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My Sweet Shadow [Quest Autogestita - Lachesi]
26-08-2015, 11:54 PM
Messaggio: #3
RE: My Sweet Shadow [Quest Autogestita - Lachesi]
[Immagine: pic_detail52b0319d9927f.png]




II


Delight and Anger



Da quanto tempo Dua si era lasciata abbandonare al dolce e freddo conforto del vento gelido del Nord?
Dieci minuti, dieci ore, dieci giorni, diecimila anni? Il fatto è che non le importava e nemmeno se ne accorgeva, la sua temperatura corporea era molto simile a quella dell'ambiente esterno e la sua era solo una mente incatenata che fluttuava nell'eternità.
L'ululato del vento si avvicinava, si allontanava, si avvicinava ancora come se fosse stata su un'altalena che la cullava dolcemente prima di dormire.
Tenne gli occhi chiusi, anche quando il verso era più vicino, li tenne chiusi.

Sentì improvvisamente una sensazione di tepore al piede, sbuffò disturbata, e poi sentì come solletico alla gamba; sbuffò ancora, a risponderle fu un ringhio.
Ai suoi piedi, un vecchio e stanco lupo bianco; era lì in attesa del suo pasto, evidentemente troppo anziano per una caccia onorevole ma si era dimenticato di lasciar, una volta per tutte, morire Dua prima di infierire.
O forse aveva creduto fosse morta.
-Sciò, vai via-
Sussurrò la Claymore, stanca.
Osservò meglio l'animale, una grossa cicatrice a forma di mezza luna sulla fronte; doveva essere stato un valoroso guerriero nel suo branco ma ora era solo e abbandonato e, come Dua, affamato.
Lei invece, era mai stata una valorosa guerriera nel suo "branco"? Non lo ricordava, ovviamente, si portò una mano alla fronte soffrendo un forte mal di testa.
Il lupo si avvicinò ancora.
-Se sarai paziente, avrai il tuo pasto, ma ora lasciami morire in pace.- 
Parole vane, ovviamente, dubitava che lui avrebbe mai atteso tanto tempo... Forse era davvero pronto a morire per poca e amara carne, tanto era disperato.

La verità è che la cosa la irritava, molto, essere disturbata da una bestia immonda nel suo momenti più intimo e sapere che gli ultimi suoi pensieri sarebbero stati rivolti a quell'animale era qualcosa di atroce; insomma, si fosse ricordata perché era lì, a cosa fosse dovuto il suo sacrificio, sarebbe stato più facile. 
Invece no, non aveva idea di nulla!
Si tirò su, mettendosi seduta, lasciando che il cagnaccio bastardo si mettesse in posizione difensiva; vecchio ma non voleva demordere, eh? Visto che Dua non si muoveva in alcun modo, il lupo cercò di attaccarla alla gola; il suo addestramento militare le facilitò la parata, portando il braccio sinistro davanti al suo corpo prima che fosse troppo tardi.
E mentre il lupo le dilaniava la carne cercando di staccarle il polso, Dua si chiese molte cose: che forse il sogno di prima aveva un qualche significato, non sarebbe certo stato il primo, che se era ancora viva voleva dire che era più resistente di quanto pensava e che forse aveva davvero cercato di salvare la vita a qualche compagna... Ne valeva la pena? 
Strattonò il braccio cercando di divincolarsi dal lupo, ferita e indebolita non ci riuscì ma lei sapeva fare appello al suo io più demoniaco: non voleva perderci troppo tempo così liberò il 30% del suo yoki e contrattaccò nel modo più animalesco che le era stato insegnato dal quel cane bastardo che aveva la presunzione di definirsi come lupo solitario. Con forza lo sbatté in terra, il cane guaì, e gli istinti animaleschi di Dua si confusero con una fredda ragione.
Non valeva la pena morire in quel modo e poi lei era una Guerriera di Difesa, non era solo istinto di conservazione, era la forza di andare avanti nonostante tutto.
E lei, nonostante tutto, ce l'avrebbe fatta.
Il lupo mollò la presa e tentò un secondo morso alla giugulare ma Dua lo anticipò, con i denti aguzzi e il volto deformato gli dilaniò il collo; gli tenne il muso fermo fino a quando non smise di respirare e guaire come un cucciolo bisognoso di attenzioni.

