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[In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
03-01-2015, 02:29 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-09-2019 11:25 PM da Ophelia.)
Messaggio: #1
[In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
Nome: Juliet
Anni: 21
Altezza: 1.85 m
Peso: 72 kg
Arto Dominante: Sinistro
Tipologia: Attacco
Avatar: Simbolo: Uniforme: gli abiti e le protezioni indossate dalla guerriera.
Profilo Fisico: Juliet è alta, dal fisico snello ma solido ed allenato; il seno poco prosperoso, proporzionato al resto del corpo. Dopo tutti gli anni passati ad allenarsi ha perso l'iniziale portamento rude, diventando più aggraziata. Le sue movenze sono agili. La metamorfosi non ha inciso particolarmente sul suo aspetto: i capelli, già biondi, si sono schiariti appena; soltanto gli occhi hanno perso l'originaria colorazione castana, rendendola a tutti gli effetti "una Strega dagli Occhi d'Argento".
Porta i capelli, lunghi e lisci, acconciati in una coda alta; un ciuffo laterale sporge dal lato sinistro arrivando quasi a coprirle l'occhio. Il lato destro della sua testa è ricoperto da minuscole treccine allineate, talmente strette da rivelare il colore biancastro del cuoio capelluto, dando a quel lato della testa un aspetto quasi "rasato". Due treccine più piccole ornano i lati del suo viso.
Ha quattro fori per orecchio: quello sinistro decorato da semplici anellini d'argento; in quello destro, Juliet ha fatto passare attraverso i quattro fori il braccialetto che aveva da bambina, per essere sicura di averlo sempre con sè.
Ha un volto molto espressivo, solitamente la si vede con un sorriso beffardo.
Profilo Psicologico: Juliet è impulsiva, quasi animalesca alle volte. Può buttarsi nella mischia senza riflettere, per via del forte desiderio di brandire la spada. Ha una forte personalità ed un grande carisma; tuttavia, spera segretamente di riuscire a controllarsi e diventare un buon leader per le altre. E' estroversa e tende a socializzare e lavorare in gruppo. Ama fare battute (specialmente sarcastiche), che cerca però di dosare per paura di risultare "il buffone di corte" o perdere il rispetto delle compagne. Quando si sente sola canticchia. Ha un ricordo confuso della sua infanzia e degli eventi precedenti alla sua entrata nell'Organizzazione, tuttavia alle volte, quando si sente particolarmente sola e riflette troppo sul passato, prova un'improvvisa tristezza. L'unico ricordo vivo è l'evento che l'ha portata a diventare una guerriera, evento legato direttamente al suo desiderio di tenere con sè il braccialetto. Ama le armi
E' orgogliosa: non riceve di buon grado degli ordini, se non impartiti da una persona da lei rispettata (e ci tiene, a sua volta, ad essere rispettata da tutte). Il suo carattere schietto può dare problemi nei lavori di gruppo; intelligente ed ambiziosa, Juliet a volte può risultare anche sbruffona per via della sua sicurezza e dell'esperienza con le armi, ma una cosa è certa: aiuterebbe subito una compagna in difficoltà.
Storia Personale: Juliet viveva in un villaggio nelle Terre dell'Ovest, un piccolo villaggio circondato dalla foresta che viveva di caccia. Non aveva fratelli, nè sorelle: quindi era circondata dall'affetto di suo padre, che per vivere cacciava e spaccava la legna, e sua madre. Abitavano in una bella casa di legno immersa nel bosco, tanto bella quanto distante dal centro abitato.
Juliet era più attratta dalla scure e dall'arco di suo padre che dagli utensili da cucina della madre: così, spesso rimaneva ad osservare l'uomo mentre lavorava, senza dire una parola. La incantava il modo in cui egli stringeva il manico dell'arma e scagliava con forza bruta la lama di ferro contro il legno, affettandolo. Seguiva a debita distanza anche le battute di caccia, ammirando la mira e la precisione di suo padre, persino il modo in cui ripiegava l'arco.
Juliet cresceva, e ben presto non si accontentò più di "guardare in silenzio", magari anche da lontano: così cominciò a far pressione ai suoi genitori. Voleva provare anche lei, per seguire le orme di suo padre, cosa c'era di sbagliato?
Suo padre scoppiò a ridere, scompigliandole i capelli: "Questa è mia figlia", aveva detto orgoglioso. Pian piano la fece avvicinare al suo mondo, regalandole addirittura un'accetta a misura di bambina - stessa cosa per l'arco. Poi le impartì lezioni di combattimento con la spada. "Con queste", le disse, "ci andrò piano. Ma quando crescerai, vedrai che perfetta guerriera!"
Juliet cominciò a girare con la spada non affilata che l'uomo le aveva regalato, camminando in modo buffo per via delle dimensioni dell'arma. In questo caso le misure non erano state adattate alle sue piccole fattezze di bambina, ma non le importava. Per casa combatteva contro nemici immaginari, tirava la manica di sua madre per farsi guardare, "Guarda, come sono brava!"
