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[In Missione] Scheda di Seayne (Nardo)
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31-01-2014, 10:22 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-02-2015 10:05 PM da Nardo.)
Messaggio: #7
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RE: [In Attesa] Scheda di Seayne (Nardo)
CAPITOLO VI: Allenamento con Angela
Era mezzogiorno di una giornata calda, col sole che splendeva nel cielo senza traccia di nubi, quando Seayne, desiderosa di distrarsi, almeno per un po’ dal ricordo della morte di Saphelia, della quale aveva appena ereditato il Numero, il 23, decise di recarsi nell’arena per allenarsi con una compagna… Non dovette nemmeno lanciare una sfida perché, poco prima di lei, si era fatta avanti la Numero 23, Angela; nonostante il divario tra le due, Seayne accettò l’invito: in fondo, solo affrontando avversarie migliori di lei la guerriera albina avrebbe potuto migliorarsi. Angela, il cui sguardo sembrava, se possibile, ancora più duro e freddo di quello di Saphelia, almeno per il momento non si rivelò essere una persona molto loquace, così le due guerriere iniziarono a dirigersi verso l'ingresso dell'arena vera e propria, dove incrociarono un gruppo di accoliti che portavano delle pale sporche di terra e sembravano reduci da un duro lavoro. Il più anziano dei quattro disse loro che era tutto pronto e così, presa una claymore da allenamento, Seayne seguì la compagna all'interno e capì il perché di quelle pale sporche! Infatti, proprio al centro dell'area, quegli uomini avevano scavato una buca che, a occhio e croce era larga un paio di metri e profonda altrettanto. Considerando l'ora e il caldo, non c'era da stupirsi dell'aspetto provato di quegli uomini. Seayne rimase interdetta per alcuni istanti, fissando la fossa. Poi udì Angela borbottare qualcosa e, guardandola, si accorse che stava fissando gli spalti e seguendone lo sguardo, Seayne vide un'unica presenza, colui che probabilmente avrebbe arbitrato il duello: un uomo che indossava delle pesanti vesti nonostante il caldo, e il cui volto era immerso nell'oscurità del suo cappuccio. Pur non avendolo mai incontrato di persona, da quello che aveva sentito dire, Seayne era convinta di trovarsi al cospetto di Mastro Duncan il quale diede inizio allo scontro. Prima che Seayne potesse dire o fare qualcosa, Angela si mise in posizione, mentre Seayne si affrettò a farlo a sua volta, cercando di sistemarsi in modo tale che lei, la buca e Angela formassero i vertici di un triangolo, con Angela davanti e a destra della guerriera albina e la buca davanti a sinistra. Fece appena in tempo a schierarsi che Angela partì immediatamente all'attacco, brandendo la spada con due mani e facendola roteare, probabilmente tentando di non far capire a Seayne da che parte avrebbe fatto partire il colpo. Seayne, tenendosi sempre in guardia e pronta a parare, attese che l'avversaria arrivasse quasi al limite della sua portata, per liberare un po' di yoki e fare un piccolo balzo alla sua destra quel che bastava per mettersi fuori tiro e sperando che Angela, trascinata dall'impeto della sua stessa rincorsa la sorpassasse e/o si sbilanciasse, la guerriera albina avrebbe a quel punto eseguito un altro piccolo controbalzo, stavolta sulla sua sinistra, ruotando velocemente su se stessa e abbassandosi sulle ginocchia per cercare di colpire la sua avversaria da dietro all'interno dell'incavo del ginocchio sinistro di Angela. Il colpo di Angela andò vicino, forse anche troppo ma, cosa peggiore, l’avversaria di Seayne era rimasta sul posto il che aveva mandato in fumo buona parte del piano della guerriera albina. Tuttavia un seppur minimo risultato Seayne l’aveva raggiunto: la gamba sinistra di Angela si era un po’ piegata, sbilanciando leggermente l’avversaria sulla di lei sinistra… Cercando di approfittarne, Seayne, ricorrse a un po’ di Yoki per tentare di scivolare alle spalle di Angela, cercando di colpirla all’interno del ginocchio destro con un fendente di taglio della spada, nella speranza di farla cadere, saltando via subito dopo, indipendentemente dal risultato dell’attacco, per