03-2018 02:26 PM da Hughes.)
Messaggio: #126
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RE: Sparizioni [Giorix]
Man mano che le guerriere prendono coscienza della situazione nel quale si trovano, si rendono conto di aver forse dormito per più tempo del previsto e che le medicazioni degli umani sono in qualche modo servite a lenire i loro dolori.
Hughes allunga loro un bicchiere d'acqua fresca, un toccasana per la loro gola secca, attende che le due finiscano di bere (se devono effettivamente abbeverarsi) e alzandosi in piedi inizia a camminare per la stanza. I tacchi dei suoi stivali martellano il pavimento ligneo della casa, con un gesto abbastanza lento apre le tende della finestra: il panorama mostra in cielo cristallino ed una colonna lignea a loro troppo familiare. Siamo ancora a Torilo. Confermò lui alla fine, come se ce ne fosse bisogno. Avete dormito per... Tre giorni, giusto in tempo per arrivare fin qui e trovarvi in questo stato. Ho mandato in avanscoperta degli uomini verso Godal, hanno raccolto qualche testimonianza sulla devastazione del luogo... Parlano dell'ira del dio rabona scesa in terra, tutto questo dopo che siete arrivate voi. Ora, poiché credo in molte cose ma non in questa storia in particolare... Sì, gradirei un rapporto. Tossì, tornando a sedersi vicino a loro. Gli stivali consunti e l'aria stanca lasciavano intuire che fosse molto stanco. Citazione:NOTA: Le vostre ferite sono state sanate ma lascio libera interpretazione se l'effetto è quello desiderato o se i vostri corpi hanno bisogno di un ultimo ritocco "Personale"; diciamo che è più un particolare della narrazione e dell'interpretazione. |
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15-03-2018, 12:17 AM
Messaggio: #127
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RE: Sparizioni [Giorix]
Triela bevve volentieri l’acqua donatagli dal Maestro, che dette sollievo ala gola resa riarsa dalla convalescenza. Ebbe anche modo di constatare che le ferite erano praticamente guarite, lasciando il posto a qualche nuova cicatrice che doleva ancora leggermente, e che l’unico scoglio che ancora le impediva di muoversi liberamente era l’intorpidimento dei muscoli. Poco male, si sarebbe ripresa mentre faceva rapporto.
Ma prima... Rael, se faccio errori ti prego di correggermi, dopo quello che è successo non sono più così sicura della mia memoria, perciò potrei sbagliare su qualche dettaglio. Si rivolse quindi finalmente a Huges. Dunque, da dove iniziare… Come sapete, Maestro, siamo partite alla volta di Torilo appena ricevuta la missione. Abbiamo fatto delle domande qui in città, e pare che effettivamente una guerriera fosse stata vista tempo addietro, verso Godal. Siamo quindi partite, esplorando almeno parzialmente i boschi attorno alla strada. Qui, probabilmente più per fortuna che altro, abbiamo incontrato un bambino muto. Dalle sue reazioni nei nostri confronti abbiamo intuito che avesse già avuto a che fare con delle guerriere, e dal misero stato in cui si trovava pareva fosse stato abbandonato da diversi giorni. Da quel poco che siamo riuscite a capire dai suoi gesti, pareva più o meno conoscere Morgana, perciò non lo abbiamo lasciato nel convento lungo la strada per Godal, ma ce lo siamo portati in città. Lì, con la scusa di portare il bambino dai preti perché lo prendessero con loro, abbiamo controllato un po’ con la percezione, invano. Arrivati però alla cattedrale, Rael ha percepito dello yoki nel sottosuolo e… Beh, siamo entrate di corsa, abbiamo preso le scale e siamo scese nella cripta, in cui abbiamo trovato due yoma e Morgana. Eliminati i mostri abbiamo liberato il nostro obbiettivo, che era incatenato al muro e senza gambe. Tempo di rigenerarci un minimo e abbiamo preso l’uscita, ma siamo state bloccate da una certa “santa Sofia”, o così la chiamava la gente del posto. Sembrava essere uno yoma, o per lo meno emanava yoki. Fatto sta che aveva ucciso il bambino. Sotto ordine di Morgana abbiamo provato a scappare, ma di punto in bianco questa santa si è… trasformata. Maestro, non ho conoscenze al riguardo, perciò posso solo darvi una descrizione del mostro in questione, scusate se vi sembrerò inadeguata. Da dove partire… La dimensione della creatura era qualcosa di impossibile per un normale yoma. Era alta almeno tre metri, e una delle sue braccia sembrava avere la forma di un arco, o qualcosa di simile. Ho provato ad attaccarlo alla corda di