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QUEST La Negromante [Ophelia]
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14-07-2016, 04:49 PM
Messaggio: #40
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RE: La Negromante [Ophelia]
Citazione:Narrato Chiuse gli occhi e si addormentò. Quella notte fece un sogno, non le capitava molto spesso. Era in una foresta, e tra gli alberi ad alto fusto spiccava una quercia. I suoi rami si estendevano per metri, si intrecciavano tra loro, e soprattutto coprivano il sole; le radici uscivano dal terreno di mezzo metro. Era tardo pomeriggio, probabilmente il sole sarebbe tramontato di lì a poco, e c'era quell'albero. Juliet era cresciuta tra gli alberi, quella quercia avrebbe dovuto farle venir voglia di arrampicarcisi. Invece provava solo inquietudine. Aveva il fiatone, come se avesse corso a lungo prima di giungere in quel posto. Non si era mossa di un centimetro, ma la quercia le sembrava sempre più vicina. Perchè? Le venne d'istinto guardare in basso, guardarsi le mani. Aveva l'uniforme, ma era in brutte condizioni, come dopo un combattimento. La spada... dov'era la spada? Si tastò la schiena, fino ad incontrare il fodero: eccola. Quando alzò la testa, la quercia era a due metri da lei. Non se l'era immaginato. Era sempre più vicina, mentre all'inizio l'aveva vista da lontano. Ed il suo tronco si scuriva, diventava sempre più tendente al nero, i rami erano sempre più intrecciati e le radici sempre più scoperte rispetto al terreno. Inoltre, sembravano rivolgersi verso di lei. Non era per niente buono. Fece per voltarsi e andare via, ma sbattè la testa contro qualcosa. Anzi, qualcuno. Era... Sempre Juliet? Questa Juliet aveva l'uniforme completamente integra e pulita, i capelli perfettamente in ordine e non sembrava affatto sorpresa dalla sua presenza. Si limitava a guardarla negli occhi, il suo stesso sorriso spavaldo. La Juliet malridotta reagì d'istinto ed estrasse la spada, ma l'altra seguì il suo movimento come fosse il suo riflesso: e la sua spada era anch'essa in perfetto stato, mentre la Juliet malridotta si ritrovò in mano una spada spezzata a metà. Con un veloce movimento, la Juliet perfetta la colpì con la lama di piatto, spingendola all'indietro direttamente verso il tronco ormai nerissimo della quercia, che la avviluppò coi rami e le radici la spingevano dentro, nel terreno. Prima di non vedere più nulla, fece in tempo a notare il suo corpo colorarsi di nero, lo stesso del grande albero. Si svegliò portandosi subito una mano alla gola, respirando a pieni polmoni. Cos'era stato? Riuscì a calmarsi in tempo prima che Nina la notasse, a quanto pare già sveglia da tempo. "Buongiorno, capitano Juliet! Chiedo perdono per il mio comportamento di ieri sera! Non vi creerò più problemi, lo prometto!" Ancora un po' scossa ma impiegando ogni sforzo per non darlo a vedere, la maggiore sorrise e annuì. Bene, la ragazzina aveva compreso. "Allora, capitano? Cosa avete scoperto ieri sera? Avete una traccia o pensate sia meglio andare dallo scriba della porta Est per vedere se ha trovato informazioni su Milena?" Appena sveglia ed intontita dal sogno com'era, restò qualche secondo in silenzio mentre recuperava mentalmente le informazioni con espressione assorta. "Uh... Vediamo... Stiamo cercando la famiglia di Jonas Salmar, che aveva assunto Milena" Si stropicciò gli occhi e si alzò in piedi. "Possiamo cercare quelle persone al loro emporio, ma per ogni evenienza mi son fatta indicare anche la loro abitazione. Sembra che non possano sfuggirci" concluse, ironica. Citazione:Yoki utilizzato: 0% |
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