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[In Missione] Scheda di Camillah (Clayfax)
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12-01-2019, 10:29 PM
Messaggio: #20
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RE: [In Attesa] Scheda di Camillah (Clayfax)
~ Capitolo 18, Il Velo di Lame (III) [Arena Sotterranea]
Non c’era di meglio che Camillah potesse fare a Staph se non allenarsi per completare la sua tecnica. Quindi si diresse nuovamente nell’arena sotterranea dove incontrò Duran. Questo volle prima capire di che tecnica si trattasse esattamente per poi scoprire dalla guerriera come intendesse migliorarla. Era normale, in quanto era stato Hughes a seguire la ragazza nei precedenti allenamenti. Camillah sperava di riuscire a migliorarne la durata, la potenza e l’effetto –cose che per il Maestro era imputabili ad un semplice esercizio-, ma la cosa che lo intrigò davvero era l’introduzione di una nuova caratteristica: a valle dell’utilizzo della tecnica, Camilla voleva riuscire a recuperare lo yoki concentrato nel solo braccio, ridistribuendolo direttamente in tutto il corpo senza che questo venisse rilasciato. Duran mise Camillah nuovamente di fronte a dei manichini e le chiese di darle una dimostrazione del Velo di Lame. La guerriera obbedì e dopo aver disintegrato i bersagli, tentò di richiamare lo yoki concentrato nel braccio destro. Presto si rese conto che la pressione di quella forza demoniaca le stava sfuggendo di mano e lei non sapeva come farla obbedire ai suoi comandi. Ebbe paura di non farcela e fu a quel punto che lo sforzo la fece sprofondare nel torpore e diventò incosciente. *** Camillah si ritrovò nella sede di Staph, in presenza di molte persone conosciute. Con lei c’erano le sue compagne dell’ultima missione, le sue amiche Giada e Martina, padre Abbone, Caesy ed anche sua madre. Si trovavano tutte nel cortile, mentre erano sotto assedio. Un mostro alato, riconosciuto dalla ragazza come quello che aveva tentato di uccidere lei e Lune in quel vulcano, stava cercando di sfondare i cancelli. Dietro di lui non esisteva più nulla, aveva portato distruzione e desolazione. Staph era l’ultima roccaforte rimasta in piedi ed andava difesa. Camillah, non riusciva a muoversi e capì che, per contenere quella furia, ci fosse bisogno di farsi aiutare e comandare le persone che le stavano intorno, facendole collaborare. In qualche modo ci riuscì ed i risultati non si fecero attendere. Una volta libera dal quella morsa invisibile, si ritrovò a fronteggiare da sola quel mostro con il suo Velo di Lame, in campo aperto, per permettere alle amiche di chiudere il portone. Purtroppo da sola non poteva farcela, quindi rientrò velocemente nel cortile, prima che venisse chiusa fuori. Ed il sonno terminò. *** Camillah si risvegliò nella sua cella in compagnia di Caesy, ma non riuscì a scoprire di più sull’accaduto. Infatti, il ragazzo, era venuto a Staph per via di una missione ed aveva pensato di passare a trovarla. Dopo una bella chiaccherata, Camillah chiese consiglio al giovane su come poter essere un buon comandante, visto che nel frattempo lui era diventato il Capitano della Leone Marino. Caesy seppe spronarla e lei capì che un comandante alle volte è costretto fare delle scelte difficili e non sempre garantendo il bene di tutti. Anche lei doveva imparare questo esempio se voleva migliorare anche questo tratto delle sue abilità. Passeggiando per la sede, in compagnia di Caesy, Camillah trovò la Dama Nera e si fece spiegare qualcosa di più sulle Dimenticate, fingendo di non essere a conoscenza della questione e di aver scoperto della loro esistenza nell’ultima missione. Tra tutte le cose che sapeva, scoprì che alcune guerriere Dimenticate fossero anche in grado di essere autonome e “pensanti”, in quanto non comandante dal suono di un corno. Scoprì, poi, che il dottor Sicket stava analizzando il cadavere di una Dimenticata e che l’organizzazione non si era dimenticata del suo braccio sinistro, presto avrebbe potuto parlarne con il dottore. In ultimo, spuntò anche Duran che ragguagliò Camillah sull’esito del suo allenamento, assicurandole che, nonostante il suo stato di incoscienza, fosse riuscita ad ottenere il recupero parziale del suo yoki oltre ad avere una certa manualità di spada che la rendeva invisibile agli occhi umani durante l’esecuzione della tecnica. Soddisfatta, era pronta a partire per la nuova missione che Semirhage le aveva appena anticipato. Doveva salpare con Caesy per guidare una caccia al risvegliato e questo la eccitava. Infine, nella sua cella, Camillah ripensò al demone che viveva dentro di lei e non poté che pensare al giorno in cui non sarebbe più riuscita a domarlo. Poi c’era quel mostro del sogno, oltre che quello vero ancora a piede libero. Le sarebbe piaciuto trovarlo per ucciderlo. Quella sarebbe stata la sua caccia. |
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