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QUEST The Bloody Dancer [Ophelia]
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16-06-2015, 01:21 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-06-2015 01:22 AM da Ophelia.)
Messaggio: #54
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RE: The Bloody Dancer [Ophelia]
Citazione:Narrato La domanda della guerriera, venuta un po' dal nulla, ebbe effetto sull'uomo, il quale cambiò espressione. Sembrava pensoso, inquieto. La ragazza distolse l'attenzione dalle proprie caviglie, guardandolo. "Paura? Certo che ho paura! Tutti gli uomini, chi più, chi meno, hanno paura! Chiunque ti dica il contrario mente o è un pazzo! La vera domanda è: sai reagire alla paura? Vedi, la paura è un istinto innato negli uomini: tutti ce l’hanno ma molti non hanno la forza di reagire a essa. Altri invece trovano in loro stessi la forza di vincere la propria paura e questa forza si chiama coraggio! Io ho paura, ma credo di poter dire che, visti gli anni passati della mia vita, ho anche una certa dose di coraggio! E credo che la stessa cosa valga anche per tutti i miei compagni. E tu, Juliet, guerriera dell’Organizzazione, tu hai coraggio? Sei capace di affrontare un pericolo che ti coglie alla sprovvista?" Dopo aver ascoltato attentamente le parole di Hettar, Juliet assunse a sua volta un'espressione pensierosa, tornando a guardare in basso. Non era sicuramente da lei abbassare la testa, orgogliosa com'era; lo faceva sporadicamente, nei momenti in cui si fermava a riflettere su qualcosa. E orgogliosa com'era, come poteva ammettere di avere forse paura più di tutti? Aveva un casino indescrivibile dentro di sè, a partire dalle relazioni umane (e non). Desiderava dei legami, ma ne era anche terrorizzata; voleva vivere da sè e per sè, ma la solitudine la opprimeva; voleva essere la più forte, ma temeva di morire troppo presto. Era legata alla vita, ma non lo era al tempo stesso. Coraggio? E che ne sapeva lei. Aveva sempre e solo vissuto sulla base dei suoi istinti, di ciò che le suggeriva l'adrenalina. Così come non ci aveva pensato due volte ad attaccare il mostro che stava sbranando i suoi genitori, così poco dopo si era gettata tra le braccia dell'Organizzazione. Usava il cervello e non lo usava; e altrettanto velocemente cambiava idea. Agiva d'istinto come le bestie, e al massimo attivava la materia grigia per calcolare una mossa. Puro e semplice istinto: non sapeva se si potesse definire 'coraggio'. "Io... sono poco più di un animale addomesticato. Tutte le decisioni che ho preso nella mia vita, le ho prese con il semplice istinto. Faccio di tutto per restare in vita e non so nemmeno il perchè. Forse sto cercando uno scopo ben più alto del "vendicarmi degli Yoma". Ho il loro sangue nel mio corpo, dovrei razionalmente farmi orrore, e ciò non accade. Uso poco il cervello.", mormorò di getto. Si mordicchiò il labbro inferiore, ancora a testa bassa, tenendo lo sguardo fisso sulle proprie mani raccolte a coppa sulle caviglie. "Non so se ciò si possa definire 'coraggio'." In momenti come questi emergeva il suo lato più infantile e bisognoso di conferme, lato che cercava in ogni modo di nascondere agli occhi degli altri. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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