Correva nel bosco, agitava l'arma, spaventando le lepri ed i conigli; e quando capitavano nemici più grandi a cui tuttavia sapeva di non potersi avvicinare, come le volpi, Juliet stringeva i pugni, digrignava i denti e ringhiava: "Roar!", causando la fuga dell'animale. E lei ne era orgogliosissima, si sentiva davvero imbattibile.
Aveva otto anni.
Vista la zona in cui vivevano, le informazioni dal centro abitato arrivavano sempre tardi: così accadde. I suoi genitori non sapevano nulla dello Yoma che da circa tre giorni terrorizzava il villaggio; Juliet non sapeva neanche cosa fosse, uno Yoma. Nessuno gliene aveva mai parlato.
Così, quel giorno tornò a casa dopo il suo allenamento solitario nel bosco, e trovò l'inferno. Sua madre e suo padre giacevano a terra, sventrati dallo Yoma. Juliet rimase sulla soglia, come indecisa sul da farsi... Oppure, semplicemente non voleva crederci, sperava di aver visto male.
Lo Yoma si era accorto di lei, ma continuava a banchettare indisturbato dandole le spalle. Tanto era solo una bambina.
"Devi andare via. Vattene via" pensò lei, stringendo improvvisamente i pugni con tutta la forza che aveva. Le nocche divennero bianche, i muscoli di tutto il corpo tesi. Digrignò i denti con più forza di quanta ne avesse messa in passato, contro le volpi. Perchè lui non era una volpe, era qualcosa di più.
"Roar!" ruggì, mentre cominciava a sudare. Stava tremando. "Roar!" Forse stavolta non avrebbe funzionato. "ROAR!!!"
Lo Yoma voltò appena la testa, mostrando il suo volto mostruoso. Per un attimo, Juliet si aggrappò alla spada che ancora brandiva, quasi pentita di averlo provocato. "Che bambina insopportabile..." sospirò il mostro, tornando al suo banchetto. "Aspetta il tuo turno... Lasciami mangiare in pace."
Lei fece un passo avanti, scosse la testa. Ripensò a tutti gli insegnamenti che suo padre le aveva impartito. "Tu sei forte, Juliet. Sei forte. Sei forte. Forte. Forte..." sussurrò, contando i propri passi. Sinistra, destra, sinistra, destra. "Forte, forte, forte...FORTE!" gridò, giunta davanti al demone, scandendo un colpo mezzano sulla gamba sinistra dello Yoma. Colpo dalla forza ridicola, con una lama non affilata, che tuttavia fece perdere le staffe alla creatura; la quale si alzò in piedi, incombendo sulla bambina.
A quel punto Juliet chiuse gli occhi, contando i secondi che la separavano dal raggiungere i suoi genitori. 1,2,3...
17,18,19... Perchè non accadeva nulla? Era già morta? Cosa...
Aprì lentamente gli occhi. Davanti a sè, il corpo senza vita dello Yoma; in compenso, lei era coperta del suo sangue. Cosa era successo...? Si voltò, scorgendo una figura bianca, alta e snella. Strizzò gli occhi, convinta ormai di sognare. Era un angelo? La osservò meglio: capelli biondi, occhi così chiari da sembrare argentei... chi era quella donna?
La guerriera le lanciò un'occhiata impassibile, prima di darle le spalle e andare via.
Juliet si lasciò cadere in ginocchio, ancora incredula di ciò che era appena successo. Strinse inconsciamente il braccialetto che portava al polso sinistro, una catenella d'argento che portava da quando era nata. Un regalo dei suoi genitori.
Genitori.
Si convinse che stava facendo la cosa sbagliata: doveva sfruttare l'adrenalina che le stava impedendo di realizzare completamente l'accaduto, doveva correre da quella signora, raggiungere il villaggio.
E così fu: fece più in fretta possibile, ma giunta nella piazza del villaggio trovò solo un bizzarro uomo vestito di nero, a cui il capo del villaggio stava consegnando una borsa contenente del denaro. "Sfrutta l'adrenalina, fai la tua mossa."
Corse da quell'uomo, tirandogli la manica. Lui le sorrise, osservandola solo un attimo per realizzare: alla fine, la storia delle guerriere era la stessa, e quella bambina apparentemente selvaggia, dai capelli arruffati, tutta coperta del sangue di Yoma non poteva che volere una cosa sola.
"Chi era quel mostro che ha ucciso mamma e papà? La donna che lo ha ucciso lavora per te, vero?" L'uomo in nero non si scompose, mantenendo quel sorriso inquietante, ma non rispose. "Quel mostro... lo avete mandato voi, vero?" ringhiò la bambina. I suoi sospetti ce li aveva.
L'uomo rise. "Ehi, piccola, potresti mostrare un po' di rispetto per le persone che ti hanno appena salvato la vita"
Juliet arretrò, calmandosi e sospirando. Qualunque fosse la verità, ora lei era sola, aveva bisogno che qualcuno si occupasse di lei, oltre che alle risposte che le servivano.
"Puoi portarmi dall'angelo che ha ucciso quel mostro?"
"Posso fare molto di più, piccola... Posso renderti come lei"

