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Agli Altari dei Santi [Majin - clayfax - Vick]
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19-11-2011, 06:23 PM
Messaggio: #73
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Agli Altari dei Santi [Majin - clayfax - Vick]
Superata la curva, Camillah e Lune entrarono in un'area più o meno rettangolare pur essendo chiaramente naturale, la cui larghezza dopo il restringimento della curva era di nuovo sui tre metri, forse anche tre e mezzo; di lunghezza, ad almeno quattro metri gioungeva. Insomma, uno spazio relativamente ampio.
Lungo i lati lunghi erano stati scavati due loculi per lato, e tre di essi erano occupati da mummie compostavi supine: sulla destra, un uomo magro rimasto quasi intoccato a parte il brunire della pelle e vestito di abiti colorati ma di tessuto, e sotto di lui un vecchio addobbato in sete viola e porpora, molto meno ben conservato ma con una lunga barba ed un ampio copricapo che nascondevano le frequenti scheletrizzazioni; sulla sinistra, nel loculo inferiore - quello superiore era vuoto - era deposta una donna in abiti monacali neri davvero mal mummificata: il ghigno scheletrico era totale e le orbite vuote, solo i fluenti capelli biondo spento e poco altro erano stati risparmiati dalla devastazione del tempo. Ma, probabilmente, Lune e Camillah in quel momento avevano occhi solo per quel che si trovava al centro: sopra un altare a ridosso della parete a loro opposta, tra candelabri e candele spente se ne stava inginocchiato uno Yoma, la pelle bruna e ben idratata vestita in un vecchio saio di sacco: se mai era stato una mummia, s'era ripreso bene eccome. Eppure, era l'unica fonte di Yoki percepibile: le altre erano certamente solo mummie. Nel vedere le due Claymore arrivare - era rivolto infatti verso la curva, come se attendesse qualcuno, forse proprio loro -, lo Yoma abbozzò un sorrisetto incerto - era nervoso? - ed alzò il braccio sinistro. Nel giro d'un attimo, cinque artigli saettarono verso Lune e Camillah. La caccia era iniziata. Gaia, deciso d'abbandonare i suoi supposti protetti al loro destino, si tinse il volto col proprio sangue secondo il suo rituale personale, e succhiatasi il dito riprese a camminare. Per i primi minuti, il paesaggio non cambiò: sempre quella via colma di scritte e rilievi più o meno artigianali, solo il muro che delimitava il percorso si faceva sempre più alto man mano che proseguiva. Passati cinque minuti, o forse qualcuno di più, il sentiero cominciò ad allargarsi ed alle pareti apparvero alcune candele spente; poco dopo, vi giunse. Gli Altari dei Santi si rivelarono essere un'opera eccezionale, un pendio circolare a cono alto ormai una decina di metri, con centinaia di loculi disposti lungo le pareti come un alveare, tre o quattro strette scalinate che portavano ai piani più alti. Quasi tutti i loculi contenevano una mummia adagiata supina in vesti più o meno ricche ed in stato di conservazione più o meno buono, il profumo dei fiori posti qua e là che rendeva godevole la fragranza del luogo (fors'anche per coprire eventuali odori di putrefazione, benchè certamente rari in quel luogo arido. Ma, in tutto quella magnificenza religiosa, c'era qualcosa fuori posto, Gaia lo sentiva. Non percepiva nessuno Yoki. Non c'era alcuno Yoma, in quel luogo. Turnazione: clayfax Majin Vick_Hetki_Pureva Master |
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