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[In Missione] Scheda di Seayne (Nardo)
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31-12-2012, 03:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-01-2014 01:20 AM da Kelsier.)
Messaggio: #5
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Scheda di Seayne [Nardo]
CAPITOLO IV: IL RIMPIANTO DI UNA STELLA (Allenamento in Arena)
Al suo ritorno a Staph, la prima cosa che Seayne aveva fatto era stato darsi una bella ripulita e indossare una uniforme nuova e integra. Tuttavia non aveva gettato lo straccio a cui era stata ridotta la sua tuta precedente: era l’unica cosa che le rimaneva di quel maledetto giorno… I giorni però passavano e nessuno era venuto a dirle nulla, né l’avevano convocata per chiarimenti o, alla peggio, per sottoporla a giudizio, forse i capi non avevano ancora deciso cosa fare di lei Quel periodo d’attesa era interminabile, e più il tempo passava, più spesso le ritornavano in mente i ricordi di Stephan e del modo in cui il loro legame era stato spezzato, seguiti sempre dai sensi di colpa perché, per quanto cercasse una giustificazione, alla fine Seayne giungeva sempre alla stessa conclusione: era stata colpa sua! Alla fine, la guerriere albina non riuscì più a sopportare l’attesa: doveva fare qualcosa altrimenti temeva d’impazzire! Presa la sua decisione, Seayne uscì dal suo alloggio e si diresse ai magazzini per procurarsi un’armatura di ricambio e, dopo averla indossata, i suoi passi si diressero verso l’arena ove le guerriere come lei erano solite mettersi alla prova duellando contro una compagna. Proclamò la sua sfida ad alta voce, sperando che qualcuna delle altre guerriere l’udisse e accettasse il confronto, mentre l’adrenalina e l’eccitazione per l’imminente - sperava – scontro la pervadevano e il pensiero di conoscere e confrontarsi con una nuova compagna scacciava per il momento la sua malinconia… Dopo una lunga attesa, una voce rispose: si trattava di Alicia, Alicia la numero trentacinque, che si disse lieta di potersi confrontare con una compagna più in alto in graduatoria, per poter imparare da una guerriera con più esperienza. Effettivamente, nonostante tutto, Seayne era appena stata insignita del numero ventisette… La guerriera albina finalmente aveva l’occasione di conoscere una nuova compagna e confrontarsi con lei: fisicamente non era molto differente da Seayne e l’unica differenza apprezzabile tra le due era che Alicia portava i suoi lunghi capelli legati in una coda di cavallo. Seayne sorrise alla nuova arrivata e aveva iniziato a rivolgerle un saluto, quando venne interrotta da un uomo in nero che non aveva ancora conosciuto ma che, dalle voci che aveva sentito, non poteva essere altri che Duran, fece la sua comparsa, interrompendola e avviandosi poi di buon passo verso il perimetro dell’arena. Seayne, lo seguì senza obiezioni, ma lungo la strada, con la voce un po’ esitante, si rivolse nuovamente ad Alicia, ringraziandola per aver accettato la sua sfida. Il trio in breve giunse all'arena vera e propria: la calura del deserto era mitigata da una leggera brezza, e la cosa a Seayne, pur non soffrendo ella gli sbalzi di temperatura, non dispiaceva affatto. Duran ordinò alle due guerriere di riporre le loro spade, mentre lui procurava loro un paio di claymore da allenamento: Seayne purtroppo non aveva con sé la sua arma, le era stata sottratta dalle guardie di Rabona. Duran lasciò alle due contendenti il decidere quando iniziare, dopo aver porto loro le spade che teneva una per mano, ritirandosi poi verso la rastrelliera dalla quale aveva prelevato le armi. Seayne, dopo aver lasciato ad Alicia la scelta dell’arma, prese la claymore rimasta e, dopo averla fatta roteare in mano un paio di volte per saggiarne il peso e il bilanciamento, si distanziò dalla compagna di alcuni passi e poi si girò verso di