«Sono ancora quella bambina selvatica»


ABILITA’ INNATA

Citazione:Istinto di Protezione Juliet è naturalmente abile nel notare i pericoli... incorsi dagli altri. Ciò si traduce in un bonus di +3 a Comando ogniqualvolta abbia modo di vedere una persona incorrere un pericolo (attacco offensivo, crollo o altro) e glielo comunichi immediatamente. Questa Abilità è utilizzabile tante volte quanto è l'ammontare del proprio livello pieno (E = 1 volta, D = 2 volte, C = 3 volte, B = 4 volte, A = 5 volte, S = 6 volte) durante una quest (unica situazione in cui sia possibile usarla)

ABILITA’ SPECIALI

- Berserker

Citazione:Nome Abilità: Berserker
Parametri Utilizzati: In primis Spirito, poi Forza e Agilità
Effetti: Juliet cede al primordiale istinto della bestia che è dentro di lei. Agirà puramente d’istinto, come un animale, e attaccherà la sua preda massacrando senza riserve. Aumenteranno i sensi: vista, udito e olfatto. Aumenteranno i parametri: Forza e Agilità. Diminuirà invece la Percezione in quanto la guerriera farà affidamento interamente sui suoi sensi e non riuscirà a concentrarsi con esattezza sugli Yoki avversari.
Ci vuole un grande controllo per non perdere il controllo: questo status richiede quindi una grande concentrazione sia per essere mantenuto che per non cedere al Risveglio, che sarà più facile man mano che più Yoki verrà sprigionato. In parole povere, l’abilità richiede un discreto livello di Spirito per tenere la guerriera sulla “retta via”.
Visivamente parlando, la guerriera libererà una quantità di Yoki pari ad un minimo di 10% in maniera spontanea che, nel momento dell’attivazione di quest’abilità, potrebbe apparire come un’aura di colore rossastro sottile come fumo.
Bonus: Aumento dei parametri Forza e Agilità; aumento dei sensi vista, udito e olfatto.
Malus: Diminuzione del parametro Percezione; liberazione di Yoki spontaneo minimo pari al 10%, con conseguente consumo di Punti Limite, più aumento spontaneo del 5% per turno; Juliet potrà concentrarsi solo su un bersaglio per volta, attaccando selvaggiamente fin quando quest'ultimo non sarà morto o fuggito troppo lontano per essere raggiunto, permettendole di potersi "calmare" e disattivare Berserker in modo naturale.
L'Abilità può anche essere disattivata forzatamente, ma questo costringerà la guerriera ad azzerare lo Yoki per un turno intero; dopodiché potrà utilizzarne una quantità crescente nei turni successivi, fino a un recupero completo. Berserker non potrà essere usato durante la ricarica.
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[In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia) - Ophelia - 03-01-2015 02:29 AM

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