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Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
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13-03-2015, 01:07 PM
Messaggio: #15
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RE: Divina [Hankegami] Doppelgänger - II
Narrato
pensato "parlato" ______________ "... Anf! ... Anf!! ... Anf!!!"
Il respiro era marcatamente pesante, i polmoni esausti per lo sforzo che richiedevano aria tra quei denti mostruosamente aguzzi. Lo Yoki era nuovamente sotto controllo ora, libero nel suo corpo tanto da deformarlo come una massa di muscoli e vene pulsanti. Divina era conscia di aver rischiato molto. Aprì un occhio, in modo da poter individuare Duran: cosa avrebbe dovuto fare ora, infatti, sarebbe dipeso soltanto dall'Uomo in Nero. Lo vide con l'accolito di prima - lo aveva richiamato? -, lì a confabulare parole oltre alla portata del suo orecchio. Dopo un pò, quell'anonimo sottoposto si avvicinò a lei; la numero 11 non fece nulla - sia troppo stanca che incuriosita per reagire -, ma quando sentì la gamba sinistra non più oppressa dalla manetta, beh... ne fu stupita. ... Non dovea ognuna rompere? Senza nemmeno alzarsi, aprì pure l'altro occhio e guardò Duran con fare interrogativo; di tutta risposta, l'Uomo in Nero... si scusò con fare timido! Duran!! Certo, non era sicuramente il più efferato, tra i suoi colleghi, ma... Divina non si sarebbe comunque aspettata nulla del genere. E comunque, quando le propose di provare a testare la sua Tecnica con uno Yoki sopportabile per "sei, sette secondi", Teresa la Divina ritrovò il suo ben poco apprezzato mentore di sempre. Sospirò. "... Poteo farlo, sì."
Sicuramente, se si trattava di usare una minore quantità di Yoki. Facendo dunque forza sui braccioli con le mani, Divina si rimise in piedi, e fece qualche passo per riattivare la circolazione: tutto bene, lo Yoki rimaneva sotto controllo. Ma sapeva bene di non poterlo usare per più di... due secondi? Sei o septe secondi... Iniziò a quel punto a Sopprimere la sua energia demoniaca. Tre quarti di essa... troppo, troppo. Metà?... Ecco, sì. Metà. Le vene si fecero meno numerose sul suo corpo, e anche i muscoli si ridimensionarono un poco; la figura rimase però, con quelle quantità, deformata dallo Yoki. Una quantità che Teresa la Divina sapeva bene di poter tenere sotto controllo. Anche se concentrata in un arto per sei o sette secondi. Estrasse la sua claymore, e cercò un'armatura ancora integra. "Allor, qui io vò a provare."
Si posizionò davanti all'obiettivo, lasciando vari metri a distanziarla da esso. Espirò, e chiuse gli occhi. Doveva ammettere di essere... elettrizzata. ... Se va. Cercò allora con la mente ed i sensi ogni angolo, ogni sacca di Yoki presente nel suo corpo: nel busto, negli arti, nelle dita, nelle unghie, nei muscoli, nelle ossa, negli organi, nei capelli... e la convogliò tutta, con forza, nella gamba destra. La destera gamba... La gamba... la gamba... la gamba la gamba la gamba lagambalagambalagambalagambalagamba.... Anche se riteneva di star muovendo una quantità di Yoki gestibile, era comunque la prima volta che l'avrebbe utilizzata in un vero Doppelgänger: non poteva abbassare la guardia, non poteva sbagliare. Continuò pertanto a concentrarsi esclusivamente sulla sua gamba destra, finché non ritenne di aver convogliato efficacemente in essa ogni frammento della sua energia demoniaca libera. A quel punto aprì gli occhi, e fissò l'armatura. ... La gamba. E questa scattò. Un istante, forse meno, e Teresa la Divina si trovò davanti all'armatura. Ma non sprecò istanti preziosi per stupirsi della sua ancora più fulminea velocità. Era troppo concentrata per pensarci. ... Lo braccio sinistro. Era ora di cambiare. Sentiva il suo Yoki urlare, desideroso di uscire da quella gabbia in cui l'aveva concentrato... ma non lo ascoltò. Doveva anzi spostarlo in un'altra gabbia, ora. Prese dunque a piene mani mentali quella massa ribollente che albergava nella sua gamba destra smaniosa di uscire, e la strattonò fuori con forza, cercando di non disperderne