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TRAMA The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia]
05-02-2016, 01:07 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-02-2016 01:09 AM da Ophelia.)
Messaggio: #123
RE: The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia]
Citazione:Narrato
"Parlato"
"Pensato"
"Sussurrato"
"Detto da altri"

Durante il viaggio di ritorno Juliet non disse nulla: non sapeva perchè, ma non aveva trovato davvero nulla da dire. Tutto ciò che aveva fatto era stato guardare fuori dal finestrino, anche se non c'era molto da guardare.
Certo, era anche turbata per la morte di Anna, ma... ecco, pensava che si sarebbe sentita più turbata di così per una compagna. E invece sentiva solo una leggera tristezza mista a stanchezza; e questo fatto la turbava molte volte di più. Forse non provava troppa mestizia perchè non si erano mai rivolte la parola nel corso della missione, se non per le presentazioni? Forse aveva bisogno di un legame più profondo?
Guardò le sue compagne, quelle vive: chissà cosa sentivano in quel momento. Chissà se era lei quella strana. Chissà se davvero era possibile farci l'abitudine, a veder morire gente vicina. E chissà se lei stesse già sperimentando quel cambiamento.
...Che fosse un effetto di...?
No, non poteva permetterlo. Non dopo ciò che le era successo durante la missione. Doveva restare umana al massimo. Non voleva diventare come quei mostri.

Quando raggiunsero finalmente i cancelli di Staph era ormai pomeriggio. Maestro Duncan fu subito raggiunto da altri accoliti, ma prima di sparire congedò le guerriere: "Il vostro compito è finito, per cui siete libere per il resto della giornata. Stanotte dormirete qui, e domani mattina vi metterete in marcia per tornare ciascuna al suo distretto di competenza. E' tutto."
"Finalmente rivedremo un letto vero..." commentò la numero 37, stiracchiandosi appena scesa dalla carrozza; si massaggiò la testa, che aveva urtato contro il soffitto "troppo basso per lei" del mezzo. A quanto pare era tornata la Juliet di sempre: meglio così.
"Crystal! Juliet! Syhlvia! Volevo ringraziarvi e farvi i complimenti per come vi siete comportate! Sono stata orgogliosa di combattere al vostro fianco e spero ci si possa rivedere un giorno! Inoltre…
Come vostra compagna mi ha fatto piacere che, quando Matilda stava arrivando abbiate deciso di rimanere assieme a me e Alicia, prima che il maestro cambiasse i miei ordini però…
Ricordatevi in futuro che una caposquadra, quando elabora una strategia, deve poter contare sull’obbedienza delle sue compagne, sia in combattimento, sia se sta cercando di salvaguardare le loro vite! Credetemi, questa è una lezione che io ho imparato a caro prezzo, perciò fate attenzione a questo in futuro, quando sarete nuovamente in squadra d’accordo?
Per il resto, che la Grande Stella del Nord vegli su tutte noi e ci protegga!"

Juliet fece un sorriso enigmatico. "Un giorno probabilmente ci rivedremo per combattere insieme... O forse dovrete combattere me" Pronunciò la seconda frase con un tono tetro, alludendo all'inizio del processo di usura che da quel fatale momento in battaglia l'avrebbe seguita per sempre, e che avrebbe potuto solo peggiorare. Poi scoppiò a ridere, rivelando lo scherzo.
"Nah, non conto davvero di diventare un mostro. Al prossimo giro in taverna lancerò qualche moneta al primo menestrello che vedrò per farmi raccontare tutte le storie d'amore più sdolcinate che conosce, così mi manterrò umana. O nel peggiore dei casi, andrò a vomitare"
"Bene ragazze! Io accompagnerò Alicia in infermeria e poi cercherò una pala per dare sepoltura ad Anna. Se qualcuna vuole venire a dare una mano o darle un ultimo saluto è la benvenuta!"
Il sorriso di Juliet si fece mesto. "...Uh, sì, io posso dare una mano."

Tornata in stanza, e dopo essersi lavata a dovere, non si rivestì; non subito. Si controllò, controllò ogni centimetro del suo corpo, in cerca di qualche cambiamento.
Eppure non vide nulla di diverso dall'ultima volta che si era guardata senza vestiti: nessun marchio sulla pelle, nessun arto in più. Le orecchie non le erano improvvisamente diventate a punta, i denti erano sempre gli stessi, così come la faccia. Era sempre lei, Juliet. La numero 37 dell'Organizzazione, la bambina selvatica che aveva ringhiato contro uno Yoma, la ragazza dell'Ovest col senso della scena e i capelli fluenti. Quello Yoki sfuggito al suo controllo non le aveva tolto il senso dell'umorismo, nè l'umanità, nè tantomeno aveva cambiato il suo aspetto. Lei era ancora... lei.
E ciò stava a significare una cosa sola: che non avrebbe lasciato che quell'incidente le cambiasse la vita. Avrebbe prestato più attenzione, certo, ma Juliet era ancora Juliet.
E Juliet era ancora umana.

Citazione:Yoki utilizzato: 0%
Stato Fisico: Perfetto
Stato Psicologico: Calma
Punti limite: 20,5/15
Abilità utilizzate: Percezione dello Yoki (passiva)
Tecniche utilizzate: Nessuna
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RE: The Forgotten II [Nardo - Victoria - Ophelia] - Ophelia - 05-02-2016 01:07 AM

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