Grosso Guaio a Bose! [Hotenshi, Clayfax, Victoria, Ophelia]

[Narratore]

Crystal e Andrea
Cercate ancora nella zona dove avete rinvenuto i corpi, provando a focalizzarvi sulle tracce di sangue le quali, a rigor di logica dovrebbero abbondare, finché Crystal riesce, grazie alla sua Percezione, a capirci qualcosa: non è che il sangue non ci fosse ma, siccome lo scontro che ha portato alla morte delle tre guerriere non è molto recente, semplicemente il sangue sparso è stato con ogni probabilità lavato via dalla pioggia e assorbito dal terreno. Ne rimangono poche tracce che solo Crystal è in grado di trovare grazie ai residui dello yoki dei quali è intriso…
Siete in grado di ritrovare ancora alcune di quelle grandi orme, concentrate nel punto dove probabilmente è avvenuto lo scontro ma poi esse non sembrano proseguire in nessuna direzione, anche se un’ultima esile traccia di yoki percepita sempre da Crystal, esce dal bosco per poi ritornare sulla strada, prima di perdersi del tutto.
Così, come vuole Andrea, ritornate verso la città, scalando lo stesso tratto di muraglione che vi garantisce un minimo di copertura da sguardi indiscreti. Josif, come al solito, si offre da farvi da palo in modo tale da evitarvi, se lo desiderate, di incontrare eventuali passanti.
Bene, dove andare adesso? Tornare alla casa del Giudice Carson oppure andare incontro a Juliet e Camillah? Anche se non potrebbe determinare il punto esatto, Crystal è comunque in grado di stabilire che le due compagne si trovano ancora nella zona del porto.
 
 
Juliet e Camillah
Lavorando di gomiti, vi fate strada in mezzo alla folla che si sta radunando alla radice del molo e, come l’imbarcazione dei pescatori accosta, due dei rematori abbandonano i remi per lanciare a terra delle cime con le quali la gente a terra li aiuta a ormeggiare. Altri due, quello che acclamava a gran voce prima e un suo compagno, tengono tra loro l’oggetto oblungo coperto da un telo: a prima vista sembrerebbe una grossa botte:
 
Fate largo, amici, che lo tiriamo a terra!
 
Dichiara il primo ragazzo, mentre i quattro rematori, ormeggiata la barca, scendono a terra per aiutare i compagi a issare sul molo il carico. Non appena l’oggetto è a terra, la folla arretra di un paio di passi dallo stesso, temendo chissà cosa mentre il pescatore, un giovanotto sulla ventina d’anni, ridendo, cerca di tranquillizzare i compaesani:
 
Non temete, il mostro non potrà più fare del male a nessuno!
 
E, con un gesto degno di un colpo di teatro, toglie il telo ed espone il… reperto.
Si tratta di un teschio, un teschio molto grosso, sporco di limo nero, alghe verdi e residui di una sostanza viola, la cui parte frontale, orbite oculari e fossa nasale ricorda quella di un essere umano, ma nelle ossa che costituiscono la bocca e la mandibola sono incastonate delle zanne acuminate al posto dei denti, mentre la parte posteriore del teschio stesso, anziché essere arrotondata risulta essere di forma oblunga e vagamente elissoide: in poche parole, guardando il teschio di profilo, la sua forma ricorda un grosso uovo.
 
Non appena il pescatore toglie il velo dal mostruoso teschio, la maggior parte delle persone fa un balzo all’indietro, facendo ruzzolare a terra alcuni curiosi, ed emettendo delle urla che vanno dalla sorpresa, al timore, fino all’autentica paura.
E adesso?
 
 
Turnazione
Crystal
Andrea
Juliet
Camillah