nemmeno un frammento, per poi spingerla nel suo braccio sinistro prima che avesse la possibilità di liberarsi dalla sua stretta. Lo braccio sinistro... lo braccio sinistro... lo braccio... lo braccio... lo braccio lo braccio lo braccio lo braccio lobracciolobracciolobracciolobracciolobracciolobraccio... Sforzò la sua mente stanca a spingere quell'energia dirompente dentro i muscoli, le ossa, le vene, le dita, le unghie, la pelle del suo braccio sinistro. E in nessun altro posto. Nessuno. Assolutamente. Quando finalmente ritenne di aver concentrato adeguatamente le sue forze demoniache nell'arto... quanto tempo era passato? Un istante, due? Non importava. Importava solo continuare la Tecnica. ... Offendere. Guidò allora con forza e determinazione il braccio sinistro in un movimento ascendente da sinistra a destra, la lama della claymore che iniziò a tagliare il metallo dell'armatura non appena giunse ad impatto. ... La gamba. Ritmo, ritmo e velocità. Non c'era tempo da perdere. Non c'era tempo da perdere MAI. Permise che le forze abbandonassero momentaneamente il braccio, la sua mano dei sensi che obbligava lo Yoki accumulatovi a trasferirsi di nuovo nella gamba destra. Uno Yoki sempre più instabile e urlante. Ma che doveva riuscire a mantenere sotto controllo. La destera gamba... La gamba... la gamba... la gamba la gamba la gamba lagambalagambalagambalagambalagamba.... Lo sforzo stava mettendo a dura prova il suo fisico già minato dallo stressante esercizio sulla sedia, Divina se ne rendeva ben conto. Eppure non demordeva: ancora pochi secondi, e avrebbe completato il Doppelgänger. Ignorò dunque tremori e dolori, e si concentrò interamente sul convogliare l'urlante e tenace Yoki nella gamba destra. La gamba... la gamba... la gamba la gamba la gamba lagambalagambalagambalagambalagamba... ... ... ... La gamba. Scattò, con un balzo, a destra: un balzo breve, utile a spostarsi e reindirizzare la lama, per porsi a fianco dell'armatura. Naturalmente, il braccio non più forte di alcuno Yoki subì uno shock violento - come sempre. Ma fu un attimo. L'attimo in cui, posata la gamba destra a terra, Teresa la Divina fu libera di spostare nuovamente la sua energia demoniaca dall'arto inferiore a quello superiore. Non un istante di più. Il braccio altrimenti non avrebbe retto. Lo braccio sinistro... lo braccio sinistro... lo braccio... lo braccio... lo braccio lo braccio lo braccio lo braccio lobracciolobracciolobracciolobracciolobracciolobraccio... Sentì i suoi istinti tremare, questa volta: lo Yoki - la metà del suo totale! - si stava facendo sempre più difficile da gestire. La numero 11 strinse i denti, e convogliò anche eventuali energie inconsce a spingere per costringere quella massa tremenda, pericolosa, urlante e ribelle nel suo braccio sinistro. Lo braccio... lo braccio... lo braccio lo braccio lo braccio lo braccio lobracciolobracciolobracciolobracciolobracciolobraccio... ... ... ... .Lo braccio. Sentì di nuovo la forza scorrere nel suo arto portante, e con rinnovato vigore e la residua spinta data dallo spostamento la piccola Guerriera riprese il suo tendente ascendente, tagliando ogni parte dell'armatura che la sua lama incontrava nel suo cammino. Infine, ad un certo, catartico punto... non sentì più resistenza. Aveva tagliato tutto. In teoria, avrebbe potuto riportare lo Yoki nella gamba ancora una volta per allontanarsi di lì, ma... non se la sentiva. Non ora. Non dopo essersi sforzata a concentrare su tre arti diversi il massimo Yoki che le era possibile maneggiare. Non dopo essere tornata da una crisi di controllo del suo potere demoniaco. Non dopo tutto questo. Il clangore dell'armatura che crollava riempì l'aria dell'Arena Sotterranea. Il Doppelgänger era stato eseguito comunque con successo. E lei non sentiva più alcuna forza in corpo. Lasciò libero il suo Yoki di vagare. E cercò allora avidamente aria. "... Anf!! ... Anf!!! ... Anf!!!!"
Citazione:Yoki utilizzato: 70%-> 50% [18 PLM] ___________ Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato |
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