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QUEST Il Ritorno di Samara [La X di Miria - Nemas]
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24-04-2017, 12:35 PM
Messaggio: #127
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RE: Il Ritorno di Samara [La X di Miria - Nemas]
Angelica pose le mani attorno a quelle di Rebecca e insieme estrassero l'elsa conficcata nel suo ventre, producendo suoni viscidi e fuoriuscite di sangue. La caposquadra lasciò che Rebecca si concentrasse sulla rigenerazione e appoggiò la spada di Samara accanto alla sua: o meglio, la spada che Samara aveva rubato a una novizia. Semirhage non aveva detto loro che che cosa ne fosse stato quella ragazza, ma era facile pensare che non avesse fatto una bella fine. Chissà cosa aveva provato Samara davanti a lei, nel strapparle la spada dalle mani paralizzate senza curarsi del fatto che erano compagne. Probabilmente non le era importato nulla, forse l'aveva calciata via come uno straccio nello stesso modo in cui aveva fatto con Mara. E ora proprio la sua compagna sembrava riservare sentimenti di pietà verso Samara, dimenticando forse il pericolo che aveva costituito solo un istante prima.
Per quanto ad Angelica non facesse piacere vedere una compagna ridotta così, ogni sua preoccupazione verso Samara spariva nel momento in cui abbassava gli occhi su Rebecca. Se non fosse stato per lei a quest'ora non sapeva come sarebbero finite, magari con le gambe tagliate in mezzo alla polvere e Samara pronta a dar loro il colpo di grazia. No, non c'era modo che si impietosisse così repentinamente dopo tutto quello che avevano passato e a tratti trovò persino insultante la pietà che scorgeva negli occhi di Mara, che così facendo sembrava non dare valore a tutto quello che avevano sofferto per sopraffare la loro avversaria. D'un tratto, Samara mormorò qualcosa, strani mugugni ma che Angelica riuscì ad afferrare: stava chiedendo... di morire? Subito, interpretò le sue parole come il culmine della sua farsa folle e vergognosa. Come si poteva volere morire così, buttati, gettarsi via? Ma, a pensarci, un simile disprezzo per la sua vita l'aveva reso noto fin da subito, vivendo sporca in mezzo a rovine marcite, imbrattandosi di sangue e crescendo storta dietro ai suoi istinti malefici. Quando aveva perso la gamba, aveva riso, e non le avrebbe fatto differenza rimpiazzarla con una delle loro. Non le importava nulla della sua integrità, né fisica né mentale, non aveva mai avuto cura di sé e il suo desiderio di morire non ne era che l'ultima conferma. Come fosse possibile ridursi a quel modo Angelica non ne aveva idea, sentiva che un simile stato d'animo andava oltre la sua comprensione e oltre le sue forze, non riusciva a capire né a sopportare, per cui, di nuovo, non disse nulla. Guardò il taglio alla gamba di Samara che non accennava a rimarginarsi e poi tornò su Rebecca, che invece stava infondendo grandi energie nella rigenerazione. Continuò a starle inginocchiata accanto, seguendo con un'espressione provata ma serena i miglioramenti della sua ferita al ventre. Citazione:Yoki: 0% |
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