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QUEST Klavierstück [Lachesi]
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13-09-2015, 11:37 PM
Messaggio: #8
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RE: Klavierstück [Lachesi]
Spoiler (Click to View) Avete presente quando dicono che il tempo sfugge di mano, tutti gli attimi e i frangenti in cui viene sezionato anche un solo secondo non vengono percepiti e non vengono vissuti? Per Dua non fu così. Ogni secondo, ogni frangente; ogni decimo di secondo, ogni millisecondo. Ogni respiro, ogni battito di ciglia; ogni pulsazione, ogni sospiro. Dua li visse, tutti, come se fossero durati cinque anni ciascuno. Quando sentì quel nome, quando sentì da dove provenisse quella mirabile melodia, tutto si fermò; le sue unghie stridettero sulla spada, non potevano più sopportare quelle note infami. Chiuse lentamente le palpebre pesanti, come assonnata. Si alzò di scatto, lasciando cadere pesantemente la spada dalle sue gambe infantili; era ancora una bambina con i capelli scuri e le mancava così tanto la sorella maggiore, faceva così fatica a capire perché Elise avesse deciso di abbandonarla. Perché aveva detto di essere orfana? Si voltò di scatto verso Ludwing facendo roteare la sua bianca gonnella, corse verso Ludwing. "Dov'è? Dov'è?! La mia sorellona! Perché mi ha lasciata sola, perché? PERCHE'?" Scoppiò a piangere, la sua unica amica, dov'era!? Riaprì gli occhi, lentamente. Tutto quel piangere fanciullesco non era mai accaduto se non in uno degli universi paralleli che la sua mente stava partorendo. Abbassò lentamente il volto osservando il proprio riflesso sulla lama della spada; non vide la sua stessa faccia ma quella di Elise. Capelli voluminosi, sguardo duro, volto affilato, labbra carnose; una maschera di cera. Non le aveva mai voluto bene!? Non le importava, la verità era quella, dannazione! E la cosa peggiore era sapere di essere sempre stata la seconda, vissuta nell'ombra di quella donna per tutta la sua fanciullezza; la sua giovane età era stata persa quando fu portata a Staph ed ora non le restava nulla se non gli ordini degli Uomini in Nero. E la colpa, in un certo senso, era sua. Irata si alzò di scatto, impugnò la spada a due mani ed iniziò a fare a pezzi qualunque cosa... Ludwing compreso, avrebbe scritto lei una bella canzone! Altro che "per Elise"! "No, credevi che potessi dimenticarmi quel giorno!? Quelle parole! Quelle bugie, Elise, tu ti sei arresa e hai lasciato tutto sulle mie spalle!" Ebbe un sussulto. Si passò una mano tra i capelli, cosa diavolo le era venuto in mente di fare di preciso? Respirò pesantemente; questa volta, nella realtà, si alzò dalla sedia lentamente rinfoderando la lama. Aveva bisogno di aria, assolutamente, e rimettere insieme i suoi pensieri. Si avvicinò con passo incerto alle finestre e osservò il paesaggio che offriva; l'infinito mare azzurro che si estendeva sotto i suoi occhi l'aiutò a rilassarsi quel tanto che le bastava per decidere cosa fare. Non poteva crederci, aveva smesso di cercarla e di volerla ed ora il destino le sbatteva in faccia un passato di cui avrebbe fatto piacevolmente a meno? Deglutì. Se Elise era stata indiscreta e fino a che punto non era una cosa che poteva ignorare, avrebbe dovuto indagare. "Ma... Ma ora devo occuparmi della missione principale. Oh, Hayez ha detto che ti tiene d'occhio eh? Credo che gli darò una mano..." Si voltò verso Ludwing con volto cinereo e turbato. -Come pensate di effettuare il viaggio?- Il mezzo di locomozione era rimasta un'incognita, dopotutto; meglio chiarire. Citazione:Stato Fisico: Leggera Tachicardia |
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