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QUEST The Horde [Nemas - DarkGreen]
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10-05-2014, 03:40 PM
Messaggio: #110
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RE: The Horde [Nemas - DarkGreen]
Parlato | Pensato | Parlato da altri
Chi si sarebbe mai aspettato una ramanzina da parte di Duncan diretta a Cerezya? Forse chiunque, ma non di certo Semiramide, che rimaneva ad ascoltare stupita ed in religioso silenzio. “Dunque ricapitolando, hai permesso che due tue compagne morissero e che una terza si trasformasse in un mostro, e tutto ciò che sai fare per giustificare questo disastro, oltre a ridere come una deficiente, è dare tutta la colpa a Semiramide?” Quelle dure parole calavano davanti suoi occhi come cascate. Ovviamente non era buona cosa doversi cullare del fatto di essere stata esentata dal rimprovero, ma sentiva l’ambiguo desiderio di applaudirgli con commossa approvazione. “Ma cosa vado mai a pensare?! Gioire degli sbagli altrui… Devo solo vergognarmi..” E già, perché in fondo la colpa era sua, l’inizio dei guai era attribuito unicamente a lei, eccetera eccetera. Il rancore della compagna presa di mira era tale da poter udire lo stridere feroce dei suoi denti. L’oscuro individuo continuò con la predica, ma Semiramide cercò di rivolgere l’attenzione altrove, a qualcosa di indefinito che fungesse da preludio ad una lunga fase di riflessione e riposto mentale, nonché un’amara consolazione possibile d’assaporare solamente qualora fosse entrata nella losco alloggio che si ritrovava. “Mpmh..” sospirò, non appena si accorse che l’umiliante richiamo finì. Ma l’uomo in nero intervenne nuovamente, aggiungendo una definizione a dir poco sbalorditiva. “Comunque, se vuoi proprio saperlo, ciò che è successo è che Medea si è risvegliata.” Il suo stato, rimasto fino a poco tempo prima ad una specie di trance volontaria, si alterò, inducendola a riprendere il controllo della sua attenzione. Strizzò le palpebre rossastre, poi spalancò gli occhi. “Quando una guerriera supera il suo limite, il mostro che è in lei prende il sopravvento sulla coscienza umana e la distrugge, annientandola per sempre. Il risultato di questo processo, che noi chiamiamo "risveglio", è la nascita di un abominio peggiore di quanto qualsiasi Yoma potrebbe mai essere. QUESTO è ciò che succede a chi non riesce a controllare il suo Yoki. Vedete di ricordarvelo, voi due, se non volete condividere la stessa sorte della vostra compagna.” “Ri…ri-sve-glio.” divideva in sillabe il termine, come per immergersi in quel nuovo concetto ad esso allegato. Duncan continuò a parlare, ma anche questa volta la ragazza non ci diede affatto caso. Era afflitta, atterrita, dubbiosa, come lo si poteva dedurre dalle braccia pendenti senza forza verso il basso, e il viso innalzato, decorato da un’espressione tra il cupo e l’attonito. “Ri-sve-glia-ta… perdere il controllo della ragione, reagire con l’istinto di una bestia… disconoscersi e trasformarsi.. aumentare lo yoki…” deglutì amara. “Io non sono altro che…” iniziò nella sua mente ad affiorare come sangue l’immagine di sé stessa al limite della disperazione che la colse al solo vedere della piramide di cadaveri a Wortham. Il suo volto costernato ed il suo corpo orrido assumevano forme contorte ed astratte, fino a fondersi in un miscuglio di colori indefinibile, in una composizione apparentemente senza né capo, né coda… che però ricordava la siluette tipica di uno yoma. Percepì lontanamente Cerezya gridare, probabilmente di rabbia, poi rivolgersi a lei con toni ricchi di altrettanta collera, riempiti di frasi che risultavano sconnesse e senza un filo di logica. Ma il realtà era solo lei a non avere la forza di riuscire a comprendere, di sfuggire ad un nuovo delirio che si faceva spazio nella sua povera psiche. “Io sono…” senza accorgersene, le scivolò una lacrima sulla guancia. E scappò, a gambe levate, come una debole senza dignità, mentre i singhiozzi si facevano sempre più rumorosi. “Io non sono altro che un MOSTRO! A-Avrei potuto uccidere le altre prima del dovuto… Sì, perché sono stata IO a porre fine alla loro vita, sono solo un mostro di merda imprigionato in un corpo ormai MORTO!” Così nacque in lei un nuovo supplizio, una nuova paura che le avrebbe sicuramente distrutto le poche speranze rimaste. Ma poteva tormentarsi anche di ciò? Gettarsi con forza sul letto, sporca di sangue, fango e lacrime, era questa la sua ultima aspettativa della giornata. Più si avvicinava, più la meta sembrava lontana : il suolo sotto ai suoi piedi sembrava scorrere, come un tappeto che s’incurva ed innalza ad un passo errato, rischiando di farti cadere a terra. Che fosse un effetto creato dalla sua vista annebbiata, oppure una chiara dimostrazione di quanto fosse oramai demolita interiormente? Non le importava. ------------------------- Yoki Utilizzato : 0% Stato Fisico : Ferita di livello medio al petto (perforazione d'artiglio) Stato Psicologico : Stupita del rimprovero di Duncan / Pensierosa e determinata solo a riposarsi e chiarire con sé stessa/ Atterrita dalla spiegazione di Duncan/ Colpita da nuovi sensi di colpa e da un nuovo e terribile disgusto nei suoi confronti Abilità Utilizzate : Percezione (passiva) But a desperate fear flows through my blood
That our dead love's buried beneath the mud. |
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