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I'm not a slave [Victoria - Quest Veloce]
29-10-2018, 06:43 PM
Messaggio: #6
RE: I'm not a slave [Victoria - Quest Veloce]
Legenda:
narrato
parlato
pensato
parlato da altri



I suoi occhi diventarono dorati, il volto si deformò e il corpo cominciò a deformarsi. Fece qualche passo indietro, misurando la giusta distanza per la rincorsa, e infine prese lo slancio, piegò le ginocchia per prendere più potenza nel momento in cui atterrò sulla colonna di sinistra, e saltò ancora con un ruggito, lanciandosi contro l'ampia vetrata, coprendosi col sinistro, e mandandola in frantumi. Riatterrò con una capriola e rimase in ginocchio, all'erta, cercando coi suoi occhi dorati lo Yoma nella stanza buia.

-Una Claymore?!- ringhiò quello nel suo aspetto umano, un uomo alto e grassoccio, con pochi capelli in testa e una barba curata :-Come osi irrompere così in casa mia?!- continuò recitando la parte del mercante.

Crystal si alzò estraendo la spada con un colpo secco e puntandogliela contro :-Sono qui per uccidere te!-

-AAAAAAAAAAAAAAAAAH- un urlo infernale fuoriuscì dalla bocca di Jorge, i denti acuminati che spuntavano tra le fauci rivolte al soffitto. La guardò coi suoi occhi dorati, pieni di ira; i vestiti si strapparono lasciando posto al corpo mostruoso, ben più grande di un qualunque Crystal avesse mai incontrato, ben più grosso di lei, simile alla stazza di Andrea.
Le si fiondò addosso saltando oltre la scrivania dietro cui era rimasto finora, e accorciando la distanza di quasi quattro metri. La guerriera, seppur impressionata, non si lasciò sopraffare e scattò nella sua direzione evitando poco prima che le piombasse addosso. Si lasciò scivolare sotto la scrivania e, avvertendo cinque artigli protendersi verso di lei, la rovesciò parando il colpo e tre di esse penetrarono il duro legno. Svelta, Crystal mozzò indice, medio e anulare sinistri, provocando la furia del demone.

-Dannata cagna!-

La guerriera sogghignò :-Dovrai fare meglio di così- abbassò lo yoki al 20%.

Lo avvertì prendere la carica per abbattersi su di lei.
Sudò freddo. Era in una posizione sfavorevole, doveva assolutamente spostarsi, e in fretta. Indietreggiò con un balzo per schivare l'assalto, e così dovette continuare spostandosi due volte a sinistra, tornando al punto iniziale. Era consapevole che se fosse riuscito ad acchiapparla sarebbe stata in svantaggio.

-Scappi?- la schernì con un nuovo tentato affondo della mano destra alla sua pancia.

Aumentò lo yoki ancora deformando l'intero corpo e, in due poderosi balzi, si appoggiò sulla punta della colonna. Come supposto lo Yoma la seguì, e questo fu un grave errore perché Crystal usò l'appoggio per ridarsi la spinta e, preparando la lama, gli tranciò l'avambraccio sinistro.
Lo Yoma la fulminò con lo sguardo piegato sulla colonna e Crystal ricambiò con occhi glaciali d'argento, stanziata sulla ringhiera in pietra del balcone, il silenzio rotto dalle urla della gente che, ora che il mostro era venuto allo scoperto, si allontanava terrorizzata.

-Schifosa- detto ciò le diede le spalle e... si diede alla fuga.
Saltò verso la casa più vicina e, aggrappandosi al tetto, si tirò su.

-Mhpf, non scapperai- mormorò indignata.
Portò la sua forza diabolica al 30% col primo salto sulla colonna, e al 50% col secondo che gli permise di raggiungere lo Yoma.
Si abbatté su di lui con follia omicida. Quello scontro sarebbe finito lì, su quel tetto.
Il demone allungò alla cieca gli artigli della mano rimasta, ma Crystal era pronta, pronta ad usare la sua tecnica, la sua Onniscienza Oscura.
Quattro movimenti. Se li sarebbe fatta bastare.
Uno. Schivò scendendo sul lato destro del tetto ora con gli occhi di un oro abbagliante; lo superò e gli si scagliò addosso.
Lo Yoma s'arrestò paralizzato nel trovarsela davanti e non poté evitare il colpo che ne seguì, un fendente diretto alla coscia sinistra, la punta che penetrò più di quanto la guerriera volesse nelle sue carni, cozzando contro l'osso.
Due.
Arrestò la corsa scivolando per l'impeto, le tegole che si frantumarono e schizzarono via, e gli si lanciò addosso; lo Yoma le rivolse uno sguardo pieno di terrore che non impietosì la giovane, la lama aggredì l'ultimo braccio rimasto che volò via per il forte urto.
Tre. Azzerò lo yoki.

