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TEST Manhunt [Anonimo]
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29-08-2015, 07:50 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2015 08:10 PM da Anonimo Sulla Terra.)
Messaggio: #64
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RE: Manhunt [Anonimo]
Parlato Parlato da altri - Fammi indovinare. . . . . sei venuta qui per ascoltare un'altra storia vero? - domandò Roberto con la sua solita voce calma e rassicurante. - Ovviamente! Cioè. . . . beh mi farebbe molto piacere. . . . - rispose la piccola Artemisia cercando di non manifestare troppo la sua gioia. - Pensa te: come si fa a dire di no ad una come te. Che libro vuoi che ti legga? - - Uhm. Ah la ''ragazza dei lupi''! - - Ancora quello? Ahahaha ma allora ti piace birbantella. Certo che piacerti questo: non è proprio una lettura per bambini. . . . beh pare che non ho molta scelta.- Sconfitto dall'entusiasmo della ragazzina l'uomo si andò a prendere il libro pronto per leggerlo insieme alla sua avida ascoltatrice. Si misero insieme vicini al focolare; il silenzio dominava; Artemisia era impaziente di risentire la sua cara novella. Lorenzo aprì il libro, fece un lungo respiro e cominciò a leggere. Spoiler (Click to View) - Ehi perché ti sei fermato? Ora veniva la parte interessante!- - Mi spiace ma sono stanco. . . . ma ti prometto che la continueremo la prossima volta. Promesso.- - uhm. . . . D'accordo: se sei stanco non posso farci nulla. . . . tuttavia ricordati della promessa che hai fatto eh? - - Una promessa è una promessa. Ma ora che ci penso perché ti piace tanto questo libro? Ci sono racconti più idonei per una bambina te. - - Chi è la bambina scusa? E poi lei mi piace: è forte, affascinante ed emana un'aria di timore e paura. . . l'ideale contro i nemici - - Mamma mia che stima. Però Arte non devi solo considerare questi aspetti: è una ragazza che ha sofferto e la sofferenza cambia le persone; le rende più dure e spietate. I suoi occhi. . . . . non emanano più alcuna emozione: né buona né cattiva. Persone così spesso non vengono definiti neanche esseri umani: molti li definiscono mostri. Ma temo mia cara che questi ''mostri'' non sono altro che persone che hanno avuto la sfortuna di non conoscere nessun affetto e amore. Io se un giorno vedessi una persona del genere credo che non proverei paura, piuttosto pietà. . . . pietà per una persona che per sopravvivere. . . . . ha perso la sua umanità. Basta solo un attimo, una distrazione per capovolgere le sorti di un duello: un rumore aveva attirato l'attenzione dello Yoma permettendo alla cadetta di attuare qualcosa che lui non avrebbe mai considerato: senza remore ella usò i suoi nuovi denti aguzzi per perforare la carne dello Yoma. Per quanto uno è astuto è difficile prevedere tutte le mosse dell'avversario, specialmente quelle imprevedibili o illogiche: come avrebbe potuto prevedere che una ragazzina neanche guerriera potesse fare una cosa degna di un mostro? Sfortunatamente egli non aveva considerato che in un duello mortale tutto è concesso: inganni, azzardi, tattiche apparente suicide; quando il prezzo di tali scontri è la vita remore o ideali sono d'intralcio. Egli in qualche modo riuscì poi a divincolarsi da tale stretta ma ormai il danno era fatto: ora oltre ad avere danni agli occhi che compromettevano in parte la vista aveva una vistosa emorragia che certamente non aveva preventivato. Di fronte a questi eventi egli si sarebbe fatto prendere dal panico? Avrebbe implorato pietà? Avrebbe tentato la fuga come un coniglio? Avrebbe raccolto le ultime forze per portarsi nell'aldilà la cadetta? Il suo volto sarebbe stato sfigurato dalla rabbia o umiliazione? Dal terrore? Tante ipotesi ed una sola certezza: se avesse guardato il volto della cadetta lo Yoma avrebbe scorto nessuna ombra di emozioni in lei; né gioia per la ben riuscita del piano né stanchezza delle ferite. . . . . nulla. Forse avrebbe pensato che il vero mostro tra i due non è un essere con artigli affilati e forza sovrumana, ma una ragazza senza emozioni capace di qualsiasi cosa pur di sopravvivere; come la morte che non fa distinzioni sulle sue vittime. Svincolatosi lo Yoma ella decise di terminare la sua vita il prima possibile: indebolito sarebbe stato più facile ma non avrebbe commesso l'errore di abbassare la guardia di fronte ad un essere che non ha più nulla da perdere. La spada sarebbe stata molto utile e probabilmente doveva essere lì vicina; nel caso fosse stato impossibile recuperarla e non ci fosse stato niente di sostitutivo nel tetto tipo pezzi del cornicione rovinato, ella avrebbe spaccato la sua testa a forza di calci, colpendo soprattutto la ferita sul collo. Ella comunque doveva ancora rimanere vigile; forse egli aveva ancora la forza nata dalla disperazione di attaccare ma lei non avrebbe concesso tale opportunità; spietatamente e freddamente avrebbe dimostrato a quell'essere che la speranza è soltanto una mera utopia. Citazione: Yoki utilizzato: 40% Stato fisico: [font=Verdana, Arial, sans-serif]ferite di entità lieve su tutto il corpo [ferite LEGGERE] Caviglia sinistra perforata[font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA], polsi perforati [font=Verdana, Arial, sans-serif][MEDIA]. Occhi dorati. Volto deformato, muscoli ingrossati e denti accentuati.[/font][/font][/font] Stato psicologico: In trance. Intenzionata a eliminarlo. Abilità in Uso: Percezione dello Yoki (attiva) I veri uomini possiedono denaro, e con esso potere; chi non ha nulla è una mera preda per noi uomini. E tu che non possiedi nulla dimmi. . . cosa sei? |
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