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CACCIA I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
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20-01-2019, 01:35 AM
Messaggio: #4
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RE: I Misteri della Jungla Nera [clayfax-WolfSoul-La X di Miria-GioRix]
Parlato
Pensato Parlato d'altri Erano passati ormai diversi giorni dal suo ritorno a Staph, e Triela si stava ormai riabituando alle mura dell'organizzazione. Aveva persino avuto modo di leggere qualche nuovo volume presente nella biblioteca, la quale con sommo piacere della ragazza era rimasta pigramente invariata dalla sua ultima visita. Il familiare odore della carta invecchiata dai lunghi anni, come l'aria pesante che attutiva i pochi suoni udibili nella sala, erano ricordi a lei particolarmente cari. Il giorno prima, Duran era riuscito a fare riavere il suo mantello, assecondando il capriccio della guerriera e guadagnandosi la sua gratitudine. Triela sperava ora di tutto cuore di poter presto chiamare l'uomo con l'appellativo di Maestro e, un giorno, avere la possibilità di ricambiarne la gentilezza. Stava ancora riprendendo familiarità con il peso del tessuto sulle spalle, quando un accolito irruppe nella sua tranquillità. Una convocazione dalla Maestra Semirhage, una nuova missione. Triela impacchettò lestamente il mantello, fissandolo come aveva fatto in precedenza alla cintura. Si girò incerta verso Rico, chiedendosi se sarebbe stato un bene portare con lei l'orsacchiotto. Alla fine, appurando che ancora non aveva avuto modo di procurarsi una bisaccia degna di tale nome, decise di desistere e s'incamminò spedita verso le stanze della Dama Nera. Quando arrivò sul posto, vide che la donna camminava avanti e indietro affiancata da una sua consorella, e per un momento temette di averla spazientita con il suo ritardo. Diamine, sono una stupida. Se solo non fossi stata a giocherellare col mantello quando mi hanno chiamata... Sarei stata pronta all'istante e non mi sarei fatta attendere. Pensò la ragazza mentre di riflesso portava la mano al capo nel suo solito saluto militare. L'arrivo di una terza guerriera, tuttavia, spazzò via la sua autocommiserazione lasciando il posto ad un po' di sollievo. Se non altro la sua disattenzione non aveva ritardato il suo arrivo quanto credeva. Certo, per quanto ne sapeva anche l'ultima guerriera avrebbe potuto in realtà aver tardato parecchio; ma non ce la vedeva una sua compagna, per giunta chiaramente più adulta di lei, tardare perché stava giocando con l'equipaggiamento, perciò la nuova arrivata non aveva certamente alcuna colpa ai suoi occhi. Luna, Angelica, Triela: Benvenute. Raggiungiamo assieme l’ultima compagna che ho convocato. Quando saremo assieme vi darò i dettagli del vostro prossimo incarico. Così dicendo, la Maestra iniziò a condurre le tre lungo i corridoi della fortezza, lasciando il tempo a Triela di assimilare le informazioni. Queste due compagne, Luna e Angelica, non credo di averle mai viste. La cosa non è così sorprendente in effetti, ma ciò che mi lascia perplessa è il nostro numero. Ben quattro guerriere. Ora come ora dovrei essere in grado di affrontare un paio di yoma da sola, e supponendo che le mie compagne possano fare almeno lo stesso... Strano, in genere gli yoma non tendono a formare gruppi così grossi, visto che la cosa potrebbe portare a lotte per il cibo. Sbirciando le sue compagne, la ragazza poté notare che nemmeno le loro espressioni sembravano tradire grande confidenza. Ad ogni modo, la risposta non avrebbe tardato molto ad arrivare e la mente della numero 33 venne presto distratta da tali pensieri. Con sua magnifica sorpresa, infatti, stavano camminando in luoghi della fortezza da lei ancora inesplorati. Una porta arrugginita, che si riproposte peraltro di ripulire se ne avesse avuta occasione, nascondeva una scalinata che conduceva persino ad uno specchio d'acqua. La nave ivi ormeggiata spiegava infine il mistero di come avessero potuto costruire una simile fortezza in un luogo così sperduto, visto che trasportare i materiali via terra sarebbe stato un compito lento ed estremamente dispendioso. Le condizioni del portone, ad ogni modo, la dicevano lunga su quanto raramente fosse ormai utilizzato quel molo. Una volta salite a bordo, Triela fece infine conoscenza con la sua ultima compagna, con la quale sentì subito suo malgrado una certa affinità. La vista di arti mutilati, spesso per insano divertimento, non le era affatto nuova, perciò riuscì senza un grande sforzo ad evitare di osservare il moncherino della sconosciuta. Quello che non poteva ignorare, però, era il ricordo pulsante dell'olio bollente sulla pelle. Stringendo con forza il pugno sinistro, riuscì comunque a rimanere impassibile all'esterno. Ascoltò in silenzio le spiegazioni della donna, assumendo un'espressione pensierosa al sentir nominare la risvegliata, anche se l'apprendere il rango della guerriera di fronte a lei la rincuorò non poco. Immagino sia necessario un gruppo così numeroso per combattere un mostro del genere. Non so se tutti questi "risvegliati" abbiano uguale potere, ma quel che è certo è che se ci dovessimo trovare di fronte ad una come Sofia io potrei essere di ben poco aiuto, nonostante gli allenamenti fatti. Quel che è certo è che di domande da rivolgere alla Maestra ne arebbe anche avute, se non fosse stata preceduta da due delle sue compagne. Avrebbe sicruramente integrato la prima delle due domande con un suo dubbio, ma ciò che attirò di più la sua attenzione fu certamente la seconda. Triela aggrottò la fronte pensierosa nell'ascoltare le parole dalla compagna, che sembrarono segnarla come un oscuro presagio. Rabbrividí, ripensando alla fuga da Sofia e al conseguente, inconsapevole, enorme rischio che aveva corso. C'era andata vicina, troppo vicina, e ora le sue azioni le sembravano essere le mosse di una folle, come quelle di un bambino che gioca col fuoco, inconsapevole dell'incendio che potrebbe divampare. Dandosi un contegno, alzò la mano e prese parola. Perdonate la mia ignoranza, Maestra, ma temo di non conoscere affatto questi risvegliati. Persino le informazioni che la mia compagna ha appena esposto come ovvie mi giungono nuove. Tutto ciò che conoscevo prima di questo momento era la loro nomea, oltre che una breve esperienza personale con uno di essi. Vi sarei grata se poteste darmi delle informazioni basilari su di loro. Mi scuso in anticipo con le mie compagne per la ripetizione di nozioni che già conoscono, ma temo sia d'uopo una spiegazione. Disse la ragazza chi andò il capo in segno di scuse. Inoltre... Mi chiedevo se il nostro dovere ci imponga di impedire che gli yoma uccidano questi shara, o se invece sia il caso lasciarli fare se dovesse capitare l'occasione. Concluse la ragazza con espressione grave, attendendo la risposta. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% Spoiler (Click to View) |
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