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Neve Nera [Jurking1985 - Vick_Svarta_Blixten]
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25-07-2012, 12:41 AM
Messaggio: #43
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Neve Nera [Jurking1985 - Vick_Hetki_pureva]
Musica di sottofondo <object height="25" width="60">
<embed src="http://www.youtube.com/v/Xiv1VNL-ozw?version=2&color1=0xF1F1F1&color2=0xF1F1F1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" height="25" width="60"></object> Nessun fremito, nessuna reazione. Attese che la voce di Gaia si perdesse nella grande navata del monastero, e senza voltarsi ad osservarne il viso rispose lapidaria. "Andiamo significa andiamo. Io e te." Poi, come in un baleno di furia, solleticata nel profondo dalla voce ruggente di Dissidia, si girò appena verso la guerriera piumata con un volto quasi improvvisamente bestiale. "Questa non è la tua caccia personale, ci sono delle vite in gioco e il tuo comportamento rischia di metterle in pericolo. A partire dalle nostre. Ti sei lanciata qui senza nemmeno abituarti all'aria di queste altitudini, presa dalla furia di incontrare la tua preda. E allora lascia che ti spieghi il concetto in maniera più chiara: prendi ancora iniziative come l'ultima, e ti assicuro che la preda molto presto diventerai tu." Fu quasi trasfigurata, in quel momento, e se ne accorse in tempo per voltarsi nuovamente e non continuare quella spiacevole conversazione. Iniziò quindi a posare lo sguardo sull'intera scena che le si parava davanti, ben più importante dell'astio verso la compagna per i suoi comportamenti. Non era solo la pozza di sangue a preoccuparla, c'era qualcosa che non quadrava in tutto il dipinto che stava osservando. Nel mezzo dei suoi pensieri, Gaia tentò di trovare una spiegazione, ma erano tutte parole che non la convincevano per nulla. Peccato che tu voglia subito concentrarti sulla missione, Terra. Mi stavo divertendo con quella guerriera. Dissidia, non è il momento di distrarsi. Non noti anche tu nulla di strano? Si avvicinò di qualche passo, andando a chinarsi verso l'orrenda macchia rossa sul pavimento di quel luogo sacro. Spostò lo sguardo in varie direzioni, alla ricerca degli schizzi che riusciva a cogliere sparsi qua e là nelle vicinanze del cadavere. Cadavere che guardò poi dal basso, osservando l'uncino che lo sorreggeva come fosse un'estensione naturale di quella lunghissima corda. Quindi, con passo lento, fece un giro intorno al tutto, cercando di memorizzare quanti più particolari possibili. Non ho idea di cosa possano essere quelle macchie, nè perchè questo corpo sia privo di unghie. Tuttavia... Non ebbe il tempo di continuare il proprio ragionamento, perchè il rumore di una grossa pietra che veniva trascinata si unì in un fastidiosissimo grido ad una traccia di yoki ben definita. Lo yoma era lì con loro, e doveva conoscere molto bene l'ambiente. Non si lasciò prendere dalla frenesia, anzi, qualcosa le brillò all'improvviso nella mente. Dunque le mie ipotesi non erano così sbagliate... Si fermò poco distante da Gaia, rivolgendosi a lei alternando lo sguardo tra il rosone infranto e l'oscurità nella quale si perdeva quella corda di notevole spessore. "Chiunque fosse, non è stato ucciso qui. Il sangue è circoscritto in una superficie limitata, segno che è stato appeso a questa corda volontariamente. Non può essere stato ucciso nemmeno al di fuori, perchè la neve sarebbe stata insanguinata. E' stato portato qui dentro di proposito." Quindi si soffermò con maggiore decisione sulla corda. "Ci può essere una sola ragione per quegli schizzi di sangue ovunque: questa corda deve essere quella usata per suonare le campane, e di rintocchi ne abbiamo sentiti a sufficienza da quando siamo qui. Questo pover'uomo non deve essere stato ucciso da molto." Sospirò. "Ma il vecchio custode non poteva suonare la campana da questa altezza, deve esserci una scala che conduce alla sommità , dove avrebbe potuto sporgersi e farle suonare senza problemi. E se costui non è stato ucciso qui fuori, allora deve essere morto proprio in quella zona." Dovevano stare attente, quel mostro aveva dimostrato di saper giocare con il luogo sfuggendo ad ogni tentativo di individuarlo. Era elusivo, silenzioso, e soprattutto scaltro. Le aveva attirate in un luogo che conosceva bene. "Non voglio saltare a conclusioni affrettate, ma lo Yoma sembra davvero conoscere molto bene questo posto. E' riuscito persino a recuperare un uncino per il suo orrendo gioco, e ad attirarci qui con il semplice rintocco di una campana. Potrebbe essersi nutrito dei ricordi del marito della donna che abbiamo incontrato a valle, il che lo renderebbe ancora più pericoloso. Oltretutto non abbiamo notizie di Kamu, e saremo costrette a brancolare nel buio." Quindi, con disinvoltura, fece calare il sipario sulle proprie analisi e diede il primo ordine vero alla sua compagna. "Restiamo unite, e troviamo il passaggio per raggiungere la cima." Si diresse, accompagnata dalla musica dei propri passi, verso la direzione da cui le era parso provenisse il rumore. E lì, concentrandosi al massimo, cercò di ascoltare il canto della roccia di cui era fatto il monastero. Se ci fosse stato un passaggio, probabilmente, si sarebbero sentite delle stonature al suo coro. Come sibili di vento. Yoki Utilizzato: 0%. Stato Fisico: Perfetto. Stato Psicologico: Decisa a muoversi con prudenza, dopo aver evitato lo scontro personale con la compagna. Abilità Utilizzate: Percezione dello yoki [Passiva], Armonia [Attiva a livello di percezione] |
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