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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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29-09-2014, 07:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-09-2014 07:56 PM da Lachesi.)
Messaggio: #52
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Citazione:"Pensieri" Nessuna delle due compagne le rispose, probabilmente non avevano nemmeno sentito la domanda ma il suo dubbio sul fatto che gli Yoma potessero o meno prendere l'aspetto fisico di uno di quei cadaveri rimase dunque irrisolto, lasciando Dua di malumore. E a dire il vero nessuna delle due le rispose sul suo quesito su quale strada avesse indicato Angelica, certo: le bastò guardarsi attorno per comprenderlo eppure non le sarebbe affatto dispiaciuta una risposta; semplicemente le sue parole erano cadute nel vuoto e lei non ebbe assolutamente la forza di riportare alla luce, forse per loro due erano domande così ovvie che non avevano nemmeno bisogno di una risposta. "Pensaci. Cosa dicevano degli Yoma? Possono assumere l'aspetto di chiunque, bambini, giovani vecchi... Bambini, giovani e vecchi. ...Non si parla di cadaveri ma... I cadaveri sono vecchi!" Pensò un po' ironica, sospirando senza venirne assolutamente a capo. Semplicemente una risposta da parte di Morgana sarebbe stata più che sufficiente ma non c'era stata per cui doveva accontentarsi del silenzio. Angelica, da parte sua, si era limitata a eseguire l'ordine della Caposquadra di esaminare la zona senza dire o fare niente; semplicemente il silenzio le avvolse e la cosa la mise un po' di cattivo umore. Fissò per un breve istante il cadavere che aveva esaminato prima e mentalmente parlò con esso: "Siamo solo io e te, Sam." Sam stava per "Sconosciuto Amico Mio", giacché Dua non era a conoscenza del sesso di quel cadavere pensò che Sam fosse un nome idoneo ad entrambi i generi mentre beh, il significato era più che eloquente. Il fatto che quel cadavere, come nessun altro a dire il vero, non aveva un nome le diede da pensare ma non disse più nulla alle sue compagne. Dalle ricerche fatte non emerse nulla, solo polvere di ossa e ragnatele e probabilmente altri conoscenti di Sam alla quale Dua non rivolse più alcuna parola, semplicemente perché non aveva niente da dirle; eppure quel loro silenzio era molto meno pesante che quello che stava provando con le compagne, era come se con Sam ci fosse già una certa familiarità che rendeva quei silenzi non imbarazzanti ma solo di amichevole riflessione. Al contrario, con Angelica e Morgana, oltre la tensione della battaglia imminente vi era la tensione del silenzio tra persone che si conoscevano solo per nome. E per numero. Ma se c'era una cosa che Dua voleva evitare ad ogni costo era creare ulteriori rompicapo tra di loro, visto che dovevano collaborare per uscire vive da quelle catacombe, e specialmente perché le sarebbe molto spiaciuto se fosse successo qualcosa di male loro per via della sua natura... Emotiva. Per quanto potesse sentirsi scontenta del fatto che non avessero nemmeno sentito i suoi dubbi, o che nemmeno l'avessero interpellata, era sempre ben disposta a mettere da parte certi "rancori" per proseguire la loro via. E così, dopo che appunto ne emerse un nulla di fatto da quei loculi polverosi, proseguirono la via che entrambe avevano indicato; un viaggio breve ma pieno di curve, intenso se così voleva essere chiamato. La stanza nella quale entrarono, dopo aver superato quello che pareva un vicolo cieco, si presentò molto simile nelle fattezze a quello precedente: nessuna iscrizione e nessun motivo che ricordasse qualche specie di decorazione; solamente degli appoggi su cui erano inserite delle torce accese, nessuna traccia di nomi o ricordi dei defunti. "Rifletti Dua." Pensò lei. "Neanche Sam aveva un nome inciso, nessuno di loro sembra averlo o sbaglio? Pensavo che queste Catacombe fossero state costruite per celebrare i morti ma se non se ne sa nemmeno il loro nome in vita, che senso ha?" Sam di certo non poteva risponderle, come probabilmente nessuno in quella stanza, forse semplicemente era caduto l'intonaco in tutti quegli anni una volta ammuffito. "...Ma sta di fatto che non ne ho vista alcuna traccia. Pensavo che prima fosse una stanza, non lo so, per gente come plebei ma anche qui?" Tante domande e poche risposte, in qualsiasi caso la cosa non era molto influente per la loro attuale situazione; quel che era certo, eppure, era che Dua fosse fermamente convinta che conoscere meglio la natura di quel posto avrebbe potuto aiutarle nel loro compito. Comunque il richiamo di Angelica fu sufficiente per farle dimenticare ogni preoccupazione momentanea: aveva percepito dello Yoki, e non quello che annebbiava i loro sensi ma un richiamo nuovo e vergine. Due furono le cose che disturbarono la ragazza, la prima fu che avesse dichiarato una simile notizia con tono di voce normale; se c'era davvero dello Yoki, se davvero c'era qualcuno, sarebbe stato meglio non farsi sentire anziché parlare e comunicare. In secondo luogo, a ferirla fu non solo il fatto che lei invece non avesse percepito nulla ma il fatto che Angelica si fosse rivolta unicamente a Morgana e non anche a lei; certo, non poteva biasimarla tanto più che la caposquadra era proprio Morgana e non Dua. Eppure si aspettava una certa cortesia da parte della compagna, perché infondo le domande che lei aveva rivolto erano sempre state esposte ad entrambe e non solo alla numero 25. Indubbiamente Angelica attendeva che qualcuno le rispondesse ma a Dua parve molto stupido discutere sul da farsi, non voleva essere sentita e non avevano idea alcuna sulle fattezze del loro probabile avversario né della stanza in sé. Parlare era fuori discussione, dunque, e correre in faccia al nemico pure; per cui che fare? "Che fare? Che fare?..." Dunque, l'idea migliore che le venne in mente fu di estrarre la spada molto lentamente di modo tale che non produsse il tipico sfrigolare del metallo e di usare la sua superficie lucida come specchio per studiare la situazione nella zona indicata da Angelica. Oh, doveva stare molto attenta e lo sapeva bene (e di certo lo sarebbe stata), non voleva che le torce gettassero la sua sporca ombra in faccia alla fonte di yoki (che amica o nemica fosse) come doveva sperare che essa non fosse rivolta verso di loro in quel momento perché altrimenti non solo lei avrebbe visto il volto "dello yoki" ma "lo yoki" avrebbe visto il volto di Dua. Poteva solo fare un movimento lento e silenzioso, no? E lo avrebbe portato a termine se Morgana non le avesse fatto cenno di un no categorico. Citazione:Yoki: 0% |
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