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Andrea vs Niobe [Allenamento]
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03-03-2014, 05:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-03-2014 06:16 PM da Niobe.)
Messaggio: #3
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RE: Andrea vs Niobe [Allenamento]
Niobe si era sempre chiesta se Duncan nascondesse sempre il proprio volto con un pesante cappuccio per la vergogna d'essere visto: quanto pesante doveva essere, trattare giovani donne e ancor più bambine come soldati, mandarle a combattere mostri e soprusi per proteggere la povera gente senza protezione? E ancora, quanto soffriva per dover chiedere loro sacchi interi di Bera per sostentare l'Organizzazione?
O forse era uno sfregio orrendo a indurlo a celarsi? Sofferenza, sofferenza e dolore. Niobe avrebbe pianto anche per Duncan, quella sera. Appena presero la strada per l'arena, lei intuì dove stessero andando - e per chi: aveva visto, lì dalla sua povera casa in alto dove amava stare, che Minerva si era scontrata con Andrea. Minerva. Andrea. Le conosceva bene per nome. Conosceva tutte per nome, avendole viste da lontano crescere e partire, e se tutto andava bene anche tornare. Avrebbe pianto per le compagne mai tornate, quella sera. Giunti in arena, Niobe trovò chi si aspettava di trovarsi: Andrea, con le sue lunghe e belle trecce, la sua statura fiera e il suo braccio mancante. Mentre Duncan faceva le presentazioni - normale: lei conosceva Andrea, ma Andrea non conosceva lei -, Niobe si soffermò con lo sguardo sul braccio mancante: era giunta a Staph già senza un braccio, se lo ricordava; quale orrendo passato celava quella mutilazione? Non osava chiederglielo. Non osava pensare nemmeno ai problemi insiti nell'avere una statura così prodigiosa. Avrebbe pianto anche per Andrea, quella sera. Quando Duncan terminò di parlare, Andrea prese a sua volta la parola ottenendo tutta l'attenzione della numero 1... e facendole sbattere le palpebre: Mantello? Ah, si riferiva al povero Duncan. Comprendeva dunque l'intima sofferenza di quel pover'uomo? Che cara! Allargò il suo sorriso triste, e gli occhi le si fecero dolci. Avrebbe pianto di gioia per la sensibilità di Andrea, quella sera. La numero 22 non si soffermò comunque sulle evidenti pene dell'Uomo in Nero, lasciandole aleatorie in una triste ma umana cornice di sottointendimento. Andò invece avanti col suo discorso, e Niobe comprese presto dove soveva arrivare: le confidò di essersi scontrata in arena con la defunta Serena - povera donna! Quanto dovette soffrire? Avrebbe pianto pure per lei e Rudelia, quella sera -, ma lei se lo ricordava: le aveva viste. Certo, non era onniscente - ma quanto le sarebbe piaciuto esserlo! Sapere dove fossero le sue amate compagne non avrebbe avuto prezzo -, ma sapendo di essere il rincalzo di Serena non si perdeva mai alcuna sua uscita. E sapeva bene che cosa fecero lei e Andrea, in quello scontro. Si riservò un attimo di analizzare le proprie possibilità: aveva una certa confidenza nella propria forza, ovviamente... ma Andrea aveva dato filo da torcere a Serena stessa, al tempo. E lei... lei non poteva competere con colei che l'aveva preceduta al vertice delle Guerriere, non sul piano fisico. Era una numero Uno indegna: avrebbe pianto lacrime amare quella notte, per questo. Nonostante la probabile sconfitta, però, Niobe non vedeva perché negare la sfida ad Andrea: quella povera ragazza aveva certamente bisogno di un pò di dovuta autostima. In verità, dubitava di poter mai dire di no a una compagna. Pertanto annuì con un piccolo cenno, e confermò il suo assenso parlando soffice con la sua voce dolce e materna: Sì. Il braccio di ferro. Vidi tutto da casa mia. Preferì specificarlo: dubitava che sapesse dove abitava, e comunque purtroppo non aveva di che intrattenere le sue compagne anche se fossero mai andate a trovarla. Avrebbe pianto per questo, quella sera. Intrecciò le mani, gli ossi di pesca che sfregarono dolcemente contro i polsi, il profumo dei frutti ormai svanito che tornava sul suo naso per il dolce ricordo, e sorrise fino a lasciare intravedere i candidi denti. Io... temo di non essere forte quanto la povera Serena, non in uno scontro di questo tipo. Ma se a te va bene lo stesso... volentieri. Quella sera avrebbe pianto di gioia per la vittoria di Andrea. Citazione:Stato Fisico: Illesa. |
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