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TEST Un normale pomeriggio a Staph [Lachesi]
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08-03-2014, 04:09 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-03-2014 02:55 PM da Lachesi.)
Messaggio: #36
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RE: Un normale pomeriggio a Staph [Lachesi]
Quanto tempo era passato da quando la ragazza dai capelli ed i vestiti bianchi al pari di quelli di un cadavere si era trasformata in uno spirito piangente che cercava un luogo degno per far riposare una come lei? Un'ora, due? In una circostanza simile la verità era che non importava quanto era il tempo che ci stava impiegando perché era un momento delicato e particolare: quella sera, Dua, aveva fatto cessare il battito cardiaco al suo primo essere senziente e si era ufficialmente macchiata di omicidio e quella stessa mattina, sopravvissuta ad un'orrenda sorte non sapeva come, aveva il gravoso incarico di seppellire una ragazza come lei; anzi, una ragazza che sarebbe potuta essere lei. Anche se le fece schifo caricarsi il cadavere di un morto sulle spalle, anche se due claymore da portare erano pesanti, Dua ce la fece con un immane sforzo di volontà. Con altrettanta fatica la seppellì, chiedendosi se qualcun'altra Novizia un giorno avrebbe trovato quella tomba e ne avrebbe letto il monito di morte che gravava su quella Città Maledetta. Dua ebbe qualche secondo di commozione nel guardare la spada luccicante illuminata dai raggi del sole, perché sapeva che poteva esserci lei sotto quei metri di terra e sapeva che era stato un caso che lei fosse sopravvissuta a quei rettili; ancora non aveva capito se i resti delle torce fossero stati lì da tutta la sera o se fossero comparsi ma si era rassegnata all'idea che il buio le avesse celate nell'ombra. E d'altraparte, se ci fosse stato qualcun'altro oltre a lei, si sarebbe fatto vivo. Quella vicenda aveva aperto molti interrogativi nella mente della ragazza, e nessuno fondamentale a dire il vero. Aveva conosciuto la faccia e la personalità di un mostro, di uno Yoma, qualcosa che avevano usato per crearla. Difficile pensare che anche lei non potesse diventare come lui un giorno. Ma poi, gli Yoma, erano davvero tutti così? Era stata cresciuta da un mostro del genere? Di preciso da quando sua madre era divenuta uno yoma, prima o dopo averla messa al mondo? Rabbrividì. "Ma lei mi ha sempre voluto bene" Pensò; sì, era uno yoma ma aveva manifestato affetto per lei nonostante tutto: se fosse stata come la dipingevano lei sarebbe morta molti anni prima. Davvero gli Yoma non avevano sentimenti? Erano domande cui dubitava avrebbe avuto risposta ma che l'avrebbero tormentata a lungo. Con un pesante sospiro, Dua si rassegnò all'idea di dover tornare "a Casa"; non quella dove era cresciuta con Elise, quella in cui si era trasformata come Elise. Alzò lo sguardo in cielo e facendosi forza uscì dalle mura della città e ripercorse il lungo tratto di strada che la separava dal luogo di ritrovo con l'uomo dell'organizzazione. Non sapeva se lo avrebbe rivisto o meno, sapeva solo di dover correre anche se tutto ciò che voleva fare era sedersi e pensare: "Cosa sono?" Citazione:Stato Fisico: Sta bene. |
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