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QUEST Il Bosco delle Lacrime [Victoria]
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28-03-2015, 05:53 PM
Messaggio: #18
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RE: Il Bosco delle Lacrime [Victoria]
Legenda:
narrato parlato pensato parlato da altri -Vieni con me signorina! Ti ci porto io da Doc...- Lieta che i due uomini avessero compreso, almeno apparentemente, e acconsentito a portarla da Jimmy, la guerriera seguì Jack fino al limitare della piazza, ove sorgeva una grande struttura in legno, tinteggiata in alcune parti di bianco. Il vecchietto si avvicinò alla porta e bussò con forza, esclamando a questo "Doc" di aprire. Non dovettero attendere perché un uomo vestito con camicia bianca e pantaloni neri, alto circa quanto Crystal, sbucasse fuori :-Jack! Quante volte devo dirti di non fare tutto questo baccano e... Oh!- Egli si bloccò di colpo quando la vide e trasalì. Che effetto gli faceva? Timore? Curiosità? Per quei pochi secondi in cui Jack riprese parola, Crystal sentì tutto il tempo l'attenzione di quell'uomo su di sé e arrossì palesemente, costringendosi ad abbassare lo sguardo. Quegli occhi la mettevano in soggezione, era come se la studiasse e ciò la imbarazzava. Alla fine le sorrise gentile, aggiungendo anche un mezzo inchino :-Il mio nome è Samuel Stern signorina anche se, come avrete capito, tutti mi chiamano Doc a causa del mio mestiere! Seguitemi prego, vi porto dal ragazzo. E’ lucido e cosciente e quando gli ho cambiato le fasciature ho constatato che le sue ferite stanno migliorando. Tuttavia vi devo chiedere di non stancarlo troppo- -Farò il più in fretta possibile, la ringrazio dottore- rispose pacatamente dopo essere riuscita a guardarlo in faccia nel momento in cui lui aveva preso parola. E così ora era ovvio il perché di quel nomignolo... Doc! Assurdo ma appropriato, le piaceva come suonava! E, schioccando la lingua contro il palato, Crystal li seguì all'interno dell'abitazione. Avanzò qualche passo e fece solo in tempo a dare un'occhiata che un odore si impadronì del suo olfatto. Era quasi asfissiante! D'improvviso avvertì un dolore lungo tutto il corpo, dalla base dal collo al ventre. Poi sentì i suoni farsi lontani e ad udire solo urla; il buio davanti ai propri occhi e... lacrime. Il rumore di un piede sul legno e lo scricchiolio delle scale, accompagnati dalla voce dei due uomini la fecero trasalire e si riprese dal proprio torpore, ancora scossa. Quell'odore le dava la nausea, era insopportabile! E solo adesso lo riconosceva: era lo stesso che le aveva impregnato il corpo il giorno in cui le avevano impiantato la carne di Yoma. Stanze oscure, spettatrici di torture e abomini su ragazzine. Cercò in tutti i modi di allontanare ogni ricordo e si affrettò a seguirli sulle scale, dove fu condotta ad una porta. Entrando, Crystal scorse il corpo di un uomo quasi totalmente bendato, un corpo a cui il vecchio Jack si avvicinò :-Jimmy! La Claymore che abbiamo chiamato per vendicare te e gli altri è arrivata! Ce la fai a parlare con lei? Forse nel tuo racconto ci potrebbe essere qualche cosa che le potrebbe essere utile!- Il ragazzo, che aveva gli occhi e la bocca liberi privi di fasciature, annuì :-Va... va bene... nonno...- Vide Jack scostarsi dal capezzale del nipote, a quel punto la guerriera si fece avanti incrociando le iridi castane del giovane. -Ciao Jimmy- doveva essere delicata, tranquillizzarlo per convincerlo che non aveva nulla da spartire con quel mostro che l'aveva aggredito, almeno apparentemente. -Io sono Crystal- continuò accennandogli un timido sorriso, Sii umana! -Ho parlato con tuo nonno e con Rooster e mi hanno spiegato la situazione. Avrei preferito non disturbarti, ma questo Yoma pare essere particolarmente intelligente e tu sei l'unico ad essergli sopravvissuto. Pensi di riuscire a raccontarmi come è andata e a descrivermi il suo aspetto?- e nel parlare si rese conto di aver abbandonato il solito portamento austero, scostante, ma di averne adottato uno più aperto e sciolto. Pazientemente, si mise in attesa che Jimmy prendesse fiato e le rispondesse, solo ad una cosa pensò, prima di mettersi in ascolto: Io sono umana. Citazione:Yoki utilizzato: 0% «ciò che feci per sopravvivere uccise la mia anima»
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