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QUEST Il Calice di Sangue [Vick_Svarta_Blixten-Xyz10]
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25-04-2014, 05:16 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-04-2014 06:38 PM da Kelsier.)
Messaggio: #75
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RE: Il Calice di Sangue [Vick_Svarta_Blixten-Xyz10]
Parlato Pensato Ci riuscì. Gaia era finalmente tornata in sé stessa, anche se lo Yoki continuava a scorrere prepotentemente in lei. Aaaargh! Ora vedeva con chiarezza gli alberi, l'erba intorno a lei e notò anche Syhlvia, in disparte, sguardo preoccupato ma determinato e con mano alla spada. Se Gaia non avesse recuperato il pieno controllo, Syhlvia l'avrebbe uccisa. Ancora uno... sforzo! Il corpo della guerriera piumata tremava vistosamente ed era ancora deformato per gli effetti di tutto lo Yoki ancora in circolo. Le sue mani erano ancora strette a terra, trattenendo terra e foglie. Tentò di concentrarsi, chiuse gli occhi e non pensò più a nulla che non fosse sé stessa; rumori, odori, nulla di tutto ciò era importante al momento. Una serie di parole familiari le venne alla mente e lei cominciò a ripetersele. Io sono tutto e niente; l'ambiente sono io e io sono l'ambiente; io faccio parte della natura e la natura fa parte di me. Io esisto e respiro, come tutto ciò che mi circonda. Il significato non aveva importanza, non in quel momento. Ma quelle parole, insegnate dal suo tutore Reynark, l'avevano sempre aiutata in questi momenti... Anche nel suo test, la prima volta che perse il controllo del proprio Yoki. Continuò a ripetere quelle parole, a bassa voce. Gocce di sudore caddero dalla sua fronte per essere immediatamente assorbite dal suolo terroso e qualche piccola piantina sotto di lei venne bagnata da qualche goccia di sangue, proveniente dal piccolo taglio subito al collo dall'ultimo colpo dello Yoma. Passarono pochi minuti, in cui lo Yoki della guerriera piumata scese lentamente sempre di più, fino ad azzerarsi completamente. La sua mostruosa muscolatura tornò alla normalità, rimpicciolendosi piano piano, mentre vene e denti aguzzi lasciavano spazio alla bellezza che davvero era Gaia. La guerriera appoggiò pesantemente il gomito a terra, andando a mettere la propria fronte sull'avambraccio; aveva il fiatone ed era molto affaticata, soprattutto mentalmente per questa sua prova. Però ce l'ho fatta... Questa volta, ce l'ho fatta. Si alzò faticosamente da terra, inspirando profondamente. Era un pò incerta sulle proprie gambe, ma sembrava riuscisse a reggersi bene in piedi. Si voltò verso la propria compagna, sorridendo debolmente. Syhlvia, ottimo lavoro... Ora sto bene, lasciami solo riposare qualche istante... Indicò debolmente verso dove aveva lasciato Bryn e la ragazza. Ho fatto perdere conoscenza sia a quel porco d'un mercenario che alla ragazzina... Vai da loro e controlla sia tutto a posto... Lei è molto scossa, credo che prima abbia avuto l'impulso di togliersi la vita... Precedimi e veglia su di loro... Arriverò tra poco, ho ancora qualcosa da fare qui. Confidando che la sua compagna faccia come richiesto, Gaia raccoglierebbe la propria spada e si dirigerebbe verso il corpo dello Yoma, ove avrebbe infilato due dita all'interno della grossa ferita al collo per poi farsi il segno conclusivo sulla propria faccia, per portare a termine il rituale. La tua morte si chiama Gaia. La tua anima è persa per sempre. Un pò in ritardo, ma non importa. Dopo aver tagliato infine la testa allo Yoma, Gaia si sarebbe diretta al campo di Bryn, portandosi dietro il trofeo e la prova di cui avevano bisogno. Citazione:Yoki Utilizzato: 65% > 0% |
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