lei, mettendosi in guardia, mentre la sua espressione passava da triste ad attenta e concentrata e l’adrenalina iniziava a scorrerle nelle vene: la guerriera albina supponeva che Alicia fosse veloce quanto lei e, se voleva avere una possibilità, doveva cercare di sorprenderla, in qualche modo! Innanzitutto Seayne concentrò la sua percezione dello yoki sull'avversaria: non tanto per anticiparne le mosse, ma per cercare di capire se c’era uno schema nei suoi movimenti. La guerriera albina sperava infatti che i suoi occhi, assieme alla sua percezione, le dessero un’idea di come si muoveva Alicia. Dopodiché cercò di calcolare la distanza alla quale Alicia avrebbe potuto colpirla rimanendo là dov'era, valutando la lunghezza del suo braccio e della sua Claymore. Quando fu soddisfatta, chiese all'avversaria se era pronta e, alla sua conferma, Seayne partì all'attacco, caricando Alicia frontalmente, tenendo saldamente la sua Claymore innanzi a sé con due mani, per tentare di parare eventuali colpi dell’avversaria: quando sarebbe giunta al limite del raggio d’azione di Alicia, Seayne avrebbe alzato momentaneamente il suo yoki per accelerare all'improvviso, scartando bruscamente alla sua sinistra nel tentativo di mandare fuori tempo l’avversaria, rimbalzando subito dopo alla sua destra per cercare di scivolare alle spalle della Numero 35 e tentare di portare un fendente di piatto con la claymore mirando al gancio portaspada o agli spallacci dell’armatura dell’avversaria, quel che bastava per fare un pò di rumore: non intendeva certo farle male. Poi Seayne avrebbe tentato di proseguire sullo slancio, per cercare di sottrarsi alla risposta di Alicia, fermandosi lontano della sua portata e riportando lo yoki alla normalità. Il colpo a sorpresa portato da Seayne riuscì ben oltre le aspettative della giovane guerriera: sbilanciata dalla finta dell’avversaria, Alicia cadde in avanti quando il fendente di Seayne si abbatté sugli spallacci della sua armatura. Seayne girò su se stessa, pronta a incalzare l’avversaria, quando udì la voce di Duran dire ad Alicia che era già morta… Seayne rimase sconcertata dalla franchezza del supervisore, ma ancor di più quando l’uomo in nero si rivolse direttamente a lei, apparentemente imperturbabile e annoiato, ordinandole di finire l’avversaria a terra! Quelle parole ebbero su Seayne lo stesso effetto che avrebbe avuto su di un umano una secchiata di acqua gelida, smorzando di colpo il suo entusiasmo: ma come? Non si trovavano nell'arena? E le regole non vietavano alle guerriere di uccidere o ferire un’avversaria? E allora perché quell'ordine? Tutte quelle domande si accavallarono nella mente della guerriera albina… Si trovava di fronte ad un altro paradosso? Un altro controsenso nelle regole che guidano la vita delle guerriere e dei loro superiori? Le parole di Duran fecero riaffiorare alla mente di Seayne dolorosi, recenti ricordi che nella concentrazione del duello la giovane guerriera era riuscita a sopprimere. Seayne non sapeva che pesci pigliare: non voleva uccidere una compagna ma, mentre la sua mente lavorava furiosamente per trovare una via d’uscita, per fortuna fu Duran stesso a suggerire una scappatoia: ricominciare da capo! Seayne si aggrappò a quella possibilità con tutte le sue forze, ricacciò i suoi pensieri nel profondo della sua anima strinse forte entrambe le mani sull'impugnatura della claymore e si rimise in guardia, concentrandosi nuovamente sulla sua avversaria mentre la sollecitava a rialzarsi con una evidente nota di preoccupazione nella voce, la percezione dello yoki sempre concentrata sulla numero 35, mentre arretrava di due-tre passi per poter riprendere lo slancio, attendendo che l’avversaria si rimettesse in guardia. Questa volta però Alicia non attese che Seayne portasse il suo attacco. Le due si caricarono a vicenda, e quando furono molto vicine entrambe