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Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
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04-08-2015, 06:28 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-08-2015 07:16 PM da Claire83.)
Messaggio: #4
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RE: Il figlio di Jack [Hankegami, Claire83, Wolfsoul, Hotenshi]
A me piacciono troppe cose ed io mi ritrovo sempre confuso ed impegolato a rincorrere da una stella cadente all'altra finchè non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione. Camminava a passo spedito, verso una strada in parte già battuta, in parte nuova. Non era di certo la prima volta che Morgana si allontanava dalla sua celletta di Staph, a seguito di nuovi ordini. Lasciati ormai alle spalle il buio ed il tanfo pesante di quelle catacombe in cui aveva trascorso un tempo interminabile, si apprestava a viaggiare con maggiore consapevolezza di se stessa, seppure ancora un po' confusa. Fortunatamente per lei, il luogo in cui avrebbe dovuto portare a termine la missione, si trovava nelle terre del Sud; indubbiamente una consolazione dato che per ben due volte aveva dovuto affrontare un viaggio nelle gelide Terre del Nord. L'Organizzazione aveva voluto premiarla? O era stato semplicemente un caso? Difficile a dirsi. Di certo c'era invece che avrebbe dovuto raggiungere le altre compagne nell'isola di Avaris, in cui era situato un villaggio di contadini e pescatori denominato Ebes. Non le dispiaceva affatto costeggiare delle terre circondate dall'acqua. Aveva avuto modo di osservare la maestosità e la grandezza delle montagne, le cime innevate e la fitta vegetazione delle Terre del Nord, rabbrividire per il freddo pungente che la faceva da padrone in quelle Terre ma, ciò che le si stava aprendo innanzi agli occhi, era di uno spettacolo imparagonabile. Arrivò nei pressi del porto che era già calata la sera. Non aveva mai visto il mare così da vicino, ma sotto i raggi dell'argenteo astro, quell'enorme distesa azzurra, assumeva un aspetto differente. La luna brillava alta nel cielo, fiera e maestosa come una regina, mentre i suoi raggi scendevano lentamente lungo le onde scure, ed abbracciandole delicatamente si facevano cullare con dolcezza dal loro moto. Quella parte di lei, affascinata dalla natura, rimase ad osservarlo per qualche secondo, come una piccola bambina curiosa. L'altra parte la destò da quel sogno improvviso e le disse che non poteva restare imbambolata ad osservare il mare, ma che doveva sbrigarsi a cercare una barca che potesse condurla al villaggio a cui era stata destinata. Essendo una Claymore non fu facile passare inosservata agli occhi curiosi della gente. Udì bisbigli e commenti anche poco carini nei suoi confronti, ma tutto ciò non la tubò minimamente. Era ben consapevole che le guerriere dagli occhi d'argento erano ben poco gradite agli umani, se non perchè fossero dotate di una spada e per via della protezione che, garantivano ad essi, tramite L'Organizzazione. Aveva già sperimentato da piccola cosa significasse essere additati ed emarginati. Si guardò intorno in cerca di qualcuno che potesse aiutarla, ma quel qualcuno arrivò presto. Udì un fischio ed un commento poco carino nei suoi confronti da parte di alcuni marinai seduti nei pressi del molo. Idioti. Li ignorò continuando a camminare. Morgana era dopotutto una ragazza dall'aspetto piacevole, ma lei non se ne curava minimamente. Proseguì più avanti e notò un barcaiolo in avanti con gli anni, seduto sulla sua barca, mezzo addormentato. Hey tu! Avrei bisogno di un passaggio per l'isola di Avaris. Potresti aiutarmi? L'uomo, si destò ed annuì. Morgana salì sopra l'imbarcazione senza fiatare e continuò ad osservare il mare così come aveva fatto in precedenza. L'odore della salsedine era piacevole e con una mano, toccò la superficie fresca dell'acqua. Ne raccolse un po' tra le mani ,e la assaggiò. Quell'assaggio finì in una smorfia: era dannatamente salata. Rise, mentre l'uomo di mezza età la guardò stranito. Alzò lo sguardo, il cielo era costellato di stelle, ma i suoi occhi si fermarono su quella più luminosa. Faceva quasi a gara con la luna a rubarne lo splendore. Avrebbe voluto raccoglierla e portarla durante il tragitto che le restava; ma una stella è destinata a vagara nel cielo, non a vivere radicata sulla terra. La barca continuò a solcare il mare, mentre Morgana ascoltava il lento rinfrangersi delle onde. Come sarebbe stata Staph se tutt' intorno fosse stata circondata dal mare? Di certo, un luogo un po' più vivibile, almeno in apparenza. La barca approdò a riva, Morgana chiese frettolosamente il prezzo del viaggio e alla risposta del barcaiolo, gettò via delle monete nelle mani tese dell'uomo. Camminando ancora raggiunse il villaggio di Ebes ed anche qui, non passò inosservata. Poco male, almeno avrebbe trovato qualcuno a cui chiedere indicazioni. Notò dei bambini sul ciglio della strada che la osservavano, ma a differenza degli occhi che l'avevano osservata in precedenza non c'era astio o diffidenza ma curiosità. Dopo aver conosciuto Echidna, non avrebbe avuto difficoltà ad interagire con dei bambini e ad estorcere loro le informazioni necessarie. Piccoli, avete visto altre guerriere come me in giro? I bambini furono ben lieti di aiutarla e le dissero che ne avevano vista una dirigersi verso la locanda del villaggio, ma uno di loro, il più audace le chiese Posso giocare con quella? Le indicò la spada che la guerriera portava addosso. Morgana ridacchiò e ripensò nuovamente ad Echidna, anche lei voleva giocare...ad ucciderla però. No, sei ancora troppo piccolo per giocare con questa. Quando diventerai grande e forte potrai usarla per difendere i tuoi cari. Gli rispose con un sorriso. Seguendo le indicazioni dei bambini, raggiunse la locanda. Entrò e vi trovò all'interno altre due guerriere come lei. Una era piccola e minuta dai lunghi capelli color argento; l'altra invece era più alta e dalle spalle larghe. Anche lei, come Morgana, aveva una cicatrice sul volto. Questo dettaglio in comune la colpì e la fece sorridere. I segni sul corpo erano segno di lotta e di vanto. Chissà come se l'è procurata. Dopo aver dato un'occhiata alle altre due guerriere, giunse il momento delle presentazioni. Il mio nome è Morgana...ci pensò un attimo, dubbiosa se aggiungere altro o meno. Nella missione precedente era partita bene, ma aveva guadagnato anche diffidenza e rancore. Poi, riprese con voce sicura...sono la numero 30 e mi auguro che andremo d'accordo! Poche parole, ma era quello che sentiva di dire in quel preciso istante. Il tempo come sempre, le avrebbe dato le risposte che cercava. Citazione:Yoki: 0% |
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