Nascosto nel Buio [Xyz10 e Nemas]

[Xyz10]

Citazione:Narrato
¬ Pensato
~ Parlato

Le due ragazze stavano per decidersi sul da farsi - Ambrosia aveva convinto Syhlvia a continuare la missione, accampando la scusa che il popolo desiderava che rimanessero a proteggerli – quando un tonfo proveniente dall’entrata del vicolo mise all’erta i loro sensi: voltandosi, le due scoprirono che un uomo aveva fatto capolino nella viuzza. Non era un umano qualunque, però: era un Uomo in Nero.
Vedere lì quell’ometto incappucciato la stupì non poco: eppure s’era assicurata, prima di svoltare nel vicolo, che nessuno le stesse guardando, né tantomeno pedinando. I suoi dubbi, comunque, vennero liquidati con una semplice frase: l’Organizzazione sapeva sempre dov’erano le sue Guerriere. E questo, in qualche modo, era inquietante.
Il sinistro uomo, ad ogni modo, era venuto per consegnare una lettera: la porse ad Ambrosia, che la lesse ad alta voce. In poche parole, quella pergamena sanciva la fine della missione. Bisognava dunque tornare a Staph e fare rapporto a Cort, che era anche il mittente della missiva.
Dopo essersi assicurato che la lettera fosse stata recapitata, l’uomo sparì così com’era venuto, e loro rimasero lì, nel vicolo, basite.

¬ La lettera è originale, non ci sono dubbi. Che io ricordi, nessuno ha mai parlato né di Staph, né di Cort; invece il mittente sapeva benissimo entrambi i nomi.

Non ci volle molto perché potesse arrivare a tali conclusioni.
Anche Ambrosia ne sembrava convinta: tentò di sdrammatizzare con un “questo semplifica le cose”, che era anche vero. Se prima potevano decidere come meglio credevano, ora non avevano alcuna scelta. Era un ordine di rientro ufficiale da parte del loro superiore, non poteva essere ignorato.
La Numero 39 propose comunque di avvertire le guardie del - probabile – pericolo, e dire loro che nel caso avessero voluto richiamarle, loro avrebbero accettato.
Syhlvia non era molto d’accordo, non più almeno. La pergamena parlava chiaro: avvertire i cittadini non rientrava nelle cose da fare. E, in più, ora aveva avuto la prova che le dicerie sull’Organizzazione – quelle del tipo “sanno sempre dove sei e cosa fai” – erano vere. Si sentiva osservata come mai prima d’ora.
Non ebbe il tempo di controbattere, comunque, che la compagna riprese il suo discorso, continuando quello di qualche ora prima, sulle creature più forti degli Yoma. Stando a quanto diceva, poteva benissimo lasciarci la pelle contro uno di questi, se non era preparata nemmeno un minimo; di certo farsi sbudellare non rientrava tra i suoi piani futuri, ecco.
Ci rifletté un attimo. Le stava facendo un favore, secondo le sue parole, e a quanto pare era un grosso favore. In qualche modo doveva ricambiarla.
Abbassò la voce: nessuno, tranne Ambrosia, doveva sentirla, nemmeno quel tipo incappucciato.

~ Facciamo così. Se me lo dirai, ti lascerò andare ad avvertire le guardie e non lo dirò nel rapporto, se lo desideri così tanto. Poi però torneremo immediatamente a Staph. La lettera parla chiaro, nessuno ci ha detto di farlo. E in più, ci stanno osservando.

Ne era sicura. Le stavano ancora osservando.

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Stato Fisico: Illesa.
Stato Psicologico: Si sente osservata, e ciò la turba.