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QUEST Love is a Losing Game [Nardo]
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02-01-2018, 07:14 PM
Messaggio: #44
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RE: Love is a Losing Game [Nardo]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri] Gli abitanti di Scramen la lasciarono sola con il suo dolore fisico e morale… Seayne quasi non se ne accorse, avendo deciso di ignorarli completamente, nonostante l’esperienza acquisita le permettesse oramai di rigenerare quel genere di ferite senza doversi concentrare completamente su di esse. Merito delle sue pratiche spirituali o del fatto che doveva sempre, ogni volta, guarire una ferita seria sempre nello stesso punto? La stessa Numero 12 non avrebbe saputo dirlo. -Cosa posso fare? Cosa devo fare?- Per quanto si arrovellasse, Seayne non riusciva a farsi venire un’idea sul cosa fare in quel momento… troppe cose erano successe in un lasso di tempo molto breve e la guerriera albina aveva accusato il colpo. -Calma… io devo… calmarmi…- E, senza quasi nemmeno un pensiero cosciente, il suo respiro assunse una cadenza regolare, placando i tumulti del suo cuore e favorendo in tal modo il processo di rigenerazione ma, a differenza delle altre volte, la sua mente non era preda di una piacevole serenità, bensì di un gelido vuoto, privo di una qualunque emozione. Completata la rigenerazione di entrambe le ferite, Seayne raccolse la testa dello yoma e, osservandola mentre l’avvolgeva nel fagotto, pensò -Questa volta non posso fare le cose da sola… ho bisogno di aiuto…- Nei pensieri della Numero12 un’idea stava prendendo forma ma, per vedere se avrebbe potuto realizzarla, ora più che mai, avrebbe dovuto discuterne con un superiore. Così, la guerriera albina, raccolto il fagotto che conteneva la testa di colui che era stato il vescovo Tobias, senza una parola di saluto per nessuno e senza mai voltarsi indietro, si incamminò al tramonto sulla strada che l’avrebbe riportata al quartier Generale. -Essere lontani da ciò che si desidera è sofferenza… Non ottenere ciò che si desidera è sofferenza… La sofferenza non è colpa del mondo, né del fato o di una divinità; né avviene per caso. Ha origine dentro di noi, dalla ricerca della felicità in ciò che è transitorio, spinti dalla sete, o brama per ciò che non è soddisfacente. Gli aforismi del maestro Tahzay le risuonavano nella mente, quasi che dall’aldilà il buon eremita cercasse di confortare la sua allieva con la sua voce gentile e i suoi insegnamenti che la Numero 12 stava con enorme fatica cercando di fare suoi ma, la situazione che Seayne stava vivendo in quel momento non la aiutava di certo. Persa nei suoi pensieri, Seayne viaggiò di notte e di giorno finché, al tramonto del giorno successivo, avvistò una figura in piedi sulla sommità di una collinetta rocciosa e sabbiosa, dalla quale si poteva vedere una città senza nome, abbandonata da tempo immemore, dove molte novizie sostenevano il loro test… non lei però: Ebbene, Fulgore, cosa puoi dirmi? Era proprio Hughes, il suo mandante, colui che le aveva conferito quell’incarico e, implicitamente, il permesso di cercare Stephan, la figura in piedi sulla collinetta e colui che le aveva rivolto quella domanda. Seayne rivolse al superiore il consueto saluto a mani giunte sul petto e la testa con gli occhi socchiusi reclinata leggermente in avanti, poi afferrò il fagotto che aveva con sé e lo lanciò in avanti, cercando di farlo atterrare alla base della collinetta e, con una voce priva di qualsiasi inflessione emotiva, rispose: Buonasera signore! Vi presento il Vescovo Tobias o, meglio, ciò che ne rimane dopo che ha avuto la pessima idea di trasformarsi in uno yoma subito dopo aver celebrato il matrimonio! Seayne fece una pausa per reprimere un impulso rabbioso che l’aveva colta, prendere fiato e riordinare le idee, prima di proseguire: Quando sono arrivata a Scramen, ho trovato l’intera città in festa, tuttavia mi sono recata subito alla chiesa con l’intenzione di presentarmi a Sua Eccellenza. Invece, anziché il Vescovo sono stata accolta niente di meno che dalla persona che stavo cercando: un attore di nome Stephan che, in questa occasione, agiva come rappresentante di sua Eccellenza. Per un attimo, una smorfia di dolore incrinò la maschera che induriva il volto della guerriera albina: Vi risparmio i dettagli personali ma, comunque, Stephan mi convinse a partecipare ai preparativi del padiglione delle nozze e accettai, pensando che fosse un bel gesto agli occhi della gente. Al tramonto lui mi condusse all’alloggio che mi avevano riservato e passai lì la notte, per poi recarmi alla cerimonia il mattino dopo. Alla fine del rito, è successo il fattaccio… Seayne strinse i pugni e i denti, ma si costrinse ad andare avanti: Tutt’ora non capisco perché non sono riuscita a percepire prima lo yoma ma, mentre la