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[In Attesa] Scheda di Divina (Hankegami)
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10-06-2012, 04:50 PM
Messaggio: #7
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Scheda di Divina [Hankegami]
Canto V
Il giudice infernale La Tana del Leone II A Divina era stato ordinato di raggiungere Lido, nelle Terre dell'Ovest; assieme a lei, compagna non richiesta e a cui la nostra non prestò granchè attenzione, compì questo viaggio anche una Guerriera addirittura più piccola di lei, Azalea. Si trattava d'una ragazza infantile e fors'ancor meno a posto con la testa di Divina, cosa che avrebbe avuto un suo ruolo nel proseguio di quella missione. Ignorando bellamente lo sproloquiare di Azalea nonchè la diretta interessata, la nostra raggiunse Lido con l'indesiderata compagna dopo cinque giorni di viaggio; lì incontrarono Mateus, un uomo in nero esibente una curiosa penna nera sulla testa. Il loro superiore le informò che avrebbero dovuto trovare il nascondiglio di numerosi Yoma Percepiti durante una precedente missione da un'altra Guerriera: erano troppo vicino ai centri abitati per lasciarli vivere; Divina ed Azalea avrebbero dovuto setacciare le montagne locali e quindi epurare quei mostri: semplice, efficace e pericoloso. In realtà , pericolosa si sarebbe rivelata solo la scelta di affidare un lavoro simile a due teste bacate di prim'ordine, come si vedrà . Ma, all'inizio, sembrò andare tutto bene: Divina, avendo compreso di dover far fuori il solito Yoma e niente di più, si diresse senza fiatare verso le zone montagnose, seguita da un'Azalea cianciante, trotterellante e regolarmente ignorata; incrociarono presto una robusta montanara memore del lavoro della Guerriera che le aveva anticipate in quelle zone, la stessa fonte dell'ormai famosa Percezione. Vivendo come suo solito in un mondo fantastico, Divina si convinse che la donna fosse la guida verso il nascondiglio che la Narrazione le aveva concesso, e le chiese pertanto di guidarle fin lì; l'interessata, allarmata dalla palese presenza di altri Yoma in zona, rese chiaro che di nascondigli non ne sapeva mezza, e le pregò piuttosto di far in fretta perchè il suo villaggio sarebbe potuto essere attaccato. L'avesse mai detto: imbronciata ed ormai senza più una bussola da seguire per trovare gli Yoma, Divina si convinse che sarebbe dovuta andare fino a quel villaggio, Arlense; questa volta trovò la grassa montanara più bendisposta, e fu così che le due Guerriere ripresero il cammino seguendo quell'improvvisata guida. Dopo un pò di tempo speso a viaggiare, il mal assortito terzetto si fermò in concomitanza con la necessità della voluminosa guida di riposarsi un poco; neanche a volerlo fare apposta, Divina Percepì in quella dello Yoki nel profondo del bosco, e lasciò Azalea sola con la donna. L'avesse mai fatto: la sciroccata piccoletta associò invece lo Yoki Percepito alla povera donnona, ed estrasse la claymore intenzionata ad attaccarla. Nel frattempo, Divina aveva individuato ben due Yoki su una ripida altura, e si stava apprestando a scalarla quando... udì un grido argentino: la grassa montanara, impaurita da Azalea, dopo averla invano redarguglita aveva infatti preso ad urlare e scagliarle sassi contro; Divina lo prese per l'urlo d'una qualche principessa delle fiabe, ma fatto fu che tornò indietro precipitosamente. Comprensibile la sua seguente delusione: trovatasi solo Azalea e la guida, mentre l'altra Guerriera vedendo la compagna rinsavì all'improvviso e si precipitò nel bosco, lei rimase a chiedere spiegazioni - ed il semplice fatto che una come Divina chiedesse spiegazioni dà il senso di smarrimento che provò in quegli istanti -. Nel frattanto, Azalea aveva già iniziato a sua volta la scalata, gettando presto via la claymore perchè la ignombrava: si trovò quindi disarmata davanti a due Yoma; Divina, sulla strada, udì solo il clangore dell'arma caduta, ma sperando fosse il cavaliere della principessa - ricordate - si precipitò di nuovo in loco pregustando ricche prebende per il salvataggio. Trovò presto la claymore, Azalea e gli Yoma, e... ... quasi inciampò mentre camminava. Erano ancora lì, a camminare verso Arlense: che diamine era successo? Un'allucinazione? Divina preferì dar la colpa ad Azalea, scoperta or ora accanto a lei, per il chiaro reato d'esistere: l'aveva ignorata così tanto (a fasi alterne), finora, da credere d'essere sempre stata sola. Ma l'indignazione verso Azalea durò poco: ad un grido della grassona, Divina notò ben due Yoma - due come prima - ad attenderle lungo il sentiero: perchè? Erano gli stessi? Erano veri? Poco, le importava. Erano prede. Divina si scordò quindi del bosco, dell'allucinazione, d'Azalea e del donnone, e con una serie di piroette estrasse la sua claymore e tentò di decapitare entrambi i mostri; questi però non rimasero lì fermi - villani -, e la nostra si dovette limitare a mozzare il braccio che attentava al suo addome, mentre il secondo puntò Azalea. Fu uno scontro a senso unico, segnato dalla crescente rabbia di Divina e lo Yoki che liberava di pari grado: mozzatogli il braccio, gli giunse alle spalle e lo costrinse a terra scalciandogli contro all'incavo del ginocchio; il mostro però si girò prima di venire decapitato, e pur venendo così infilzato al petto strozzò Divina con la sua mano rimanente. L'unico risultato che ottenne fu di far arrabbiare oltremodo la Guerriera, che abbandonata la claymore gli spappolò sia mano che cranio, uccidendolo. Nel mentre, ad Azalea era andata molto peggio: pur essendo riuscita a tagliarlo in due all'altezza del bacino, lo Yoma riuscì infatti a piantarle una mano nello stomaco prima di morire; andata in crisi, la Guerriera prima si accanì sullo Yoma defunto e poi rimase lì a tenere a bada il suo Yoki destabilizzatosi. Ma non fece mai l'unica cosa che avrebbe davvero dovuto fare: Rigenerarsi. Fu così che la piccola Azalea si lasciò morire per dissanguamento sotto gli occhi disinteressati di Divina, la cui follia non le permise di comprendere per nulla la gravità dell'evento. La Guerriera, supersite, rinfoderò quindi la claymore dopo averla estratta e pulita, e si diresse a Lido: s'era infatti convinta che quei due Yoma erano gli unici mostri di cui doveva occuparsi. Lasciò lì il corpo di Azalea, così come la terrorizzata montanara che s'erano portati dietro. Ma per tutto il tragitto le rimase nelle orecchie lo stridere della claymore d'Azalea contro la terra: la bassissima Guerriera era infatti troppo piccola perchè l'arma non raschiasse contro il terreno. ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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