The Forgotten III [Vick_Svarta_Blixten]

[Narratore]

Gaia sferrò diversi affondi nel foro dove si era ritirata la testa della risvegliata, colpendo quasi sempre qualcosa di molto duro. Quasi, perché un paio di colpi penetrarono senza incontrare resistenza. La guerriera piumata comunque non si limitò ai semplici affondi, ma sferrò anche un poderoso fendente verticale a due mani con il quale riuscì ad incrinare la corazza del mostro. Non paga, eseguì un salto acrobatico al termine del quale sferrò un secondo fendente, sempre verticale, con il quale colpì la zona precedentemente danneggiata, riuscendo così ad infrangere la corazza della tartaruga. 

A quel punto, Gaia dovette ritirarsi temporaneamente per scansare una nuova pioggia di proiettili, cosa che le riuscì brillantemente. Dopodiché la numero 5 fece per tornare all'attacco, ma si fermò quando si rese conto che lo yoki della risvegliata era scomparso. Non le ci volle molto per rendersi conto che era morta. La battaglia era infine terminata, e con la completa vittoria di Gaia...

... A qualche decina di metri di distanza, l'uomo misterioso vide infrangersi anche la sua ultima possibilità di vittoria. Nessuno ci aveva fatto caso, ma sul suo volto si erano alternate durante il corso del combattimento una sequela di emozioni contrastanti: in principio la sorpresa per l'inatteso arrivo di Gaia. Poi la spocchia di chi pensava di avere la vittoria in tasca, quandò ordinò alle sue marionette di attaccare l'intrusa. Poi di nuovo la sorpresa, quando la guerriera piumata si mise a falciare le sue guerriere come fossero state dei fili d'erba. Quindi lo sgomento, quando tre delle sue guerriere sconfitte si erano risvegliate. Infine, il terrore, quando anche l'ultima risvegliata fu abbattuta, e rimase in piedi soltanto Gaia, trionfante. Terrore, misto alla consapevolezza che per lui era finita. Sarebbe dovuto fuggire prima, se ne rendeva conto. Era stato uno sciocco a non approfittare della confusione per dileguarsi, ma non avrebbe mai pensato che le sue dieci marionette non sarebbero state minimamente in grado neppure di impensierire quell'unica guerriera dell'Organizzazione. 

Ora non c'era nulla che lui potesse fare. Fuggire era semplicemente improponibile, Gaia lo avrebbe acchiappato in un battito di ciglia o anche meno. Tentare di contrattare era parimenti inutile: non poteva offrire nulla che Gaia non avesse già conquistato. Dunque, se non voleva passare i suoi ultimi momenti nei sotterranei di Staph (dove sicuramente Gaia lo avrebbe portato), subendo torture atroci volte a strappargli ciò che sapeva, c'era una sola cosa che poteva fare. L'Uomo misterioso infilò una mano in tasca e afferrò la fiala che vi si trovava, quindi ne bevve in un sorso il contenuto.  

L'Effetto fu quasi istantaneo: prima l'uomo si accasciò portando le mani alla gola, poi il suo corpo fu scosso da violente convulsioni per qualche secondo. Infine, rimase immobile. Era morto. La fiala doveva contenere un potente veleno, e l'uomo aveva scelto di servirsene per uscire di scena. Una morte rapida anziché una lenta. Non una brutta scelta, considerate le circostanze. 

Dunque, Gaia si ritrovò da sola, circondata dai cadaveri dei nemici che aveva sconfitto, e con le sue spoglie di guerra: la dimenticata "viva" richiesta da Duncan, e quello strano strumento che l'uomo deceduto portava ancora a tracolla. Chissà, forse a Staph potevano ricavarci qualcosa...