sposa stava ringraziando i presenti, il Vescovo Tobias si trasformò in un demone e, dopo aver colpito lo sposo con estrema violenza, lo yoma afferrò la sposa e iniziò a saltare tra gli edifici, cercando di raggiungere i tetti: io mi lanciai immediatamente al suo inseguimento, mentre tra la folla scoppiava il panico… La Numero12 si interruppe all’improvviso: chiunque la stesse guardando in viso avrebbe capito subito quanto le costasse proseguire… ricordare quei momenti: Riuscii a raggiungerlo ma, proprio in quel momento io udii… le urla di Stephan che veniva trascinato via da una figura di donna che si muoveva sui tetti con la mia stessa agilità ma, della quale non percepivo nessuno yoki. Lo yoma approfittò della mia distrazione per afferrarmi e buttarmi giù dal tetto, cosa che mi procurò diverse ferite ma il demone commise l’errore di raggiungermi per cercare di finirmi, invece sono stata io a finire lui, liberando la sposa ma perdendo di vista sia il mio uomo che colei che l’aveva rapito. Seayne non si accorse nemmeno di aver parlato di Stephan definendolo “il mio uomo”: Sono rimasta con la ragazza fino a quando i suoi parenti e i soccorsi ci hanno raggiunte ma allora ho scoperto che il mio intervento era stato inutile: avevo sperato di restituire la sposa al suo compagno ma lo sposo era morto a seguito del primo attacco dello yoma e così… Avendo perso ogni traccia per inseguire Stephan e la sua rapitrice, ho ritenuto opportuno tornare qui per avvisarvi di quanto successo, viste le trattative in corso col clero di Rabona inoltre… Ascoltando i commenti della gente dopo la battaglia, qualcuno ha detto che una certa “santa Sofia” aveva benedetto la città qualche giorno fa. Prima non ci avevo dato peso ma, se si tratta della stessa persona, mi sovviene ora che anche Elros, il fanatico vescovo di Salt Lake si dichiarava devoto di questa cosiddetta “santa” e, se questi sono gli effetti delle sue benedizioni… A Seayne sfuggì una risatina amara, mentre indicava la testa dello yoma: Allora sono felice di professare un’altra religione! Seayne si ricompose e, dopo aver preso fiato e lasciato un po' di tempo a Hughes di assimilare tutte quelle notizie, fissando il superiore negli occhi con uno sguardo che, più che d’argento in quel momento sembrava d’acciaio, con voce ferma decise di esporre la sua idea: Signore! Vi ringrazio per l’opportunità che mi avete offerto anche se le circostanze mi hanno impedito di realizzare il mio scopo. Posso solo dire che quella che ho visto, yoki o no, non poteva essere una donna normale… O era una risvegliata in forma umana abile a nascondere il suo yoki che “per caso” ha scelto di prendere proprio Stephan. Oppure era una mia compagna che ha assunto il farmaco inibitore ma, in questo caso non capisco il motivo del rapimento di quell’uomo, a meno di non avere del risentimento nei miei confronti e, per quanto ne so, sono in buoni rapporti con tutte le compagne che ho incontrato, a parte Gaia, la Numero 5 ma non penso che una sconfitta in arena possa essere causa di tanto risentimento. Il che, per quanto strano, mi porta a pensare alla ribelle che ho incontrato nell’ultima missione, quella che si fingeva la dea Teresa e che, come questa, non sembrava emanare yoki nonostante la sua estrema agilità e che Stephan stava soccorrendo una ragazza cieca quand’è scoppiato il caos, il che potrebbe far pensare che nascondesse gli occhi d’argento ma, ancora non capisco perché. Io… Seayne si strinse la testa tra le mani, scuotendola: Sono… sono così confusa! Spero solo di aver agito per il meglio! Poi, rendendosi conto di essersi probabilmente resa ridicola agli occhi del superiore, con uno sforzo di volontà, agevolato dal fatto di essere riuscita a confidarsi con qualcuno, anche se solo per fare rapporto, la guerriera albina si ricompose e, nuovamente con voce ferma, concluse: A questo punto, chiedo soltanto che, se deciderete di regolare i conti con quella guerriera misteriosa, chiunque essa sia, io possa partecipare alla caccia. Questo non dovrebbe contravvenire alle regole, vero? Inoltre, forse non sarà troppo difficile trovare una che, probabilmente, si finge cieca e che si porta dietro un bell’uomo dagli occhi verdi il quale, forse, la segue di controvoglia. Non ho altro da dire, signore. Se non avete più bisogno di me e se potete fornirmi un’uniforme di ricambio, tornerò immediatamente al mio territorio di pattuglia. Quindi Seayne rimase lì, in attesa di ulteriori domande da parte del superiore o di essere congedata, bramando che quella faccenda si concludesse presto: aveva bisogno di tornare al suo rifugio per riprendere i suoi esercizi spirituali al fine di ritrovare il suo equilibrio, compromesso da quella brutta faccenda. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 8/35 I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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