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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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28-03-2015, 01:48 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-03-2015 02:01 AM da Lachesi.)
Messaggio: #123
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
La perlustrazione poteva essere noiosa ed era facile che lei fosse lasciata sola con i suoi pensieri ma cos'altro poteva aggiungere alla sua testa che già non aveva fatto? Cosa c'era di nuovo di cui di parlare? Ecco, in un ambiente chiuso e statico come quello le novità venivano soffocate dal pesante morbo della monotonia, chissà se il sole era già sorto nel mondo esterno, almeno avrebbe potuto parlare di quello. Ma invece no, poteva limitarsi solo a supposizioni ipotetiche per nulla attinenti alla realtà e, per quanto in realtà le piacesse campare idee per aria, non la trovava un'attività utile ed idonea in quel momento. Con un sospiro, tornando sui suoi passi, ripensò al recente combattimento un argomento più vivo del sole e delle stelle lontane da lei; le spiaceva che Angelica fosse rimasta ferita ma non poteva negare una certa soddisfazione nel sapere che la sua compagna avesse bisogno avuto di aiuto mentre lei no. Si sentì in colpa, perché infondo aveva lasciato il tempo agli yoma di reagire contro Angelica per poi intervenire lei ma scacciò il pensiero truce e triste in modo abbastanza deciso. Doveva pensare al bene della missione, dopotutto, non era per quello che lei era in avanscoperta? Il percorso però era del tutto monotono, Dua si stava quasi per lasciare andare alla noia più completa e totale quando lentamente, poco a poco, un odore a lei sconosciuto iniziò a farsi sentire. La ragazza decise, dunque, di seguire il proprio istinto entrando in una stanza che probabilmente più che le prigioni degli Yoma erano... Il magazzino. Finalmente avevano trovato il luogo dove tutti i cadaveri giacevano, il puzzo della carne in decomposizione e di sangue in secrezione era vomitevole; uno di quei profumi acri che ti prendono alla gola per poi non abbandonarti più. La ragazza fu costretta ad abbassare la guardia per qualche decimo di secondo, il tempo di portarsi la mano sinistra al volto; fu sul punto di abbandonare immediatamente quel luogo di morte e di sfortune quando notò due esseri ancora vivi in mezzo a quei cadaveri torturati e straziati. -Ugh- Avevano entrambi le gambe spezzate, Dua era sicura che da qualche angolatura si potesse vedere l'osso bianco emergere dalle carni dei due sopravvissuti; chissà per quanto tempo essi fossero stati sommersi dai cadaveri dei loro amici. Gli insetti probabilmente proliferavano in quell'ambiente così sporco e mal curato, specialmente quando tanta carne in decomposizione era disponibile pronta a fornire un comodo nascondiglio per le uova di certi parassiti. La Guerriera non avrebbe dubitato del fatto qualche ragno avesse deposto le proprie uova all'interno delle ferite ancora pulsanti dei due e che, un giorno, i cuccioli ne sarebbero usciti fuori come si esce da una tana qualunque. Rabbrividì al pensiero. Ad ogni modo, cosa che sorprese Dua, la ragazza le rivolse la parola; una pietosa richiesta di aiuto che la ragazza non riusciva certo ad ignorare, non così. Forse perché presa da commozione, inizialmente si piegò sulla donna come intenta ad accudirla ma il lato razionale di lei le fece suonare certe campanelle d'allarme: se gli yoma fossero tornati e non avessero trovato la ragazza? Sarebbero stati allertati ed un attacco a sorpresa di conseguenza sarebbe stato più difficile. E poi, poteva permettersi di portare in braccio solo uno dei due, chiaramente la donna, ma Dua temeva che il pazzo iniziasse ad urlare disperato attirando su di sé le attenzioni. Con un sospiro decise dunque di concentrare la propria Percezione attorno a sé, per individuare nemici in prossimità e solo se non ci fossero stati avrebbe preso con sé la donna e l'avrebbe portata da Angelica e Morgana per un primo soccorso e nel caso l'uomo avesse fatto storie lo avrebbe colpito dietro la nuca, così da farlo svenire e dunque tacere. Con un sorriso cercò di tranquillizzare la donna, facendole gesto di fare silenzio, ed in seguito si mise a sondare l'area attorno a sé. Citazione:Yoki: 0% |
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