quell’arma, ma nonostante pareva la parte più debole la mia spada è semplicemente rimbalzata. Era chiaro non ci fosse alcuna possibilità di combattere, perciò siamo scappate dalla cripta che stava crollando. Morgana era ferita alle gambe, perciò non ce l’ha fatta. Le probabilità che sia sopravvissuta al crollo sono quasi nulle, anche se il mostro potrebbe averla tenuta in vita per continuare a torturarla. A tal proposito, pare che fosse tenuta rinchiusa sotto minaccia di uccidere il bambino se fosse fuggita. Credo che lo abbia abbandonato proprio per non farlo trovare dal mostro. Purtroppo c’è ancora un punto oscuro, non sappiamo se effettivamente abbia disertato, o se lei e il bambino fossero già inseguiti quando è sparita, non c’è stato il tempo per rispondere alle nostre domande. In ogni caso, quando siamo uscite abbiamo trovato i preti della chiesa morti e, mentre fuggivamo fuori dalla città, Sofia ha abbattuto la chiesa e ci ha bersagliato con delle frecce, che fortunatamente non ci hanno colpito. Non so quali motivazioni avesse per non volerci inseguire, ma blaterava qualcosa sulla furia del dio di Rabona… Forse era solo pazza. Abbiamo cercato di dirigerci verso Torilo in modo da avvisare le persone e bloccare la tratta, ma a quanto pare siamo svenute appena arrivate. E questo ci riporta al momento attuale. Le vedette sono state fortunate che il mostro non fosse più lì, non sarebbero tornate vive altrimenti. Ora che ci penso, a quanto pare i preti non erano complici di quell'infanticidio. Se non altro, gli si può alleviare quella colpa. Non credo ci sia altro da aggiungere. Rael? Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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15-03-2018, 11:11 PM
Messaggio: #128
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Rael annuì alla richiesta di Triela per poi mettersi a sedere sul letto, puntellandosi e facendo leva sul braccio destro, anche se questo le causò una nuova fitta di dolore nell’arto che la ragazza ignorò. Bevve avidamente l’acqua che mastro Hughes le porse e ascoltò con molta attenzione il racconto di Triela, annuendo di tanto in tanto, mentre sentiva crescere in lei della rabbia nei confronti di quella creatura chiamata Sofia, per aver ucciso il bambino… Di umani e preti non importa a me, sì? Ma perché bimbo piccolo? Perché? Quando Triela le passò la parola, fatto un profondo respiro, Rael aggiunse: Quando noi trovato Morgana, lei aveva paletti di legno piantati in gambe e lingua strappata. Io crede che dopo liberata, anche lei usato molta forza per guarire, sì? Quando noi scappate, prima che… Sofia diventi strano yoma, noi provato a sfuggire a lei ma solo io uscita fuori. Quando capito che Triela e Morgana rimaste dentro chiesa, io tornata indietro per aiutare loro ma intanto Sofia diventata strano yoma, con ali fatte di piume di ferro… Rael sopprime un singhiozzo quando cerca di trattenere lacrime di rabbia, impotenza e frustrazione che le erano salite agli occhi, continuando a parlare con un tono un po’ agitato: Io provato colpire lei con mia claymore dietro suo ginocchio con tutte mie forze ma lei troppo dura per me, fatto a lei solo piccola ferita sì? Poi yoma Sofia ha cominciato a girare come ballerina, rotto mia catena e staccato mio braccio e io… io scappata via, mentre chiesa cadeva giù. Quando noi lontane, fatto possibile per ricrescere braccio, come insegnato da maestri a casa, ma dolore tanto… troppo e io svenuta, sì? Rael si interrompe, sopprimendo un altro singhiozzo, prima di supplicare: Io stata debole, non ho aiutato… Maestro, Triela, prego perdonate me… Concluse la novizia, sforzandosi di rimanere seduta anche se tutto il suo corpo desiderava che si lasciasse ricadere sul letto, anche perché sentiva che la ferita alla gamba oramai era guarita, ma quella al braccio destro e, soprattutto, la rigenerazione del sinistro avrebbero probabilmente avuto ancora bisogno del suo intervento per guarire, non appena Rael avesse recuperato un po' di forza. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 0/15 |
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19-03-2018, 12:59 AM
Messaggio: #129
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RE: Sparizioni [Giorix]
Hughes ascolta la storia delle sue inviate con aria estremamente preoccupata ed impensierita, un po' titubante sul da farsi resta poi molto a lungo in silenzio senza sapere esattamente come comportarsi.
