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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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10-10-2014, 10:41 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-10-2014 01:06 AM da Claire83.)
Messaggio: #57
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato Tutto quello che voleva fare era semplicemente proteggerle. L'aveva detto più volte in precedenza e sapeva che si stava avvicinando l'occasione per farlo. Non immaginava però che sarebbe stata messa immediatamente alla prova. Aveva cercato di andare per gradi, rassicurando le altre due guerriere, in modo che potessero avere fiducia in loro stesse. Pensava che se avesse creduto in loro, anche Angelica e Dua, avrebbero creduto nelle proprie capacità. Ma non c'era posto per le sue elucubrazioni mentali, quello era un campo di battaglia e, come tutti i terreni in cui sono la polvere ed il sangue a farla da padroni, non le era più concesso di pensare, ma era arrivato bensì, quello di agire. Accadde tutto così in fretta da non riuscire quasi a rendersene conto. Non ebbe nemmeno il tempo di finire di parlare che improvvisamente sentì un rumore confuso e una velocissima frase di Dua. Udì un "via", uscire dalla bocca di lei, un frettoloso avvertimento che le fece intuire che il pericolo ormai aveva oltrepassato la loro porta, senza nemmeno degnarsi di bussare. Sentì un tonfo, qualcuno era caduto per terra, ma era troppo buio per vedere chi fosse. Si sentì scoperta, sentì un brivido fitto e gelido passarle attraverso le spalle. Nonostante fosse armata di spada ed avesse un' armatura a proteggerla, si sentì più leggera. Caddero gli spallacci, le polsiere, e via via tutto il resto, come fossero petali di un fiore, spazzati via da un vento impetuoso. In quel momento non era più Morgana, la numero venticinque ma la piccola e fragile ragazza che si occupava amorevolmente di ogni singolo fiore. Le piaceva tenerli tra le mani, sentire il loro profumo, e proteggerli da qualsiasi cosa avrebbe potuto rovinarli o farli appassire. Si sentì nuda e sola, proprio come i fiori a cui teneva tanto. Si aggrappò a quel " via", come un bambino si aggrappa al seno materno per trarne nutrimento. E fu così che più di ogni cosa, prevalse l'istinto di sopravvivenza. Cercando di muoversi più velocemente che poteva, tentò di accostarsi al muro con uno slancio, per evitare di essere colpita dallo yoma. Era un'azione disperata la sua, ma non poteva fare null'altro. Al momento non avrebbe voluto diventare un'inutile vittima sacrificale. Le era sempre stata accanto ed era stata un'ottima compagna dal momento in cui era diventata una guerriera ed in quella situazione, era l'unica che forse avrebbe potuto aiutarla. Sapeva che anche se non poteva parlare, era l'unica vera amica su cui potesse fare affidamento. L'aveva ascoltata, senza risponderle, era stata paziente ed aveva accolto le sue lacrime, l'aveva abbracciata e riscaldata col suo freddo abbraccio metallico. Era una gelida, silenziosa e tagliente. Era la sua spada la sua migliore amica. In caso fosse riuscita a spostarsi o meno, avrebbe cercato di estrarla. In quel buio, il brillare della sua lama, era l'unica piacevole luce che bramava osservare. Mi mancavi, amica mia. Citazione:Yoki:0% |
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