sprigionarono il loro Yoki. La guerriera albina fintò un balzo mentre la numero 35 la superava di slancio, mandando così in fumo la sua strategia. Seayne decise allora di saltare un passaggio e passare direttamente a un balzo laterale, per evitare ripercussioni. La decisione fu provvidenziale, perché Alicia tentò di colpirla alle giunture delle ginocchia da sinistra, fendente che andò a vuoto per un soffio grazie alla schivata di Seayne, la quale capì che Alicia aveva tentato di utilizzare la sua stessa idea contro di lei, mostrando di imparare molto velocemente. Tuttavia, Seayne non ne era dispiaciuta, anzi, se le cose stavano così, la guerriera albina poteva fare a meno di preoccuparsi per l’avversaria e concentrarsi soltanto su se stessa, mentre sentiva in lei l’euforia della battaglia che prendeva nuovamente il sopravvento su tutti gli altri pensieri. Non avendo però previsto una simile situazione, le due contendenti si rimisero una di fronte all'altra, cercando di riflettere su una nuova tattica. Ora però erano molto più vicine, appena fuori portata l'una dell'altra, e quindi una carica era improponibile a meno di non allontanarsi. Dalla rastrelliera, Duran lanciò un incitamento, affermando che poiché le due finalmente avevano cominciato a danzare, voleva vedere qualche volteggio. Cercando di accontentare l’arbitro, Seayne serrò la presa a due mani sull'elsa della sua claymore, tenendola di traverso davanti a se, poi guardò Alicia negli occhi, rilasciando in quel momento un po’ di yoki. A quel puntò, sempre tenendo la sua percezione sulla compagna, la guerriera albina cercò di scattare avanti il più rapidamente possibile, fintando di menare un fendente mirato allo spallaccio sinistro dell’armatura dell’avversaria…Seayne sperava che Alicia si muovesse per intercettare la lama che calava su di lei ma, nel momento in cui le spade fossero giunte al contatto, lei non avrebbe opposto resistenza al colpo, cercando di utilizzare la forza della spada di Alicia, assieme alla propria, tentando di eseguire un volteggio al massimo della velocità consentitale dallo yoki, che le avrebbe consentito di scivolare lungo il fianco destro dell’avversaria, fino a ritrovarsi nuovamente alle sue spalle… A quel punto, molto probabilmente la compagna sarebbe stata sbilanciata dall'impeto del suo stesso colpo e allora, come nel primo assalto, Seayne avrebbe tentato di piazzare un altro fendente di piatto mirando al portaspada o agli spallacci dell’armatura di Alicia, sempre controllando la forza per non farle male, scartando poi lateralmente per evitare la risposta dell’avversaria se il colpo non avesse funzionato. Ma Alicia non collaborò e, mentre Seayne rimodellava alla bell'e meglio la sua tattica, Alicia si abbassò e menò una botta di piatto all'interno delle sue ginocchia, sbilanciandola e mandandola poi al tappeto con uno sgambetto in piroetta. La lama della numero 35 fu sul collo della guerriera albina. Duran non poté trattenersi dal puntualizzare l’ovvio, sottolineando che stavolta sarebbe stata Seayne a lasciarci le penne, sollecitando le due contendenti a risistemarsi per un ultimo scambio. Seayne tossì e sputò sabbia per alcuni istanti dopo essere stata buttata a terra faccia in giù da Alicia, la quale aveva pareggiato il capitombolo iniziale, ma non replicò alle parole dell’uomo in nero: aveva ragione, non c’era altro da dire. Il fatto di non aver sottovalutato Alicia non era di conforto all'impolverata guerriera la quale però non intendeva arrendersi… lo yoki che le scorreva nelle vene la esaltava: desiderava dare addosso ad Alicia con tutta la sua forza ma ebbe la forza di volontà necessaria a mantenersi lucida. Seayne improvvisò un’idea al volo: approfittando di quel minimo di yoki che le scorreva nelle vene, non appena rialzatasi sarebbe balzata all'indietro, quel che bastava per mettersi momentaneamente fuori