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TEST Braveheart [La X di Miria]
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28-02-2014, 04:43 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-02-2014 04:54 PM da La X di Miria.)
Messaggio: #2
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RE: Braveheart [La X di Miria]
Spoiler (Click to View) Aveva passato la notte a rigirarsi nel letto: l'allenamento del giorno prima l'aveva sfiancata ma la sua mente non aveva voluto saperne di riposare. Dopo tanto penare, era da poco riuscita ad addormentarsi, quando qualcuno la strattonò fuori dal letto. Sbatté la schiena contro il pavimento e sbarrò gli occhi su un nano col grugno acceso d'odio. "Accidenti!" Si rialzò, massaggiandosi il fondoschiena: il nano non era poi così nano, ma brutto lo era sul serio, non si salvava nemmeno con la luce soffusa dell'alba. Peter. Quante volte l'aveva visto zampettare in giro. Vieni con me, ora. Hai roba da fare. E al vecchio non piace aspettare. abbaiò, così forte da fare fischiare le orecchie. La trascinò per i corridoi ancora stordita, rapido come una vipera, senza mai allentare la presa, una svolta di qua, una di là, un'altra e ancora e ancora... si bloccò e Angelica per poco non gli piombò addosso. La ragazza sbatté le palpebre e strinse gli occhi: un muro, una porta. Peter la buttò dentro e uscì di scena sbattendo deciso la porta. Angelica incenerì l'uscita con un'occhiata di fuoco: qualcuno aveva proprio deciso di farsi odiare. Un unico corridoio si stendeva davanti a lei: le torce rischiaravano appena le pareti nere, rendendo tutto più opprimente. Lanciò rapide occhiate ai quadri, accelerò il passo senza accorgersene. Quel posto non le piaceva: troppo buio, troppo chiuso. Strinse i pugni lungo i fianchi, proseguì ancora e giunse ad un'altra porta. Identica alla prima. "Cos'è... uno scherzo?" La porta si aprì e rivelò una sala con schiere di scaffali stracolmi di libri e quadri che emergevano dal nero delle pareti. Uno occupava tutta la parete di fondo, mostrava un uomo con ricche vesti assiso su un trono: una benda divideva la massa di capelli scuri dalla barba che gli ricadeva fin sul petto. Sotto il dipinto, vi era un uomo, un vecchio. Non le ci volle molto per capire che erano la stessa persona. Prego, entra disse una voce. Angelica mosse un passo e l'anziano prese a recitare in versi: nessuna sorpresa che fosse un uomo colto, circondato com'era da tutti quei libri. Quando ebbe terminato, Duran si premurò di parafrasare le sue parole, anche se, a dirla tutta, Angelica non ne ebbe bisogno. Scosse il capo: umani irriconoscenti che non stanno al loro posto. Tempo perso, sottratto agli Yoma. Avrebbe ascoltato le ragioni di questo “re” con l'intenzione di risolvere la questione il prima possibile. Si ritirò con un breve inchino e percorse il lungo corridoio a ritroso. Peter la stava aspettando, con un ghigno stampato in volto: in mano reggeva una spada. La vuoi? Se la vuoi, prenditela. Magari se ti vedono con una spada ci penseranno due volte prima di lapidarti come quel povero idiota. Angelica lo squadrò con sufficienza: una cattiveria così gratuita non aveva altro scopo che metterla a disagio. Non la sfiorò più di tanto. Decise di prendere la spada. Duran le aveva raccomandato di non usare le maniere forti ed era quello che intendeva fare: un chiarimento rapido e definitivo, questo aveva in mente. E la vista di una spada avrebbe di certo accelerato le trattative. Si mise subito in cammino: l'esterno la mise di buon umore e la luce del sole la liberò da quel buio appiccicoso che regnava all'interno dell'Organizzazione. Per un giorno intero impresse le sue orme nella sabbia e frantumò terra secca sotto i piedi, finché i primi tetti di Stir non si profilarono all'orizzonte. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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