evitare una possibile risposta di Angela e per rimettersi in guardia. Angela, riuscì a mandare a vuoto il colpo di Seayne, rotolando via da lei quel che bastava per evitare il fendente anche se, per contro, anche il suo colpo in risposta non aveva tagliato altro che aria. Così le due avversarie si trovavano nuovamente a fronteggiarsi a un paio di metri di distanza, con la buca che incombeva poco distante, alla sinistra della guerriera albina, pronta a scattare. Però, all’improvviso, a Seayne tornarono in mente le critiche di Duran al suo duello precedente e decise di correre un rischio: Angela non si era ancora girata completamente, esponendo il fianco sinistro e Seayne aumentò ancora lo yoki afferrando la claymore con entrambe le mani e scattò con tutta la velocità di cui era capace, per portarsi a tiro del fianco sinistro di Angela per tentando di colpirla con un fendente di taglio alle costole o al gomito del braccio sinistro, se la Numero 17 lo avesse ripiegato per proteggersi, con una forza pari al suo livello normale, per evitare di infliggerle danni troppo gravi nel caso il fendente fosse andato a segno, pensando di fare poi un piccolo balzo indietro per sottrarsi alla probabile risposta dell’avversaria, se l’attacco fosse fallito… e questo fu un errore! Angela, come aveva preventivato Seayne, aveva ritratto il braccio sinistro per proteggersi il fianco ma, indubbiamente, la guerriera albina aveva sottovalutato la forza fisica dell’avversaria la quale non solo aveva praticamente parato il colpo col braccio, ma rispose replicndo con un violento fendente laterale che le fratturò l’omero, facendola volare a terra a un paio di metri di distanza. A Seayne sfuggì un gridò di dolore non appena colpì il suolo e l’impatto riverberò attraverso il suo corpo, fino alla spalla offesa. La guerriera albina era “atterrata” sul fianco destro, ma si lasciò subito dopo scivolare sulla schiena, tentando di riprendere fiato e gemendo leggermente… Seayne era confusa, non si capacitava del perché Angela avesse replicato con tanta violenza: in fondo Seayne, pur essendo più debole della media delle compagne, aveva utilizzato lo yoki solo per guadagnare ulteriore velocità, non per infliggere maggior danno ad Angela la quale, evidentemente, non intendeva ricambiare il favore. Questo fatto causò a Seayne un accesso d’ira che le fece riprendere coraggio: notò che Angela le si avvicinava ostentando sicurezza, quella sicurezza che la loro differenza di forza e di grado probabilmente le dava… Seayne rinserrò la presa della mano destra sull’elsa della sua claymore e allungò il braccio in modo che fosse esteso sul terreno e perpendicolare al suo corpo, rimanendo per il resto totalmente passiva. Perso per perso, voleva tentare un’ultima sorpresa, lasciò cosi avvicinare l’avversaria… La Numero 17 si accostò alla guerriera albina, la quale vide muoversi la lama avversaria che si dirigeva verso il suo collo. La regola diceva che non si poteva tentare di uccidere un’avversaria nell’arena: questo, il fatto che la lame fossero senza filo e che, apparentemente, non le sembrava che Angela stesse caricando un colpo, rendevano Seayne sicura che l’avversaria non poteva decapitarla e ciò la spinse ad attendere ancora. Infatti Angela si limitò ad appoggiarle la claymore sul collo, svettando su di lei e chiedendole nel contempo ad alta voce se voleva arrenersi: a quel punto Seayne fece la sua mossa: stringendo i denti per sopportare ancora per un po’ il dolore, innalzò ancora di più il suo yoki e, mentre il suo fisico si gonfiava le urlava contro il suo diniego, vibrando poi un ultimo colpo con la spada di taglio, con tutta la forza, la velocità e la precisione di cui era capace, cercando di impattare il polso della mano che reggeva la spada avversaria subito sotto il bracciale dell'armatura. Questa volta Seayne non trattenne la forza del colpo: se voleva infliggere un danno ad Angela o, quantomeno, tentare di disarmarla, doveva dar fondo a tutto quello che aveva, e doveva farlo in quel preciso momento. Sapeva che, probabilmente, non avrebbe avuto un’altra possibilità. Il colpo non andò esattamente come Seayne aveva