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Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
23-02-2013, 11:50 PM
Messaggio: #30
Il gioco delle carte alla corte del Conte [Hotenshi - Sir_Alric]
Le donne scoppiarono in una risata corale argentina all'ultima battuta di Andrea, evidentemente divertite dalla rudezza di lei.

«Quanta schiettezza, Capitano!»

«Non oso immaginare quanta fatica vi sia costata sviluppare un simile fisico!»

«Siete davvero un esempio per tutte le donne che vogliano farsi largo in questo mondo dominato dagli uomini, mon Capitaine


Andrea, dal canto suo, con la sua già claudicante Percezione - perdipiù inibita dal farmaco - dovette constatare che no, almeno le gallinelle che l'attorniavano non erano Yoma.
Seguendo il Conte, poi, dopo un paio di minuti Andrea dall'atrio d'ingresso passò col suo involontario codazzo per un corridoio pieno di vetrate, e oltrepassata una porta vicina... sbucò in un ampio salone pieno di lampadari di cristallo, vetrate luminose e torce tenute da putti dorati; la sala era permeata da una dolce musica, e metà spazio era occupato da coppie in maschera che ballavano al ritmo di un'orchestra raggruppata in un angolo. Il resto del salone era pieno di tavoli colmi di cibo e bevande, da cui si servivano vari invitati, mentre uno sciame di camerieri e cameriere andavano e venivano prendendo e mettendo vassoi vuoti e pieni.
Riapparvero anche Hayez e Brera, con la statua tra le mani e quel tipo che li accompagnava accanto: posarono la sacra immagine al centro di uno dei lati lunghi della stanza - di fronte ad Andrea -, in mezzo a due ampie vetrate, seguiti da molti gentiluomini con gli occhi.

«Capitaine de la Varalle, qui per favore!»

Fu il Conte a chiamarla, agitando una mano accanto a un tizio seduto in un angolo e attorniato da ceste piene di maschere e piume.


_____________________________


La donna mascherata assentì, e senza dire altro guidò Olivia per una serie di corridoi sempre meno affollati, finché, oltrepassata un'ultima porta, la Guerriera si ritrovò.... in una immensa, trafficata e vociante cucina.

«BEN!!» urlò la donna dopo essersi guardata intorno un attimo «I pasticcini alla crema?!?»

«E CHE DIAMINE!!!» ruggì un immenso omaccione dai grandi baffi spioventi in fondo alla sala «Li ho appena infornati, per la miseria!!»

La donna non replicò, ma sospirando si volse verso Olivia.

«E' meglio che ti faccia da guida al primo giro, ma l'unico carico grosso sono le creme, e quell'animale obeso di Ben a quanto pare è in ritardo.»

Si zittì allora un istante, come se stesse pensando a qualcosa, poi annuendo - a chissà che - si allontanò fino a una cesta e ne estrasse una maschera uguale alla sua, con uno spago per mettersela ai lati. Tornò quindi da Olivia, e gliela porse.

«Mettitela: il Conte vuole che tutti abbiano una maschera, servitù compresa. BEN, LE CREME?!?»

«MA CLAIRE BOT....!!!!»

Fu una fortuna che il resto si perse nel rumore della sala.

«... Ci farà attendere un pò. Facciamo due chiacchiere? Io mi chiamo Anya, e sono la capocameriera della magione. Tu sei la cameriera di quella la Varalle, no? Come ti chiami, e che mi puoi dire... Beh, della tua padrona?»




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