Dopotutto non poteva rivelare loro tutta la verità ma era anche vero che, un giorno o l'altro, avrebbero affrontato proprio quei demoni di cui ora sembravano aver tanto paura. Non capiva molto le regole dell'Organizzazione, sebbene ne facesse parte, non le sentiva "sue"; eppure, da un certo punto di vista, sapeva che se le loro "truppe" avessero saputo di certe verità scomode si sarebbe scatenato il panico o peggio l'anarchismo. ...Tutto sommato, il motivo per cui lui era lì, non poteva rischiare di venir sabotato: tutto quello che era stata la sua vita, era in gioco. Quello che avete visto è... Un tipo di demone, posso dirvi che si chiamano Risvegliati ma non è il momento per discutere di loro. Avrete più informazioni quando sarà opportuno per voi averle. Ovviamente mentì, aveva già detto troppo. Comunque, è evidente che abbiamo perso il favore degli umani; è chiaro che gli ultimi avvenimenti servano solo a... Peggiorare la reputazione dell'Organizzazione. Credo, temo, che ci siamo giocati il patto di non belligeranza con la Chiesa di Rabona. ...Questa "santa Sofia" sarà un problema da risolvere. Ma non ora, specialmente non voi. Vi meritate il riposo necessario, ho già pagato per il disturbo il proprietario di questa abitazione perciò... Io devo occuparmi di alcune questioni, tornate appena potete alle vostre zone di competenza. Senza lasciar ribattere le giovani ragazze, Hughes si alzò e uscì dalla stanza: aveva preso ciò che gli serviva e se ne era andato. Avete un ultimo Turno conclusivo. |
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20-03-2018, 01:00 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-03-2018 01:16 AM da GioRix.)
Messaggio: #130
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RE: Sparizioni [Giorix]
Sissignore. Buona fortuna con i suoi compiti.
Disse Triela rivolgendo un ultimo saluto all'uomo che ormai le dava già le spalle. Attese quindi pazientemente, lasciando che il silenzio riempisse la stanza per qualche istante. Prese un profondo respiro, e si girò verso la compagna, rivolgendole un sorriso gentile. Non preoccuparti, Rael, non hai nulla di cui farti perdonare. Quel mostro... era decisamente fuori dalla nostra portata. Nemmeno Morgana ha potuto fare nulla contro di lui, e lei era molto più forte di noi due. Credo che per abbatterlo ci vogliano almeno cinque o sei di guerriere, che non siano stanche e ferite come lo eravamo noi. Certo, volevo fare di meglio ma... morire così inutilmente, senza portare notizie al Maestro, sarebbe stato molto peggio. Si rimise quindi comoda sul letto, finendo per fissare il soffitto mentre continuava a parlare. Detto questo, penso che possiamo riposarci ancora un po'. Quando siamo pronte, andiamo verso le terre del centro. Il mio territorio non è troppo lontano da Staph, quindi ti accompagnerò per parecchio. E così avrebbe fatto. Riprendendo la routine dell'andata, avrebbe continuato la sua opera di alfabetizzazione della compagna, sfruttando quei pochi giorni di viaggio per darle consigli su dove, a Staph, avrebbe trovato chi la potesse istruire almeno un minimo. Venne così il momento dell'addio. Ripensando ai giorni trascorsi assieme, Triela era giunta ad una conclusione su Rael. Le piaceva. Niente smancerie, niente attaccamento pseudo familiare, nemmeno un'amicizia granché profonda. Tuttavia, si era dimostrata una buona compagna. Non era stupida, era ansiosa di colmare le proprie debolezze, e non si era dimostrata scioccamente ostile all'organizzazione. Non si era mai nemmeno lamentata nonostante tutto quello che le era successo. Tutto sommato, non mi dispiacerebbe lavorare ancora con lei. Si strinse nelle spalle, un po' insicura sul da farsi. Un abbraccio era fuori discussione, l'affetto non era tale da giustificarlo, e anche se lo fosse stato Triela non avrebbe mai e poi mai creato un contatto del genere col suo corpo per una cosa così futile. Optò per una leggera pacca sulla spalla. Beh, qui ci separiamo. Socchiuse leggermente gli occhi. Chissà, magari un giorno ci incontreremo ancora. Cerca di non morire nel mentre, ricordati che dobbiamo ammazzare quel mostro. Concluse scherzosamente, girandosi poi lentamente in direzione della sua meta e dando le spalle alla compagna. Avanzò un paio di passi, facendo ondeggiare la mano in segno d'addio. Se qualcuno fosse passato per quella via, in quel momento, sarebbe rimasto incantato dall'espressione dipinta sul volto di quella ragazza coi vestiti strappati e svariate cicatrici in bella vista. Ma ormai non era rimasto nessuno che potesse guardarla in viso. Ci vediamo, Rael.
