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QUEST Klavierstück [Lachesi]
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12-09-2015, 12:36 PM
Messaggio: #5
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RE: Klavierstück [Lachesi]
Ludwig allargò il suo sorriso, quindi si drizzò sulla schiena e le fece segno di seguirla con la mano. La guidò dunque per il corridoio tappezzato di rosso, e giunto vicino al bancone si rivolse all'uomo che vi stava dietro, un tipo longineo in livrea nera e baffi fini ben curati.
Mastro Maurice. mormorò Ludwig Come immaginerà, non posso continuare la mia piccola esibizione. Posso confidare nella sua comprensione? L'interpellato rispose con un sorriso tirato e incerto. Oh... Certamente, mastro Ludwig. Intendo, tanto per iniziare non posso certo arrogare diritti sulla sua gentilissima iniziativa, sì... A Dua non sfuggirono gli sguardi nervosi che l'uomo le dava di tanto in tanto: era chiaro che la sua presenza lo rendesse nervoso -- normale: la sua Percezione confermava che questo Maurice fosse umano, come tutti lì. L'organista non replicò che con un cenno di capo, e solo quando lui e Dua stavano salendo le scale per il primo piano le confidò: Ho la fortuna di essere piuttosto famoso, sa, ma non riesco proprio a fare a meno di suonare: non è la prima volta che chiedo al proprietario di una locanda di poter suonare il suo organo... un mio vizio, temo. Non aggiunse altro, per il momento. La scala si rivelò essere deserta, e fu quindi senza fare altri incontri che Ludwig la guidò fino a una porta laccata di rosso e avente inciso in oro il numero 74. L'organista estrasse allora da una tasca una chiave in lucido acciaio, la mise nella toppa e aprì la porta. Quindi, fece cavallerescamente cenno a Dua di entrare per prima. La stanza si rivelò... un piccolo appartamento. Dopo un piccolo atrio d'ingresso, su una grande sala vi erano delle poltrone imbottite con un tavolino centrale - chiaramente per le bevande leggere di metà giornata, un salotto -, alla loro destra una grande tavolata con tovaglia bianca di pizzo e candeliere d'oro - per i pranzi, certamente -, e più in fondo altre poltrone, questa volta poste attorno a un caminetto ora spento e con dei tavolini piccoli ai lati - per le bevute serali al calduccio. La parete opposta all'ingresso aveva poi due grandi finestre e un terrazzo che davano vista sul porto di Thierry e illuminavano la sala. Ai lati, due porte in mogano che - per esclusione - dovevano portare una alla stanza da letto e l'altra alle latrine. Anche se quasi certamente erano qualcosa di ben più raffinato dell'essenziale angolo dei bisogni medio. Ludwig chiuse poi la porta, e raggiunto un mobiletto lungo una parete, ne estrasse due calici di cristallo e una bottiglia di vino rosato. Posso offrire? Vino dolce del Sud, ottimo fuori dai pasti. Prego, scelga la poltrona che preferisce. L'organista si riferiva a quelle a centro stanza, attorno al tavolino; lui stesso si sedette su una, e posò sul tavolino appunto calici e vino. Attese che Dua stessa decidesse se accomodarsi o meno, dunque cominciò a parlare. Il servizio di cui abbisogno è semplice: la settimana prossima il Vescovo di Rabona darà un ricevimento nella sua magione di campagna, e io sono stato invitato - dietro tangibile segno di apprezzamento, non so se mi spiego - ad esibirmi presso di lui per l'occasione. Ovviamente ho accettato. Insomma, era stato pagato per andare lì. E allora? Ludwig non si fece pregare: Il punto è che di recente corre voce che uno Yoma infesti la strada che porta dall'Ovest fino a Rabona, e il Vescovo in effetti ha mandato varie pattuglie armate a stanarlo: inutile dire che nessuna è tornata a riferire. Sa però come sono i sacerdoti: non si abbasseranno mai ad assoldare voi Guerriere. Così, ho deciso di risolvere io la questione grazie al mio fortuito patrimonio personale - altrimenti non potrei raggiungere la villa per tempo. Qui Ludwig si concesse una smorfia: era chiaro che non apprezzasse la linea vescovile. In ogni caso, la questione ora era più chiara. Avessi avuto più tempo, avrei chiesto all'Organizzazione di epurare il mostro e nulla più, ma malauguratamente per un musicista è meglio avere un paio di giorni di tempo per preparare l'esibizione. In parole povere, devo essere alla magione il prima possibile, pertanto per forza lei dovrà farmi da scorta e non semplicemente dare la caccia allo Yoma: confido nelle sue capacità badi, ma non posso rischiare di arrivare in ritardo in attesa che lei liberi il passaggio. Insomma, il suo scopo non sarà di epurare il mostro, ma di aprirmi il passaggio: se poi lo Yoma sarà tanto sciocco da farsi vivo, beh... direi che sarà bene approfittarne per toglierlo di mezzo, sì? Ma, ripeto, se non lo incontreremo per favore non lo cerchi, ma mi accompagni fino a destinazione: fortunatamente il divieto di far entrare le Streghe è limitato alla Città Santa, quindi il Vescovo non potrà nuocerle in quanto la magione sta in campagna. Ludwig alzò un dito per puntualizzare il concetto: Dua avrebbe dovuto scortarlo fino alla villa, e solo in caso di necessità affrontare questo Yoma, dunque. Spiegato il tutto, l'organista si permise di prendere il vino e versarsi mezzo calice, che quindi prese e sorseggiò. Ha domande di qualsiasi tipo? Sono a sua completa disposizione... Ah, sì: naturalmente durante il viaggio vitto e alloggio per entrambi saranno a mio carico, pari trattamento, ovviamente. Turnazione invariata |
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