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La giustizia è uguale per tutti [Sir_Alric]
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03-10-2012, 01:14 PM
Messaggio: #48
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La giustizia è uguale per tutti [Sir_Alric]
Citazione:Narrazione | pensiero | "parlato"(Sospiro di sollievo) Finalmente, non ne potevo più! Pensò Olivia, una volta rimasta finalmente da sola nella sua stanza. Goffredo si era rivelato particolarmente appiccicoso, e non l'aveva lasciata in pace nemmeno un secondo durante tutta la cena. Aveva persino insistito per riaccompagnarla nel suo alloggio al termine, facendole anche intendere di essere intenzionato a prolungare ulteriormente la serata, ma per sua fortuna la ragazza era riuscita a levarselo di torno ed ora poteva finalmente rilassarsi. A quel punto Olivia, per prima cosa, si spogliò dell'abito che aveva indossato nel corso della serata (che ripiegò accuratamente prima di appoggiarlo sulla scrivania accanto alla sua spada), e indossò nuovamente la sua uniforme da novizia, con la quale si sentiva decisamente più a suo agio. Poi, fece del suo meglio per ripristinare l'acconciatura dei suoi capelli a com'era in origine, augurandosi che le scalmanate ammiratrici di Goffredo non lo venissero a sapere. Probabilmente non avrebbero apprezzato di vedere il frutto del loro duro lavoro distrutto dopo solo qualche ora, o almeno, questo era ciò che pensava Olivia. Sistemati anche i capelli, la ragazza stava per dirigersi verso il letto, quando udì qualcuno bussare alla porta. Non sarà mica di nuovo Goffredo?! Si chiese, preoccupata. Fortunatamente, era solo una domestica venuta a chiederle se aveva bisogno di qualcosa, ed anche ad informarla che la colazione si sarebbe tenuta nella tarda mattinata del giorno successivo. "No, vi ringrazio, non ho bisogno di nulla" rispose la ragazza, congedando educatamente la domestica. Rimasta nuovamente sola, Olivia andò a stendersi supina sul letto, con le mani dietro la nuca, e si mise a riflettere sulle sue prossime mosse. Era riuscita ad appurare che la sua teoria era corretta, e che "Enrico" era effettivamente lo Yoma come lei sospettava fin dall'inizio. Adesso però arrivava la parte difficile: come fare ad eliminarlo? Dai discorsi che aveva ascoltato durante la cena aveva avuto anche la conferma che non avrebbe rivisto "Enrico" fino al momento dell'esecuzione del prigioniero, fissata per la sera del giorno successivo. Questo giocava a suo favore, in realtà , dal momento che quello sarebbe stato l'unico momento nel quale avrebbe potuto trovarsi armata nella stessa stanza in cui si trovava il suo bersaglio (dal momento che in qualsiasi altra circostanza le era proibito brandire un'arma) senza che nessuno avesse nulla da obbiettare. L'unico problema, era il come avrebbe affrontato lo Yoma. Poteva forse limitarsi ad aspettare di averlo a portata di lama, per poi tentare di ucciderlo con un attacco a sorpresa? No, assolutamente no. "Enrico" non era uno stupido, perciò anche ammesso che pensasse di non essere stato scoperto (visto e considerato che Olivia non aveva fatto né detto nulla che facesse pensare che aveva riconosciuto lo Yoma), di sicuro sarebbe rimasto ben all'erta trovandosi nella stessa stanza con una guerriera armata, e dunque la novizia difficilmente sarebbe riuscita a coglierlo alla sprovvista. Inoltre, se non fosse riuscita ad ucciderlo con il primo attacco, "Enrico" avrebbe avuto gioco facile nel riesumare la sua denuncia della sera precedente, accusandola di essere veramente uno Yoma venuto a liberare il suo compare. E in quel caso, la ragazza avrebbe avuto non pochi problemi nel cercare di convincere giudici e guardie di come stavano veramente le cose. No, questa volta è meglio non agire da sola... pensò Olivia ... devo cercare di convincere gli altri di come stanno veramente le cose, altrimenti non potrò concentrarmi sull'eliminazione dello Yoma, se mi devo anche preoccupare di tenere a bada i magistrati e le guardie. Dunque, aveva bisogno di alleati, ma a chi poteva rivolgersi? La cosa migliore sarebbe stata portare i Cinque dalla sua parte, ma i giudici sembravano fidarsi parecchio di "Enrico". Non sarebbe stato facile convincerli, non finchè fosse stata da sola almeno. Però, se fosse riuscita a portare qualcun'altro dalla sua parte, allora magari... A quel punto nella mente della ragazza apparve un nome: Roger. La guardia che, insieme ad un commilitone, si era occupata dell'arresto del prigioniero, nonchè l'unica persona ad aver rivelato ad Olivia di nutrire dei dubbi su come si erano svolti i fatti. Ok, per prima cosa, proverò a rivolgermi a lui... si disse la novizia. Era deciso: la mattina seguente, prima di colazione*, sarebbe stata andare a cercare Roger e avrebbe fatto una bella chiacchierata con lui, tanto per cominciare. In seguito, a seconda dell'esito dell'incontro, avrebbe deciso se coinvolgere qualcun'altro, ed eventualmente anche chi. Ora che aveva qualcosa che assomigliava vagamente ad un piano, Olivia non poteva fare altro che attendere l'indomani, dunque si coricò e cercò di dormire un pò. Una lunga giornata la attendeva, meglio riposarsi finchè ne aveva la possibilità ... *Ammesso e non concesso di potermene andare a zonzo prima di colazione, altrimenti, dopo. Citazione:Stato Fisico: Illesa
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