sperato, ma almeno la precisione del fendente aveva avuto l’effetto di disarmare Angela, la cui pesante claymore le piombò però sul petto, causandole un probabile livido sui suoi poco pronunciati seni e procurandole un’altra fitta alla spalla fratturata: Seayne gemette, mentre cercava con tutte le sue forze di rimanere lucida... Passato l’attimo di smarrimento, dovuto forse alla sorpresa alla reazione della guerriera albina, Angela sembrava comunque non aver risentito in maniera particolare del colpo subito. A quel punto, Seayne sapeva che la reazione di Angela non si sarebbe fatta attendere, infatti, punta sul vivo, la Numero 17 iniziò a rilasciare altro Yoki, fissandola con gli occhi dorati e snudando i denti che la trasformazione aveva mutato in zanne. La situazione stava per precipitare, mentre Angela iniziava a piegare le gambe: probabilmente voleva chinarsi su di lei per colpirla. Seayne sapeva di non poter reggere a un colpo del genere e reagì d’istinto: appoggiò rapidamente a terra il braccio destro, senza mollare la spada e, puntellandosi sull’avambraccio e sulla gamba sinistra, piegata in modo da poggiare la pianta del piede a terra, con uno scatto di reni sferrò un calcio a tutta forza con la gamba destra, cercando di colpire Angela al costato non protetto dall’armatura, nel disperato tentativo di scrollarsela di dosso o, almeno di evitare di essere colpita. Fu tutto inutile! Il pugno di Angela colpì Seayne in pieno volto, fracassandole letteralmente la faccia e facendola cadere al suolo come un sacco di patate… Il dolore fu talmente intenso che la guerriera albina perse quasi i sensi, sentendo in bocca il sapore del sangue che le colava fuori dal setto nasale fratturato… la sua vista era offuscata dalle lacrime che sgorgavano dai suoi occhi a causa del trauma facciale che aveva riportato e aveva l’impressione che uno sciame di vespe avesse deciso di fare il nido nella sua testa. Nonostante ciò, Seayne riuscì a udire gli aspri rimproveri che Mastro Duncan rivolse prima ad Angela e poi a lei, nonché il saluto “Stammi bene, Seayne!” che Angela le rivolse prima di congedarsi: era sincera? Oppure aveva aggiunto la beffa al danno? Seayne non avrebbe saputo dirlo, non in quelle condizioni… A un certo punto, nonostante la vista parzialmente offuscata, Seayne si accorse che il sole non era più nella stessa posizione… Probabilmente era svenuta per qualche tempo. Nessuno le aveva offerto aiuto ma Seayne nemmeno lo chiese. Arrabbiata, forse più con se stessa che con altri, Seayne si fece forza e si alzò… appoggiò la mano destra sul volto per nascondere la menomazione e, con ciò che le rimaneva di forza, barcollò fino al suo alloggio. La guerriera albina non avrebbe saputo dire se qualcuno l’avesse vista in quello stato e, a dirla tutta, non le importava poi molto. Raggiunta la sua celletta, chiuse la porta alle sue spalle e si afflosciò sul giaciglio, iniziando subito la rigenerazione: prima il volto, poi la spalla e infine il petto. Fece le cose con calma, prendendosi il tempo necessario. Al tramonto era tornata come prima, si era riposata un po’ e si era data una bella ripulita. Osservando il sole che calava dalla finestrella del suo alloggio, ripensò al rimprovero di Mastro Duncan e se ne vergognò, sentendo di aver disonorato la memoria di Saphelia, della quale portava il numero: la guerriera albina si sentiva come se avesse tradito la sua amica. Ma poi, a poco a poco, le lacrime della guerriera albina scemarono, quasi come se lo spirito della compagna fosse venuto a confortarla, mentre sentiva una nuova speranza nascere in lei. Comprese che doveva aumentare la sua forza, non tanto per rivalsa nei confronti di Angela, ma per sopravvivere alle sfide e ai pericoli che la sua posizione in graduatoria avrebbero comportato. Tuttavia, poter un giorno tentare di prendersi la rivincita nei confronti di Angela, era un pensiero allettante e a questo pensava quando, uscita nel corridoio, osservò le porte delle varie cellette, cercando di indovinare quale fosse quello della Numero 17… I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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