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QUEST The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
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05-06-2015, 04:21 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-06-2015 04:27 PM da Claire83.)
Messaggio: #143
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RE: The Secret Path [claire83 - Lachesi - La X di Miria]
Pensato Era giunta all'improvviso, senza nemmeno che lei se ne rendesse conto e quando le era apparsa in tutta la sua affascinante bellezza, la guerriera ne era rimasta indubbiamente colpita. A parte l'aspetto familiare, ciò che l'aveva più catturata era stato il modo di fare di quella ragazza, così irruente e sicura, proprio in quei momenti di solitudine e smarrimento, era stata lei a rassicurarla e consentirle di andare avanti. Eppure, nonostante Morgana avvertisse quella forte diversità rispetto a quella ragazza, ne era attratta quasi magicamente e si sentiva parte di lei. L'aveva avvertita più volte come un vento dolce e leggero, le aveva scompigliato i capelli, accarezzato il volto, l'aveva avvolta nel suo caldo abbraccio e fatta sentire protetta ed amata. Erano sensazioni quelle che non avvertiva più da tempo. Come poteva sottrarsi a lei? C'erano stati dei momenti in cui aveva provato a farlo, ma era stato del tutto inutile, poichè quella grande forza che aveva calamitato la sua attenzione, riaffiorava ogniqualvolta cercava di scacciarla. Avrebbe potuto rinnegare l'Organizzazione mille e mille volte, ma non le sarebbe stato altrettanto facile fare la stessa cosa con quell'altra parte di lei. Non poteva rinnegare se stessa. Nel momento in cui si sentiva sull'orlo di un baratro, era stata proprio quella ragazza a tenderle la mano, a sfiorarle le mani, stringendo un patto di sangue con lei. Da quell'istante Morgana non era stata più la stessa guerriera di prima, e tutte le sue certezze erano state spazzate via in un solo istante. Ma se alcune erano sparite, altre le avevano rimpiazzate. Strana era quella forza che sentiva scorrere nelle vene, quella sete di sangue e quel desiderio di essere diversa da quella che un tempo era stata, o forse, era stato solo un semplice ritrovare quella se stessa che, fino a quel momento era rimasta sopita. Anche in quel momento, quello slancio che aveva impiegato nel combattimento, era il frutto di ciò che stava nascendo all'interno del suo animo: un irrefrenabile desiderio di distruzione. Quando aveva visto tutti quegli yoma, era scattato qualcosa dentro di lei, un misto di rabbia e di furia omicida tanto da spingerla a lanciarsi nella mischia, senza esitazione. La ragione, aveva lasciato il posto all'istinto. Un unico fendente ben assestato le aveva regalato la vittoria sullo yoma che stava per attaccare Dua. Il corpo del mostro era stato tranciato senza pietà, mentre il sangue schizzava in un vigoroso getto tutto intorno a lei. Muori bastardo. I suoi occhi si accesero di una luce diversa, quasi innaturale, e la sua espressione divenne ancora più feroce. Il cuore cominciò a pulsarle vigorosamente e l'adrenalina scivolò lentamente dentro il suo corpo. Non era ancora soddisfatta, sentiva ancora sete di sangue e di uccisioni. Non diede nemmeno uno sguardo al corpo dello yoma che aveva appena ucciso, non meritava nulla fuorchè disprezzo. Si stava per disporre in modo da poter aiutare Dua, ma la numero trentadue fu subito oggetto delle attenzioni dello yoma più grosso. Non aveva mai visto uno yoma del genere, e supponeva che fosse più forte rispetto ai precedenti che aveva affrontato. Non poteva però perdersi in inutili congetture. Oramai lui si trovava a pochissima distanza da lei e l'unica cosa da fare sarebbe stata ucciderlo al più presto. Lasciò scorrere la forza demoniaca dentro di lei, lentamente lo yoki cominciò a pomparle attraverso il corpo, il volto si deformò maggiormente ed i denti divennero aguzzi. Gli sorrise con una smorfia e senza fiatare, provò ad effettuare uno slancio dal basso verso l'altro, spostandosi leggermente verso sinistra, in modo da non riuscire a rientrare nella traiettoria del Divoratore, se lui avesse provato ad attaccarla frontalmente. Avrebbe quindi piegato le ginocchia, per effettuare appunto questo salto, imprimendo forza nelle gambe per dare maggiore slancio al salto. Avrebbe cercato quindi di saltare e di menare un fendente veloce trasversale da destra verso sinistra e dall'alto verso il basso, in direzione della testa del Divoratore. Non voleva adottare una via di mezzo, nè colpirlo in altri punti: desiderava esclusivamente farlo fuori il prima possibile. Fatto questo, avrebbe cercato immediatamente ancor più di spostarsi al lato sinistro del mostro. Citazione:Yoki: da 25% a 35% |
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