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QUEST Klavierstück [Lachesi]
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09-09-2015, 10:55 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-09-2015 12:24 PM da Lachesi.)
Messaggio: #2
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RE: Klavierstück [Lachesi]
-Discorso- "Pensieri" Dalle ultime vicissitudini vissute da Dua nelle Terre del Nord, era stata assegnata dal lato opposto del piccolo continente nel quale vivevano evidentemente ciò a causa di una sua "promozione", e così il clima freddo e algido a cui era stata abituata per molto tempo si tramutò in un clima caldo ed odioso. All'inizio non era così male: il clima mite, i colori, l'assenza di catacombe... Ma poco a poco questi divennero aspetti marginali rispetto alle persone, le quali qui erano molto aperte ed esuberanti rispetto a quelle del Nord. Forse era a causa del fatto che al Nord stavano chiusi in casa anche in virtù del clima freddo e gelido, e che forse volevano aver a che fare ancor meno con persone come lei ma qui non era la stessa cosa: le giornate erano perfette per uscire di casa, prendere parte alle festività e tante altre care cose che permettevano agli umani di essere sempre davanti al naso di Dua. Non è che li vedesse estremamente di buon occhio dopo le ultime vicende. E quella era una serata perfetta, con il suo inutile fuoco da campo -poteva gestire la sua temperatura corporea come voleva e non aveva appetito ma tutto sommato teneva lontane le bestie, in effetti- nel buio e da sola... Non proprio da sola come aveva sperato. Comparve, anzi, emerse letteralmente dall'oscurità quest'uomo dall'abbigliamento elegante e ricercato: l'unico accenno di colore era la rosa all'occhiello che portava, per il resto era oscuro come la notte e Dua doveva ammetterlo, rispetto agli altri due uomini in nero che aveva incontrato quello era un vero e proprio salto di qualità. Evidentemente ad Hayez, come disse di essere, non piaceva vestirsi come uno straccione. Ad ogni modo, il suddetto Uomo in Nero, passò a descrivere non troppo dettagliatamente il suo incarico futuro; fu molto stringato ma diede una certa importanza al fatto che il committente sapeva bene la differenza tra Guerriere e Novizie. In effetti era una cosa inusuale, Dua doveva concordare con Hayez, che un umano sapesse certe differenze ma era convinta che avrebbe presto scoperto come mai tale Ludwing era tanto informato; ad ogni modo Hayez si dileguò tanto velocemente quanto si era palesato ai suoi occhi. Definitivamente Dua non ebbe il tempo per dire nulla ma probabilmente anche se avesse potuto non avrebbe avuto niente da dire, era convinta che a modo loro sapessero che era stata lei a sistemare lo Yoma sfuggito al loro controllo ed era altrettanto convinta che gli Uomini in Nero tutto sommato la stessero osservando. Stese le gambe verso il fuocherello, lasciando che i piedi nudi venissero scaldati dalle fiamme e li contrasse stirando un po' tutti i muscoli degli arti inferiori; lentamente si alzò e si rivestì con la sua armatura e la sua spada incastonata tra le spalle. Meno tempo avrebbe perso in quelle faccende e meglio era. Più camminava verso il cuore della foresta e più il cielo diveniva oscuro, le fronde degli alberi numerose e la luna diveniva un pallido ricordo di tempi andati; uscì da quella selva oscura per proseguire il suo viaggio verso Thierry quando le stelle iniziarono a sbiadire, lentamente, come anime morenti si lasciarono portare via dal sole nascente. Ed infine fu alba, quando Dua giunse sul posto. Thierry pareva una cittadina abbastanza grane e capiente, probabilmente era uno snodo commerciale di qualche tipo, dopotutto quella regione era divisa tra boscaioli e pescatori; rispetto alle Terre del Nord i soffitti delle case erano molto alti ed i tetti quasi piatti, con poca pendenza poiché, ovviamente, non avevano il rischio di un accumulo troppo massiccio di neve che potesse spezzare il soffitto. Le tegole delle case, non tutte ma spesso quelle che parevano di proprietà di alcuni benestanti notò Dua, erano in legno colorate di rosso, di giallo, di verde e qualsiasi altro colore potessero loro permettersi; in particolare, la Locanda che andava cercando lei, era rivestita di un intonaco blu molto acceso, un colore che da ottenere era alquanto difficile. Le finestre erano grandi e il legno delle porte pareva essere ricercato, l'insegna che recitava il nome della locanda "Il Materasso Piumato" era probabilmente stato ricoperto con sottili foglie d'oro. Chiunque non lo vedesse doveva essere cieco, poco ma sicuro, era un posto estremamente sgargiante. Per finire, il luogo, si trovava quasi nel centro della cittadina di modo che fossero pochi minuti a piedi per raggiungere qualunque direzione un suo cliente avesse voluto. Dua si guadò attorno, un po' sospettosa, osservando che gli abitanti del luogo avevano già preso a scorrere nelle strade cittadine con fare laborioso; fissò la porta e si chiese cosa fare. "Busso o non busso? Beh, è strano che chiedano ad una "Strega dagli Occhi d'Argento" come me di finire in un posto così lussuoso, non hanno paura di perdere clienti?" Sicuramente Ludwing doveva essere estremamente benestante tra l'assumere la propria guardia personale fatta di mezzodemoni come lei e dormire in un luogo del genere, Dua non aveva idea di quanto capitale ci avesse speso. Ma in virtù del fatto che era stata chiamata e che forse poteva generare un certo caos all'interno della locanda, Dua decise di entrare senza troppe cerimonie. Forse si sarebbe divertita. Citazione:Stato Fisico: Nella norma |
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