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QUEST In fondo al pozzo [Dua, Camilla, Anna]
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22-04-2014, 07:34 PM
Messaggio: #24
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RE: In fondo al pozzo [Dua, Camilla, Anna]
L'uomo non poteva certo essere definito di bell'aspetto e, anzi, a dirla tutta il suo aspetto non poteva proprio essere definito visto che sul volto gli pesava un lembo di tessuto scuro, un cappuccio pesante o almeno così parve a Dua. E a dire il vero, tutto il suo corpo era avvolto e celato dagli abiti senza nessuna eccezione, tanto da far dubitare la giovane Guerriera della sua sanità mentale: quale razza di umano avrebbe mai atteso nel mezzo di un nulla assoluto avvolto negli stracci in quel modo, sotto il sole? "Ah, che stupida" Pensò; forse quegli abiti erano di cotone leggerissimo, il quale avrebbe tenuto al fresco il corpo dell'uomo senza che egli svenisse per il caldo. Dua affrettò il passo, sentendo l'impellente bisogno di interrogare tale individuo con fastidiose domande, e sperò che Camilla facesse la stessa cosa ma non ebbe tempo di verificare. Quando fu abbastanza vicina all'uomo, o meglio, quando egli le raggiunse facendo loro risparmiare strada, le accolse con un caloroso saluto; Dua, vedendo per la prima volta un uomo inchinarsi a lei, arrossì completamente (per quanto fosse possibile che una mezzo demone arrossisse) sorridendo grata per il fatto che lui fosse più gentile del suo "Maestro". Eppure non si presentò e, con forte delusione, Dua fu costretta ad ascoltare l'assurda storia di cui si sarebbero dovute occupare. C'era un villaggio, c'era uno yoma e c'era un pozzo. E ovviamente, c'erano loro due. La storia poteva essere riassunta così ma Dua era molto titubante al riguardo; d'altra parte era curioso che uno Yoma si rifugiasse in un pozzo ma in quel momento decise di non farci caso. Dopo l'ultimo suggerimento dell'uomo, di parlare con il sindaco, questi fece per allontanarsi ed in un solo attimo tutte le preoccupazioni sull'incombente missione scomparvero. Ma come? Spariva così, senza salutare o presentarsi? -Ah!...- Dua ci rimase abbastanza male, era stato molto cortese ma fuggire in quel modo lasciando aperti tutti i dubbi sulla sua identità fu un modo per spezzare il cuoricino alla ragazza. Lei voleva solo un nome, almeno, da ringraziare per la gentilezza improvvisa che aveva ricevuto e che le era mancata da tanti anni. -Io mi chiamo Dua?...- Mugugnò, triste, rivolta all'uomo. Abbassò lo sguardo, perplessa, sentendo il petto ardere; un po' era arrabbiata, doveva almeno presentarsi. Sospirò, lasciandosi l'accaduto alle spalle, e guardando Camilla disse: -Beh, sappiamo che strada prendere per il villaggio almeno... Non è molto ma sicuramente più... No, niente. Andiamo!- Disse, interrompendosi. Sicuramente erano più informazioni di quelle ricevute quando aveva trascorso alla Città Senza Nome, solo che ora era un "villaggio" senza nome. Un piccolo e discreto passo avanti. Ad ogni modo, a meno che Camilla non avesse avuto altre idee, Dua avrebbe camminato verso suddetto villaggio. Citazione:Stato Fisico: Sta bene. |
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