Ansimava, un po', cercò di riprendere fiato ed infine giunse alla conclusione che fosse il caso di rigenerare i tessuti lesi; non richiamò neppure la sua forza demoniaca, anzi, la incrementò: ora che c'era silenzio e il lago ghiacciato era tutto per lei, poteva rigenerarsi con semplicità... Circa.
Aumentò di 20 la percentuale di Yoki nel suo corpo e cominciò lentamente a far riattaccare i tessuti, che intanto erano andati ad ingrossarsi a causa della massiccia quantità di Yoki: ora non solo il volto era deformato in quello di un'orribile bestia ma anche il suo corpo era andato a gonfiarsi, delineando una corporatura massiccia decisamente non parte di Dua.
Ricostruire i tessuti lesi era doloroso almeno tanto quanto ferirsi, ricomporre e far bruciare vecchi nervi era come reciderli e tornare a vedere con l'occhio sinistro fu distruttivo.
Altra luce improvvisa, un nuovo punto di vista, le girò immediatamente la testa e faticava a muovere ogni singolo muscolo del suo corpo; si accasciò, una volta finito il procedimento di rigenerazione, sul fianco destro.
Era esausta, quell'esperienza l'aveva messa a dura prova ma ce l'aveva fatta, non sapeva il perché e non sapeva il come, ma era ancora lì; lentamente iniziò a considerare l'idea che doveva recuperare le forze perdute...
...Nutrendosi.

Fissò il corpo deceduto del lupo, e le venne in mente una strana idea, forse un'idea un po' pazza ma era uccidere o farsi uccidere e a quanto pareva quello non era il giorno in cui la sua tomba veniva riempita con il suo corpo, era arrivata a tanto, poteva fare ancora un passo in più.
Si avvicinò sui gomiti al cadavere del lupo e, portandosi della polpa alla bocca, iniziò a mangiare; per carità, la carne cruda non le piaceva e doveva stare attenta ai peli visto che senza claymore non poteva scuoiare la bestia, ma meglio di niente.
Si sforzò di mangiare ancora qualche boccone, più del solito ma si sentiva davvero carente di energie, ne aveva bisogno e il lupo per quanto rinsecchito e la carne filacciosa e nervosa, forniva quanto le bastava per riprendersi.
Che importava, poi, se alcune ossicina rotte facessero il suono di un ramo che si spezza, secco.
Con il mento e la bocca sporca di sangue, dopo qualche minuto di riposo, si rimise sulle sue gambe cercando con lo sguardo la spada che non le apparteneva più.
"Chissà dov'è finita, devo ritrovarla dannazione."
Con la coda dell'occhio vide dei movimenti alle sue spalle, si voltò e vide quello che pareva essere un branco di lupi; forse la stavano osservando da diverso tempo, comunque non pareva avessero intenzioni ostili.

Si rispose alla domanda di prima, guardandoli, anche il lupo che aveva mangiato doveva aver fatto qualche sacrificio per il suo branco ma in definitiva non ne era valsa la pena, non lo avevano aiutato e lei come lui non era stata aiutata.
Qualunque cosa fosse successa.
Un generale senso di sfiducia nei riguardi del prossimo la pervase ma se ne andò subito quando con lo sguardo fu intenta a cercare la spada perduta.
Stranamente, all'idea era felice.



Citazione:Yoki: 0%->30%->50%->0%
Stato Psicologico: Stato confusionale, leggera sfiducia riguardo la sua situazione ma al tempo stesso motivata; si concentra sulla sua spada. Felice?
Stato Fisico: Esausta. Occhio sinistro mancante [MEDIA], ferita da perforazione alla coscia destra [MEDIA], tibia fratturata [MEDIA] forte contusione alla tempia sinistra [MEDIA] Tagli ed escoriazioni alla mano sinistra [LIEVE] Morso al braccio sinistro [MEDIA]
Lieve Ipotermia, dissanguamento in corso, affamata. Occhi felini, vene in rilievo, muscoli in rilievo.
.
.
.
Ferite sanate.
Stanca
Abilità Utilizzate: Yokiyori

Punti Limite:
 2,5/17,5

[Immagine: tumblr_nwk6rtcmjP1uhzkrko1_1280.gif]
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RE: My Sweet Shadow [Quest Autogestita - Lachesi] - Lachesi - 26-08-2015 11:54 PM

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