Citazione:Yoki Utilizzato: 0% |
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20-03-2018, 11:16 PM
Messaggio: #131
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RE: Sparizioni [Giorix]
[Pensato] [Parlato] [Parlato da altri]
Rael accettò le spiegazioni del maestro Hughes com’era solita fare: in silenzio. Aveva capito di essere stata coinvolta in una faccenda più grande di lei e, forse del suo stesso superiore. Aveva provato a comportarsi come ci si aspettava da lei e… aveva fallito. Certo, stando alle parole dell’Uomo in Nero, lo Yoma Sofia era un mostro superiore alle loro forze, prova ne era che né lei né Triela erano state punite per il fallimento, ma questo non faceva sentire meglio Rael. Credevo essere forte, ma io debole, si? Quando rimasero sole, le parole gentili che Triela le rivolse non mutarono di molto questa sua intima convinzione ma la novizia incatenata sembrò rendersi conto che almeno la compagna, se non addirittura il maestro, non erano arrabbiati con lei. Grazie Triela tu sei… buona con me, tanto buona e forse… tu ragione: qualcosa di buono fatto noi, sì? A quel punto, a parte i periodi di riposo per recuperare le energie, Rael si dedicò a completare la rigenerazione del braccio sinistro e la guarigione di quello destro, prima che i danni divenissero permanenti. Non fu una cosa facile ma mettendoci molta pazienza, cosa inusuale per Rael, alla fine il risultato venne raggiunto. Una bella lezione per una ragazza che non faceva della calma e della riflessione i suoi punti di forza ma il solo pensiero di rimanere mutilata la spaventava e non poco, spingendola a fare le cose con calma e attenzione. Triela si era offerta di riaccompagnarla verso casa, dal momento che il suo territorio era abbastanza vicino a Staph e Rael aveva accettato con gioia: dopo tutto quello che avevano passato era felice di condividere ancora un po’ di strada con lei: alla novizia, sembrò per un po’ di rivivere il viaggio di andata, quando giocavano assieme al Gioco delle Parole, ignorando quanto avrebbero dovuto soffrire alla fine di quella missione. La compagna sembrava averla presa a cuore, dandole consigli su dove, a Staph, avrebbe trovato chi la potesse istruire almeno un minimo… prima che arrivasse il momento di salutarsi: Beh, qui ci separiamo. Chissà, magari un giorno ci incontreremo ancora. Cerca di non morire nel mentre, ricordati che dobbiamo ammazzare quel mostro. Concluse Triela con tono scherzoso: Anche tu! Attenta a te, Triela… sì? Replicò, triste, Rael. A quel punto la Caposquadra si girò lentamente in direzione della sua meta, dandole le spalle. Mentre iniziava a camminare, Triela fece ondeggiare la mano in segno d'addio. Ci vediamo, Rael. Ciao… Triela… Rael rimase a guardare la compagna con gli occhi umidi, finché la sua figura non sparì alla vista, quindi iniziò a camminare lentamente in direzione del Quartier Generale. Era sola ma non pensò nemmeno per un momento a scappare, però non aveva fretta di arrivare a destinazione. Mentre procedeva lungo la strada, per quanto si sforzasse, i suoi pensieri tornavano sempre a Morgana e al suo piccolo, rattristandosi e chiedendosi continuamente: Dove sbagliato io? Finché la sua attenzione venne catturata da un particolare che, da quando era stata ferita, le era sfuggito: non aveva più la catena ai polsi, quella spezzata dallo Yoma Sofia quando le aveva strappato il braccio. Rael si arrabbiò: quelle catene impostele ai polsi e alle caviglie con la violenza negli anni erano diventate parte di lei, estensioni del suo stesso corpo, al punto che gli abitanti del suo ultimo villaggio prima e le altre novizie mezze demoni poi le avevano affibbiato il nomignolo “L’Incatenata” e la ragazza si sentiva a disagio senza di esse, quasi le mancasse una parte di sé, perciò: Quando io arriva, subito chiede di avere altre catene… più forti di quella rotta, sì? E, con quel pensiero in testa, dimentica di tutto il resto, Rael accelerò il passo in direzione del Quartier Generale. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 15/15 |
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21-03-2018, 10:23 AM
Messaggio: #132
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RE: Sparizioni [Giorix]
Quest Conclusa, la Valutazione verrà svolta a breve.
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