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QUEST Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
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09-02-2014, 11:42 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-02-2014 11:50 PM da Claire83.)
Messaggio: #100
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RE: Kono mi wa nan'iro de sobaniyuku no darou? [claire83-Jacques Mate]
Narrato
Pensato Parlato Stentava ancora a crederci, eppure ce l'aveva fatta. La testa dello yoma era caduta per terra. Era semplicemente un macabro trofeo che attendeva solo di essere recuperato. Echidna si era distratta e non era riuscita più ad interferire nell'attacco di Morgana. Questo, aveva nettamente giovato a favore della numero quarantaquattro. Per la piccola vipera, gli yoma, le missioni e quella vita erano niente più che un gioco. Quella ragazzina era esattamente il suo opposto. Si, erano decisamente diverse. Morgana non poteva negare a se stessa che in alcuni momenti avrebbe voluto darle una sonora lezione ma a tratti, quella piccola guerriera la faceva anche sorridere. Chissà come sarebbe stato vedere tutto quel mondo attraverso gli occhi di una ragazzina pazzoide. Forse, sarebbe stato tutto più leggero e superficiale. La osservò strepitare, pestando i piedi ed impuntarsi, proprio al pari di una bambina viziata a cui viene strappato il suo giocattolo preferito. Riesce anche a piangere quando si mette di impegno. Pensò tra sè e sè ed a quel pensiero non potè fare a meno di sorridere. Ad un tratto, Echidna le lanciò con forza la testa del mostro e Morgana allargò le braccia nel tentativo di prenderla. Era quasi come se l'altra guerriera le stesse facendo una concessione. Osservò da vicino la testa dello yoma. Erano mostri tanto spaventosi e sanguinari in vita quanto innocui da morti. Avevano distrutto tante vite, avevano anche portato via la vita dei suoi cari. Fu a loro che andò il suo pensiero. Ripensò ai loro volti, alle loro parole, alla vita spensierata che aveva condotto con loro. Avrebbe voluto riportare indietro il tempo e riaverli accanto. Ma ora era tutto diverso, ormai quella della guerriera era la sua nuova vita. Decise però di lasciare un marchio indelebile su quella testa. Decise di fare un regalo postumo ai suoi cari. Tentò quindi di incidere le tre lettere che le erano più care, con la lama della sua Hellborn. "A", "M", A", erano queste le sue lettere della sua vita. Esse erano le iniziali dei nomi dei suoi due zii e di suo cugino. Mentre cercava di inciderle, le scese una lacrima. A volte era difficile reprimere quanto sentisse la loro mancanza. Era strano che quella sequenza di lettere, evocasse l'amore. Quel sentimento era un vago ricordo che però, lei custodiva nel profondo del suo cuore. Sussurrò a bassa voce: Io vi amerò per sempre Poi, rivolgendosi alla compagna le disse: Ora posso dire di essermi divertita anche io! Almeno uno è andato all'inferno! Citazione:Yoki utilizzato: 30% |
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