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[In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
10-08-2015, 04:49 PM
Messaggio: #4
RE: [In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia)
Chapter II
The Bloody Dancer

«La mia prima missione da guerriera graduata. Un simbolo personale sulla mia spada, sulla mia armatura... In un certo senso mi ha fatta sentire meno "carne da macello", anche se penso che sotto il numero 30 le guerriere siano tutte sacrificabili. E' logico, un'Organizzazione del genere deve mantenere una certa freddezza per sopravvivere ed essere efficiente. Salire sopra il numero 30 per me non sarà affatto una comfort zone: voglio ancora essere la migliore. Non per vanità, neanche per il mio solito orgoglio, ma perchè... vendicarmi e proteggere è la mia missione, no? E per proteggere devo esserne in grado. Fisicamente, psichicamente, ma soprattutto fisicamente. Il mio limite maggiore al momento è quello del corpo.
Me ne son resa conto per l'ennesima volta con questa missione. Dovevo unirmi ad un gruppo di mercenari, di umani, a Torlilo, un luogo nei pressi della Città Santa, per via di una serie di violenti massacri che si stavano verificando in quella zona. La mia missione stavolta era... particolare... Ero incaricata di osservare la natura della minaccia e tornare indietro a riferire il tutto. Niente più. Qualcuno al posto mio avrebbe fatto i salti di gioia, dato che non mi è stato richiesto di rischiare la vita, sembrava fin troppo facile. Ma non lo è stato affatto, no.
Al contrario è stato ben più difficile del mio test; anzi, mi è sembrato quasi come l'evento che tempo prima mi fece diventare una guerriera.
Io... mi conosco, voglio stringere legami e piacere agli altri. Il pensiero di passare una missione in compagnia di un gruppo di persone mi è sembrato divertente dal primo istante. Quelle persone mi hanno accettata senza troppi pregiudizi - fatta eccezione per un paio di gente religiosa - e mi ci stavo davvero affezionando. Credo di averne la colpa, forse tendo ad affezionarmi facilmente perchè mi sento sola e odio essere sola. In ogni caso, dopo esserci rilassati e divertiti abbastanza, ci siamo messi in viaggio per fare il nostro dovere.
Per tutto il tempo ho pensato ad uno Yoma, nel peggiore dei casi, o nel migliore a dei banditi. Ma mai avrei pensato che il colpevole di quei massacri fosse... una di noi. Una guerriera come me. Noi, che abbiamo il compito di difendere gli umani ed il divieto di ucciderli.
Lei ha preso quelle persone, tutte loro, e le ha ridotte ad un ammasso di carne e sangue sparso per il campo. Ha fatto a pezzi la loro individualità, il loro Essere, per trasformarli in materia senza volontà.
Io non ho voluto guardare, ho solo dato un'occhiata alla donna per accertarmi della sua identità, ero pronta ad andare via per riferire il tutto alla mia tutrice in modo che potessero mandarle dietro qualche guerriera abbastanza forte. Già, perchè io non lo ero. Non ero abbastanza. Non ho potuto fare nulla, non ho potuto proteggerli. Credo che avrei perfino disobbedito alla regola del non ingaggiare battaglia, se avessi sentito la sua forza come inferiore o pari alla mia. Si chiama Samara, ed oltre ad essere molto più potente di me è anche totalmente folle. Fortunatamente non mi ha considerata sua nemica, anzi; continuava a chiamarmi "sorella" e a blaterare qualcosa sul liberarmi. Ho conservato tutta la freddezza possibile per non reagire d'istinto. Ho fatto tutto quel che diceva per restare viva e andarmene.
Mi ha costretta a fare uno strano rituale. Mi ha fatta spogliare, rotolare nel sangue dei miei compagni per farmelo bere alla fine. Ho fatto davvero il possibile per non perdere la calma, ed incredibilmente mi ha lasciata in pace. Ha detto qualcosa come "Ora sei libera, ci rivedremo" e lì non ci ho visto più. Mi sono lavata dal sangue che avevo addosso, e ho rigettato quello ingerito. Sono tornata a Staph in un viaggio di ben quattro giorni, senza chiudere occhio, con la scena degli umani assassinati ancora stampata nella mia mente. Perchè mi sento in colpa? Mi ribolle il sangue al pensiero che alcuni, guardando in faccia il loro carnefice, abbiano pensato a me come una sua alleata. Hanno creduto al pregiudizio su noi guerriere in punto di morte. Perchè mi sento in colpa?
Alla fine ho riferito tutto alla signora Semirhage e mi ha assicurato che quella Samara avrà quel che si merita, quanto vorrei assistere alla scena. Voglio picchiare qualcuno. E voglio uccidere. Sicuramente per la prossima missione sarò bella carica.»
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RE: [In Missione] Scheda di Juliet (Ophelia) - Ophelia - 10-08-2015 04:49 PM

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