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TEST Il Macellaio di Modigliani [GingerAle]
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18-07-2021, 03:39 PM
Messaggio: #2
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RE: Il Macellaio di Modigliani [GingerAle]
Spoiler (Click to View) È facile trovarla, se non si allena sta in disparte continuando ad allenarsi per fatti suoi, mima attacchi e difese servendosi di una spada invisibile, schiva nemici ed ostacoli altrettanto incorporei, oppure cerca ristoro sul suo giaciglio, lontano da schiamazzi ritenuti da lei inutili. In questa occasione è sul proprio giaciglio, i capelli argentei sparsi in un groviglio disordinato attorno alla testa, apparentemente rilassata, ma con i muscoli tesi, perché lei in guardia ci sta sempre. A Staph anche i muri, le porte, i pavimenti, hanno occhi e orecchie, ma di lei fino ad ora nessuno ha mai avuto di che lamentarsi. La si potrebbe accusare solamente di non sorridere molto, ma che te ne fai dei sorrisi lì, in ogni caso? Ha gli occhi chiusi e riposa, i sensi sono sempre concentrati su qualunque cosa essi riescano a percepire e captare. Le compagne, i rumori a lei ormai familiari. Ma è l'abitudine ad impigrire la mente, non bisogna mai lasciarsi sopraffare da essa, bisogna sempre osservare e ascoltare tutto come se non lo si conoscesse abbastanza. Le braccia sono distese ai lati del corpo, una gamba piegata, l'altra distesa, il respiro regolare. La divisa da novizia un po' sgualcita, non ne ha avuto particolare cura, a parte tenerla integra e pulita, ma per il resto starebbe benissimo pure indossando un sacco di tela grezza, poco le importa anche di quello che ha addosso. A Staph importa solo una cosa: sopravvivere e imparare il più possibile. Al momento la sua mente è vuota, ha solo registrato in sottofondo, nel torpore che cerca di attanagliarla ma al quale non vuole darla vinta, dei passi. Sospira. C'è solo lei in quell'angolino del dormitorio. Una mano la scrolla malamente. «Yaaaaaaawwwwwwwn» Uno sbadiglio che non cura nemmeno di coprire, seppure ci sia stato un tempo in cui se l'avesse fatto sotto gli occhi del patrigno questi le avrebbe mollato un sonoro ceffone da farle girare la testa tre volte sull'esile collo. Ora non è più tanto esile e indifesa però. Questo pensiero le fa inarcare appena l'angolo delle labbra in modo un po' maligno. Mentre sbadiglia alza pure le braccia per accompagnare il tutto con una bella stiracchiata. Perde l'equilibrio per via della forza con cui quello la sta smuovendo via dal suo letto e rotola su un fianco. Si ribalta sì, ma non impreparata. Sembra un gatto, con le mani contro il fresco pavimento e l'espressione seccata di un felino ingiustamente disturbato. Potrebbe anche soffiare, se solo potesse. «Seh-» Risponde, scattando in piedi con un grugnito poco femmineo. «Peter… qual buon vento ti porta?» "Sicuramente quello di una scoreggia." Lo saluta inchinandosi con uno svolazzare di mano e un piegamento da ballerina di danza classica, ovviamente ed ironicamente pomposa. Qualcuno deve pur far partire quella giornata nel modo giusto, ci pensa lei alle buone maniere, ancora ricorda qualcosa. "Te la faccio vedere io la lentezza, lurida blatta!" Con una faccia da 'sta mano po' esse fero e po' esse piuma, in parte celata dalla lunga chioma che comincia a intrecciare alla meno peggio per stare più comoda. Si prende tutti gli insulti soffermandosi sulle cose utili, gli occhi argentei ora del tutto svegli. Non ha bisogno di grandi preparativi, eccetto la sistemata ai capelli che semmai la fa sembrare ancora di più una scappata di casa. In tutto quel siparietto di improperi coloriti da cui negli anni ha tratto beneficio anche lei per la sua collezione, capisce che Peter la sta portando da qualche parte. "Avrà cagato, stamattina? Cammina più impettito del solito…" «Mh» Mugugna infastidita quando più volte non ha memoria di essere passata di lì e neppure di dove conduca l'intricato percorso. Ma non dice nulla, lo lascia fare. Se lui si voltasse la vedrebbe continuare a camminare seria e composta, la lunga treccia che le serpeggia sulla schiena. Non è una compagnia particolarmente stimolante, lei, o forse non lo è con i tipi come lui, meglio non farli agitare o contrariare. Non fa domande, se ci saranno risposte le avrà a breve, se non ci saranno ci penserà dopo. Una parvenza di chiarezza c'è non appena si profila il cancello della fortezza davanti al quale ad attenderla c'è Duran. Raddrizza le spalle e cerca di darsi un contegno un po' più da adulta. Lei lì a volte sembra un po' più giovane delle altre, sembra una pivella, lo sa e questo la ferisce nell'orgoglio. Non è altissima, e questo non la aiuta di certo a rendersi più credibile davanti alle altre. O perlomeno questa è la percezione che lei ha di sé stessa, ma è ben lungi dall'ammetterlo ad alta voce. «Mhmh» Grugnisce in risposta a Duran, forse questo le darà un'aria ancora più da dura, oppure risulterà solo un po' comico. Sono i dettagli ulteriori ad interessarla, ha un'aria più attenta e vispa quando l'uomo prosegue. Lei annuisce dando segno di averlo seguito e di aver inteso tutte le istruzioni. Non è tipa da sprechi lei, non lo fa nemmeno con le parole, si è capito. Alla notizia che si voglia testarla ha due reazioni contrastanti. La prima è il sollievo, quantomeno si sono presi la briga di valutare le sue potenzialità, dall'altra il timore. Schiude le labbra per la sorpresa e anche gli occhi si sgranano un po'. «Non rallenterò ulteriormente la missione.» Risponde in tono pacato quando ha recuperato il controllo delle proprie emozioni, rivolgendosi esclusivamente a Duran, mentre Peter è relegato in secondo piano. Non ha altre domande da fare, se vi fossero altri dettagli utili glieli avrebbero forniti, secondo lei. «Grazie, Duran. Se è tutto, parto immediatamente.» Aggiunge subito sempre con lo stesso tono pacato, con un cenno del capo a mo di saluto. Si gira verso Peter, interrogativa, solleva il palmo della mano sinistra che è impaziente di stringere una spada. Gli rivolge un sorriso quasi tenero, come quello di una bambina che stia chiedendo la sua bambola preferita. Il solito campanello d'allarme che ha nella testa al benché minimo cambiamento di una situazione lo sente già, ma sarebbe una stupida a sottovalutare uno yoma, ammesso che ce ne sia davvero solo uno. Non vede l'ora di stringere quella spada, per sentirsi più sicura di sé. Aspetterà dunque con pazienza che le venga fornita, prima di mettersi in viaggio. Citazione:Yoki utilizzato: 0% Nolite te bastardes carborundorum
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