Si fermò sulla punta del tetto, elegante nella sua posizione eretta, un piede davanti all'altro e il filo della lama, obliquo, a coprirle il volto inespressivo, assassino. Il sangue cremisi scivolò sulla spada e gocciolò a terra.
Schiuse la bocca, pronunciando quelle parole dopo la sua prima ed unica volta :-Tu sei la preda ed io il cacciatore-
Spiccò l'ultimo salto, compì una doppia capriola, e si abbatté sullo Yoma, infilzandogli il cranio con la lama e penetrando fino al tronco.
Era finita. Anche quella "missione".
Diede un calcio sul corpo dello Yoma, caduto in ginocchio e trascinatosi dietro la spada - movimento a cui lei non aveva opposto resistenza -, e liberò la sua Shirley, con cui frustò l'aria per togliere il sangue e poi rimettendola nel suo alloggiamento.
Il corpo senza vita e in parte tagliato a metà ruzzolò giù e cadde con un tonfo in mezzo alla strada. Crystal non se ne curò, sarebbero stati gli uomini di Cezanne ad occuparsi di quello, lei aveva già fatto abbastanza.
Senza fretta si addentrò nella villa, lasciandosi dietro lo sgomento delle guardie cittadine, e cominciò ad esplorarla. Sembrava una casa dei ricchi come tante, piena di cimeli ed oggettistica di materiali e pietre preziosi, con mobili dall'aria pregiata e costosa e certamente altrettanto belli. Trovò anche una "stanza del tesoro", dove il mercante aveva ammucchiato tutte le sue ricchezze.
Furono i sotterranei nascosti a lasciarla disgustata: fioche torce illuminavano un grande antro al cui centro si trovava un tombino per lo scolo del sangue. Corpi in putrefazione, liquido rosso rappreso o più o meno liquido e un mucchio d'ossa accatastate. Ai lati erano state poste varie catene conficcate nel muro, nessuna di esse imprigionava più umani. Non c'era più nessuno da salvare lì. Rimaneva solo il silenzio e il fetore dei corpi.
Rimanevano le grida dei morti e la disperazione dei vivi.
Rimanevano le mura pregne di dolore e tomba di chi era stato divorato vivo davanti agli occhi dei compagni di sventura, che medesima sorte avevano seguito.
Risalì le scale a chiocciola abbandonando quel luogo di morte.
Cercò un lenzuolo che usò come fagotto e lo riempì di un bel po' di monete, forse più di quelle che sarebbero state richieste, ma non più di quelle che avrebbe potuto portare senza uso di yoki, e lasciò in fretta quella casa.
Fuori dal giardino l'aspettava Thomas. Il corpo dello Yoma era già sparito.

-Ti ringraziamo per...-

Lei liquidò con un gesto della mano, altre questioni la premevano più della gratitudine :-Nei sotterranei ci sono i resti delle vittime di quel mostro. Spero darete ad ognuna di loro una degna sepoltura. Molti non torneranno dai propri cari, di molti non sarà neppure possibile distinguere i corpi né ricomporli, ma proprio per questo meritano un riposo sereno dopo una morte così atroce-

-Ti prometto che lo faremo-

-Bene. Non avrete problemi a trovarli. Ho lasciato la porta aperta, il fetore sta già risalendo-

-D'accordo...- rispose spiazzato mentre la guerriera lo superava.

-Vorrei dire che è stato un piacere, ma di una simile vicenda non ho memoria e mi auguro non dovrete avere bisogno di noi tanto presto-

-Già, anche io- sorrise amaramente l'uomo :-Buon viaggio-

-Grazie-

Si dileguò in silenzio dalla città. Si affidò alle stelle per ritrovare l'est e sotto di esse camminò fino a poche ore prima dell'alba. Riprese il cammino col sole all'orizzonte e il sacco sulle spalle. Aveva voglia di un bagno lungo e rilassante, ma dovette accontentarsi di una piccola polla d'acqua e si lavò in fretta.
Arrivò finalmente alla tetra fortezza il giorno dopo.
Buttò ai piedi del primo accolito che trovò il grosso sacco e gli rifilò una breve spiegazione :-Ho svolto un veloce lavoretto-
Gli stava portando un mucchio di denaro perciò non avrebbe avuto di che lamentarsi, anzi.
-Per ulteriori spiegazioni mi troverete nella mia cella fino a domani, quando mi recherò nei sotterranei- e, se nessuno avesse avuto nulla da obiettare, si sarebbe allontanata in fretta.
Dopo tanti orrori, aveva bisogno di chiudere gli occhi.



Fine.




Citazione:Yoki utilizzato: 0-->40-->20-->50-->0-->30-->50-->20-->0 - Punti Limite: 17,5/30
Stato fisico: stanca ma illesa
Stato psicologico: provata
Abilità utilizzate: Percezione dello yoki (passiva), Lettura dello yoki (attiva sullo Yoma)
Tecniche di combattimento: Onniscienza Oscura [1 turno, 2/3 sessioni disponibili] (attiva sullo Yoma)

«ciò che feci per sopravvivere uccise la mia anima»

[Immagine: claymore_priscilla_who_surpasses_the_aby...6b5fzm.jpg]
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RE: I'm not a slave [Victoria - Quest Veloce] - Victoria - 29-10-2018 06:43 PM

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