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TRAMA Il processo [Majin - clayfax]
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17-12-2015, 12:07 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-12-2015 12:08 AM da Niobe.)
Messaggio: #9
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RE: Il processo [Majin - clayfax]
La sabbia del deserto le era cara e familiare, quasi come una vecchia amica che l'abbracciava al suo ritorno. Assegnata alle Terre Centrali, Niobe aveva spesso nostalgia di quella infinita distesa dorata che per molti anni aveva chiamato casa.
Il viaggio era stato triste, così come il compito per cui Hayez l'aveva chiamata: non si sarebbe mai abituata a certe cose. Era scesa dalla carrozza per ultima, lasciando che gli uomini andassero incontro per primi alle sue compagne: le avevano seguite per anni, di certo era bene lasciare che le confortassero. Hayez come sempre fu davvero gentile, ed anche nella rudezza di Mastro Peter sapeva scorgere una triste nota di dolore nobilmente celato. Già sapeva che avrebbe pianto quella sera, nel silenzio del suo amato giaciglio a Staph. Il suo nome le risuonò nelle orecchie lontano e distante mentre guardava l'orizzonte, e ci mise qualche istante a capire che Hayez la stava chiamando: voleva fosse lei a parlare per prima. ... Nemmeno lui se la sente, alla fine? Pover'uomo. Avrebbe pianto lacrime anche per lui. Era insolito che fosse una Guerriera ad aprire, beh... un processo: lei era lì per un altro motivo, in realtà. Ma non era il caso di parlarne, e neanche di pensarci. Avanzò nel terreno più denso dell'oasi a passi leggeri, cercando di esibire un sorriso amichevole di fronte alle compagne. Lune e Camillah: le conosceva, come conosceva tutte. Erano loro, a non conoscere lei. Lune. Camillah. Le salutò con voce soffice. Io sono Niobe. Era sufficiente: non avevano certo bisogno di mura, tra loro. Non quel giorno, non in quella situazione. Spostò allora lo sguardo su Lune: il suo volto si era fatto più maturo da quand'era una Novizia, notò, quando lei guardava le giovani allenarsi dall'alto del suo nascondiglio. Giorni passati, ma sempre cari. Lune, sei sotto accusa per la morte di un umano nella tua ultima missione. Annunciò tristemente. Mastro Hayez e io siamo qui per... stabilire la verità. Non esistevano eccezioni. Per nessuna Guerriera e per nessun motivo. Si abbandonò a scrutare il candido collo di Lune: così sottile... non avrebbe sofferto. Sei una delle migliori, il nostro orgoglio. Aggiunse con un certo calore: era vero. Per questo l'Organizzazione ti ha concesso di discolparti davanti a due Uomini in Nero e a me, la numero Uno dell'Organizzazione. Ah... l'aveva detto. Non aveva potuto fare altrimenti: era giustissimo informarla dei suoi diritti e privilegi. Nonché della sua presenza per... altri motivi. Ma Niobe era certa che non sarebbe accaduto. Le uniche lacrime che avrebbe versato le avrebbe piante sulla tomba di Lune. Lune, Camillah... Per favore, diteci cosa accadde. Sappiate che... sono dalla vostra parte. Lo era. Non avrebbe fatto soffrire Lune, e avrebbe offerto la sua spalla a Camillah. Avrebbe avuto bisogno anche lei di una spalla su cui piangere, allora. |
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