dalla portata di Alicia, senza però perderla di vista un solo istante anzi, l’avrebbe tenuta sotto controllo con gli occhi per quel che riguarda il movimento e con la percezione per quanto concerneva lo yoki. Non appena l’avversaria si fosse mossa, Seayne avrebbe agito, cercando di anticiparla… La sua prima idea era di aumentare repentinamente lo yoki, compiendo un balzo e atterrando sul lato sinistro di Alicia, accucciandosi il più possibile per caricare le gambe per un balzo successivo; contemporaneamente avrebbe tentato di portare un fendente di piatto sul retro delle ginocchia dell’avversaria per cercare di sbilanciarla – nel tentativo di renderle pan per focaccia – e subito dopo avrebbe spiccato un balzo alle sue spalle, tentando di afferrarla per il gancio portaspada, con l’obbiettivo di buttarla a terra, sempre cercando di non farle male. Tuttavia Alicia aveva dimostrato di saper improvvisare molto bene e quindi Seayne si sarebbe tenuta in tasca un paio di alternative da utilizzare se, come accaduto prima, Alicia avesse reagito diversamente dal previsto. Infatti così accadde anche in quell'ultimo assalto ma fu Seayne ad avere la meglio: la sua mossa, potenziata grazie allo yoki, fu più veloce e colpì anche se per poco l'interno delle ginocchia dell’avversaria; non riuscì a completare la sua tattica, perché era troppo lontana, ma Alicia finì di nuovo rovinosamente a terra. Duran emise uno sbuffo: evidentemente non aveva gradito la tattica seguita dalle due contendenti. Sempre appoggiato alla rastrelliera, l’uomo in nero le rimproverò, rimarcando il fatto che, per combattere gli yoma, ci voleva ben altro modo di combattere Tuttavia, proclamò la vittoria di Seayne, disse alle due di allontanarsi prima che cambiasse idea e decidesse di far proseguire il combattimento a oltranza e poi si spinse avanti e presentò le mani alle due per farsi restituire le spade da allenamento. Seayne, senza replicare alle parole di Duran, estinse completamente lo yoki, si chinò sopra l’avversaria a terra e, mentre le porgeva la mano per aiutarla a rialzarsi, le rivolse un sorriso, ringraziandola: la cosa sembrò stupire Alicia, che accettò la mano e si fece tirare in piedi. Poi la guerriera albina restituì la sua spada, tuttavia desiderava tentare di chiarire una cosa con Duran. Sperando che la lasciasse esporre le sue ragioni - non conosceva infatti il carattere del loro arbitro - mantenendo lo sguardo e il tono della voce miti e rispettosi, si rivolse al superiore, riconoscendo la verità delle sue parole, ma affermando di aver richiesto questo duello per provare un paio di cose che le erano venute in mente e per scaricare un po’ di tensione. Infatti aveva cercato ove possibile di mirare all'armatura dell’avversaria per non rischiare di farle male, nel rispetto delle regole dell’arena. Seayne voltò quindi il capo in direzione di Alicia e stavolta, con gli occhi e il tono della voce che esprimevano gratitudine, si rivolse a lei, ringraziandola per aver accettato il duello, riconoscendo che confrontarsi con un’avversaria veloce quanto lei le fosse servito molto. Seayne concluse affermando di doverle un favore, sperando di rivederla e di poter ricambiare presto, sperando in cuor suo che questo potesse essere l’inizio di un’amicizia. Alicia le sorrise, mentre replicava che doveva essere lei a ringraziarla per averle mostrato che doveva farne di strada per diventare una brava guerriera e che era d’accordo con lei per quel che riguardava la risposta alle parole di Duran. Quest’ultimo nemmeno badò alle parole di Seayne. Rimise a posto le spade da allenamento e se ne andò senza proferir parola. Qualunque cosa significasse, almeno non aveva deciso di punirla. Le due guerriere potevano tornare ai loro alloggi… Le attendevano giorni duri, su questo non poteva esserci dubbio. |
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