Citazione:Nome Tecnica: Velo di Lame.
Parametri Utilizzati: Agilità, Spirito.
Effetti: La guerriera sfrutta il proprio yoki e muove la spada più velocemente che può (gioco di braccio e polso davanti al torace), facendole descrivere tante traiettorie simili a quelle di un “8” e cercando di coprire con questi fendenti tutta una superficie curva davanti a lei, ripassando anche su traiettorie già effettuate. Più questi movimenti risultano essere veloci e vari e più la zona coperta dalla lama –una superficie reticolare- risulterà essere grande e fitta (¹). La percezione di un’eventuale spettatore sarà quella di essere di fronte ad una barriera curva, tagliente ed impenetrabile. Un velo di lame. (Non è detto che siano visibili i movimenti della spada, ma questo dipenderà dall’abilità e dalla velocità della guerriera per farla sembrare immobile (¹) ).
Lo scopo della tecnica è quello di fare a pezzi tutto quello che entra nel raggio di azione della lama, lasciando alla guerriera la possibilità di muoversi o di scagliarsi verso il nemico.
La tecnica sfrutta una percentuale dello yoki rilasciato, di cui la guerriera può deciderne la quantità da usare per la tecnica “potenziando” (*) l’arto destro (es: se la guerriera ha rilasciato il 50% di yoki, può decidere di impiegarne il 30% per far uso della tecnica mentre il restante 20% è quello effettivo che rimane nel resto del corpo). Il minimo di yoki per l’utilizzo è il 20% liberato in tutto il corpo (¹).
Bonus:
- La guerriera crea una barriera davanti a lei che taglia tutto quello che entra nel suo raggio d’azione;
- Copertura frontale e in parte anche dei fianchi laterali, data la sua curvatura;
- La tecnica può essere usata in turni consecutivi oppure anche più volte per missione ma solo fino al raggiungimento del limite massimo M di turni in cui può essere mantenuta attiva. Esisterà quindi un contatore N di turni che impedirà alla guerriera di servirsi ulteriormente della tecnica quando N sarà uguale ad M.
- La tecnica è offensiva, ma per sua natura, forse, potrebbe essere anche sfruttata come attacco difensivo;
- La guerriera può muoversi portando la barriera in attacco.
Malus:
- La quantità di yoki adoperata per la tecnica sarà esclusivamente utilizzata dal braccio destro, indebolendo il resto del corpo della guerriera;
- La tecnica ha una durata massima di attivazione per missione e potrebbe essere di M turni; (¹)
- Dopo ogni utilizzo in una missione, la guerriera non può servirsene per almeno N*2 turni (necessari a riposare il braccio dallo lo sforzo); (¹)
- Dopo il suo utilizzo, la guerriera è costretta a dover rilasciare la percentuale di yoki adoperata per la tecnica (oppure, se ben allenata, di recuperarlo e di ridistribuirlo nel corpo), mentre lo yoki che era liberato in tutto il corpo rimane tale; (¹)
- Solo l’arto dominante (arto destro) può far uso della tecnica;
- La somma delle percentuali di yoki rilasciato nel corpo e di quello utilizzato per la tecnica, inficerà sul conteggio dei punti limite ad ogni turno;
- Punto debole, i piedi che non sono coperti completamente dai movimenti della spada. (¹)
Note:
(*) Quando parlo di “potenziare” l’arto destro non intendo far in modo di risvegliare solo quello, ma di convogliarne una parte di yoki per aiutarlo a svolgere il suo compito. (¹)
(¹) Questo potrebbe essere un punto di potenziamento successivo.
NT: Ho utilizzato le variabili N ed M perché non saprei stabilire dei valori opportuni. Solo l’esito degli allenamenti/potenziamenti li determinerà. Non escludo che possano essere anche 0.