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TRAMA Massimo guadagno [Hankegami]
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01-11-2014, 03:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-11-2014 03:29 PM da Hankegami.)
Messaggio: #2
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RE: Massimo guadagno [Hankegami]
Narrato
pensato "parlato" ______________ Fino all'ultimo Divina era stata indecisa se portare o meno con se' la sua copia de I Racconti Celestiali. Come le aveva detto Duran in Arena Sotterranea, questa volta non sarebbe infatti dovuta partire per poi tornare a Staph, ma rimanere nella regione per poter intervenire subito non appena si fossero manifestati Yoma nella zona. Quindi, se avesse lasciato il suo libro lì, non l'avrebbe più rivisto per un bel pezzo. Ci sarebbe stato un tempo - neanche troppo lontano - in cui una Guerriera non troppo a posto con la testa di nome Divina non ci avrebbe pensato due volte a portarselo dietro: all'epoca, solo la certezza di tornare sempre a Staph aveva persuaso quella ragazzina a lasciare nella sua cella il libro. Starsene lontana per un tempo indefinito, invece, era ovviamente un'altra faccenda. Ma quella persona non c'era più, e al suo posto Teresa la Divina stava seriamente prendendo in considerazione l'opportunità di lasciarlo in Sede. Tanto ben m'aricordo ogne verso... Per che motivo piagnerlo qual perso? Ovviamente continuava a tenerci molto, a quel libro: era l'unico legame che le rimaneva col suo passato. Però... Però, l'eccessivo attaccamento le era pure costato un lungo periodo di follia di cui ancora si vergognava. Notò a quel punto che la luce si stava facendo fioca, e si voltò verso la candela accesa posta sulla rientranza sul muro che fungeva grossomodo da mensola per il poco che gli Uomini in Nero concedevano loro di tenere. Dato che era sera inoltrata, ormai la luce data dalla candela non bastava più. Non aveva più modo di leggere. Divina chiuse dunque il tomo, e scese dal letto su cui lo stava leggendo; dispose quindi con cura il libro dentro il cassetto del piccolo mobile di legno, l'unico vero pezzo di arredamento della cella oltre al letto, che quindi chiuse. Esitando solo un poco, Teresa la Divina tornò dunque al letto, dove si sedette, spense la candela e quindi si distese, rannicchiata. Debeo gettar addietro tal passato... Chiuse gli occhi, e si lasciò cullare dal buio solo un po' recalcitrante. Il giorno, inaspettatamente, ebbe il volto di un accolito bardato, che senza troppe cerimonie aprì la porta della cella alle prime luci dell'alba e posò un biglietto sul mobile per poi andarsene. Abituata a simili comportamenti da parte degli Uomini in Nero, Divina si alzò dal letto solo un po' seccata, e prese subito il biglietto in mano: era una correzione degli ordini, che le ordinava di andare alla Catena del Trompe anziché in quel lago nelle Terre Centrali. La firma, notò, era di Duran, il tizio dell'Arena, l'accolito del vecchio cieco; non che le servisse un simile riscontro: qualunque idiota che si fosse spacciato per Uomo in Nero o avesse dato ordini falsi alle Guerriere se la sarebbe passata presto molto, molto brutta. Pertanto, si trattava di un ordine ufficiale. La piccola Guerriera sospirò, rassegnata alla mancanza di coerenza tipica dell'Organizzazione. ... Almen per tempo m'han la nota dato. La Catena del Trompe, nelle Terre dell'Est. Teresa non poté non posare lo sguardo sul cassetto che conteneva il suo libro: sarebbe rimasta più vicina del previsto a lui. Non una cattiva evoluzione delle cose. Imponendosi di non ammettere d'essere felice per questo, Divina ripose il biglietto sul mobile, e si diresse all'angolo in cui aveva lasciato il suo armamento. Indossò ogni pezzo, uno per uno, quindi si aggiustò la mantellina e infilò la claymore sulla schiena. Era pronta per andare. Senza nemmeno pensare a mettere qualcosa sotto i denti - non aveva fame -, Teresa la Divina uscì dunque dalla sua cella, chiudendone la porta e lasciando il suo libro dietro a se'. Non l'avrebbe più rivisto per chissà quanto tempo, fu l'inevitabile pensiero. Il deserto di Staph la mattina era ancora fresco, gli animali che l'abitavano ancora nascosti pigramente nelle loro tane; mentre lo percorreva, uscita da Staph, per la prima volta Divina si sentì un po' a disagio nel recitare versi di Aldiger pur d'ingannare l'attesa: sapere il libro lontano ma non quando sarebbe tornata a leggerlo le dava una sensazione... strana. Si come quando i primi raggi vibra
là dove il suo fattor lo sangue sparse, cadendo 'l mostro sotto forte fibra de' la lama mentre il Sole riarse la' dove stava mentre 'l dì fuggiva. Lì com' angel di Dio lei lieta apparse.* Passo dopo passo e verso dopo verso il Sole pian piano cominciò a scaldarsi, e gli insetti e i rettili pian piano iniziarono ad affacciarsi tra le dune sabbiose del deserto. Quando, un paio d'ore dopo, Divina stava salendo i primi rilievi che delimitavano le montagne dalla piana desertica, il Sole era ormai alto in cielo e sicuramente gli umani avevano iniziato le loro attività quotidiane. Fermandosi, la piccola Guerriera alzò lo sguardo verso Nord: doveva mancare poco, se come si ricordava Borgo Nord si trovava lì in zona. Scelto il sentiero che pareva dirigersi verso la giusta direzione, Teresa la Divina riprese il suo viaggio, in verità un poco incuriosita di vedere questo centro abitato coi suoi occhi. Citazione:Yoki utilizzato: 0% * Purgatorio XXVII, 1-6 pesantemente modificata ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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