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TRAMA Scacco al Matto [Hotenshi - Nardo - Victoria - Ophelia]
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16-08-2019, 04:27 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-09-2019 10:00 PM da Nardo.)
Messaggio: #87
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RE: Scacco al Matto [Hotenshi - Nardo - Victoria - Ophelia]
[-Pensato-] [Parlato] [Parlato da altri] Purtroppo l’idea di Seayne non era praticabile a causa del terreno, troppo solido anche solo per pensare di provocare uno smottamento e che avrebbe lasciato in alcuni tratti troppo esposta la guerriera albina al tiro di eventuali arceri. La Numero 11 si fermò a riflettere in un punto – sperava – riparato dai tiri nemici -Che altro posso fare? Non ho più idee e da quel che vedo o le altre non hanno ancora attaccato oppure il loro assalto non sembra preoccupare troppo i nostri avversari, almeno per ora…- A preoccupare ulteriormente la guerriera albina era il fatto che gli yoki che riusciva a percepire fino a quel momento – i più forti, in teoria – non si erano ancora mossi. Ma c’era un'altra cosa che aveva fino a quel momento impedito a Seayne di partire all’assalto della fortezza avversaria: una cosa accadutale tanto tempo fa… -Non voglio… non voglio trovarmi di nuovo circondata da umani che mi picchiano senza pietà, mentre io non posso alzare un dito contro di loro, pena la morte!- Il ricordo di quanto accadutole nel villaggio di Trem e lei era solo la Numero 44, quando le guardie di Rabona l’avevano massacrata di botte nonostante lei fosse ferita gravemente e si fosse arresa a loro, era ancora ben vivo nella sua mente. Per alcuni minuti la Numero 11 esitò, in preda all’angoscia finché, forse accidentalmente, la sua mano destra si posò sul seme più grande della mala che portava al collo: il Gano del Maestro. E, come se il vecchio Tahzay fosse stato al suo fianco, nella sua mente alla guerriera albina parve di sentire le sue parole che le citavano una conclusione alla quale Seayne era giunta al termine di una delle sue meditazioni: Un guerriero sa che alcuni momenti si ripetono. Spesso si ritrova davanti a problemi e situazioni che ha già affrontato. Allora si sente depresso e pensa di essere incapace di progredire nella vita, giacché i momenti difficili si sono ripresentati. ”Questo l’ho già passato!” si lamenta con il suo cuore. ”E’ vero, l’hai vissuto…” risponde il cuore ”… ma non l’hai mai superato!” Il guerriero allora comprende che il ripetersi delle esperienze ha un’unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere! (*) Seayne spalancò gli occhi, mentre provava un po' di vergogna per aver esitato davanti a quella situazione e sentì il suo spirito guerriero ridestarsi in lei -Adesso basta giocare! Ho aspettato abbastanza! Se le altre sono entrate andrò loro incontro e se non lo sono o hanno bisogno di una mano, cercherò di raggiungerle! E se Andrea avrà qualcosa da dire… Beh, affari suoi!- Ritrovata la sua determinazione, la mente di Seayne si rimise al lavoro per formulare un nuovo piano: prima di tutto si tolse la mantellina, dalla quale strappò un pezzo del quale provò a fare un sacchetto nel quale voleva raccogliere alcuni sassi, cercando poi di utilizzare il resto come un cappuccio per raccogliere e contenere i suoi lunghi capelli, per poi rotolarsi sulla terra e foglie possibilmente umide per provare a trasformare la sua candida tuta in una uniforme mimetica, senza dimenticare di sporcarsi anche la faccia e di provare a rendere opaca la sua armatura. Completata questa prima fase, il passo successivo sarebbe stato quello di ripetere il giochino dello “specchietto per le allodole” per provare ad attirare gli sguardi della fortezza lontano dalla cinta muraria e lontano dal raggio massimo dei loro archi e/o balestre. Se il trucco avesse funzionato ancora una volta Seayne, cercando di utilizzare quando possibile la sua abilità di imboscarsi, avrebbe provato a mettere in atto la prima parte del suo piano: avrebbe provato a raggiungere il più velocemente e silenziosamente possibile il punto nel quale la copertura garantitale dalla boscaglia era più vicina alle mura della fortezza, per poi cercare di individuare una crepa ampia a sufficienza per permetterle di introdursi all’interno. Quando e se l’avesse individuata, avrebbe provato ad attendere un momento nel quale le guardie sulle mura fossero state distratte per tentare di raggiungere con uno scatto le mura esterne e, se ci fosse riuscita senza esser vista, provare a raggiungere la fenditura camminando radente al muro facendo sempre attenzione a non esser vista e pronta a tentare la fuga verso il bosco se fosse stata individuata. Citazione:Yoki Utilizzato: 0% - Punti Limite: 1/35 I am the one, the only one! I am the god of kingdom come! Gimme the prize!
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